10.07.2015 Views

sentenza della Corte d'Appello di Milano - Lider-Lab

sentenza della Corte d'Appello di Milano - Lider-Lab

sentenza della Corte d'Appello di Milano - Lider-Lab

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

al fallimento personale Caltagirone e un’altra causa molto gravosa - non meglioidentificata, ma <strong>di</strong> cui aveva parlato il Presidente Valente nella citata deposizione -relativa all'azione <strong>di</strong> danno proposta per decine <strong>di</strong> miliar<strong>di</strong> da alcuni risparmiatoricontro una banca. Metta era inoltre costantemente in ritardo nel deposito dellesentenze, nonostante il fatto che, come risultava dalla deposizione Valente, fossetitolare <strong>di</strong> un ruolo molto ridotto <strong>di</strong> cause.Anomalie, a detta del Tribunale, presentavano poi i tempi <strong>di</strong> stesura e dattiloscrittura<strong>della</strong> <strong>sentenza</strong> che, “smentendo la fama <strong>di</strong> ritardatario del Metta”, era stata decisa nellacamera <strong>di</strong> consiglio del 14.1.1991 ed era stata depositata il successivo 24.1.1991. Laminuta <strong>della</strong> <strong>sentenza</strong> (167 pagine per 27 righe ciascuna) era stata depositata ad<strong>di</strong>ritturail 15.1.1991 (doc G 9 CIR e <strong>di</strong>chiarazioni rese dal cancelliere dott Vincenzo Treglia il8.3.2002 – doc F 12 CIR).Era emerso come punto fermo dall’esame degli atti del processo penale che VittorioMetta si era presentato in camera <strong>di</strong> consiglio senza alcuna relazione, bozza o appuntiscritti (deposizione Giovanni Paolini ud. 25.2.2002 doc F 10 CIR – pagg 86 segg.) edera uso scrivere esclusivamente a mano (<strong>di</strong>chiarazioni Metta ud 21.3.2005 – doc 78Fininvest pag 151). Ciò nonostante, nessun collaboratore <strong>di</strong> cancelleria, ed in particolarela signora Gabriella Bruni, ricordava <strong>di</strong> avere provveduto a dattiloscrivere la <strong>sentenza</strong>.Il Tribunale Penale aveva condotto sul punto un'amplissima istruttoria<strong>di</strong>battimentale, sentendo come testi le altre colleghe <strong>della</strong> Bruni, addette allora allaPresidenza <strong>della</strong> <strong>Corte</strong> (Agnese Cherubini, Natalina Vattolo, Irene Servadei, AnnaMaria Pippoletti, Emma Greco), riportando nella <strong>sentenza</strong> n. 4688/2003 ilcontenuto delle varie testimonianze (alle pagg. 203 segg.) assunte all'u<strong>di</strong>enzadell'8.3.2002, durante la quale era emerso che tutte le segretarie avevano un compitopreciso presso la Presidenza <strong>della</strong> <strong>Corte</strong>, <strong>di</strong>verso da quello <strong>della</strong> dattiloscrittura <strong>di</strong>sentenze per i consiglieri, che era per loro un compito supplementare, cui si de<strong>di</strong>cavanonei ritagli <strong>di</strong> tempo; era emerso, inoltre, che, sentite tutte dal PM nel 1998, le predetteavevano parlato tra loro, come affermato dalla Cherubini, ma nessuna ricordava <strong>di</strong>avere scritto la lunga <strong>sentenza</strong> sul lodo Mondadori, né, prima <strong>della</strong> camera <strong>di</strong>32

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!