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Riflessioni sulla Caritas in veritate (CiV) - ACLI Sicilia

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<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)“Caritatem voco motum animi ad fruendumDeo propter ipsum, et se atque proximopropter Deum” (S. Agost<strong>in</strong>o, De doctr. christ.3, 10).Per Agost<strong>in</strong>o si fruisce del bene cui si att<strong>in</strong>gecome un f<strong>in</strong>e a sé: la caritas muove a fruire diDio per se stesso, e di sé e del prossimoavendo Dio come f<strong>in</strong>e.Giotto: Allegoria della Carità - 1306 ca.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)• Vermeersch (II, 1928, p. 59), all’<strong>in</strong>izio del trattato de caritate:“Alla nuova e <strong>in</strong>effabile comunità nella quale, <strong>in</strong> virtù della nostravocazione soprannaturale, diveniamo una cosa sola con Dio e colprossimo nell’immediato possesso beatifico di Dio, [a tale nuovacomunità] corrisponde una nuova virtù, ad un tempo operativa eunitiva, nella quale amiamo Dio e <strong>in</strong> Dio ogni nostro prossimo come èopportuno amare, tenuto conto dell’ord<strong>in</strong>e delle cose presenti. E comecrediamo Dio per fede e crediamo nel Dio rivelante, così è opportunoche amiamo”.Novae et <strong>in</strong>effabili communitati qua, ex nostra supernaturali vocazione, unum cum Deoet proximo efficiemur <strong>in</strong> immediata Dei possessione beatifica, respondet nova virtus,operativa simul et unitiva, qua Deum et, <strong>in</strong> Deo, omnemproximumnobiscumdiligimussicut, attento praesenti ord<strong>in</strong>e, diligere oportet; quemadmodum, per fidem, Deumcredimus et <strong>in</strong> Deum revelantem credimus, sicut oportet.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)il donoper essere felici ci vuoleEfficienza e giustizia non bastano:


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)WELTASCHAUUNG cristianada sempre la visione della Chiesa sulle“cose” acquista dimensioni mondiali (<strong>in</strong>tal senso è “cattolica”)ma la parola dice di più:trattasi di una visione onnicomprensiva


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)SITZ im LEBENsi tratta di considerare non le circostanze nelle quali egrazie alle quali le “realtà” chiedono modifiche eadattamenti alle nuove situazioni ma, piuttosto, ilcontesto <strong>in</strong> cui le realtà prendono vita


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)Introduzione,una densa e profonda riflessione sui due term<strong>in</strong>i del titolo: amore everitàSi tratta non di explicatio term<strong>in</strong>orum,ma <strong>in</strong>dicazione dei pr<strong>in</strong>cìpi e delle prospettive fondamentali di tuttoil suo <strong>in</strong>segnamento.Infatti, come <strong>in</strong> una s<strong>in</strong>fonia, i due temi connessi, come scrive il Papa,sono:"la pr<strong>in</strong>cipale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona edell'umanità <strong>in</strong>tera" (<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong>, n. 1).


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)di quale verità e di quale amore si tratta?"amore e verità ‐ afferma il Santo Padre ‐ sono lavocazione posta da Dio nel cuore e nella mente di ogniuomo" (n. 1)di quell'uomo che, secondo la Sacra Scrittura, è appuntocreato "ad immag<strong>in</strong>e e somiglianza" del suo Creatore,cioè del "Dio biblico, che è <strong>in</strong>siemeAgápe e Lógos: Carità e Verità, Amore e Parola" (n. 3).


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)realtà testimoniata non solo dalla Rivelazione biblica, ma può essere colta daogni uomo che usa la sua ragione:“La verità è luce che dà senso e valore alla carità. Questa luce è, a un tempo,quella della ragione e della fede, attraverso cui l'<strong>in</strong>telligenza perviene alla veritànaturale e soprannaturale della carità", (n. 3).dalla Commissione Teologica Internazionale un testo: Alla ricerca di un'eticauniversale: nuovo sguardo <strong>sulla</strong> legge naturale.Roland M<strong>in</strong>nerath Arcivescovo di Digione, Un nuovo sguardo <strong>sulla</strong> leggenaturale. <strong>Riflessioni</strong> sul documento della Commissione TeologicaInternazionale, (©L'Osservatore Romano ‐ 20 giugno 2009)


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)Esso affronta delle tematiche di grande importanza, già espresse dal Papaall'Assemblea delle Nazioni Unite a New York, a proposito del fondamento deidiritti umani:"Questi diritti trovano il loro fondamento nella legge naturale <strong>in</strong>scritta nel cuoredell'uomo e presente nelle diverse culture e civiltà. Separare i diritti umani da tale contestosignificherebbe limitare la loro portata e cedere a una concezione relativista, per la qualeil senso e l'<strong>in</strong>terpretazione dei diritti potrebbe variare e la loro universalità potrebbe esserenegata <strong>in</strong> nome delle diverse concezioni culturali, politiche, sociali e anche religiose" (18aprile 2008).Vera giustizia è regolare la vita della comunità mediante leggi non frutto di<strong>in</strong>tesa convenzionale, ma che mir<strong>in</strong>o al bene della persona e della società sulfondamento della legge naturale


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)• Nel testo della Commissione Teologica Internazionale: Alla ricerca di un'etica universale:nuovo sguardo <strong>sulla</strong> legge naturale leggiamo che:"Nella sua ricerca del bene morale, la persona umana si mette <strong>in</strong> ascolto di ciò che essa èe prende coscienza delle <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azioni fondamentali della sua natura" (n.45),• Come ènoto, "si dist<strong>in</strong>guono tradizionalmente tre grandi <strong>in</strong>siemi di d<strong>in</strong>amismi naturali:╔ (...) Il primo, che ècomune con ogni essere sostanziale, comprende essenzialmentel'<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione a conservare e a sviluppare la propria esistenza.╔ Il secondo, che è comune con tutti i viventi, comprende l'<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione a riprodursi perperpetuare la specie.╔ Il terzo, che è proprio come essere razionale, comporta l'<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione a conoscere laverità su Dio e a vivere <strong>in</strong> società" (n. 46).Approfondendo questo terzo d<strong>in</strong>amismo che si ritrova <strong>in</strong> ogni persona, la CTA afferma cheesso "è specifico dell'essere umano come essere spirituale, dotato di ragione, capace diconoscere la verità, di entrare <strong>in</strong> dialogo con gli altri e di str<strong>in</strong>gere relazioni di amicizia(...) Il suo bene <strong>in</strong>tegrale è così <strong>in</strong>timamente legato alla vita <strong>in</strong> comunità, che si organizza<strong>in</strong> società politica <strong>in</strong> forza di un'<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione naturale e non di una semplice convenzione.Il carattere relazionale della persona si esprime anche con la tendenza a vivere <strong>in</strong>comunione con Dio o l'Assoluto (...)


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)• L'uomo è dunque fatto per conoscere mediante la "ragione allargata" (cfr. Discorsodel 12 settembre 2006 all'università di Regensburg) la verità <strong>in</strong> tutta la suaampiezza, cioè non limitandosi ad acquisire conoscenze tecniche per dom<strong>in</strong>are la realtàmateriale, ma aprendosi f<strong>in</strong>o ad <strong>in</strong>contrare il Trascendente, e per vivere pienamente ladimensione <strong>in</strong>terpersonale dell'amore, "pr<strong>in</strong>cipio non solo delle micro‐relazioni:rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macro‐relazioni: rapportisociali, economici, politici" (<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong>, n. 2).• Sono proprio la veritas e la caritas che ci <strong>in</strong>dicano le esigenze della legge naturale cheBenedetto XVI pone come criterio fondamentale della riflessione di ord<strong>in</strong>e moralesull'attuale realtà socio‐economica: "<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> è pr<strong>in</strong>cipio <strong>in</strong>torno a cui ruota ladottr<strong>in</strong>a sociale della Chiesa, un pr<strong>in</strong>cipio che prende forma operativa <strong>in</strong> criteri orientatividell'azione morale" (n. 6).• Con efficace espressione, il Santo Padre afferma perciò che "la dottr<strong>in</strong>a sociale dellaChiesa (...) ècaritas<strong>in</strong> <strong>veritate</strong> <strong>in</strong> re sociali: annuncio della verità dell'amore di Cristonella società. Tale dottr<strong>in</strong>a èservizio della carità, ma nella verità" (n. 5).


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)• la verità non è prodotta da noi, ma sempre trovata o,meglio, ricevuta. Essa, come l'amore, "non nasce dalpensare e dal volere ma <strong>in</strong> certo qual modo si imponeall'essere umano", (n. 34).• Benedetto XVI vuol ricordare a tutti che solo ancorandosia questo duplice criterio della veritas e della caritas, fraloro <strong>in</strong>separabilmente congiunte, si può costruirel'autentico bene dell'uomo, fatto per la verità e l'amore.Secondo il Santo Padre, "solo con la carità, illum<strong>in</strong>ata dallaluce della ragione e della fede, è possibile conseguireobiettivi di sviluppo dotati di una valenza più umana eumanizzante" (n. 9).


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)• autorevoli commentatori hanno già offerto specifici approfondimenti:• Alcune citazioni <strong>in</strong> merito:• Card. Renato Raffaele Mart<strong>in</strong>o, <strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong>. Un commento, (Avvenire, 7 luglio2009)• Ettore Gotti Tedeschi, Anche Macchiavelli sarebbe d'accordo con il Papa, (©L'Osservatore Romano ‐ 12 luglio 2009)• Mons. Giampaolo Crepaldi, L’enciclica sociale di Benedetto XVI, (© L'OsservatoreRomano ‐ 25 luglio 2009)• Maurizio Serio, La via politica della carità, (“Il Foglio” del 14 luglio 2009)• Flavio Felice, <strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong>. I punti saldi della nuova Enciclica di Benedetto XVI,tratto da [Il sussidiario –30 giugno 2009]• Paolo Asolan La dimensione teologico‐pastorale della “<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong>”, (Roma,ZENIT.org, 18 luglio 2009).• Fabio G. Angel<strong>in</strong>i* Il quadro giuridico ed istituzionale del mercato di Benedetto XVI,(Roma, ZENIT.org, 18 luglio 2009).


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)Un importante messaggio dalla <strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong>superare l'ormai obsoleta dicotomia tra l’economico e il sociale.La modernità ci ha lasciato <strong>in</strong> eredità l'idea <strong>in</strong> base alla quale perpoter operare nel campo dell'economia sia <strong>in</strong>dispensabile mirare alprofitto ed essere animati prevalentemente dal proprio <strong>in</strong>teresse;come a dire che non si è pienamente imprenditori se non sipersegue la massimizzazione del profitto.In caso contrario, ci si dovrebbe accontentare di far parte dellasfera del sociale.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)<strong>CiV</strong>:‐ fare impresa è possibile anche quando si perseguonof<strong>in</strong>i di utilità sociale e si èmossi all'azione damotivazioni di tipo pro‐sociale.‐ Occorre superare la concezione pratica <strong>in</strong> base alla qualei valori della dottr<strong>in</strong>a sociale della Chiesa dovrebberotrovare spazio unicamente nelle opere di naturasociale,mentre agli esperti di efficienza spetterebbe ilcompito di guidare l'economia.‐ non è l'efficienza il fundamentum divisionis perdist<strong>in</strong>guere ciò che è impresa e ciò che non lo è, e questo perla semplice ragione che la categoria dell'efficienza appartieneall'ord<strong>in</strong>e dei mezzi e non a quello dei f<strong>in</strong>i.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)Mercato significa dire competizione e ciò nel senso che nonpuò esistere il mercato laddove non c'è pratica dicompetizioneLa fecondità della competizione sta nel fatto che essaimplica la tensione, la dialettica che presuppone lapresenza di un altro e la relazione con un altro.Senza tensione non c'è movimento, ma il movimento ‐ eccoil punto ‐ cui la tensione dà luogo può essere anchemortifero, cioè generatore di morte.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)Quando lo scopo dell'agire economico non èlatensione verso un comune obiettivo ‐ comel'etimo lat<strong>in</strong>o cum‐petere lascerebbechiaramente <strong>in</strong>tendere ‐ ma l'hobbesiana morstua, vita mea, il legame sociale viene ridotto alrapporto mercantile e l'attività economica tendea divenire <strong>in</strong>umana e dunque ultimamente<strong>in</strong>efficiente.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)• nella competizione, la "dottr<strong>in</strong>a sociale della Chiesa ritieneche possano essere vissuti rapporti autenticamente umani,di amicizia e di socialità, di solidarietà e di reciprocità,anche all'<strong>in</strong>terno dell'attività economica e non soltantofuori di essa o "dopo" di essa.• La sfera economica non è né eticamente neutrale né di suanatura disumana e antisociale. Essa appartiene all'attivitàdell'uomo e, proprio perché umana, deve essere strutturatae istituzionalizzata eticamente" (n. 36).


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)• la <strong>CiV</strong> prende <strong>in</strong> grande considerazione quella concezionedel mercato, tipica della tradizione di pensierodell'economia civile, secondo cui si può vivere l'esperienzadella socialità umana all'<strong>in</strong>terno di una normale vitaeconomica e non già al di fuori di essa o a lato di essa.• Èquesta una concezione che si potrebbe def<strong>in</strong>irealternativa, sia rispetto a quella che vede il mercato comeluogo dello sfruttamento e della sopraffazione del forte suldebole, sia a quella che, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con il pensiero anarcoliberista,lo vede come luogo <strong>in</strong> grado di dare soluzione atutti i problemi della società.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)essa propone un umanesimo a più dimensioni,il mercato non è combattuto o "controllato",ma èvisto come momento importante della sferapubblica ‐ sfera che è assai più vasta di ciò che è statalese concepito e vissuto come luogo aperto anche aipr<strong>in</strong>cipi di reciprocità e del dono,può costruire una sana convivenza civile


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)temi presenti nell'enciclica(che hanno suscitato un certo <strong>in</strong>teresse pubblico per la novità che rivestono)i pr<strong>in</strong>cipi di fraternità e di gratuità nell'agire economico."Lo sviluppo, se vuole essere autenticamente umano", dice Benedetto XVI , deve "fare spazioal pr<strong>in</strong>cipio di gratuità" (n. 34).Servono "forme economiche solidali".Significativo, <strong>in</strong> questo senso il capitolo dedicato alla collaborazione della famiglia umana,dove viene messo <strong>in</strong> evidenza che "lo sviluppo dei popoli dipende soprattutto dalriconoscimento di essere una sola famiglia" per cui "un simile pensiero obbliga ad unapprofondimento critico e valoriale della categoria della relazione".E ancora: "Il tema dello sviluppo co<strong>in</strong>cide con quello dell'<strong>in</strong>clusione relazionale di tutte lepersone e di tutti i popoli nell'unica comunità della famiglia umana, che si costruisce nellasolidarietà <strong>sulla</strong> base dei fondamentali valori della giustizia e della pace" (nn. 53‐54).


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)La parola chiave che oggi meglio di ogni altra esprime questa esigenza è quella di fraternitàcomplemento e l'esaltazione del pr<strong>in</strong>cipio di solidarietàsolidarietàèil pr<strong>in</strong>cipio di organizzazione sociale che consente ai diseguali didiventare eguali per via della loro uguale dignità e dei loro dirittifondamentali,fraternitàèquel pr<strong>in</strong>cipio di organizzazione sociale che consente agli eguali diesser diversi, nel senso di poter esprimere diversamente il loro pianodi vita o il loro carisma.scuola di pensiero francescana


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)le stagioni che abbiamo lasciato alle spalle, l'Ottocento esoprattutto il Novecento, sono state caratterizzate dagrosse battaglie, sia culturali sia politiche, <strong>in</strong> nome dellasolidarietà e questa è stata cosa buona; si pensi alla storiadel movimento s<strong>in</strong>dacale e alla lotta per la conquista deidiritti civili.Il punto è che una società orientata al bene comune non puòaccontentarsi della solidarietà, ma ha bisogno di unasolidarietà che rispecchi la fraternità dato che, mentre lasocietà fraterna è anche solidale, il contrario non ènecessariamente vero.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)• Non è difficilespiegarsi il ritorno nel dibattito culturale contemporaneo della prospettiva del bene comune, vera epropria cifra dell'etica cattolica <strong>in</strong> ambito socio‐economico.• Giovanni Paolo II ha chiarito‐ la dottr<strong>in</strong>a sociale della Chiesa non va considerata una teoria etica ulteriore rispetto alle tante giàdisponibili <strong>in</strong> letteratura, ma una "grammatica comune" a queste, perché fondata su uno specificopunto di vista, quello del prendersi cura del bene umano. ‐• Mentrele diverse teorie etiche pongono il loro fondamento vuoi nella ricerca di regole (come succede nelgiusnaturalismo positivistico, secondo cui l'etica viene derivata dalla norma giuridica) vuoi nell'agire(si pensi al neo‐contrattualismo rawlsiano o al neo‐utilitarismo),• la dottr<strong>in</strong>a sociale della Chiesaaccoglie come suo punto archimedeo lo "stare con". Il senso dell'etica del bene comune, spiega cheper poter comprendere l'azione umana, occorre porsi nella prospettiva della persona che agisce(Veritatis splendor, n. 78) e non nella prospettiva della terza persona (come fa il giusnaturalismo)ovvero dello spettatore imparziale (come Adam Smith aveva suggerito). Infatti il bene morale,essendo una realtà pratica, lo conosce primariamente non chi lo teorizza, ma chi lo pratica: è lui chesa <strong>in</strong>dividuarlo e qu<strong>in</strong>di sceglierlo con certezza ogniqualvolta è <strong>in</strong> discussione.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)Altro pr<strong>in</strong>cipio:IL DONO <strong>in</strong> economia.E’ la prospettiva della GRATUITA’.Cosa comporta, a livello pratico, l'accoglimento di questa prospettiva entro l'agireeconomico?Risponde Papa Benedetto XVI:mercato e politica necessitano "di persone aperte al dono reciproco" (<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong>,nn. 35‐39).La conseguenza che discende dal riconoscere al pr<strong>in</strong>cipio di gratuità un posto di primopiano nella vita economica ha a che vedere con la diffusione della cultura e dellaprassi della reciprocità.Assieme alla democrazia, la reciprocità ‐ def<strong>in</strong>ita da Benedetto XVI "l'<strong>in</strong>timacostituzione dell'essere umano" (n. 57) ‐ èvalore fondativo di una società.Anzi, si potrebbe anche sostenere che èdalla reciprocità che la regola democratica traeil suo senso ultimo.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)• Qual è la funzione propria del dono?far comprendere che accanto ai beni digiustizia ci sono i beni di gratuità e qu<strong>in</strong>di chenon è autenticamente umana quella societànella quale ci si accontenta dei soli beni digiustizia. Il Papa parla della "stupefacenteesperienza del dono" (n. 34).


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)Tentiamo una specificazione della differenza:I beni di giustizia sono quelli che nascono da un dovere;i beni di gratuità sono quelli che nascono da una obbligatio.Sono beni cioè che nascono dal riconoscimento che io sono legato ad un altro, che, <strong>in</strong> uncerto senso, èparte costitutiva di me.La logica della gratuità non può essere ridotta ad una dimensioneetica: la gratuità <strong>in</strong>fatti non èuna virtù etica (come già Platone <strong>in</strong>segnava)la gratuità riguarda piuttosto la dimensione sovra‐etica dell'agireumano perché la sua logica èla sovrabbondanza,mentre la logica della giustizia è la logica dell'equivalenza.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)Benedetto XVI <strong>in</strong>vita a restituire il pr<strong>in</strong>cipio deldono alla sfera pubblica.Il dono afferma il primato:della relazione sul suo esonerodel legame <strong>in</strong>tersoggettivo sul bene donatodell'identità personale sull'utiledeve poter trovare spazio di espressione ovunque,<strong>in</strong> qualunque ambito dell'agire umano, ivicompresa l'economia.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)Il messaggio chela <strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong>ci lascia èpensare la gratuità, e dunque la fraternità,come cifra della condizione umanae qu<strong>in</strong>di di vedere nell'esercizio del donoil presupposto <strong>in</strong>dispensabile aff<strong>in</strong>ché Stato e mercatopossano funzionareavendo di mira il bene comune.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)Senza pratiche estese di donosi potrà anche avere un mercato efficiente ed unoStato autorevole (e perf<strong>in</strong>o giusto),ma di certo le persone non saranno aiutate arealizzare la gioia di vivere.Efficienza e giustizia, anche se unite,non bastano ad assicurarela felicità delle persone.


<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> <strong>veritate</strong> (<strong>CiV</strong>)Spero aver saputo presentare i punti essenziali della<strong>Caritas</strong> <strong>in</strong> Veritate e di aver sollecitato <strong>in</strong> ognuno ildesiderio di saperne di più dell’alto Magistero diBenedetto XVI‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐Grazie dell’ascoltodon Gianni

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