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Storia, cultura e tradizioni di Alberona

Le origini del Comune risalgono, nel Medioevo, al tempo del ripopolamento che principi e monarchi tentarono,nelle terre loro soggette, con genti migranti ed intere famiglie, cui donavano terreni, animali e mezzi per coltivare la terra. Pare che i primi colonizzatori di Alberona fossero delle famiglie calabresi, al seguito dei bizantini in lotta contro i Longobardi di Benevento, qui piazzate a difesa dei conquistatori.

Le origini del Comune risalgono, nel Medioevo, al tempo del ripopolamento che principi e monarchi tentarono,nelle terre loro soggette, con genti migranti ed intere famiglie, cui donavano terreni, animali e mezzi per coltivare la terra. Pare che i primi colonizzatori di Alberona fossero delle famiglie calabresi, al seguito dei bizantini in lotta contro i Longobardi di Benevento, qui piazzate a difesa dei conquistatori.

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Michele Caruso ,pur non essendo un poeta prettamente lirico,rivela tuttavia<br />

momenti <strong>di</strong> profonda commozione e <strong>di</strong> sincera cifra me<strong>di</strong>tativa.<br />

Caruso <strong>di</strong>venta pensoso <strong>di</strong> fronte al destino dei luoghi nativi ed al naturale<br />

evolversi degli avvenimenti e delle cose.<br />

La sua poesia più importante è: Pisscaréddhe,Pissciaré!<br />

Vincenzo D’Alterio nato<br />

ad <strong>Alberona</strong> l’8<br />

<strong>di</strong>cembre 1940 e<br />

prematuramente<br />

scomparso a Biccari nel<br />

2000, ha alternato il suo<br />

impegno fra traduzioni e<br />

attività <strong>cultura</strong>li, sociali e<br />

politiche.<br />

La sua produzione<br />

letteraria va dalla poesia<br />

al teatro, dalla storia<br />

locale alla critica. Oltre<br />

che in lingua italiana,<br />

egli è stato stu<strong>di</strong>oso dei<br />

<strong>di</strong>aletti <strong>di</strong> Capitanata,<br />

per molti dei quali ha fissato regole razionali <strong>di</strong> trascrizione; ha scritto poesie<br />

e poemetti in vernacolo alberonese.<br />

Vincenzo, per i suoi versi traeva ispirazione dalla natura circostante. Insieme<br />

a Giacomo Strizzi e Michele Caruso, è stata una delle figure più importanti<br />

della tra<strong>di</strong>zione poetica e letteraria alberonese.<br />

Fra i suoi saggi ricor<strong>di</strong>amo: <strong>Alberona</strong> e l’emigrazione; <strong>Alberona</strong> crolla.<br />

Per il teatro ha curato la regia dell’intera opera <strong>di</strong> Eduardo De Filippo per i<br />

gruppi teatrali giovanili. Ha scritto e <strong>di</strong>retto proprie comme<strong>di</strong>e come “Arretirete<br />

Rille”, “U carusille”, tradotti poi entrambi in vernacolo alberonese.<br />

Con alterne vicende, Vincenzo è stato protagonista della vita politicoamministrativa<br />

<strong>di</strong> <strong>Alberona</strong>, capeggiando liste civiche, profondendo impegno<br />

costante per la propria comunità ed affermando costantemente gli ideali <strong>di</strong><br />

giustizia che lo caratterizzavano.<br />

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