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2AFRAGOLA • I POTERI MAGICI DEI PRECARI DI “AFRAGOL@NET”26 NOVEMBRE 2011MOSAICOVuoi condonare un piano abusivo? Non c’è problemDaniela Ingallina, precaria dislocata all’Utc, consegna un faldone al responsabile del Cole carte e scopre che è tutto falso. Caso denunciato in una lettera inviata a Boccia e aAAFRAGOLA – Nessuno può direche non li avevamo avvisati. Propriosul precedente numero di “Mosaico”i riflettori sono stati puntati sull’UfficioTecnico Comunale ed in particolare sulpersonale precario, passato alla storia comei “disoccupati del sistema”, che VincenzoNespoli, il sin<strong>da</strong>co-senatore, ha prima assuntonella società pubblica “Afragol@net” per poi,a sorpresa, impegnarli all’UTC col comp<strong>it</strong>o diistruire pratiche di primaria importanza comeConcessioni Edilizie e D.I.A. Precari assuntiin una società con determinate mansioni maimpegnati sul campo, presso l’Ente locale,in altre attiv<strong>it</strong>à, addir<strong>it</strong>tura nei ruoli chiavedell’Ente Locale. La prima doman<strong>da</strong> è stataposta: se si tratta di un’illeg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à, chi siassume le responsabil<strong>it</strong>à di eventuali errori?La risposta <strong>da</strong>ll’amministrazione non èarrivata. Un altro ques<strong>it</strong>o è nato spontaneo:perché Nespoli e il dirigente dell’Utc, NunzioBoccia, hanno prefer<strong>it</strong>o personale esternoal Municipio e non i dipendenti storici?Nemmeno è <strong>da</strong>to saperlo. In Giunta e inConsiglio bocche cuc<strong>it</strong>e su questo argomento.Eppure, a prima vista, c’è l’impressione chenon si tratti di nulla di grave. Magari unaforzatura, ma nulla di più. Daniela Ingallina,Filippo Laezza (mar<strong>it</strong>o della nipote delsin<strong>da</strong>co, Chiara Nespoli, ndr), AugustoPrisco (figlio del dirigente dell’Utc diFrattamaggiore Stefano Prisco, ndr) e AgneseCastaldo: ecco il personale precario che hagiovato delle assunzioni in “Afragol@net”,bollate <strong>da</strong>ll’opposizione come “clientelari”,e poi non si sa perché dislocato nell’Utc aistruire pratiche di particolare importanza.Addir<strong>it</strong>tura tra questi c’è pure chi riceve ilpubblico. Come se fossero impiegati delComune a pieno t<strong>it</strong>olo con funzioni di altogrado.Nessuno, come detto, ha voluto fornirerisposte a quanto sollevato. E l’atteggiamentodegli amministratori ha destato qualcheperpless<strong>it</strong>à. Pure perché hanno ab<strong>it</strong>uatola popolazione a scan<strong>da</strong>li di gran lungasuperiori ed hanno dimostrato di avere unafaccia tosta, durissima, che non diventa rossafacilmente. Il loro atteggiamento è statosospetto sin <strong>da</strong>ll’inizio. E’ come se avesseropaura che per scrivere quelle cose avevamogià un colpo in canna. E immediatamenteabbiamo cap<strong>it</strong>o perché. Abbiamo cap<strong>it</strong>ocosa temevano. E’ bastato scavare tra lecarte di quell’ufficio. Cosa abbiamo trovato?Una nota interna firmata <strong>da</strong>l Responsabiledell’Ufficio Abusivismo Edilizio e Condono.Con quella lettera si comunica al dirigentedell’Utc, Nunzio Boccia, al sin<strong>da</strong>co VincenzoNespoli e ad altro personale dell’Utc,“l’alterazione ed il conseguente falso di unapratica di condono edilizio e della seguenteconcessione in sanatoria”. Restando agli atti,la sanatoria risulterebbe rilasciata ben 5 annifa <strong>da</strong>ll’arch<strong>it</strong>etto Napol<strong>it</strong>ano e istru<strong>it</strong>a <strong>da</strong>lresponsabile pro-tempore di allora. La ver<strong>it</strong>à?Sia l’istruttoria che le firme di SalvatoreNapol<strong>it</strong>ano e del Responsabile pro-temporedell’epoca sono spudoratamente false. S<strong>it</strong>ratta di una pratica edilizia spudoratamentefalsa. Un’operazione che avrebbe generato lamodifica dello stato dei luoghi di un fabbricatoabusivo realizzatoe successivamentecondonato grazie allasanatoria del 1994. Iltutto è stato possibileproprio grazie allafalsificazione dellecarte. Infatti, quelmaledetto secondopiano, all’atto dellapresentazione delleistanze al Municipio,non esisteva.E’ stato inser<strong>it</strong>osuccessivamente nelfaldone e condonato.Con firme false. E comese nulla fosse, DanielaIngallina, arch<strong>it</strong>etto difiducia di Boccia e delsin<strong>da</strong>co, dipendentenon del Comunema di “Afragol@net”, in mer<strong>it</strong>o a questapratica inquietante, ha istru<strong>it</strong>o la Dia per ilcompletamento, la manutenzione e le fin<strong>it</strong>uredel secondo piano. Ha <strong>da</strong>to l’ok per completareil “secondo piano fantasma”. Ufficialmentenon si è accorta di nulla. Non si è accorta dellefirme false, non si è accorta dell’imbroglio.Non si è accorta che quel piano, oggetto dellaDia, non esisteva. E’ stato sanato illegalmente.Ingallina, invece, ha pensato solo a <strong>da</strong>re l’okper la conclusione defin<strong>it</strong>iva dei lavori. E semettiamo tutti i pezzi insieme, i conti tornanoeccome. Il mosaico è composto. L’illeg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>ànell’illegal<strong>it</strong>à. Ad Afragola si sono superati:hanno coniato un’altra branca della pubblicaamministrazione, l’illeg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à illegale.Come ha fatto Ingallina a non accorgersiche quella pratica di condono era falsa,almeno per il secondo piano? Eppure bastavaconsultare il verbale di dissequestro emesso<strong>da</strong>lla Polizia municipale del 2001 e <strong>da</strong>l qualesi rileva l’esistenza solo del piano terra edel primo piano. Di quel maledetto secondopiano, come detto, nel 2001, non c’era traccia.E se non c’era nel 2001, com’è possibile chesia stato condonato con la sanatoria del 1994?Se le cose stanno così, si tratta di un megadisegno criminoso che getta ombre e sospettisu tutta l’attiv<strong>it</strong>à che ruota attorno all’Ufficioedilizia Privata. Non vogliamo spararesentenze, per car<strong>it</strong>à, in quanto è doverosoche la magistratura scoperchi il pentoloneCala il buio sul Comune di Afragolae va<strong>da</strong> fino in fondo. Troppi elementi, però,non quadrano. Eppure l’arch<strong>it</strong>etto DanielaIngallina ha effettuato un accesso allaPolizia Municipale per verificare le pratichedi condono, come lei stessa scrive in una suarelazione. (SIC!!!!!). Eppure in alcuni casila stessa Ingallina è stata tacciata di eccessodi zelo – quando per esempio chiedeva unaDIA per l’installazione di un climatizzatore.Allora se le cose stanno così, chi ha pensatoal misfatto? E in cambio di cosa? La pol<strong>it</strong>icac’entra qualcosa? Qualcuno ha sponsorizzatoquella pratica? Certo il tecnico di afragol@net ha dimostrato almeno superficial<strong>it</strong>à.


26 NOVEMBRE 2011MOSAICO3a. Firme false, sanatoria falsa e ti <strong>da</strong>nno pure la Diandono edilizio e chiede di farsi firmare una ricevuta. Il tecnico si insospettisce, analizzaNespoli. I quali preferiscono esporre i fatti ai vigili urbani, ev<strong>it</strong>ando polizia e carabinieriNon si è dimostrato all’altezza del comp<strong>it</strong>oassegnatole, anch’esso illeg<strong>it</strong>timo. Eppure,il suo nome gira per i corridoi comepapabile vinc<strong>it</strong>rice del concorso D1 in fasedi svolgimento al Comune di Afragola.Insomma, sogna la stabilizzazione, il postofisso, la sistemazione per tutta la v<strong>it</strong>a. Oggi èuno dei tecnici di fiducia di Nespoli e di NunzioBoccia ma, nei fatti, è una semplice precariadi una società esterna che, illeg<strong>it</strong>timamentecome detto, ricopre ruoli di v<strong>it</strong>ale importanzae delicati nella macchina amministrativa delMunicipio, e si r<strong>it</strong>rova, come in questo caso,al centro di uno scan<strong>da</strong>lo a tinte fosche. Se,poi, dovesse pure vincere il concorso, nonc’è <strong>da</strong> aggiungere altro. Almeno sul pianogiornalistico.A conti fatti, ricap<strong>it</strong>oliamo che cosa è successo:una pratica di condono impossibile diventarealtà e si materializza con la complic<strong>it</strong>àdell’Ufficio Tecnico Comunale. Una praticadi condono archiviata con il rilascio 5 annifa col permesso a costruire in sanatoria di unfabbricato cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o <strong>da</strong> piano terra e primopiano. E’ bastata una “manina criminale” a<strong>da</strong>lterare le carte e falsificare le firme dei tecnicidi allora inserendo nel faldone un secondopiano non esistente alla <strong>da</strong>ta di ammissibil<strong>it</strong>àdelle istanze relative al 1994-1995 ed il cerchiosi è chiuso. Successivamente la richiesta diun Dia per completamento e manutenzione;i tecnici attuali dell’ufficio controllano, main maniera superficiale, non si accorgono delmacroscopico errore, o fanno finta di nonaccorgersene, questo lo lasceremo giudicarealla magistratura, “et voilà”, l’imbroglioè serv<strong>it</strong>o. L’illegal<strong>it</strong>à è serv<strong>it</strong>a su un piattod’oro. Qualcosa, però, è an<strong>da</strong>to storto. Forsetutto. Non hanno pensato che l’arch<strong>it</strong>ettoIngallina fosse “incompetente” ad istruirequeste pratiche; non hanno pensato cheproprio il comportamento di Ingallina potesseinsospettire gli altri e aprire la curios<strong>it</strong>à deisuoi colleghi proprio su quella pratica. Infatti,Ingallina, con un comportamento anomalo, hatentato di liberarsi di quel faldone scottante.Al responsabile del servizio Condono eAntiabusivismo hanno inviato la pratica percustodirla, come di routine, nel suo archivio.E proprio quest’operazione lo ha insospett<strong>it</strong>o.Quando cioè, proprio Ingallina, ha chiesto difirmare per ricevuta il fascicolo contenentele carte falsificate <strong>da</strong> riporre in archivio. Unpasso falso che ha portato il responsabiledel Condono a controllare le carte, una aduna. Proprio quello chedoveva fare Ingallinaprima di rilasciarela Dia. Lo ha fattol’Ufficio Condono ed hascoperto il “pastrocchio”l’imbroglio. Lo hascoperto e lo ha segnalatomettendo penna su cartae denunciando il falso.A questo punto, si corresolo il rischio se nonvengono individuatii colpevoli chel’affarismo che regnaal Municipio, al di làdei tanti aspetti negativie di degenerazione,causerà dei <strong>da</strong>nni ancheall’utenza. A rimetterciè innanz<strong>it</strong>utto l’utenza. Infatti, seguendola legge, ammesso che c’è qualcuno chedeci<strong>da</strong> di farla applicare pure ad Afragola,la Dia verrà annullata perché assent<strong>it</strong>a su unfabbricato abusivo, lo stabile sarà sottoposto asequestro giudiziario con la seguente chiusuradelle attiv<strong>it</strong>à commerciali allocate in quantomanca pure l’agibil<strong>it</strong>à.Si spera che l’Ufficio Condono ne abbiacolp<strong>it</strong>o uno per educarne cento. Non ciprovate più.Tutto apposto. Adesso è molto probabile chequesti “eroi del mattone” vinceranno pure iconcorsi a tempo indeterminato. Sarà un belregalo che faranno alla comun<strong>it</strong>à di Afragolaper sempre. In bocca al lupo.Ma chiudiamo con una “chicca”. Archiviamole cose serie e lasciamoci an<strong>da</strong>renell’analisi del contesto logistico.Che, <strong>da</strong> solo, testimonia lasupremazia dei precari delsistema, la supremazia dei bracciarmati del sistema Nespoli.Non solo la palla di cristallo liha indicati come vinc<strong>it</strong>ori deiconcorsi in <strong>it</strong>inere al Comune,c’è dell’altro. Piccole cose cheaggiungono importanti dettaglial mosaico. Non si fuma inluoghi pubblici. Questo valeper tutti i dipendenti, lo dicela legge. Tranne per FilippoLaezza e il suo compagno distanza Augusto Prisco. Il mar<strong>it</strong>odella nipote del sin<strong>da</strong>co e il suoL’amministrazione travolta <strong>da</strong> numerosi scan<strong>da</strong>li ma il consiglio comunale nonvede, non sente, non parlacollega girano in ufficio e nei corridoi conun bel sigaro acceso tra le d<strong>it</strong>a. Qualcuno silamenta, ma appena realizzano che si trattadi “intoccabili” chiude la bocca. Hannopaura di parlare. Non si possono lamentare.Il sistema Nespoli ha imposto delle regoleferree, precise e dettagliate. Le “vendette”possono essere terribili. Gli intoccabili sonouomini del sistema al punto tale che se inassenza del capo dell’Utc, Nunzio Boccia,bisogna aprire il suo ufficio. Indovinatechi ha le chiavi? Indovinate quali sono idipendenti che hanno le chiavi? Nessunodei comunali. Due nomi, due precari: Priscoe Laezza. Fiducia incondizionata. Perché?Rileggete l’articolo, poi ci rivedremo dopo lagraduatoria dei concorsi (dove il buon NunzioBoccia è componente di commissione) e neriparleremo…


4AFRAGOLA • IL CORSIVO DEL DIRETTORE26 NOVEMBRE 2011MOSAICOIl curriculum di chi ha trasformatI guai giudiziari di Vincenzo Nespoli: <strong>da</strong>l processo Ipercoopricatti per ottenere 250 posti e la richiesta d’arresto sul parcoAFRAGOLA - Divaghiamo solo per unmomento. Una divagazione finalizzata.I part<strong>it</strong>i a livello locale e nazionaleparlano di “liste pul<strong>it</strong>e”, di “codici etici” ecose di questo tipo. Poi arrivo al Municipiodi Afragola e mi accorgo che il sin<strong>da</strong>co-senatore,al secolo Vincenzo Nespoli, dovrebbeessere agli arresti domiciliari per la vicen<strong>da</strong>“Sean”: è il dominus di una speculazioneedilizia realizzata coi soldi provenienti <strong>da</strong> unfallimento. Sarà, un intoppo, però, cap<strong>it</strong>a atutti. Figuriamoci. Vado avanti. Approfondiscola questione e noto che il suo curriculumè di tutto rispetto. Una serie di società,a scatole cinesi, ha spiegato la Procuranell’ordinanza di arresto, dentro le qualisono stati riciclati i soldi arrivati <strong>da</strong>l fallimentofraudolento dell’ist<strong>it</strong>uto di vigilanza“La Gazzella”. Soldi utilizzati <strong>da</strong> societàintestate alla moglie, addir<strong>it</strong>tura all’inizioparliamo di società di dir<strong>it</strong>to lussembrughese,per riciclare soldi nei mattoni. Una truffacolossale. Inoltre, lo stesso Vincenzo Nespoli,anche questo è stato segnalato <strong>da</strong>lle forzedell’ordine, arrivato ad Afragola, spesso si èfatto accompagnare <strong>da</strong> soggetti riconducibilialla criminal<strong>it</strong>à organizzata. Lo hanno vistotutti. E i consiglieri lo hanno “spifferato”,facendo nomi e cognomi, anche alla poliziae in trasmissioni televisive. Tutto agli atti.Un sin<strong>da</strong>co che si fa accompagnare in c<strong>it</strong>tà<strong>da</strong> soggetti equivoci è sicuramente un altropunto a suo favore. E capisco che il codiceIl megastore “Ipercoop”. Per questa struttura, in particolare sulla vicen<strong>da</strong> dei ricatti al finedi ottenere 250 posti di lavoro, Vincenzo Nespoli è sotto processoetico è una grande “cazzata”. Lo stesso VincenzoNespoli, sempre lui, il sin<strong>da</strong>co di Afragolanonché senatore del Pdl, che figura inun altro processo come imputato principale.Quello relativo all’apertura del centro commerciale“Ipercoop”. Sempre ad Afragola. Ilsuo regno. Dopo più di dieci anni la vicen<strong>da</strong>riparte in Corte d’appello. Perché la Cassazioneha annullato l’assoluzione per il reatodi concussione nei confronti del sin<strong>da</strong>co-senatore.I giudici della Suprema corte scrivonoche il reato è configurabile se “il comportamentoabusivo abbia idone<strong>it</strong>à intimi<strong>da</strong>toriatale <strong>da</strong> determinare nel soggetto passivo unostato di soggezione”. La sostanza? VincenzoNespoli, <strong>da</strong> presidente del consiglio comunale,alla fine degli anni ‘90 minacciò gli imprend<strong>it</strong>oridell’Ipercoop: se non gli <strong>da</strong>vano250 posti di lavoro avrebbe creato al Municipioostacoli di ogni tipo all’apertura delmegastore. Un galantuomo. Tant’è che neldicembre del 2004, dopo una lunga cameradi consiglio, il parlamentare di centrodestravenne con<strong>da</strong>nnato a due anni di reclusioneper tentata concussione. E quella sentenzacostrinse Vincenzo Nespoli, sempre e solo lui,nel 1999, a lasciare la carica di presidentedel consiglio comunale di Afragola su provvedimentodel Giudice per le in<strong>da</strong>gini preliminari.Adesso il processo è in corso (se lostesso Nespoli non abbia beneficiato di qualcheprovvedimento del governo Berlusconi)e rappresenta un’altra spina nel fianco delsin<strong>da</strong>co-senatore.Il quale, sul “casoSean”, è stato defin<strong>it</strong>o<strong>da</strong>i giudici delRiesame, ricordiamolo,un “soggettodi spessore criminale”.Una personache ha mostrato“professional<strong>it</strong>ànel delinquere”. Aquesto punto tornanella mia mente lapromessa di “listepul<strong>it</strong>e”, del “codiceetico”, l’ariafr<strong>it</strong>ta che i leaderdei part<strong>it</strong>i diffondonocon costanza inprossim<strong>it</strong>à di ognicampagna elettorale.Il dubbio mi assale. Una certezza: “Tuttecazzate”. Non vedo via d’usc<strong>it</strong>a. La Prefetturanicchia. Fa finta di nulla. Frequentazioniscomode alla luce del sole, appalti viziati,illegal<strong>it</strong>à di ogni tipo consumate in paese, unman<strong>da</strong>to di arresto spiccato <strong>da</strong>lla Procuradella Repubblica, le “confessioni” dei consigliericomunali alle forze dell’ordine sulle ingerenzecriminali, “l’odore di camorra” chesi respira in consiglio comunale, il processo“Sean”, il processo “Ipercoop”. Ma come,in altri paesi per molto meno, e parliamo dibazzecole rispetto ai guai di Afragola e diNespoli, gli organi elettivi sono stati scioltiper infiltrazioni della criminal<strong>it</strong>à. Perché difronte ad un parlamentare, ad un sin<strong>da</strong>co-senatore,di fronte al potente di turno anche laPrefettura e il ministero degli Interni alzanobandiera bianca? Mi rendo conto che siamoin Italia. Nel paese pur sempre di Pulcinella,della pizza, del mandolino e del “triccheballacche”.Mi ripropongo di cancellare <strong>da</strong>llamente tutto quanto mi hanno insegnato ascuola, all’univers<strong>it</strong>à e in famiglia. <strong>De</strong>vo invertirele prior<strong>it</strong>à e la scala gerarchica deivalori. Mentre lo sto facendo ascolto il telegiornalesulla rai. Un c<strong>it</strong>tadino di Cataniaha presentato un ricorso sul doppio incarico


826 NOVEMBRE 2011MOSAICOAFRAGOLA • APPALTI & CONCORSIProcura, forze dell’ordine e CortAncora una “legnata” <strong>da</strong>ll’Autor<strong>it</strong>à di vigilanza sui contrattiper venti anni. La Corte dei Conti presenta i primi “conti”. Intanto le forzeAFRAGOLA - Appalti, sprechi, assunzioniclientelari, concorsi col rischiodi lottizzazioni. Tante zone d’ombra,procedure sbagliate, forzate, che hanno obbligatola Procura della Repubblica, le forzedell’ordine, la Corte dei Conti e l’Autor<strong>it</strong>à divigilanza sui contratti pubblici, ad accenderei riflettori sull’attiv<strong>it</strong>à dell’Ente locale. Coninterventi decisi, richiami, ammonizioni, ammendee richiesta di atti su vicende che devonoessere ulteriormente approfond<strong>it</strong>e.Procediamo con ordine, in quanto i fatti <strong>da</strong>raccontare e <strong>da</strong> ricostruire sono <strong>da</strong>vverotanti. Cominciamo <strong>da</strong>ll’Autor<strong>it</strong>à di vigilanzae <strong>da</strong>ll’ennesima comunicazione sped<strong>it</strong>aal sin<strong>da</strong>co di Afragola dopo la segnalazionedei consiglieri Gennaro Giustino e BiagioMontefusco sul “Peac”: il piano energeticocomunale che prevede l’affi<strong>da</strong>mento del servizioenergia integrata degli impianti degliedifici comunali, incluso la pubblica illuminazione.Vent’anni di gestione, un’etern<strong>it</strong>à.Un business milionario, in grado di cambiareil destino e la v<strong>it</strong>a di qualsiasi imprend<strong>it</strong>ore.Un’occasione ghiotta, <strong>da</strong> non perdere. Insostanza Nespoli vuole affi<strong>da</strong>re, come detto,per un periodo di vent’anni, “la gestione, lamanutenzione, l’ottimizzazione, la riqualificazionedegli impianti energetici esistentisul terr<strong>it</strong>orio, nonché la realizzazione di nuoviimpianti”. L’opposizione ha sollevato deidubbi sulle procedure, sia in riferimento allescelte tecniche fino al modo di valutazionedei progetti e all’attribuzione dei punteggialle d<strong>it</strong>te partecipanti. Tutto recep<strong>it</strong>o <strong>da</strong>ll’Autor<strong>it</strong>àche ha chiesto ulteriori chiarimenti,comunicando l’avvio dell’istruttoria “per laverifica dei diversi elementi incongruentisollevati”. Si tratta dell’ultima nota in ordinedi tempo protocollata <strong>da</strong>ll’Avcp (Autor<strong>it</strong>àdi vigilanza sui contratti pubblici). Non è laprima, non sarà l’ultima. Tanti interventi collezionatiper censurare l’attiv<strong>it</strong>à del governoc<strong>it</strong>tadino: l’appalto per le lampade votive,l’appalto per la manutenzione triennale delverde pubblico, l’appalto per la costruzionedel parco urbano di via Ober<strong>da</strong>n, l’appaltodi servizio igiene urbana e infine, ma non inultimo, l’appalto relativo al “Peac” (pianoenergetico comunale). Non hanno saputo ovoluto fare nulla a norma di legge. In ognicaso, la procedura e l’interpretazione dellenorme è stata sempre sbagliata o a sfavoredella collettiv<strong>it</strong>à. Insomma, leggendo i “richiami”,agli amministratori di Afragola nonbisognerebbe affi<strong>da</strong>re nemmeno la gestionedi un piccolo condominio.Intanto, uno dei primi procedimenti attivatisempre <strong>da</strong> Giustino e Montefusco riguar<strong>da</strong> ilavori di messa in sicurezza dei locali di viaSacri Cuori, a due passi <strong>da</strong>l Municipio, dov’èallocato l’ufficio Anagrafe, arriva a conclusione.Recep<strong>it</strong>e le anomalie soprattutto inmer<strong>it</strong>o alla procedura della “somma urgenza”:l’Autor<strong>it</strong>à ha chiuso l’istruttoria richiamandol’amministrazione “ad una correttaapplicazione delle norme del codice deicontratti poiché per i lavori non erano stateinterpellate 5 d<strong>it</strong>te, in difform<strong>it</strong>à del rispettodei principi di rotazione, di par<strong>it</strong>à di trattamentoe di trasparenza”. Un richiamo chevale pure per i lavori di manutenzione straordinariadei plessi scolastici. Circa 140milaeuro che si aggiungono ai 60mila di via Sacricuori. E come se non bastasse, è arrivatala “scure” della Corte dei conti, la qualeha messo in moto il procedimento relativoall’eventuale recupero di somme illeg<strong>it</strong>timamentespese <strong>da</strong>ll’Ente locale a causa di unacattiva gestione delle risorse pubbliche. E,come detto, parliamo di uno dei primi espostidell’opposizione. La dimostrazione paleseche la giustizia, soprattutto contabile, è moltolenta ma il meccanismo, una volta attivato,non si ferma. Anche a distanza di anni.La “sfogliatella” sarà sempre serv<strong>it</strong>a. Senzasconti, senza dimenticanze. Ecco perché inmaggioranza e soprattutto in giunta c’è timoreche tutti i nodi verranno presto al pettine,con conseguenze personali di diversa natura.A propos<strong>it</strong>o di Corte dei conti. Ricor<strong>da</strong>tela nota inviata al presidente del civico consesso,Biagio Castaldo, affinché mettesse aconoscenza tutta l’Assise su indispensabiliprovvedimenti <strong>da</strong> attuare in mer<strong>it</strong>o alla razionalizzazionedella spesa del personale? Bene.La nota fu minimizzata in aula <strong>da</strong>l Pdl e soci.Risulta che il meccanismo non si è fermato ealtri “siluri” sono previsti a stretto giro. Sottoi riflettori pure l’atteggiamento del nucleodi valutazione e quello ispettivo, soprattuttonel riconoscimento dei “premi produzione”ai dirigenti del sistema.Il clima è teso. Ogni giorno polizia, carabinierie Guardia di finanza, si recano al Municipioper chiedere informazioni, per acquisireatti e ricostruire appalti. L’altro giorno, leforze dell’ordine si sono recate presso l’Entelocale. Nel mirino la documentazione inerenteil concorso in fase di svolgimento perl’assunzione dei vigili urbani. Quattro posti,anche se <strong>da</strong>lla maggioranza trapela la volontàdi ampliare la graduatoria. Parlono di circadieci e forse quindici posti. Per coloro chenon riescono a qualificarsi ai vertici, resta comunqueindispensabile raggiungere l’idone<strong>it</strong>à.Prima o poi, col sostegno e la volontà pol<strong>it</strong>ica,la graduatoria si scorre ed il posto fissoè assicurato. Lo scr<strong>it</strong>to è stato fatto. Venerdì18 novembre, i candi<strong>da</strong>ti erano stati convocati– <strong>da</strong>l presidente, il coman<strong>da</strong>nte MicheleArvonio – presso la sede municipale persostenere l’orale. Appena venti giorni dopo


26 NOVEMBRE 2011MOSAICO9e dei conti: Municipio ai raggi Xpubblici. Sott’accusa il piano energetico che Nespoli vuoledell’ordine prelevano una copia di tutti gli atti sulla selezione dei vigili urbanila pubblicazione della graduatoria degli idoneiallo scr<strong>it</strong>to, una veloc<strong>it</strong>à impressionante,senza precedenti. Hanno fretta di chiudere.Addir<strong>it</strong>tura si stavano apprestando a fare leprove orali senza gli esperti di lingua stranierae di informatica. In extremis la provaè stata rinviata al 29 novembre. La motivazioneufficiale riguar<strong>da</strong> un malore che avrebbecolp<strong>it</strong>o un membro della commissioneesaminatrice. In realtà, c’è <strong>da</strong> registrare unastrana coincidenza. L’orale è stato rinviatoperché proprio il 18 mattina gli investigatorisono arrivati al Comune per acquisire gli attisui componenti della commissione, (MicheleArvonio, Gaetano Longobardi e Maria Pe<strong>da</strong>lino)nonché l’elenco dei soggetti che hannofatto doman<strong>da</strong>, quelli “bocciati” allo scr<strong>it</strong>to ei nomi degli ammessi all’orale. Nessuno conoscei motivi dell’intervento, la cosa certa,però, è che in c<strong>it</strong>tà e nei corridoi del Palazzo,su questo e su tutti gli altri concorsi, giranostrane e brutte voci. Basta varcare la sogliadel palazzo municipale, ma anche nelle piazzee nei bar, il r<strong>it</strong>ornello è sempre lo stesso.Quando si parla delle selezioni in atto, ed inparticolare di quella dei vigili urbani, nonsolo circolano i nomi dei vinc<strong>it</strong>ori ma addir<strong>it</strong>turasi discute tranquillamente sulle idone<strong>it</strong>à.Come se rientrassero nella spartizionepol<strong>it</strong>ica e fossero strumenti per garantire unequilibrio interno alla maggioranza. E c’è unaltro aspetto, ancora più concreto, che gettaulteriori ombre sulla selezione. I nomi arrivatial rush finale. Gran parte dei quali sonolegati direttamente o indirettamente al sistemaNespoli. A volte si ha l’impressione chesi tratti di una part<strong>it</strong>a tutta interna, dove sisgom<strong>it</strong>a e sulla linea del traguardo si decidel’es<strong>it</strong>o. Ovviamente defin<strong>it</strong>i su rapporti diforza pol<strong>it</strong>ica.Qualche esempio? Antonio Card<strong>it</strong>o, giàdipendente della “Smart project”, assuntoappena la società ha vinto ad Afragola l’appaltoper la gestione delle “strisce blu” – nonostantele note della Prefettura di Napolicontenute in un’informativa atipica fornivauna informativa atipica sulla società – estranamente si è licenziato dopo pochi giorni<strong>da</strong>ll’impiego. Assunzioni bollate <strong>da</strong>ll’opposizione,e per stessa ammissione di assessorie consiglieri del Pdl, come clientelari. Insomma,è gente che ha già sperimentato conottimi risultati la forza delle “segnalazioni”.Stesso discorso per Massimo Montefusco,ancora in servizio presso la “Smart project”ad Afragola; e, altro strano scherzo deldestino, si tratta di un’ex guardia giuratadell’ist<strong>it</strong>uto di vigilanza “La Gazzella”,<strong>da</strong>l cui fallimento è nata l’inchiestasulla “Sean immobiliare” e per la qualealcuni pubblici ministeri stanno in<strong>da</strong>gandosu una presunta “compravend<strong>it</strong>a”di posti di lavoro. A della speculazionedi San Marco e dell’intreccio scovato<strong>da</strong>i magistrati tra “La Gazzella” ela “Sean”, Vincenzo Nespoli vanta unman<strong>da</strong>to di arresto.Scorriamo la lista dei candi<strong>da</strong>ti e aspirantivigili. Si trova sempre un filoconduttore al sistema Nespoli. Ci sonoi contrattisti, a tempo determinato, di “Afragol@net”.Sempre assunti <strong>da</strong>ll’amministrazionedopo una serie di polemiche sul clientelismosfrenato e in barba alle regole sulleassunzioni. Circostanza questa censuratafinanche <strong>da</strong>lla Corte dei conti. Ma veniamoai contrattisti, si tratta di: Salvatore Pappadia,Pasquale Pellecchia e Diego Procopio.Alcuni sempre presenti anche alle iniziativepol<strong>it</strong>iche locali e napoletane del sin<strong>da</strong>co-senatore.Lo seguono ovunque. Attivisti dellasezione locale del Pdl. C’è chi “deve” vinceree chi aspira all’idone<strong>it</strong>à. Andiamo avanti.Spicca il nome del mar<strong>it</strong>o della signora PinaAssorto, segretaria al Comune di Afragola diVincenzo Nespoli: Raffaele Giacco.C’è il cognato del consigliere di maggioranzaVincenzo <strong>De</strong> Stefano, Gennaro Molignano,già impiegato nella d<strong>it</strong>ta di lavoro interinaleche fornisce sostegno alla d<strong>it</strong>ta “Igiene Urbana”che si occupa della raccolta e lo smaltimentodei rifiuti ad Afragola. Senza dimenticareMarco Fortino, cognato del fratellodel consigliere del Pdl Fabio Fiorentino.Parenti di assessori e consiglieri abbon<strong>da</strong>no.Non manca la fi<strong>da</strong>nzata di un parente delsin<strong>da</strong>co che “bazzica” quotidianamente nellasegreteria del primo c<strong>it</strong>tadino, nonché figliadi un ispettore addetto alla Nettezza urbana,promosso a questa mansione proprio <strong>da</strong>ll’attualecapo dell’esecutivo. che si giocherà lesue carte fino in fondo. Giriamo il foglio eleggiamo il nome di Francesco Pecchia, figliodi Giorgio Pecchia, ex amministratore,fedelissimo di Nespoli <strong>da</strong> anni e frequentatoredelle sue stanze. La ciliegina sulla tortaè la presenza di Gabriele Pappadia, fratellodi Salvatore, presidente della “Giovane Italia”.Il movimento pol<strong>it</strong>ico giovanile afragoleselegato al Pdl. Part<strong>it</strong>o del sin<strong>da</strong>co EnzoNespoli e del parlamentare Pina Castiello.Altra chicca. All’appello risponde presentePasquale Pugliese, consigliere comunale aCasoria eletto nella coalizione di MassimoIodice, creata <strong>da</strong> Vincenzo Nespoli; PasqualePugliese, figlio, tra l’altro, dell’ex vicepresidentedella Provincia di Napoli, AntonioPugliese.Infine, c’è ancora spazio per gli “innominabili”.Questa, però, è un’altra storia. Più diquesto, con tutto il coraggio e la buona volontà,non possiamo scrivere. Ma, insomma,la stragrande maggioranza di quelli che sonoarrivati alla fase finale del concorso vantanocollegamenti diretti o indiretti con “il sistema”.Il resto lo racconteremo nelle prossimesettimane. Intanto, venerdì scorso si è chiusoil concorso per l’assunzione di 3 istruttoridirettivi area amministrativa. Fatto strano: ilgiorno prima degli orali, c’è stata una determinacon la quale hanno nominato altri duecomponenti nella commissione esaminatrice.La casella di esperto d’informatica è stataoccupata <strong>da</strong>ll’arch<strong>it</strong>etto Pino <strong>De</strong> Luca, dirigentedel Municipio, dopo il rifiuto del veroesperto d’informatica in organico al Comunedi Afragola: l’ingegnere informatico GiulianoGugliara. La posizione di esperto in linguastraniera è stata invece riconosciuta aPietro Sten<strong>da</strong>rdo.Una sola doman<strong>da</strong>: cosa c’entra l’arch<strong>it</strong>etturacon l’informatica? Si tratta, però, di unabanal<strong>it</strong>à. Dalla lettura dell’articolo si è cap<strong>it</strong>o:le zone d’ombra sono altrove. Tante edense. Ma la cosa che più lascia sgomentie turbati è il silenzio su tutte le vicende chevedono coinvolto l’ente locale dell’assessorealla Trasparenza, Antonio Pannone. Trasparenteperché forse è invisibile. Ma questo loapprofondiremo nelle prossime settimane.Hanno inventato la trasparenza trasparente...


1026 NOVEMBRE 2011MOSAICOFRATTAMINORE • ULTIME MANOVRE IN VISTA DEL VOTOIl destino di Caso dipende <strong>da</strong>l Forum: se il centrosinistraIl sin<strong>da</strong>co uscente incassa il via libera <strong>da</strong>ll’Italia dei valori ma è il primo ad essealleati può solo sperare che salti il tavolo del forum. Andrea Perrotta (Pd) IFRATTAMINORE – Calma piattasul fronte della pol<strong>it</strong>ica. Almenoufficialmente. In realtà, i leader deipart<strong>it</strong>i sono in fibrillazione e le riunioni sisusseguono a r<strong>it</strong>mo serrato. Enzo Caso, ilsin<strong>da</strong>co in carica, ha blin<strong>da</strong>to la coalizione,incassando anche l’ok dell’Italia dei valori. Sipresenterà agli elettori dopo 5 anni pieni diamministrazione e sarà giudicato per quelloche ha fatto e per quello che non è riusc<strong>it</strong>oa fare. Dopo tante polemiche e veleni, l’urnamette sempre l’ultima sentenza, quella senzaappello o possibil<strong>it</strong>à di discutere. Il popolosceglie e, in autonomia decide <strong>da</strong> chi vuolefarsi governare.Adesso bisognerà stabilire cosa succederànelle altre coalizioni. Luigi Grimaldi,il presidente del consiglio comunale diFrattamaggiore ha annunciato mesi fa lasua candi<strong>da</strong>tura a sin<strong>da</strong>co, col sostegno didue liste: Impegno popolare e Repubblicani.Non è stata una mossa strategica. Grimaldiconferma che sarà presente alla competizioneAmministrativa, con un occhio particolare alcentrodestra e a tutte le forze pol<strong>it</strong>iche chesi rivedono in quello schieramento. La verapart<strong>it</strong>a si gioca nel Forum per Frattaminore.Sul tavolo, come tutti sanno, ci sono 3candi<strong>da</strong>ti a sin<strong>da</strong>co: Sossio Liguori deiPopolari, Enzo Fausto dei socialisti e AndreaPerrotta del Part<strong>it</strong>o democratico.Bisogna mediare e lavorare affinché cisia una figura capace di rappresentare lamigliore sintesi dell’ambizioso progettopol<strong>it</strong>ico e di governo elaborato in questi 5anni di opposizione. Non c’è solo la vogliadi mettersi insieme, di fare una grandeammucchiata solo per battere Enzo Caso epoi non riuscire a governare. Non voglionoripetere l’esperienza di Enzo Caso che pertutti i 5 anni, al fine di garantirsi la poltrona,è stato costretto a rincorrere i singoliconsiglieri comunali utilizzando prebendee incarichi come strumenti di persuasione.C’è la necess<strong>it</strong>à di archiviare la prassi che ilsingolo consigliere ricatta il primo c<strong>it</strong>tadino ebaratta il voto in aula con questioni e richiesteche non c’entrano nulla con l’interessecollettivo. Al centro del dibatt<strong>it</strong>o pol<strong>it</strong>icoe dell’amministrazione, devono tornare ipart<strong>it</strong>i. Organizzazioni capaci di trasferirenelle ist<strong>it</strong>uzioni le istanze della gente.Ecco perché il Forum non ha ancoraufficializzato il nome del candi<strong>da</strong>to che sfideràil sin<strong>da</strong>co uscente. I part<strong>it</strong>i stanno lavorandoper chiudere la quadra, per stabilire le regoledi un’alleanza pol<strong>it</strong>ica proiettata al futuro eche, una volta vinte le elezioni, ha il doveredi governare e garantire risposte concrete alleemergenze che <strong>da</strong> anni bloccano lo sviluppodel paese.L’amministrazione uscente ha giovato ancoradi opere programmate <strong>da</strong>lla giunta dell’exsin<strong>da</strong>co Enzo <strong>De</strong>l Prete. Questi sono gliunici risultati che Enzo Caso può mostrareagli elettori. DI contro, in questi anni non èriusc<strong>it</strong>o a programmare nessun investimento,né a realizzare opere che non siano arrivate <strong>da</strong>lpassate. Insomma, non c’è stato un contributodi qual<strong>it</strong>à. Tranne dei risultati pos<strong>it</strong>ivi sulfronte dei rifiuti.Il resto rientra al massimo nell’ordinario. Unordinario di bassaqual<strong>it</strong>à. La fasciatricolore non loammetterà mai,ma è il primo acapire che se il suodestino dipende<strong>da</strong> cosa succedenel Forum. Se ilcentrosinistra ècompatto e mettein pratica ciò chepredica <strong>da</strong> anni,la part<strong>it</strong>a è chiusaprima ancora diiniziare. Con Casoall’opposizione.La matematicanonèun’opinione. Cosìil primo c<strong>it</strong>tadinouscente, che non è uno sprovveduto, i contili ha fatti e sarebbe ben felice di portare acasa un ampliamento della coalizione cheattualmente gestisce le porte del paese. Conun occhio al centro. Insomma, sta “gufando”il centrosinistra sperando in un improbabile“patatrac” dell’ultim’ora.Il coordinatore del Pd, Andrea Perrotta, èottimista e soprattutto sta lavorando sodoaffinché si arrivi rapi<strong>da</strong>mente ad una sintesiche possa soddisfare tutti ed in primis ilpopolo di Frattaminore. “La coalizione è insalute – spiega Perrotta -, c’è grande un<strong>it</strong>àe intesa tra i part<strong>it</strong>i che siedono al tavolodel Forum. Siamo una grande famiglia ed ènormale che si discute, è normale che ci siaconfronto in quanto stiamo creando qualcosadi grande, di storico, una rinasc<strong>it</strong>a che possalasciare il segno. Una rinasc<strong>it</strong>a di valori, didemocrazia, di partecipazione, di legal<strong>it</strong>à, d<strong>it</strong>rasparenza e di buona amministrazione”. Ille<strong>it</strong>-motiv è sempre lo stesso: un<strong>it</strong>à. “Il <strong>da</strong>topos<strong>it</strong>ivo – continua Perrotta – è che siamoun<strong>it</strong>i, che tutti hanno deciso di giocarsi lapart<strong>it</strong>a al tavolo della coalizione con grandecorrettezza e senza trucchi. Partendo <strong>da</strong> unrispetto reciproco e garanti che si è pronti,in qualsiasi momento, a sacrificare il proprioorticello per il bene comune.L’intesa programmatica è stata raggiunta


26 NOVEMBRE 2011MOSAICO11trova un candi<strong>da</strong>to a sin<strong>da</strong>co un<strong>it</strong>ario, la part<strong>it</strong>a è chiusare consapevole che se non si rafforza a centro parte svantaggiato. Senza nuovi“Siamo un<strong>it</strong>i e anteponiamo gli interessi di tutti a quelli del singolo orticello”e, appena ufficializzeremo il candi<strong>da</strong>to asin<strong>da</strong>co, scenderemo nelle piazze, così come<strong>da</strong> accordi con gli alleati, per recepire leistanze della popolazione ed arricchire lanostra ricetta di governo. Personalmentesono felice che il Pd abbia puntato su dime, ma la mia ambizione non sarà mai unostacolo. Lavoro per il bene di Frattaminoree del centrosinistra. Quindi, sarò sempre unarisorsa e mai un ostacolo”.Perrotta, inoltre, affon<strong>da</strong> i colpi. “Noi comeclasse dirigente e soprattutto i c<strong>it</strong>tadini –spiega il segretario del Pd – sentiamo fortela responsabil<strong>it</strong>à di fare qualcosa affinchési metta fine allo scempio caratterizzato<strong>da</strong>ll’amministrazione Caso. Hanno fall<strong>it</strong>osu tutti i fronti e saranno pun<strong>it</strong>i <strong>da</strong>glielettori. Frattaminore tornerà ad essere ilfiore all’occhiello della provincia di Napoli.Garantiamo un’amministrazione virtuosa,capace di risolvere i problemi immediati e diprogrammare, su larga scala, il futuro dellac<strong>it</strong>tadina”.E’ evidente che le fila sono state serrate.Come ha detto il coordinatore del Pd, tutti ipart<strong>it</strong>i dell’alleanza si giocheranno le carte adisposizione per ottenere la leadership dellacoalizione. Senza strappi, senza ricatti, senzaimposizioni.Tre nomi sono sul tavolo. Non lo dice nessuno.Tutti difendono le rispettive posizioni. Il <strong>da</strong>topol<strong>it</strong>ico, almeno per chi la mastica <strong>da</strong> anni,invece, dice un’altra cosa. Il <strong>da</strong>to certo è chela coalizione si è chiusa. Nessuno farà bruttischerzi al di là di clamorose ed improbabiliinvadenze di campo. E proprio per questimotivi, c’è la sensazione che si possa arrivareaddir<strong>it</strong>tura ad un altro nome che metta tuttid’accordo. E cherappresenti unvalore aggiuntorispetto alla classepol<strong>it</strong>ica attualmentein campo nelcentrosinistra. Lastrategia è quellainiziale e, sevogliono vincere,non devono perderela stella polare:la differenza alleelezioni la farannoi moderati. E ilcandi<strong>da</strong>to a sin<strong>da</strong>codeve, come primacaratteristica,susc<strong>it</strong>are “appeal”proprio nel popolodei centristi ingrado di fare ladifferenza.Ultima considerazione sul familismoSe n’è parlato tanto, come una colonnadell’amministrazione Caso. Qualcuno si èoffeso. Nessun passo indietro, né la vogliadi alzare il livello dello scontro alla vigiliadi una campagna elettorale che, comeha spiegato nei gironi scorsi il segretariodei Popolari Michele Pellino, dev’essere“corretta e serena”.Giusto il confronto aspro, pure durissimo,ma sui problemi e sulle soluzioni <strong>da</strong>attuare. Quando si parla di familismo onepotismo, come aspetti degenerativi dellacosa pubblica, il riferimento è al rapportotra la carica di indirizzo pol<strong>it</strong>ico, quella diconsigliere comunale, e il braccio operativodell’amministrazione. Quando un part<strong>it</strong>oesprime nelle diverse posizioni, nucleidella stessa famiglia, non è certo un aspettopos<strong>it</strong>ivo, non è certo un aspetto che favoriscela partecipazione e la rappresentanza. Nullaa che vedere con le storie di altre personeestranee al contesto pol<strong>it</strong>ico, amministrativoe pure alla campagna elettorale. Il fango lolasciamo agli altri.Ecco perché il clima non si deve esasperaree tutto il confronto deve restare nella sferapol<strong>it</strong>ica e amministrativa. Inaugurare unanuova stagione i veleni, non convienea nessuno. Soprattutto non conviene aFrattaminore…Rinomata Caffetteria Pasticceriae FigliCorso Meridionale, 59Tel. 081 8603316 - Afragola (Na)PER I GOLOSI CELIACI NON E’ UN PROBLEMATORTE TUTTI I GUSTI• MONOPORZIONI DI PROFITTEROLES • RICOTTA E PERA • TIRAMISU’• BABA’ FARCITI • MORETTI E NON SOLOROSTICCERIA E PIZZETTERIA E TANTI ALTRI PRODOTTI A RICHIESTAOFFERTA DEL MESE2 Kg. PIZZETTE 2 Kg. RUSTICI2 Kg. PANINI FARCITI (dolci o salati) 2 Kg. TORTA A TUO GUSTOIL TUTTO A SOLI EURO 70,00


26 NOVEMBRE 2011MOSAICO


26 NOVEMBRE 2011MOSAICO


14ARDITO – Il colpo di scena è arrivato.CPuntuale. Inesorabile. Il consigliocomunale sulla caserma dei carabinieri hasanc<strong>it</strong>o un verdetto netto, inequivocabile:la proposta del sin<strong>da</strong>co non è stata messa alvoto. L’ha r<strong>it</strong>irata lui ad inizio seduta. L’habocciata lui ad inizio seduta. E si è preso purela briga di spiegare perché non era attuabile.Ha <strong>da</strong>to, in sostanza, ragione al Part<strong>it</strong>odemocratico. Poi, ha abbandonato la seduta.Perché? Perché ha cap<strong>it</strong>o che la maggioranza(Pd, Idv e Api) non c’era più. Ha cap<strong>it</strong>o cheil Pd era intenzionato a prendere le distanze.Così ha lanciato una proposta <strong>da</strong> ultimaspiaggia: giunta tecnica con sette assessori eallargamento della maggioranza. Un appelloa tutti. Un allargamento di una maggioranzache non c’era. O meglio, non c’è mai stata.Almeno sui contenuti.Peppe Barra se n’èan<strong>da</strong>to <strong>da</strong>ll’aula perché ha cap<strong>it</strong>o il tenoredegli interventi che <strong>da</strong> lì a poco si sarebberosussegu<strong>it</strong>i. Tutti uguali e netti. Un fuocoincrociato per bocciare l’amministrazione,per bocciare la proposta elaborata <strong>da</strong>l sin<strong>da</strong>cosulla caserma dei carabinieri e rifiutarel’inv<strong>it</strong>o ad entrare in un esecutivo tecnico,a questo punto senza maggioranza e conun Consiglio dominato <strong>da</strong> quelle che oggisono forze di opposizione.A nulla è serv<strong>it</strong>ol’intervento di Peppe Barra che ha addir<strong>it</strong>turaelogiato il Pd ed ha giustificato l’incontro tra i“democratici” e il Part<strong>it</strong>o socialista. Ha alzatobandiera bianca quando si è rivolto al part<strong>it</strong>odi Bersani: “Non c’è bisogno di mostrare imuscoli”. E, come detto, ha lasciato l’aula.Dall’Udc al Pdl fino al Pd: raffica di cr<strong>it</strong>iche.Oggi c’è una maggioranza che potrebbesfiduciare il sin<strong>da</strong>co. Anzi, che ha sfiduciatoil sin<strong>da</strong>co. Fabio Orabona, assessore evicesin<strong>da</strong>co, stamattina si è dimesso. Comefanno gli altri assessori ad avere la facciadi presentarsi al Municipio quando proprioil primo c<strong>it</strong>tadino in aula ha spiegato che s<strong>it</strong>ratta “della peggiore amministrazione deldecennio”. E se pensiamo che il “decennio”ha rappresentato la costante delle “mezzetacche” e dei “tengofamiglia”, il capodell’amministrazione non poteva scegliereuna formula peggiore per bollare l’operatodei suoi collaboratori come fallimentare. E,se come ha detto il sin<strong>da</strong>co, abbiamo di frontela “peggiore giunta del decennio”, significache è vero. E non può essere tutta e solo colpadelle assenze di Fabio Orabona. Il giudizioè complessivo e riguar<strong>da</strong> pure l’assessoredell’Api, Andreina Raucci. Niente <strong>da</strong> dire suVincenzo Pezzella, assessore dell’Idv, unicascelta indovinata e di sicura affi<strong>da</strong>bil<strong>it</strong>à. Conquale faccia Andreina Raucci, senza tiraredi nuovo fuori il salto della “quaglia” e leargomentazioni che utilizzava cinque annifa nelle case della gente per non far votarePeppe Barra, si presenterà al Municipiosenza passare prima per il protocollo?Lamaggioranza alternativa sbandierata <strong>da</strong>lsin<strong>da</strong>co per spaventare il Pd prima del civicoconsesso non ha tenuto. Francesco <strong>De</strong>simonedi Noi sud, Enzo Amirante dell’Udc e RoccoDinardo del Pdl non hanno risposto presenteall’appello di Barra. Sono pronti a lavorarenell’interesse del paese sui grandi temi, ma nonse ne parla proprio di garantire il sostegno allanuova amministrazione “di minoranza” che ilsin<strong>da</strong>co sarà costretto a varare in questi ultimi26 NOVEMBRE 2011MOSAICOCARDITO • LA CRISI/1: LA CRONACA DEL CONLa maggioranza si spacca sul cementBarra r<strong>it</strong>ira la proposta che ha presentato nei giorni scorsi sullo stabile dell’Arma. Giangrande (Udeur)Uno dei lotti di terreno ubicato nella Slai entrato nelle mira dei professionisti del cemento selvaggiomesi di consiliatura per salvare la poltrona.La parola fine l’ha scr<strong>it</strong>ta Giuseppe Cirillo.Ha bocciato sul piano tecnico la propostadel primo c<strong>it</strong>tadino in mer<strong>it</strong>o alla caserma deicarabinieri ed ha promesso, dopo la riunionedell’assemblea c<strong>it</strong>tadina, che la prossimaconsiliatura e la prossima amministrazionedefinirà nei dettagli come portare i carabinieria Card<strong>it</strong>o senza “cementificare il terr<strong>it</strong>orio,senza soffocare con nuove case il rione Slaie senza indeb<strong>it</strong>are il Comune mettendo arischio la stabil<strong>it</strong>à delle casse”. Non una,Antonio Giangrande, consigliere dell’Udeur, fa la stampellaal sin<strong>da</strong>co e propone la vend<strong>it</strong>a dei due lotti d<strong>it</strong>erreno nel rione Slai per nuove speculazioni edilizie.Il Consiglio non prende nemmeno in considerazione ilpianoma “dieci caserme”. Senza deb<strong>it</strong>i e senzacemento.Allucinante la proposta dell’Udeur.Cambiare la destinazione dei due suoli nelrione “Slai”, renderli edificabili e metterliin vend<strong>it</strong>a. Poi, dopo la costruzione di unaserie di palazzine, prendere quei soldi einvestirli per la caserma <strong>da</strong> costruire, ud<strong>it</strong>eud<strong>it</strong>e, nei pressi del “Parco Taglia”. Un mistodi incompetenza e demagogia. Innanz<strong>it</strong>utto,solo un folle può pensare di ubicare lo stabiledell’Arma in via Kennedy, nei pressi delParco Taglia. Quella stra<strong>da</strong> è frequentata <strong>da</strong>famiglie, <strong>da</strong> bambini che col pallone, coipattini, con la bicicletta, attraversano perrecarsi nel polmone di verde attrezzato. Disicuro non è il posto migliore per organizzareun pronto intervento dei carabinieri con levolanti che scorazzano a tutta veloc<strong>it</strong>à. Poi,


26 NOVEMBRE 2011MOSAICOSIGLIO COMUNALE15o: il sin<strong>da</strong>co boccia la “sua” casermaalza il tiro: “Mettiamo in vend<strong>it</strong>a i due lotti della Slai”. Il Pd non ci sta e se ne va: basta altri mattoninei giorni di maggiore affluenza, si pensialla sagra della mozzarella, tanto per fareun esempio, la circolazione va in tilt. A quelpunto, se arriva una segnalazione in caserma,i carabinieri come devono intervenire? Conl’elicottero? Siamo seri. Non scherziamo. Lacaserma la si deve realizzare nel rione “Slai”,zona di frontiera sul piano dell’emergenzasicurezza più di ogni altra area del paese.E poi la proposta di rendere edificabili nonuno, ma due lotti nella Slai è assur<strong>da</strong> edirricevibile. Come si può pensare ad un altrosaccheggio del terr<strong>it</strong>orio, dell’unica parte delpaese che non è stata toccata <strong>da</strong>ll’abusivismoedilizio? Se basta edificarne uno, perchévogliono alzare la posta? Non perdono maiil vizietto. Una speculazione poteva passare.Una specvulazione in cambio della casermanella “Slai” può passare. Due speculazioni incambio di nulla assolutamente no. Si rischiadi fare la stessa cosa di via Roma. Si <strong>da</strong> l’okalla speculazione edilizia con la promessa di“Gollandia”. A conti fatti, gli appartamentisaranno realizzati sicuramente. “Gollandia”poi si vedrà. La stessa cosa che può succederecon la proposta deell’Udeur. Si parte <strong>da</strong>llaconsapevolezza che il primo passo sono lespeculazioni edilizie nel rione “Slai”. Poi,eventualmente, i soldi saranno destinati allacostruzione dello stabile dell’Arma in unazona nemmeno ben identificata.E’ evidente che Antonio Giangrande, dopo la“debacle” del sin<strong>da</strong>co, ha dovuto dire qualcosaper tentare di salvare la faccia, per tentare difar capire all’opinione pubblica che c’è agliatti anche la sua idea. Che non è stata unasconf<strong>it</strong>ta mortificante, che il Pd non ha vintosu tutta la linea. Inutile. Anzi, ha rimarcato lav<strong>it</strong>toria del part<strong>it</strong>o di Bersani.L’interventodi Giangrande rientra sempre e solo in unaquestione pol<strong>it</strong>ica infin<strong>it</strong>a.<strong>De</strong>lla caserma se ne fregano, così come sene fregano dello sviluppo concertato. Sonoriusc<strong>it</strong>i in un’impresa: hanno <strong>da</strong>to ragioneal Pd bocciando le proposte che il sin<strong>da</strong>co el’amministrazione avevano re<strong>da</strong>tto, spiegato edifeso con toni pure aspri e duri nei confrontidei contestatori, illudendo un intero paese.Alla fine, come detto, hanno alzato bandierabianca senza nemmeno mostrare la forza didifendere le proprie idee.Rocco Saviano, invece, si è dimostratocoerente e affi<strong>da</strong>bile. Ha ribad<strong>it</strong>o quello chedice <strong>da</strong> una v<strong>it</strong>a: “Il Consiglio è superato.Non rappresenta la c<strong>it</strong>tà”. Mentre sul pianopol<strong>it</strong>ico ha fatto spon<strong>da</strong> al Pd. E non si trattadi una posizione di comodo per romperequella che fino a ieri era considerata almenouna maggioranza numerica (Api, Pd e Idv).Saviano in questi dieci anni ha dimostratouna cosa: è l’alleato più fedele. Se sceglie unastra<strong>da</strong> la porta in fondo fino alla morte.E lo ha dimostrato proprio con Peppe Barra,fino a quando Saviano non è stato trad<strong>it</strong>o escaricato.Adesso i socialisti hanno scelto per il futuro.Alleanza col Part<strong>it</strong>o democratico.Il “dopo decennio” riparte <strong>da</strong> qui.Eugenio Lago, consigliere del Part<strong>it</strong>o <strong>De</strong>mocratico, sipresentò un anno fa in Consiglio con una catena alcollo per difendere ilquartiere Slai ed ev<strong>it</strong>are la vend<strong>it</strong>adei due suoli liberi entrati nel mirino di speculatori,Lago, a distanza di tempo, ha mantenuto la posizioneanche l’altro giorno


26 NOVEMBRE 2011MOSAICOCARDITO • CRISI POLITICA/3: BOCCIATA LA PROPOSTA DI PISANO. LE REAZIONI17Il sin<strong>da</strong>co si aggrappa alla “giunta di minoranza”Impraticabile l’idea dell’Api. E allora Giuseppe Barra tenta l’ultimissimaspiaggia per salvare gli ultimi 4 mesi: farà 7 assessori di sua fiducia.Tiene l’asse Pd-Ps in un Consiglio dilaniato e arrivato alla fruttaCARDITO - La proposta lanciata <strong>da</strong> FrancescoPisano di un “governo di responsabil<strong>it</strong>à”,composto sul piano programmatico <strong>da</strong> 3punti (Puc, caserma dei carabinieri e Gollandia,ndr) e <strong>da</strong> una giunta formata <strong>da</strong>i leader di tuttii part<strong>it</strong>i presenti in aula, rimbalza su un murodi gomma. Niente <strong>da</strong> fare. Nemmeno l’ultimasoluzione riesce a fare breccia in un Consiglioarrivato alla frutta. Un Consiglio che, sul pianoprogrammatico e di impegno, non ha più nulla <strong>da</strong><strong>da</strong>re alla comun<strong>it</strong>à. E le dichiarazioni dei leader deipart<strong>it</strong>i lo dimostrano. “E’ una proposta che arrivain r<strong>it</strong>ardo - spiega Antonio Affin<strong>it</strong>o, coordinatoredell’Udc -. Poteva an<strong>da</strong>re bene un anno fa manon a 4 mesi <strong>da</strong>lle elezioni. Cosa vorrebberorealizzare nei 4 mesi prima del voto? Non siamodisponibili a questa soluzione. Seguendo la logica,bisognerebbe fare un consiglio comunale sullacrisi amministrativa. Se non c’è una maggioranzaqualcuno ne deve prendere atto”. Affin<strong>it</strong>o è unmoderato. Non affon<strong>da</strong> il colpo con violenza.L’affondo è pol<strong>it</strong>ico.Ma il riferimento chiaro è al primo c<strong>it</strong>tadino.Come dire, se non c’è una maggioranza, ègiusto che il sin<strong>da</strong>co si dimetta. Affin<strong>it</strong>o parlapure della proposta di costruire la caserma deicarabinieri sulla zona cerniera, nei pressi del ParcoTaglia, mettendo in vend<strong>it</strong>a i due lotti di terrenonella zona “Slai” col cambio di destinazione:ovviamente rendendoli edificabili. “Non siamod’accordo su questa proposta – continua Affin<strong>it</strong>o– perché facciamo la fine delle lottizzazioni divia Roma. Le case saranno costru<strong>it</strong>e mentreGollandia rappresenta un sogno. La stessa cosasuccederà se questa specifica proposta sullacaserma dovesse essere approvata. Le case nellaSlai saranno realizzate, poi chissà se i soldiricavati <strong>da</strong>lla vend<strong>it</strong>a dei lotti saranno destinatialla costruzione della caserma dei carabinieri. Manon lascio spazio ad inutili strumentalizzazioni:l’Udc vuole realizzare una caserma dei carabinieriattraverso una proposta seria e sostenibile”.Illeader di “Noi sud”, invece, Francesco <strong>De</strong>simoneboccia la proposta di Pisano ma è d’accordo conla vend<strong>it</strong>a dei due lotti nella Slai. “Non entro ingiunta e non sono nemmeno disposto a fare ilnome dell’assessore – spiega <strong>De</strong>simone -. Sonodisponibile a <strong>da</strong>re il mio voto, puramente tecnico,in aula affinché si realizzino delle cose che sononel programma elettorale e che non siamo riusc<strong>it</strong>ia realizzare in dieci anni. Se le realizziamoadesso, mi presenterò con un’altra faccia <strong>da</strong>vantiall’elettorato. Ma respingo la proposta di Pisano.Noi sud non vuole impegnarsi pol<strong>it</strong>icamente persoli 4 mesi. Vogliamo avere le mani libere perpartecipare e arricchire una proposta di governoche ci piace e che presenteremo agli elettori nellaprossima campagna elettorale insieme agli alleaticon i quali troveremo intese programmatiche”.<strong>De</strong>simone ha cap<strong>it</strong>o che non ci sono i numeri percomporre una maggioranza. Vuole semplicementeev<strong>it</strong>are lo scioglimento anticipato senza“sporcarsi” col nuovo governo che nascerebbe,saltata l’ipotesi di Pisano (l’unica dign<strong>it</strong>osa, ndr),senza una maggioranza, né pol<strong>it</strong>ica né numerica, econ un solo vero obiettivo: non perdere poltrone estipendi. Sulla caserma dei carabinieri <strong>De</strong>simoneè netto: “Sono d’accordo con la vend<strong>it</strong>a dei duelotti nella Slai e realizzare lo stabile dell’Armasulla zona cerniera”. Una proposta, però, bocciata<strong>da</strong> tutti tranne pochi elementi. Una propostaarchiviata prima ancora di essere partor<strong>it</strong>a. Unaproposta che non ha, questa si, né capo, né co<strong>da</strong>.Ilcoordinatore del Pd Elia Schiavo resta a boccaaperta. “Il governo di responsabil<strong>it</strong>à richiesto<strong>da</strong> Pisano – spiega Schiavo – è imbarazzante,ci coglie di sorpresa ed è evidente che non haun fon<strong>da</strong>mento pol<strong>it</strong>ico. Non è una propostastrutturata sul piano pol<strong>it</strong>ico. E’ una soluzionebuttata lì per caso, come se fosse una scialuppadi salvataggio solo per ev<strong>it</strong>are lo scioglimentoanticipato del Consiglio. Proposta inattuabileche non vale la pena nemmeno approfondire.Qualcuno deve prendere atto della s<strong>it</strong>uazione.La maggioranza non c’è più”.Rocco Savianoresta sulla linea che i Socialisti hanno scelto <strong>da</strong> piùdi un anno e, a conti fatti, hanno avuto ragione:“L’esperienza è arrivata al capolinea. I socialistisono per lo scioglimento del Consiglio”. Lo hannosempre detto e lo ribadiscono in questa fase. “Anchese ogni decisione finale”, ha spiegato Saviano,“il Part<strong>it</strong>o socialista la prenderà insieme al Pd”.L’asse è forte, per il presente e per il futuro.Siriparte <strong>da</strong> una consapevolezza: il sin<strong>da</strong>co non hapiù una maggioranza. La vecchia (Api, Idv e Pd) siè rotta e la frattura è insanabile. Oltre questo, ogn<strong>it</strong>entativo pol<strong>it</strong>ico è risultato vano. Non ci sononemmeno 11 consiglieri pronti a <strong>da</strong>re sostegno aduna eventuale nuova giunta. Infatti, né GennaroVicale, né Vincenzo Sor<strong>it</strong>to sono disposti apartecipare a governi di fine consiliatura. Hannogià scelto di sostenere alle prossime elezioni ilcandi<strong>da</strong>to a sin<strong>da</strong>co del Part<strong>it</strong>o democratico. Aconti fatti, quindi, il sin<strong>da</strong>co gode del sostegno diPasquale Barra e Raffaele Sorriso (Idv); SalvatoreSetola e Nunzio Raucci (Api). E siamo a 4. E almassimo può arrivare a sette puntando sul vototecnico di Francesco <strong>De</strong>simone di Noi sud, suquello di Antonio Giangrande dell’Udeur e suquello di Giuseppe Nuzzo, passato di recentenell’Udc con un solo obiettivo: fare il consiglierecomunale per altri 4 mesi. Nulla di più. Se si mettetutto insieme, pur mettendo tutto insieme, si arriva,come detto, a 7 consiglieri. Con Aldo Vetrano,mina vagante, il fr<strong>it</strong>to misto arriverebbe all’apice:8 consiglieri. Una minoranza. Otto consiglierinemmeno convinti, di cui almeno 3 non sonodisposti ad assumere incarichi di governo né a<strong>da</strong>re sostegno pol<strong>it</strong>ico al primo c<strong>it</strong>tadino. Sarebbela fine ingloriosa del “decennio”.Qualunque soluzione, alternativa a questa, è piùdign<strong>it</strong>osa. Ma questa proprio no. E’ scan<strong>da</strong>losasotto tutti i punti di vista.Dall’Italia dei valoriemerge una posizione chiarissima. “La proposta diPisano è di valore e fatta <strong>da</strong> una figura autorevole– spiega il coordinatore dell’Italia dei valoriAndre Falco -. Se nessuno la vuole, r<strong>it</strong>engo chesia difficile applicarla. Comunque sia, sonoconvinto che serve una verifica in Consiglio ecapire innanz<strong>it</strong>utto se c’è una maggioranza ese una eventuale proposta del sin<strong>da</strong>co riesca agua<strong>da</strong>gnare i numeri indispensabili per governare.Andremo in aula e verificheremo. Se non ci sonoi numeri, ne prenderemo atto e ci comporteremodi conseguenza. R<strong>it</strong>engo, allo stesso tempo, chea Card<strong>it</strong>o, pure in prospettiva, bisogna lavorareper un centrosinistra un<strong>it</strong>o”. Anche Falco è statoonesto. Il paese non può restare in agonia. Il sin<strong>da</strong>codeve sciogliere i nodi e varare un esecutivo conun programma preciso. Se non vuole dimettersi,Giuseppe Barra ha il dovere di formare una giuntatecnica, di sua fiducia, presentarsi entro pochigiorni in aula con una relazione programmaticae verificare se c’è una maggioranza pronta asostenerla. Senza numeri i 4 mesi passerannosenza approvare la caserma, senza approvare ilPuc, senza <strong>da</strong>re il giusto contributo a “Gollandia”,senza fare nulla e senza programmare nulla.Insomma, sarebbero 4 mesi dove si potrannomacinare solo clientele, sprechi e fare campagnaelettorale coi soldi pubblici. Questo non èconsent<strong>it</strong>o. A nessuno. “Che devo tornare a farein consiglio comunale? – dichiara il sin<strong>da</strong>co -.Per assistere ad un’altra sceneggiata e a comizi <strong>da</strong>campagna elettorale? Assolutamente no. Ho <strong>da</strong>toai miei uomini carta bianca per una settimana inmodo <strong>da</strong> tentare la stra<strong>da</strong> pol<strong>it</strong>ica per formare unamaggioranza di part<strong>it</strong>i.Contro la mia volontà. E’ una soluzione nellaquale non credo. Tant’è che ho già anticipato chelo sforzo dign<strong>it</strong>oso dell’Api sarà tempo perso, nonconcluderanno nulla. Allora, a quel punto, partirò<strong>da</strong> un altro punto di vista: se <strong>da</strong> un lato è vero chenon ho una maggioranza, <strong>da</strong>ll’altro è pur vero chenon ci sono 11 firme per sfiduciarmi.Quindi nominerò 7 assessori di mia fiducia eporterò il paese alle elezioni. Se i consiglierinon gradiranno la mia soluzione, possonotranquillamente sfiduciarmi. Ma è evidente che nonc’è una maggioranza che vuole man<strong>da</strong>rmi a casa.Il mio dovere prior<strong>it</strong>ario e la mia responsabil<strong>it</strong>àsono quelli di governare Card<strong>it</strong>o.Il problema non è mio, ma di quei consiglieriche, eventualmente, senza vergogna, voglionosciogliere il civico consesso a 4 mesi alleelezioni…”. Bisogna, a questo punto, ragionarecon estrema chiarezza e nell’esclusivo interessedel paese. Se ci sono i numeri per garantire quelloche non sono riusc<strong>it</strong>i a realizzare in 10 anni,qualsiasi proposta pol<strong>it</strong>ica di fine consiliatura vabenissimo.Soprattutto per ev<strong>it</strong>are lo scioglimento anticipato.Se, invece, bisogna “tirare a campare”, con lanomina di 7 assessori di bassa qual<strong>it</strong>à, figurereclutate solo per macinare candi<strong>da</strong>ti in vista delleprossime elezioni, sarebbe una vergogna. Card<strong>it</strong>opuò solo rimetterci. Il sin<strong>da</strong>co può solo rimetterci ilprestigio e la faccia. A questo punto, a malincuore,l’ipotesi che si sta paventando è quella di staccarela spina per ev<strong>it</strong>are ulteriori degenerazioni.O si amministra nell’interesse di Card<strong>it</strong>o, oppurei part<strong>it</strong>i stanno già lavorando per mettere il puntofinale al “decennio”. Con 5 mesi di anticipo.La prossima settimana sarà determinante.Il paese non può restare così, senza una giunta,senza un governo, senza una maggioranza e conun sin<strong>da</strong>co commissariato nei fatti. O c’è il saltodi qual<strong>it</strong>à, o tutti a casa.


26 NOVEMBRE 2011MOSAICO19l’aggressore. La figuraccia del sin<strong>da</strong>codi distensione: “Contro le aggressioni ed ogni forma di violenza”.are l’assessore Frezza. Michele V<strong>it</strong>ale: “Manifesto <strong>da</strong> non condividere”per leggere le sue arringhe contro la classedirigente sciolta per camorra e contro CarloEspos<strong>it</strong>o. Quella classe dirigente, la stessa,identica, che oggi difende a spa<strong>da</strong> tratta. Checosa è cambiato rispetto al passato? Una solacosa: lo stipendio a Nunzio.Michele V<strong>it</strong>ale, consigliere del gruppo“Valori sociali” prende le distanze e difendei giornalisti. “Confermo in pubblico quantodetto in privato – spiega Michele V<strong>it</strong>ale -,piena soli<strong>da</strong>rietà al giornalista <strong>De</strong> <strong>Cicco</strong> e alsin<strong>da</strong>co di Card<strong>it</strong>o per l’aggressione sub<strong>it</strong>ache con<strong>da</strong>nno senza es<strong>it</strong>azioni. Per di più,non ho problemi a dire che non condividoil contenuto del manifesto affisso e noncondivido la strategia di questi manifestiche tra l’altro riportano offese senza chesi facciano nemmeno nomi e cognomi.Non condivido questa strategia, ai fattibisognerebbe rispondere con i fatti e non conle chiacchiere o manifesti che rappresentanosolo schermaglie inutili. L’ho già ribad<strong>it</strong>oa chi di dovere in sede ufficiale. Su questoterreno non sono disponibile. Soli<strong>da</strong>rietà aigiornalisti e a tutti quelli che ogni giornolavorano per tutelare la legal<strong>it</strong>à. Anche ioho avuto dei problemi col papà di Nunzio. Aquesta s<strong>it</strong>uazione va messo un freno”.Non c’è che dire, la posizione di MicheleV<strong>it</strong>ale rende onore alla c<strong>it</strong>tà e dimostra quantola parte sana del centrosinistra e di Crispanoabbiano i giusti anticorpi per fronteggiare ilmalaffare che si è infiltrato nell’Ente locale.Raccontato e ampiamente dimostrato <strong>da</strong>lleinchieste giornalistiche e <strong>da</strong> quelle delle forzedell’ordine. “Con<strong>da</strong>nno l’aggressione ed ogniforma di violenza – spiega Anna Castiello,presidente del civico consesso – e riconoscola pinea soli<strong>da</strong>rietà mia, del Consiglio e d<strong>it</strong>utta la comun<strong>it</strong>à, nella veste di presidentedel civico consesso, al giornalista aggred<strong>it</strong>oed al sin<strong>da</strong>co di Card<strong>it</strong>o. Tra l’altro anche iosono stata aggred<strong>it</strong>a <strong>da</strong>l papà di Nunzio manon ho presentato denuncia perché è unapersona perbene e non riesco a capire perchéin questo periodo si comporta così. Creando,tra l’altro, problemi pol<strong>it</strong>ici allo stessofiglio il quale spesso si vergogna di questiatteggiamenti che, ripeto, con<strong>da</strong>nniamosenza es<strong>it</strong>azioni. Lancio un appello ancheagli operatori dell’informazione affinché siplachino i toni in quanto alcune volte controquesta maggioranza si è esagerato”. AnnaCastiello. Avvocato e colonna storica dellasinistra locale. Estranea a circu<strong>it</strong>i perversi, hasempre dimostrato la sua caratura pol<strong>it</strong>ica emorale, in ogni occasione. E non si smentisce.Un contributo, vero, non come quello delsin<strong>da</strong>co che predica bene e razzola male, asmorzare i toni ed a recuperare lo spir<strong>it</strong>o di unconfronto civile e sereno. Basterebbe poco.Che i familiari degli assessori la smettesserodi costruire senza licenza, pagassero icondoni per case realizzate abusivamente, chesi mettessero <strong>da</strong> parte i dirigenti con<strong>da</strong>nnatiin primo grado, almeno fino alla conclusionedel processo, e i responsabili degli ufficipensassero a tutelare l’interesse pubblico. Sesu un cantiere ci va il tecnico dell’Utc e scriveche è tutto ok, mentre se ci va, sullo stessocantiere, il tecnico della Procura e scopre losmaltimento illec<strong>it</strong>o di rifiuti speciali o, inaltri casi, addir<strong>it</strong>tura abusi edilizi con contornidi falsificazioni di atti al Genio civile, mentreper l’Utc è tutto ok, significa che qualcosa inquel Palazzo non quadra. Questo non è fango.Sono fatti dimostrati <strong>da</strong>lle forze dell’ordine.Se Carlo Espos<strong>it</strong>o non è d’accordo, perché alposto di spalare fango non entra nel mer<strong>it</strong>odei fatti? Se incendiano il capannone alsin<strong>da</strong>co in carica i segnali non sono pos<strong>it</strong>ivi.E non è colpa dei giornalisti che raccontano lacronaca. Parlano bene quando c’è <strong>da</strong> parlarebene. Male quando c’è <strong>da</strong> parlare male.Luigi Capasso, assessore del Pd: “Sapevoche doveva uscire un manifesto ma nonconoscevo il contenuto. Ne sono venutoa conoscenza quando è stato affisso inpaese. Posso solo confermare la soli<strong>da</strong>rietàal giornalista e al sin<strong>da</strong>co di Card<strong>it</strong>o perl’accaduto e la ferma con<strong>da</strong>nna nei confrontidi ogni forma di violenza. Se mio figlio sputain faccia ad un amichetto gli do uno schiaffosulla mano e gli faccio capire che non si fa”.Nunzio Cennamo, invece, al papà non ha <strong>da</strong>tonessuno “schiaffo”, inteso come richiamo.Nemmeno gli sputi lo hanno fatto vergognare.Anzi, ha addir<strong>it</strong>tura tentato di giustificarle laspedizione pun<strong>it</strong>iva con dichiarazioni a mezzostampa: “Confronto democratico in pubblicapiazza”. Probabilmente è stato educato così.E’ ab<strong>it</strong>uato a confrontarsi con sputi in faccia eoffese di ogni tipo. Ne prendiamo atto.Soli<strong>da</strong>rietà al giornalista aggred<strong>it</strong>o e alsin<strong>da</strong>co di Card<strong>it</strong>o è arrivata anche <strong>da</strong>Pasquale V<strong>it</strong>ale dell’Api, <strong>da</strong>ll’assessoreGiuseppe Frezza del Pd e <strong>da</strong> Enzo Cennamo,consigliere del Pd in aperta polemica con ivertici del centrosinistra per quello che stasuccedendo in paese. “Il manifesto non l’hocondiviso perché ancora una volta si alzanoi toni – spiega Enzo Cennamo – e si lanciafango nel mucchio con offese gratu<strong>it</strong>e senzamettere nemmeno i nomi dei destinatari diquel fango. Crispano deve uscire <strong>da</strong> questovortice: pol<strong>it</strong>ici e giornalisti, tutti gli addetti ailavori, devono capire che è giusto parlare deiproblemi e sulle soluzioni alle emergenze delpaese. Il sin<strong>da</strong>co deve capire che alimentareuna guerra frontale tra i consiglieri comunaliL’assessore Nunzio Cennamo ha tentato in tutti i modidi far passare l’aggressione come “un confrontodemocratico in pubblica piazza”e gli assessori, non gli serve a granché.Anzi, il primo ad avere problemi sarà lui.C’è bisogno di ripartire <strong>da</strong> zero, eliminandoi confl<strong>it</strong>ti di interesse, mettendo <strong>da</strong> parte idirigenti con<strong>da</strong>nnati seppur in primo grado eresponsabili dello scioglimento per camorra.Sarebbero i primi atti che dimostrerebberoal paese e alla stampa un’inversione di rottanetta. La legal<strong>it</strong>à, l’etica, la morale nellacosa pubblica la si pratica coi fatti. Crispanonon può essere v<strong>it</strong>tima di Nunzio Cennamo,il quale al posto di lanciare fango contro lagente onesta e perbene, iniziasse a prenderele distanze <strong>da</strong>lle continue aggressioni che sistanno verificando in c<strong>it</strong>tà ed a fare qualcosa diconcreto per fermarle. Inoltre, <strong>da</strong> assessore alBilancio, insieme al sin<strong>da</strong>co, Nunzio pensassedi fare un piano serio per fronteggiare la crisidelle famiglie. Ho lanciato una proposta esto ancora aspettando la risposta: rinunciarealmeno alla metà degli stipendi di assessori erimborsi ai pol<strong>it</strong>ici per destinarli alle famigliein difficoltà. Su questi temi ci dobbiamomisurare come centrosinistra, non <strong>da</strong>ndo ilcattivo esempio, e poi ci lamentiamo se cicr<strong>it</strong>icano oppure se accadono cose peggiori osimili a quelle successe in passato. Sbagliareè umano, perseverare è diabolico. Al postodi alimentare veleni e spalare fango, gliamministratori e i pol<strong>it</strong>ici pensassero arisolvere i nodi spinosi che ho messo sultavolo, a garantire un’amministrazioneefficiente ed ha rasserenare il clima. Negioveremo tutti. Se, invece, vogliono alzareancora di più il tiro, sono liberi di farlo, nonmi troveranno su questa stra<strong>da</strong> ma poi siassumessero pure le responsabil<strong>it</strong>à derivanti<strong>da</strong>i loro atti sconsiderati”.


26 NOVEMBRE 2011MOSAICO


26 NOVEMBRE 2011MOSAICO21CAIVANO • PIPPO PAPACCIOLI PRONTO A TORNARE IN CAMPO“Un progetto oltre i part<strong>it</strong>i. Al mio fianco voglio la parte sana del paese”Il “sin<strong>da</strong>co del popolo”: “I simboli delle forze pol<strong>it</strong>iche sono scudetti vuoti che servono a qualcuno perpoter posizionarsi e incassare qualche preben<strong>da</strong>”. Sul Pdl: “Dirigenza incapace di mobil<strong>it</strong>are i c<strong>it</strong>tadini”CAIVANO – La giunta della minoranza, o“governo delle minoranze,” ha, nei fatti,sospeso la democrazia in paese. Chi ha vintole elezioni si r<strong>it</strong>rova all’opposizione del sin<strong>da</strong>co cheha determinato ad eleggere. Una manovra di Palazzoche ha affi<strong>da</strong>to il paese ad assessori sconosciuti,alcuni dei quali non conoscono nemmeno ilterr<strong>it</strong>orio. Espressione di chi le elezioni le ha perse.Non è solo colpa del Part<strong>it</strong>o democratico. Il Pd è untassello, seppur determinante, di un mosaico moltopiù articolato, composto <strong>da</strong> interessi personali efamiliari. Così come ha denunciato l’ex vicesin<strong>da</strong>coRaffaele <strong>De</strong>l Gaudio, sperando che trovi pure ilcoraggio di fare nomi e cognomi. Il risultato? Il paesesprofon<strong>da</strong> nel degrado, il Municipio è nelle mani dichi ha perso le elezioni mentre i consiglieri pensanoesclusivamente al loro piccolo orticello <strong>da</strong> tutelare.Altrimenti ricatti e minacce di sfiducia si sprecano.Sanno, ormai, che sono tutti determinanti permantenere il sin<strong>da</strong>co sulla poltrona più importantedella c<strong>it</strong>tà. La gente è lontana, sempre più schifata.La prossima volta, soprattutto se gli attori sarannosempre gli stessi, perché dovrebbe candi<strong>da</strong>rsi, perchédovrebbe recarsi all’urna? Tanto vale che si mettanod’accordo le figure più influenti, come il senatoreGiacinto Russo, e i leader dei principali part<strong>it</strong>i. Simettono d’accordo su chi dev’essere il sin<strong>da</strong>co e suchi devono essere i consiglieri comunali; così tutta lapart<strong>it</strong>a la si gioca nel Palazzo. Perché mai gli elettoridovrebbero presentarsi al seggio? Perché mai <strong>da</strong>respazio e sprecare soldi con un’altra sceneggiata?Costosissima, tra l’altro. A cosa è serv<strong>it</strong>a l’ultimaelezione? La popolazione è letteralmente sfiduciata.Basta presentarsi sul corso Umberto. Per car<strong>it</strong>à. Nonchiedete ai “tifosi” dei pol<strong>it</strong>ici: c’è chi ha avuto ilposto per il figlio, chi vive di promesse e aspettative.Quelli no. Sono i principali colpevoli del degradosociale e morale, insieme ovviamente ai sedicentileader pol<strong>it</strong>ici. Provate a chiedere, invece, cosa pensadella pol<strong>it</strong>ica locale a chi è fuori <strong>da</strong>l sistema perversodelle “clientes”. Lo abbiamo fatto di domenicamattina ed ev<strong>it</strong>iamo di scrivere cosa ne è usc<strong>it</strong>ofuori per ev<strong>it</strong>are querele o qualche altra tonnellata difango scaricato addosso <strong>da</strong> chi viene costantemente“beccato” con le mani nella marmellata e vorrebbefermare la stampa libera. Frasi irripetibili. In ungruppetto, poco distante <strong>da</strong>lla farmacia, c’è anchelui. Il “dottore con la barba”. L’ultimo sin<strong>da</strong>co elettoa furor di popolo. L’unico sin<strong>da</strong>co di centrodestra cheCaivano abbia mai avuto nella sua storia. Un sin<strong>da</strong>coche voleva riformare la macchina amministrativa,voleva combattere, così come ha fatto, il saccheggiodel terr<strong>it</strong>orio sbarcando i rifiuti fuori paese; volevachiudere la fase dei privilegi, del malaffare e degliinteressi personali; voleva riportare la popolazionesu quel maledetto Comune. Non promesse a vuoto.Ma fatti concreti. Tant’è che quando i consigliericomunali hanno visto che Pippo Papaccioli facevasul serio, l’hanno immediatamente sfiduciato. Prima,però, l’hanno ricattato: ogni consigliere ha avanzatodelle pretese. Chi voleva il posto di lavoro, chivoleva il posto di lavoro per il figlio, chi magariun appalto, chi dei posti “stagionali” nelle fabbrichedella zona Asi di Pascarola, chi chiedeva qualcheincarico, qualche stipendio giusto per portare a casaa fine mese una rend<strong>it</strong>a. Altrimenti a che servirebbela pol<strong>it</strong>ica? Per loro la “pol<strong>it</strong>ica” è questa. Papaccioli,appena capì la musica, spense addir<strong>it</strong>tura i telefoni eper Giacinto Russo e company fu un gioco <strong>da</strong> ragazzisfiduciarlo e man<strong>da</strong>rlo a casa. Spense i telefoni pernon essere importunato <strong>da</strong>i consiglieri che volevanoricattarlo: non firmo se mi <strong>da</strong>i questo. Papaccioli, inquella fase, continuava ad amministrare ma ev<strong>it</strong>ò disottoporsi al vile atteggiamento di chi pretendevauna contropart<strong>it</strong>a materiale per concedere la fiducia.Proprio quello che il sin<strong>da</strong>co Falco, invece, haleg<strong>it</strong>timato e avallato. E’ ancora lì solo per questo.Sempre loro, sono tornati al Comune e lo spettacoloè sotto gli occhi di tutti. Semplicemente indecoroso.Papaccioli vede i taccuini e non riesce a restarein silenzio. Pure perché le domande fioccano araffica. E’ un’occasione <strong>da</strong> non perdere. Non riescea parlare perché si avvicina prima una vecchietta,poi due signori. Dicono sempre la stessa cosa. Glichiedono sempre la stessa cosa: “Dottore, perchénon si candi<strong>da</strong> di nuovo?”. Nonostante i taccuini,Pippo Papaccioli risponde a bruciapelo: “Perfare cosa? Sarei pure disponibile a candi<strong>da</strong>rmi,ma non per essere v<strong>it</strong>tima di consiglieri e pseudopol<strong>it</strong>ici che intendono la pol<strong>it</strong>ica e il Comune comeun’occasione di arricchimento indeb<strong>it</strong>o per sé e peri propri cari. Sono disposto a tornare in campo seattorno a me vedrò la società civile, la parte sanadella società e dei settori produttivi. Non quella chesta in salotto e discute. Ma parlo di gente umile,dotata di entusiasmo ed amore per la propria terra.Gente stufa e stanca di vivere in questo squallore, inuna c<strong>it</strong>tà senza valori, senza dign<strong>it</strong>à, amministrata <strong>da</strong>una pseudo classe dirigente senza qual<strong>it</strong>à. Bisognaripristinare il primato dei bravi. Ci sono tantissimeenergie pos<strong>it</strong>ive, bisogna sollec<strong>it</strong>arle, devonorimboccarsi le maniche. Scendere in campo insiemea me e alzarsi la mattina per capire cosa si deve fareper la comun<strong>it</strong>à”. Tutti a bocca aperta. Non prometteposti di lavoro, non compra i voti e non usa igaloppini della malav<strong>it</strong>a nei “bunker” della camorra.La sua ricetta è questa. Il suo programma è questo.Prendere o lasciare.Il discorso si fa interessante. Ci appartiamo per unbuon caffè. Lontano <strong>da</strong> occhi indiscreti, lontano<strong>da</strong>lla folla che vuole salutarlo, che vuole stringerglila mano. In quelle condizioni l’intervista non l’avreifin<strong>it</strong>a mai. Prima doman<strong>da</strong>, doverosa, dopo la rispostache Papaccioli ha <strong>da</strong>to a chi gli chiede di ricandi<strong>da</strong>rsia sin<strong>da</strong>co. Con quale part<strong>it</strong>o, col Pdl? “Gradire unprogetto che va<strong>da</strong> oltre i part<strong>it</strong>i, che metta al centro– spiega Papaccioli – il c<strong>it</strong>tadino e Caivano. Pureperché a livello locale qualcuno mi può spiegaredove sono i part<strong>it</strong>i? Sono semplicemente scudetti pergente sconosciuta, senza consenso e senza qual<strong>it</strong>à.Per poter parlare, per assumere un ruolo, per curarequalche interesse personale, devono scegliersi unombrello. Tant’è che ne cambiano uno al mese. Tantinon hanno sedi, chi ce l’ha non la fa funzionare, esoprattutto non c’è v<strong>it</strong>a democratica interna, non cisono mil<strong>it</strong>anti, non c’è confronto, non ci sono organiche favoriscano il dibatt<strong>it</strong>o e poi riescano ad orientarel’azione dei consiglieri comunali nelle ist<strong>it</strong>uzioni pertrasferire le istanze popolari. I part<strong>it</strong>i a Caivano sonosemplici sigle, <strong>da</strong> utilizzare, cambiare e scambiareper posizionarsi meglio, per accaparrarsi qualchepreben<strong>da</strong>. Ecco perché bisogna an<strong>da</strong>re oltre, superarequesto schema perverso e degra<strong>da</strong>nte, riportando alcentro dell’azione pol<strong>it</strong>ica e amministrativa il benecomune. Anche il Pdl dovrebbe fare mea culpa pertutti gli errori commessi e che sta continuando acommettere”. Papaccioli ha ragione. Sui pseudopart<strong>it</strong>ie sul Pdl. In questo spettacolo indecoroso, ilpart<strong>it</strong>o di Berlusconi, al di là dell’aiuto sulle tesserearrivato sottobanco <strong>da</strong> frange del Pd, non è riusc<strong>it</strong>oa portare avanti un’azione pol<strong>it</strong>ica seria, forte,visibile, determinante per liberare le ist<strong>it</strong>uzioni. Nésulla crisi dei rifiuti, né sull’affarismo, né sulla crisipol<strong>it</strong>ica. Un simbolo e un gruppo consiliare senzaspina dorsale. Senza una reale e concreta proposta digoverno. Ecco perché Papaccioli lancia il progettodelle civiche in una terra colonizzata <strong>da</strong> anni <strong>da</strong>lmalaffare e <strong>da</strong> dinamiche di campagna elettoraledegne di un paese del “Quarto o quinto mondo”. “IlPdl – spiega Papaccioli – dovrebbe in questa faseorganizzare una grande mobil<strong>it</strong>azione popolare. Nonlo fa perché, a mio avviso, non ne sono capaci. Tuttoqui”.“Sull’amministrazione e la maggioranza – continuaPapaccioli – per favore non ne parliamo. Non c’ènulla <strong>da</strong> dire, tranne una cosa: hanno creato leguardie ambientali per contrastare l’estinzione del. Ovviamente hanno affi<strong>da</strong>totutto all’esterno, nonostante a Caivano ci fosseroassociazioni che potessero svolgere quel serviziocome i Rangers e almeno altri 4 gruppi”. Hannoscelto di pescare fuori paese. Il perché lo sanno tutti.Se proprio devono gestire qualche operazione peraccontentare il consigliere o l’elettore di turno, megliofarlo fuori c<strong>it</strong>tà e non con associazioni del terr<strong>it</strong>orio.La voce della eventuale “raccoman<strong>da</strong>zione” o della“sistemazione” avrebbe fatto in pochissimi minutiil giro di tutte le case. E, di questi tempi, meglioev<strong>it</strong>are. Già la popolazione è “incazzata” per quantosuccesso. Figuriamoci se mettono ancora benzinasul fuoco cosa può accadere. “Dovrebbero ev<strong>it</strong>aretante altre cose – spiega Papaccioli, con un sorrisoamaro -. Sono fuori <strong>da</strong>l Municipio, quindi nonposso testimoniare se tutto quello che i consiglieridell’opposizione hanno denunciato sia vero. Ma losi deve approfondire. Si parla di fatture false messein pagamento e poi sulla discarica di rifiuti specialidi via Rosselli ci sarebbe <strong>da</strong>vvero <strong>da</strong> intervenire.Da dove iniziare? Basterebbe chiedersi quei rifiutispeciali <strong>da</strong> dove arrivano e si aprirebbero ulterioriscenari interessanti. Poi le carte con protocollodei servizi che stranamente smistano documentiall’esterno. Lasciamo stare. Il sistema è in tilt. Secontinuano di questo passo, rischiano di finire<strong>da</strong>vvero male un’esperienza nata sotto una cattivastella e prosegu<strong>it</strong>a peggio”.Il “sin<strong>da</strong>co del popolo”non vuole nemmeno parlare della nuova giunta. Laliqui<strong>da</strong> con una risata, questa volta non solo amara,ma che ha il sapore della rassegnazione. “Non è solouna questione di , così come ha scr<strong>it</strong>to lastampa”. Il riferimento è agli assessori Perna (Pd) eFusco (Api). Candi<strong>da</strong>ti non eletti alle elezioni. “Ildiscorso è diverso – conclude Papaccioli -. E’ genteche non ha rappresentanza e non opera seguendoun’idea di c<strong>it</strong>tà che potrebbe giovare ai molti. Unesempio: Perna, l’assessore del Pd alle Scuole, è undirigente scolastico alla “Ciari” e non essendoci unprogetto alla base del governo c<strong>it</strong>tadino, come gestiràl’accorpamento degli ist<strong>it</strong>uti previsto <strong>da</strong>lla legge?”.Un interrogativo che non nasce a caso. Il governoha stabil<strong>it</strong>o l’accorpamento delle scuole secondodeterminati parametri relativi alla platea scolastica.Sulla carta decide la Regione su proposta dei Comuni.Quindi, nei fatti, l’organizzazione scolastica delterr<strong>it</strong>orio la definiscono le amministrazioni locali. LaRegione fa solo <strong>da</strong> notaio e certifica quando deciso,giustamente, in paese. Accorpamento significa perdeterminati ist<strong>it</strong>uti perdere la dirigenza e tanti altriaspetti che potrebbero portare, in realtà di frontiera,a chiudere i battenti.“E’ evidente che Perna favorirà la scuola diappartenenza e se la prenderà – dichiara Papaccioli –con quella del Parco Verde”.


26 NOVEMBRE 2011MOSAICOSATIRAI campioni di Cenzino…Na zefira e‘ vient“Zibbacc’è ncoppo ‘a rotta mangia, bevee nun s’abboffa, s’abboffa ‘o llignasant ezibbacc jett’ò sang”…Cari amici eccoci quà, a narrar le gesta ‘eSua Maestà, “Cenzino à…rresta”.!Continua la fuga dei due fuorilegge “òSaracin” e “ò Capalegg”; <strong>da</strong> un momentoall’altro se ne attende la cattura, in c<strong>it</strong>tàscoppia la paura…sic! A “Micheletarramoto”, personaggio poco noto, l’arduaimpresa, di cercare tra gli ab<strong>it</strong>anti… complicie lat<strong>it</strong>anti.Per la ver<strong>it</strong>à, sono anni che Sua Maestà i duevvò acchiappà, ma nun cè stà niente ‘a fà.Ma ecco che l’arrivo di una nuova minacciainterruppe la sua caccia…è arrivata “àPetaccia”…! Donna del mistero, sfoga solose <strong>da</strong>vanti al cim<strong>it</strong>ero…sic! Di lei, pè senteree dicere se spasa ‘na voce…“Nunziell òpanzaruttar” ‘a truvat ò doce…! Tra i duec’è grande intesa a turno sé fanno a spesa…mamma a messa e ‘o cane appriessoAh, che dire; eppure me lo diceva labuonanima di nonno “Filippo”, che <strong>da</strong>vanti acerte presenze tirava fuori giuste sentenze:.Il fatto, creò non poca preoccupazionenell’intera guarnigione. Pronto riun<strong>it</strong>o ilquartier generale… la s<strong>it</strong>uazione si mettemale.E così, mentre ò “Manamorta” fà ‘o gallo‘ngoppo ‘a munnezza, tremano i “campioni”della fortezza…! Primo tra tutti “Pepp òzingar” che per la circostanza si dà allalat<strong>it</strong>anza; quella che però nun fà manca ò RE’è…’a sol<strong>it</strong>a tazzulella ‘e cafè..hi..hi..hi.!Nel frattempo, <strong>da</strong>ll’altra parte della c<strong>it</strong>tà, siconsumava l’ennesimo tradimento ai <strong>da</strong>nnidell’intero reggimento…! Ancora una voltaò RE, “Cenzino à…rresta”, preparavaà sol<strong>it</strong>a menesta…? O’ puvuriello, pur disalvare le sue ricchezze, ricorre ad ogni tipodi schifezze.! Così, a sorpresa, eccolo recarsiin un luogo d’attesa, quì ad aspettarlo unamisteriosa donzella , Gesù Gesù…”à Fetella”.Una volta scoperto l’inganno ad opera deltiranno, signori miei…tuoni e lampi, e cheDio ce ne scampi…sic!Nel mezzo del parapiglia, con grandemeraviglia, a placare gli animi ci pensò“Ninì ò livornese”, sempe diùn <strong>da</strong> più di unmese, che seppur mostrandosi rammaricatodell’accaduto, non es<strong>it</strong>ò a correre in aiutodello sprovveduto.E fù a questo punto, che a fare chiarezza contutta la sua saggezza, ci pensò “ ò Gnummat”cù tant’e canzòn appassiùnat:Un pescatore pescava in un fiume. Dopoaver teso le reti e sbarrato la corrente<strong>da</strong>ll’una all’altra riva, batteva l’acqua conuna pietra legata a una funicella, perché ipesci, fuggendo all’impazzata, an<strong>da</strong>ssero adimpigliarsi tra le maglie. Vedendolo intento aquest’operazione, uno degli ab<strong>it</strong>anti del luogosi mise a rimproverarloperché insudiciava ilfiume e rendeva loroimpossibile di bere unpo’ d’acqua limpi<strong>da</strong>. Equello rispose:>.Morale della favola:Così anche negli Stati,per i demagoghi gli affarivanno bene specialmentequando essi son riusc<strong>it</strong>i aseminare il disordine nelloro paese.E con l’ennesimasaggia novella, volgeal termine la nostraconsueta puntatella.!Ma niente pauracontinua l’avventura.E’ già pronta la nuovastoria…dò RE senzamemoria, addio sogni digloria…sic! Per l’interapopolazione è vicina laLIBERAZIONE.23Di fronte a tanta “pazzaria”…tuttiscappano via.! Solo uno resterà, ‘araccuntà e’ fatt ‘e Sua Maestà, “Giggin òscumbinat”, umile serv<strong>it</strong>ore, continueràad allietare le vostre ore perché, se parlanotutti allora…parlo pure io.!MOSAICO

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