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sentenza della Corte d'Appello di Milano - Lider-Lab

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4) La ricerca era stata condotta con spirito critico. Quando necessario, erano statepercorse vie nuove, adeguatamente illustrate.5) I CTU avevano dato atto <strong>di</strong> avere fatto in modo che (oltre al "buon senso") lapiena comprensione <strong>della</strong> gestione aziendale (marketing, tecnologia, strategie,ecc.) non fosse mai <strong>di</strong>menticata, con un’applicazione meccanica <strong>di</strong> processivalutativi (formule, assunti, input) complessi ed articolati, come spesso potevaaccadere; con ciò i CTU restavano fermi nel principio per cui “non si valuta inmodo cre<strong>di</strong>bile un’impresa se non la si conosce e non la si capisce fino in fondo.”Entrando nel dettaglio <strong>della</strong> risposta al quesito (“…se e quali variazioni dei valoridelle società e delle aziende oggetto <strong>di</strong> scambio fra le parti siano intervenute fra giugno1990 e aprile 1991…”), i CTU, al fine <strong>di</strong> mantenervisi aderenti, evidenziavano cheil prezzo che il mercato esprimeva per il capitale <strong>di</strong> un'azienda in un dato momentoandava <strong>di</strong>stinto dalla valutazione esprimibile in quello stesso momento sulla base<strong>di</strong> criteri razionali o comunque accre<strong>di</strong>tati tra gli operatori. II prezzo era un dato, ilvalore era spesso un'opinione ed il frutto dell'interpretazione <strong>di</strong> una realtà complessa(nda: in questa prospettiva evidenzia questa <strong>Corte</strong> che la produzione documentale <strong>di</strong>Fininvest relativa ai prezzi delle azioni all’epoca ben può essere un presupposto perl’analisi del valore, ma questa non può considerarsi esaurita in quello). Quandocoesistevano (il che non sempre avveniva, poiché erano relativamente poche leaziende che segnavano regolarmente prezzi per il loro capitale) prezzo e valorepotevano non coincidere affatto. Ciò accadeva per una serie <strong>di</strong> ragioni: a) il prezzo<strong>di</strong>pendeva, ben più del valore, da fenomeni e da forze esterne incontrollabili; b)esistevano vari tipi <strong>di</strong> prezzo e vari tipi <strong>di</strong> valore. Quanto ai prezzi, bastavapensare alla quotazione borsistica riferita a modesti quantitativi non influenti sulcontrollo ed ai prezzi invece applicati alla compraven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> controllo delcapitale; quanto al valore, bastava riflettere sulla varietà dei criteri e <strong>di</strong> meto<strong>di</strong>applicabili nella sua stima, che potevano condurre a risultati anche notevolmente<strong>di</strong>versi (nda: si confronti sul punto tutta la lunga premessa sopra articolata); c) i prezzierano per loro natura (si pensi alle società quotate) volatili, cioè variavano anche217

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