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La borsa e la vita Dall'usuraio al banchiere

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6.<br />

«Anche il cuore ha le sue <strong>la</strong>crime»<br />

Seguiamo ora, sul<strong>la</strong> via del<strong>la</strong> s<strong>al</strong>vezza, <strong>la</strong> moglie dell’usuraio di Liegi, anch’essa<br />

modello-limite perché, dopo <strong>la</strong> sua fiera rivendicazione coniug<strong>al</strong>e, ha riscattato col<br />

suo sacrificio quell’usuraio del marito, non ricevendo per ringraziamento e<br />

incoraggiamento che <strong>la</strong> gratitudine di uno spettro e <strong>la</strong> visione di una aritmetica del<br />

sistema del purgatorio incarnata piuttosto grosso<strong>la</strong>namente. Il corpo dello spettro è<br />

un indice in bianco e nero del tempo del purgatorio. In <strong>al</strong>tri testi, il morto purificato<br />

per metà appare bianco fino <strong>al</strong><strong>la</strong> <strong>vita</strong>, nero <strong>al</strong> di sotto. Una metà nera e l’<strong>al</strong>tra bianca<br />

è <strong>la</strong> metà tempo.<br />

Ecco un’<strong>al</strong>tra – più modesta – “buona moglie” di usuraio: «Ho sentito par<strong>la</strong>re di<br />

una donna bionda che aveva per marito un usuraio. El<strong>la</strong> gli chiedeva insistentemente<br />

di restituire e diventare un povero di Cristo piuttosto che un ricco del diavolo. Lui<br />

non era d’accordo, ma improvvisamente venne preso d<strong>al</strong> suo signore di quaggiù e<br />

non se ne poté liberare che offrendo come riscatto il denaro che aveva guadagnato<br />

con l’usura. Fu liberato, ma sua moglie piangeva assai amaramente. Egli <strong>la</strong><br />

rimproverò: “E <strong>al</strong>lora? Ora sono povero come tu mi volevi”. Ma el<strong>la</strong> rispose: “Non<br />

piango perché sei povero, ma perché, essendo scomparso il denaro che bisognava<br />

restituire, ci è rimasto il peccato che avrebbe dovuto essere cancel<strong>la</strong>to d<strong>al</strong><strong>la</strong><br />

restituzione e d<strong>al</strong> pentimento”» 91 .<br />

Capita spesso, d’<strong>al</strong>tronde, che gli sforzi del<strong>la</strong> donna siano vani. Torniamo <strong>al</strong><strong>la</strong><br />

storia del contadino usuraio del<strong>la</strong> diocesi di Utrecht. Entrato nel vicino mulino,<br />

Godesc<strong>al</strong>co vi trovò il diavolo, che lo condusse a vedere il posto che gli era stato<br />

riservato <strong>al</strong>l’inferno; eppure non si pentì. Ecco l’epilogo dettagliato, dopo il suo<br />

ritorno d<strong>al</strong> viaggio infern<strong>al</strong>e: «Un prete, chiamato in tutta fretta su richiesta del<strong>la</strong><br />

moglie dell’usuraio per confortare lo spaventato, risollevare il disperato ed esortarlo<br />

a pensare <strong>al</strong><strong>la</strong> s<strong>al</strong>vezza, l’invitò a pentirsi dei suoi peccati e a fare una confessione<br />

sincera, assicurandogli che nessuno doveva disperare del<strong>la</strong> misericordia di Dio» 92 . È<br />

qui che l’usuraio, certo del<strong>la</strong> propria dannazione, rifiuta pentimento, confessione ed<br />

estrema unzione e viene seppellito <strong>al</strong>l’inferno. <strong>La</strong> moglie non demorde: «Il prete gli<br />

negò <strong>la</strong> sepoltura ecclesiastica, ma <strong>la</strong> moglie <strong>la</strong> comprò e fu sepolto nel cimitero. È<br />

questo il motivo per cui il prete fu poi punito d<strong>al</strong> sinodo di Utrecht» 93 .<br />

Per non cedere ad una beata ammirazione di fronte <strong>al</strong>l’atteggiamento delle vedove<br />

degli usurai, diciamo che ne esistono anche di “cattive”. Giacomo di Vitry racconta<br />

91 A, Lecoy de <strong>la</strong> Marche, op. cit., pagina 364. (N.d.A.)<br />

92 Di<strong>al</strong>ogus miraculorum cit., II, 7, t. I, pagina 72. (N.d.A.)<br />

93 Ibid. (N.d.A.)<br />

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