Storia, cultura e tradizioni di Alberona
Le origini del Comune risalgono, nel Medioevo, al tempo del ripopolamento che principi e monarchi tentarono,nelle terre loro soggette, con genti migranti ed intere famiglie, cui donavano terreni, animali e mezzi per coltivare la terra. Pare che i primi colonizzatori di Alberona fossero delle famiglie calabresi, al seguito dei bizantini in lotta contro i Longobardi di Benevento, qui piazzate a difesa dei conquistatori.
Le origini del Comune risalgono, nel Medioevo, al tempo del ripopolamento che principi e monarchi tentarono,nelle terre loro soggette, con genti migranti ed intere famiglie, cui donavano terreni, animali e mezzi per coltivare la terra. Pare che i primi colonizzatori di Alberona fossero delle famiglie calabresi, al seguito dei bizantini in lotta contro i Longobardi di Benevento, qui piazzate a difesa dei conquistatori.
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Giacomo Strizzi (<strong>Alberona</strong>,<br />
24 luglio 1888 – Torino, 3<br />
luglio 1961) era innamorato<br />
della propria terra, del<br />
proprio paese, della propria<br />
gente, dei costumi, delle<br />
<strong>tra<strong>di</strong>zioni</strong>, <strong>di</strong> tutto quanto,<br />
insomma, ancora oggi è in<br />
un certo senso bello e sano<br />
nei più riposti angoli del<br />
nostro Subappennino. E’<br />
stato un poeta italiano, fu<br />
avviato agli stu<strong>di</strong> da un<br />
pre<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> passaggio<br />
da <strong>Alberona</strong>, ma non<br />
essendo portato per la vita<br />
religiosa, terminò i suoi stu<strong>di</strong> nella scuola pubblica a Foggia.<br />
Successivamente si arruolò nella Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> finanza come volontario e<br />
lavorando maturò anche poeticamente.<br />
La sua produzione letteraria si svolse dal 1945 al 1960; tuttavia espresse il<br />
meglio della sua creatività soprattutto durante la sua permanenza a Foggia,<br />
dove nel decennio 1949-1959 frequentò un gruppo <strong>di</strong> amici artisti, intellettuali<br />
ed uomini <strong>di</strong> <strong>cultura</strong> che si riunivano presso il caffè "La gloria". Fu proprio<br />
dalla partecipazione a questi incontri che trasse ispirazione per molte delle<br />
sue poesie.<br />
Per l'asprezza del <strong>di</strong>aletto alberonese da lui usato per esprimere i suoi<br />
sentimenti poetici e soprattutto il forte legame con la sua terra natia, gli è<br />
stato riconosciuto dai critici, un ruolo molto importante nella poesia <strong>di</strong>alettale<br />
della Daunia.<br />
Uno dei suoi sillogi più importanti è: Cusarèdde pajesane.<br />
22<br />
Michele Caruso<br />
(<strong>Alberona</strong> 1890-1967)<br />
Dalle composizioni <strong>di</strong><br />
Grafinlan<strong>di</strong>a (raccolta <strong>di</strong><br />
poesie) emerge un profilo<br />
esaustivo del poeta<br />
alberonese,sia dal punto<br />
<strong>di</strong> vista umano e<br />
professionale,sia da<br />
quello poetico.