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La borsa e la vita Dall'usuraio al banchiere

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nell’uso che farà del denaro usurario – non per una donazione, pratica lodevole ma<br />

oziosa, bensì per un’attività effettivamente produttiva.<br />

Le ultime due giustificazioni derivano da un v<strong>al</strong>ore re<strong>la</strong>tivamente nuovo nel<strong>la</strong><br />

società cristiana: il rischio. Certo, era un v<strong>al</strong>ore già esistente: rischio del monaco che,<br />

come sant’Antonio, si espone nel<strong>la</strong> solitudine agli ass<strong>al</strong>ti partico<strong>la</strong>rmente pericolosi<br />

di Satana; rischio del guerriero che, come Or<strong>la</strong>ndo, affronta <strong>la</strong> morte per difendere <strong>la</strong><br />

Chiesa e <strong>la</strong> fede, e, nel<strong>la</strong> società feud<strong>al</strong>e, il proprio signore; rischio del <strong>la</strong>ico, pronto a<br />

sacrificare <strong>la</strong> sua <strong>vita</strong> e i suoi beni per terra e per mare sulle vie del pellegrinaggio e<br />

soprattutto del<strong>la</strong> crociata. Questo nuovo rischio è di ordine economico, finanziario, e<br />

assume <strong>la</strong> forma del pericolo di perdere il “capit<strong>al</strong>e” prestato (periculum sortis), di<br />

non essere rim<strong>borsa</strong>to, sia a causa dell’insolvibilità del debitore, sia a causa del<strong>la</strong> sua<br />

ma<strong>la</strong>fede. Il secondo caso è il più interessante (e d’<strong>al</strong>tronde, come il precedente,<br />

viene contestato da <strong>al</strong>cuni teologi e canonisti): è <strong>la</strong> messa in conto dell’incertezza<br />

(ratio incertitudinis). Questo concetto – influenzato d<strong>al</strong> pensiero aristotelico che<br />

penetra nel<strong>la</strong> teologia e nel diritto canonico dopo il 1260 – riconosce <strong>al</strong> “certo” e<br />

<strong>al</strong>l’“incerto”, nel<strong>la</strong> previsione, nel c<strong>al</strong>colo economico, un ruolo che avrà grande<br />

importanza nell’affermazione del capit<strong>al</strong>ismo.<br />

Un numero crescente di usurai ha così delle possibilità di essere s<strong>al</strong>vato<br />

d<strong>al</strong>l’inferno, sia per <strong>la</strong> moderazione, sia per lo spostamento delle attività verso nuovi<br />

ambiti del prestito a interesse autorizzato. Ma restano molti gli usurai minacciati di<br />

inferno a causa delle loro pratiche, e in partico<strong>la</strong>re del prestito ad uso. Ma anch’essi<br />

non sono sfuggiti <strong>al</strong>l’evoluzione religiosa che è avvenuta nel corso del dodicesimo<br />

secolo; e conoscono l’inquietudine di fronte <strong>al</strong>le nuove forme di confessione,<br />

pentimento, remissione dei peccati. Il nuovo paesaggio dell’<strong>al</strong>dilà non può offrir loro<br />

una possibilità di s<strong>al</strong>vezza?<br />

Ricorderò qui solo brevemente <strong>la</strong> nascita, <strong>al</strong><strong>la</strong> fine del dodicesimo secolo, di un<br />

nuovo luogo dell’<strong>al</strong>dilà, il purgatorio, che ho lungamente descritto e an<strong>al</strong>izzato<br />

<strong>al</strong>trove. Il cristianesimo aveva ereditato d<strong>al</strong><strong>la</strong> maggior parte delle religioni antiche un<br />

doppio <strong>al</strong>dilà di ricompensa e punizione: il paradiso e l’inferno. Aveva ereditato<br />

anche un Dio buono ma giusto, giudice impastato di misericordia e severità che,<br />

avendo <strong>la</strong>sciato <strong>al</strong>l’uomo un certo libero arbitrio, lo puniva quando ne aveva fatto<br />

cattivo uso e lo abbandonava poi <strong>al</strong> genio del m<strong>al</strong>e, Satana. <strong>La</strong> direzione verso il<br />

paradiso o l’inferno si prendeva in funzione dei peccati commessi quaggiù, in questo<br />

luogo di penitenza e di prove per l’uomo macchiato d<strong>al</strong> peccato origin<strong>al</strong>e. <strong>La</strong> Chiesa<br />

control<strong>la</strong>va in misura più o meno grande questo processo di s<strong>al</strong>vezza o dannazione<br />

con le sue esortazioni e le sue ammonizioni e con <strong>la</strong> pratica del<strong>la</strong> penitenza, che<br />

liberava gli uomini d<strong>al</strong> loro peccato. <strong>La</strong> sentenza si riduceva a due possibili verdetti:<br />

paradiso o inferno. Sarebbe stata pronunciata da Dio (o da Gesù) <strong>al</strong> momento del<br />

giudizio univers<strong>al</strong>e e avrebbe avuto v<strong>al</strong>idità eterna. Sin dai primi secoli i cristiani,<br />

come testimoniano le iscrizioni funerarie, speravano che <strong>la</strong> sorte dei defunti non<br />

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