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sentenza della Corte d'Appello di Milano - Lider-Lab

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senza precise ragioni collegabili all'impresa; comunque le loro variazioni nonsempre erano spiegabili, mentre i valori variavano, salvo eccezioni, piùlentamente e per ragioni <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente collegabili all'impresa, cioèper ragioni agevolmente spiegabili; d) i prezzi erano largamente influenzati dalmodo secondo il quale ragionavano ed operavano, nei vari Paesi, gli investitori.In sintesi, il prezzo era la risultante <strong>di</strong> una negoziazione o <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> negoziazioni:se esse si verificavano frequentemente (come accadeva per le società quotate) siaveva una serie continua <strong>di</strong> prezzi nel tempo; in caso contrario, si avevano soloper quantità modeste e non influenti sul controllo; i prezzi delle quote <strong>di</strong> controllodel capitale venivano poi segnati a lunghi intervalli <strong>di</strong> tempo e talvolta mai.Il valore era il frutto <strong>di</strong> una stima che poteva essere ripetuta quando in qualsiasimomento, ma che <strong>di</strong> fatto si ripeteva (almeno in alcune versioni) a non breviintervalli <strong>di</strong> tempo, in relazione a specifiche esigenze.La valutazione <strong>di</strong> un'azienda consisteva dunque nel ricorso a concetti, criteri emeto<strong>di</strong> atti ad esprimere una misura del capitale dotata nel più alto gradopossibile delle seguenti caratteristiche: razionalità, <strong>di</strong>mostrabilità, oggettività estabilità.Il collegio peritale dava atto che nella pratica esisteva una grande varietà <strong>di</strong>proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> stima, alcuni più affidabili ed altri meno. Era però vero che moltospesso il ricorso a più meto<strong>di</strong> consentiva <strong>di</strong> soppesare <strong>di</strong>versamente i punti <strong>di</strong> vista<strong>di</strong>versi, <strong>di</strong> ottenere un reciproco controllo dei risultati, <strong>di</strong> fissare il limite <strong>di</strong> unintervallo (un range) <strong>di</strong> possibili valori.Consideravano allora i CTU che “per procedere col necessario or<strong>di</strong>ne, in unagrande varietà <strong>di</strong> opinioni teoriche e <strong>di</strong> comportamenti concreti, conviene partireda un quadro riassuntivo, che si propone <strong>di</strong> presentare tutti i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> valutazione inuso, <strong>di</strong>stinguendo per ciascuno <strong>di</strong> essi il concetto-base <strong>di</strong> riferimento, cioè il principioche lo ispira; sotto questo primo profilo, si possono <strong>di</strong>stinguere: valori <strong>di</strong> capitaleeconomico, valori potenziali, grandezze dedotte dal mercato o da operazioni <strong>di</strong>218

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