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Giugno 2009 - Ordine dei Medici di Bologna

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ODONTOIATRIAl contrario delle cure me<strong>di</strong>che, riconosciute come un <strong>di</strong>ritto umano fondamentale, le terapieodontoiatriche ricevono un supporto finanziario pubblico relativamente ridotto, tanto che i costi<strong>dei</strong> servizi rappresentano un onere per i pazienti, aggravando il problema dell’accesso alle curedel cavo orale e favorendo il <strong>di</strong>lagare <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> abusivo esercizio della professione odontoiatricaa fronte <strong>di</strong> parcelle più ridotte corrispondenti ad inadeguati standard <strong>di</strong> preparazione e sicurezzapersonale.A tutti noi è noto che il dentista, pur non potendo erogare gratuitamente la maggior parte dellesue prestazioni, sempre considera ed opera il giusto bilanciamento tra il bisogno <strong>dei</strong> pazienti e lasostenibilità finanziaria delle cure.Nel <strong>di</strong>vario sempre più crescente tra necessità <strong>di</strong> prestazioni dentali e razionamento <strong>di</strong> risorseeconomiche, sarà dunque compito del professionista evitare terapie troppo costose, sapendo <strong>di</strong>stingueretra cure realmente efficaci e cure che lo sono meno, nel duplice obiettivo <strong>di</strong> contribuirealla conservazione delle risorse finanziarie e fornire trattamenti ottimali ai propri pazienti.14 • Bollettino Notiziario - n° 6 giugno <strong>2009</strong>* * *Poltrona vuota e miopia politicaDott. Giulio C. Leghissa – Dott. Pietro Di NataleÈ evidente come la crisi economica, con i suoi risvolti <strong>di</strong> riduzione del denaro <strong>di</strong>sponibile nellefamiglie italiane, si traduca anche in una contrazione della spesa per il dentista. Il dentista è unaspesa significativa e, in un periodo <strong>di</strong> recessione, molti sono costretti a… rinunciare.I sindacati <strong>di</strong> categoria sono concor<strong>di</strong> nel ripetere che le cure sono costose, che la maggior parte<strong>dei</strong> costi degli stu<strong>di</strong> sono incomprimibili, che il livello qualitativo me<strong>di</strong>o delle prestazioni effettuatenegli stu<strong>di</strong> dentistici italiani è buono e che, per rispettare questi standard, occorre assumerepersonale e sostenere costi notevoli in materiali ed attrezzature. Sono tutte cose vere, ma cosìcontinuando, le prestazioni odontoiatriche a pagamento saranno sempre più destinate ad un numerolimitato <strong>di</strong> pazienti. In buona sostanza si è creato un paradosso: ci sono troppi dentisti rispettoal numero <strong>di</strong> persone che possono pagare e non ci sono dentisti per le persone che hanno<strong>di</strong>fficoltà a pagare.Quin<strong>di</strong> si assiste alla crescente presa <strong>di</strong> posizione <strong>di</strong> molti odontoiatri contro la pletora <strong>dei</strong> dentisti,contro le varie manifestazioni illegali dell’abusivismo, contro il numero eccessivo <strong>di</strong> regole chestrangolano la professione, e chi più ne ha più ne metta.Ma il calo <strong>di</strong> lavoro, il prosperare dell’abusivismo, l’incremento geometrico del turismo dentale el’inizio della calata delle multinazionali (spagnole ecc.) in Italia, sono conseguenza del fatto che lamaggior parte degli italiani non si può permettere <strong>di</strong> pagare le cure per le proprie famiglie e cerca<strong>di</strong>speratamente una soluzione, spesso cadendo in inganni vergognosi. È tutto molto più semplice<strong>di</strong> quello che sembra!La lamentela continua, generica, non produce alcun risultato. Sono decenni che sentiamo parlare<strong>di</strong> “aggressione” alla professione me<strong>di</strong>ca, <strong>di</strong> “scempio” del ruolo del me<strong>di</strong>co ecc. Si è mai risoltoqualche cosa in questo modo? No.La cosa più ovvia è incolpare il SSN della carenza assistenziale e sostenere che lo Stato o le Regionidevono investire <strong>di</strong> più: ma coi chiari <strong>di</strong> luna che ci sono oggi è già un miracolo se non vengonotagliati i servizi esistenti, altro che incremento! Bisognerebbe smettere <strong>di</strong> comprare inutilicarri armati o eliminare gli Enti inutili, e allora i sol<strong>di</strong> salterebbero fuori come per incanto, maquesta… è un’altra storia. E in ogni caso, ammesso che i servizi aumentino, ci saranno un po’ piùpazienti che potranno accedere alle cure nelle ASL ma non si incrementerà <strong>di</strong> certo il numero <strong>di</strong>pazienti accedenti agli stu<strong>di</strong> privati e non si risolverà certamente così la crisi del settore.Allora il problema <strong>di</strong>venta quello <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are seriamente un problema dopo l’altro e <strong>di</strong> proporredelle soluzioni.È vero che c’è un calo delle presenze sulla poltrona del dentista. È anche vero che più del 60%degli italiani dal dentista non ci va perché non se lo può permettere. Dunque un bacino d’utenzaenorme che non trova alcuna possibilità <strong>di</strong> accedere alla prevenzione e alle cure <strong>di</strong> prima neces-

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