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sentenza della Corte d'Appello di Milano - Lider-Lab

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nelle conclusioni <strong>di</strong>nanzi il Tribunale: accertare e <strong>di</strong>chiarare che, per l'insiemedegli elementi <strong>di</strong> fatto e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto esposti nella narrativa dell'atto <strong>di</strong> citazione enelle successive <strong>di</strong>fese, segnatamente in forza degli artt. 2043 e/o 1337 e/o 1440CC, essa attrice aveva <strong>di</strong>ritto nei confronti <strong>di</strong> Fininvest al risarcimento del dannopatrimoniale subito a causa dell'illecito - <strong>di</strong> cui CIR era stata vittima - <strong>di</strong>corruzione in atti giu<strong>di</strong>ziari, così come descritto negli atti <strong>di</strong> parte attrice edefinitivamente accertato con <strong>sentenza</strong> <strong>della</strong> <strong>Corte</strong> <strong>d'Appello</strong> penale <strong>di</strong> <strong>Milano</strong> n.737/2007, danno da quantificarsi complessivamente nell'importo <strong>di</strong> €468.882.841,02 (<strong>di</strong> cui € 50.000.000,00 in relazione al danno patrimoniale dalesione dell'immagine impren<strong>di</strong>toriale), oltre rivalutazione e interessi a far tempodalla data <strong>di</strong> produzione del danno, ovvero in quella <strong>di</strong>versa somma - maggiore ominore - che fosse risultata nel corso del giu<strong>di</strong>zio o fosse determinata, anche in viaequitativa, dal Tribunale; per l'effetto, l’attrice chiedeva <strong>di</strong> condannare Fininvestal pagamento in favore <strong>di</strong> CIR <strong>della</strong> somma predetta, maggiorata <strong>di</strong> rivalutazione einteressi.Va chiarito subito che la domanda <strong>di</strong> CIR, come più volte riba<strong>di</strong>to dalla stessa,assume quale causa peten<strong>di</strong> unicamente l’ipotesi <strong>di</strong> cui all’articolo 2043 CC,dovendosi agevolmente intendere che i menzionati articoli 1337 e 1440 CC “nonfondano alcuna domanda nuova e <strong>di</strong>versa rispetto a quella ex art 2043 CC, masemplicemente costituiscono materia <strong>di</strong> argomentazioni <strong>di</strong>rette a corroborare lafondatezza <strong>di</strong> tale (unica) domanda” (cfr. comparsa conclusionale 24.1.2011 pag.7).Ciò precisato, CIR evidenziava che la corruzione <strong>di</strong> Metta era stata consumataaffinché egli propiziasse una <strong>sentenza</strong> <strong>di</strong> annullamento del lodo Pratis; ne risultavache il danno sofferto da CIR era conseguenza imme<strong>di</strong>ata e <strong>di</strong>retta <strong>della</strong> corruzione:se la <strong>sentenza</strong> non fosse stata frutto <strong>della</strong> corruzione, essa sarebbe stata favorevolea CIR, che si sarebbe seduta al tavolo delle trattative finali in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>forza e non nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> debolezza nella quale si era trovata.184

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