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Giugno 2009 - Ordine dei Medici di Bologna

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ARTICOLImico in legno temporaneo era allestito per i mesiinvernali. Proprio in questo periodo il nuovoor<strong>di</strong>namento degli stu<strong>di</strong> prevedeva la costituzione<strong>di</strong> una Cattedra <strong>di</strong> anatomia come materiaa sé nel Corso <strong>di</strong> <strong>Me<strong>di</strong>ci</strong>na, ruolo che fuattribuito nel 1570 a Giulio Cesare Aranzio, loscopritore dell’ippocampo ed autore d’unasplen<strong>di</strong>da opera sulla circolazione fetale.Un Teatro anatomico stabile fu realizzato solodopo oltre 30 anni dall’inaugurazione del Palazzodell’Archiginnasio. Su istanza del GonfaloniereGaetano Paleotti, nell’anno 1595 fu inizialmentein<strong>di</strong>viduata una ristretta aula a fiancodell’attuale Teatro anatomico. Solo nel 1632venne destinato un finanziamento per allestirel’attuale Teatro anatomico all’interno <strong>di</strong> un’ampiae monumentale sala sovrastante la Cappella<strong>di</strong> Santa Maria <strong>dei</strong> Bulgari. Il progetto architettonicoera stato inizialmente affidatoall’architetto G.B. Natali ma fu poi il Levantistesso a realizzare il progetto definitivo ed aconcludere l’opera nell’anno 1637. Venneroinizialmente rivestite le pareti con legno <strong>di</strong>cimbro ed in nicchie ricavate all’interno <strong>di</strong> questefurono pre<strong>di</strong>sposte 12 statue <strong>di</strong> grandezzanaturale a testimonianza <strong>dei</strong> celebri me<strong>di</strong>cidall’antichità fino al VII secolo. Sono rappresentatiIppocrate, Galeno, Aezio, Paolo Egineta,Avicenna, Cornelio Celso, Mon<strong>di</strong>no de’Liuzzi, Bartolomeo da Varignana, Pietro d’Argelata,Costanzo Varolio, Giulio Cesare Aranzio,Gaspare Tagliacozzi. In tempi successivivennero sostituiti quattro busti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cidell’antichità con altri <strong>di</strong> Fabrizio Bartoletti,Girolamo Sbaraglia, Marcello Malpigli e CarloFracassati. Più sopra le pareti lignee venneroornate da riquadri con iscrizioni dettate da Ovi<strong>di</strong>oMontalbani e nicchie ovali contenenti busti<strong>di</strong> famosi me<strong>di</strong>ci dello Stu<strong>di</strong>o e stemmi aral<strong>di</strong>cidegli Assunti della Glabella e <strong>dei</strong> Sindaci. Sutre lati del teatro a pianta rettangolare, furonoallestite le gra<strong>di</strong>nate per il pubblico <strong>di</strong>spostesu tre file, mentre sul quarto lato venne <strong>di</strong>spostala cattedra del Docente. A ricoprire la cattedraera un baldacchino sorretto da due sculturelignee <strong>di</strong> uomo e donna riproducenti la muscolaturasuperficiale. Le statue, essendosi deteriorate,vennero sostituite da due splen<strong>di</strong><strong>di</strong>“scorticati” in legno <strong>di</strong> Ercole Lelli, nei quali èriconoscibile la stessa mirabile leggerezza dellestatue anatomiche in cera settecentescheospitate nella Stanza <strong>di</strong> anatomia del Lelli nelmuseo <strong>di</strong> Palazzo Poggi.Sopra il baldacchino è raffigurata l’Anatomianell’atto <strong>di</strong> leggere un libro sorretto alla suadestra da un putto. A sinistra un altro putto offrealla statua un femore. Avanti alla cattedrain basso è il banco del lettore. Al centro dellastanza, delimitato da una balaustra, è il tavolosettorio.Dopo alcuni anni dal completamento dell’operail Levanti venne incaricato <strong>di</strong> realizzare unnuovo soffitto. Anche questo in legno <strong>di</strong> cimbro,comprende 14 lacunari in cui sono rappresentatele costellazioni e un cassettone ottagonaleal centro entro cui la statua <strong>di</strong> Apollo,quale nume della me<strong>di</strong>cina, protende il braccioverso il basso in <strong>di</strong>rezione del Tavolo anatomiconell’atto <strong>di</strong> sostenere una lampada.Attorno ad Apollo fra motivi decorativi <strong>di</strong> fruttae fiori sono iscrizioni latine che lo esaltanoanche come nume della Poesia e del Sole.L’allestimento <strong>di</strong> questo soffitto seicentesco èopera <strong>di</strong> Ovi<strong>di</strong>o Mantalbani. Indubbiamenteegli seppe rappresentare con molta efficacia ilruolo importante che le costellazioni avevanonell’antica tra<strong>di</strong>zione, secondo la quale si volevaconsultare gli astri prima <strong>di</strong> eseguire unaoperazione chirurgica o prima della somministrazione<strong>di</strong> farmaci.Una tra<strong>di</strong>zione che risente dell’influenza dellame<strong>di</strong>cina araba e che ha inizialmente indottoad insegnare la me<strong>di</strong>cina a fianco dell’astronomia.Alcune costellazioni, hanno chiaramenteun ruolo nella me<strong>di</strong>cina (Ercole, il centauro e<strong>di</strong>l serpentauro che da molti è identificato conEsculapio). Altre sono invernali ed è singolareche Apollo dal centro del soffitto volga losguardo all’Acquario. Com’è noto, quando ilsole entra in acquario si festeggia il carnevale,periodo più freddo dell’anno, durante il quale ècelebrata la morte dell’inverno e l’inizio dellaprimavera; periodo in cui era più opportunoeseguire la <strong>di</strong>ssezione del cadavere.Le iscrizioni latine attorno alla statua <strong>di</strong> Apollocomprendono i seguenti versi:Coelo noscenda canam mirantibus astrisInventum me<strong>di</strong>cina meum est opifexque per orbem <strong>di</strong>corNihil egregius quam res est cernere apertasEt cunctorum subiecta potentia nobis.Questa è la traduzione in italiano:Canterò con meraviglia degli astri cose degne <strong>di</strong> essereconosciute in cieloLa me<strong>di</strong>cina è mia invenzione e nel mondo sono chiamatoartistaNulla c’è <strong>di</strong> più grande che vedere le cose chiaramenteE a noi è soggetta la potenza <strong>di</strong> tutte le cose.I primi due versi sono presi dalle Metamorfosi<strong>di</strong> Ovi<strong>di</strong>o (Metamorfosi, I, 522-523) in cuiApollo si rivolge a Dafne che fugge da lui. Glialtri due versi sono presi dall’Astronomica <strong>di</strong>Manilio (Astronomica, IV, 462-472).4 • Bollettino Notiziario - n° 6 giugno <strong>2009</strong>

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