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sentenza della Corte d'Appello di Milano - Lider-Lab

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Va osservato, infatti, che il Tribunale, errando, ha espunto dal confronto le azioniEspresso, benché queste fossero contemplate sia nella proposta 19.6.1990 chenella transazione dell’aprile del 1991: <strong>della</strong> questione occorre ovviamenteoccuparsi, nonostante la pregiu<strong>di</strong>ziale obiezione <strong>di</strong> CIR, trattandosi, ancora unavolta, non <strong>di</strong> un’eccezione in senso proprio, ma <strong>di</strong> una tempestiva e comprensibilecensura formulata da Fininvest a critica <strong>della</strong> quantificazione del danno operatadal Tribunale.Ora, sembra in verità evidente che il confronto debba essere fatto a parità <strong>di</strong>perimetro. E’ pur vero, infatti, quel che obietta CIR – e cioè che il minor prezzounitario delle azioni Espresso pattuito nel ’91 <strong>di</strong>pende dal maggior numero <strong>di</strong>quelle azioni infine acquistate rispetto alla previsione del ’90; ma resta che non sipuò espungere ra<strong>di</strong>calmente dal confronto dovuto una parte così rilevante (leazioni Espresso) dell’oggetto comune ad entrambi gli scambi (sia del ’90 che del’91), quasi si trattasse non solo <strong>di</strong> quantità, ma ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> “generi” <strong>di</strong>versi.L’importante, come si <strong>di</strong>ceva, è che questo confronto avvenga “a parità <strong>di</strong>perimetro”, cioè confrontando il prezzo pagato nel ’91 con il prezzo proposto daFininvest nel ’90 per quello stesso numero <strong>di</strong> azioni Espresso. Che se poi, come sivedrà, l’acquisto nel ’91 da parte <strong>di</strong> CIR <strong>di</strong> un’ulteriore quantità non desiderata hacagionato alla stessa un’eventuale danno, <strong>di</strong> questo elemento si terràevidentemente conto in detrazione <strong>di</strong> quel vantaggio.Orbene, il vantaggio <strong>di</strong> cui ha beneficiato CIR in sede <strong>di</strong> acquisto delle azioniEspresso è pari a 66,8 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire. Per comprendere come si formi tale sommaè necessario considerare la negoziazione che ha interessato dette azioni.Secondo la proposta Fininvest del giugno 1990 (e secondo il Piano Accordo delmarzo precedente) CIR avrebbe dovuto rendersi acquirente <strong>di</strong> n. 15.534.842 azioniEspresso, al prezzo unitario <strong>di</strong> lire 30.000, con un esborso complessivo <strong>di</strong> lire/mld.466. Nell'aprile 1991, CIR si trovò ad essere acquirente <strong>di</strong> n. 24.357.622 azioni <strong>di</strong>detta società, negoziate al prezzo unitario <strong>di</strong> lire 25.700, con un esborsocomplessivo <strong>di</strong> lire/mld. 626. La cessione effettiva, infatti, aveva avuto ad oggetto n.239

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