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La borsa e la vita Dall'usuraio al banchiere

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Inghilterra nel tredicesimo secolo mostra <strong>al</strong> contrario che, se i tassi di interesse<br />

oscil<strong>la</strong>no tra il 5,5 e il 50%, <strong>la</strong> grande maggioranza si colloca tra il 12 e il 33,3%.<br />

Di fatto, anche i testi uffici<strong>al</strong>i condannano esplicitamente solo gli usurai «che<br />

esagerano». Nel 1179, il Terzo Concilio <strong>La</strong>teranense destina <strong>al</strong><strong>la</strong> repressione solo gli<br />

usurai “manifesti” (manifesti), definiti anche “comuni” (communes) o “pubblici”<br />

(publici). Credo si trattasse di usurai che <strong>la</strong> fama, <strong>la</strong> “reputazione”, <strong>la</strong> voce pubblica<br />

indicavano come usurai non dilettanti, ma “professionisti”, e che, soprattutto,<br />

praticavano usure “eccessive”. Il Quarto Concilio <strong>La</strong>teranense (1215), condannando<br />

nuovamente le usure degli ebrei, non par<strong>la</strong> che di quelle “gravose ed eccessive”<br />

(graves et immoderatas).<br />

In gener<strong>al</strong>e, <strong>la</strong> condanna dell’usura si avvicina <strong>al</strong><strong>la</strong> condanna dell’eccesso da parte<br />

del diritto canonico che si ritrova in contratti di vendita sotto l’espressione <strong>la</strong>esio<br />

enormis, “danno enorme”, mutuata d<strong>al</strong> diritto romano.<br />

Questo concetto di “moderazione” non è che un aspetto partico<strong>la</strong>re dell’ide<strong>al</strong>e di<br />

“misura” che d<strong>al</strong> dodicesimo <strong>al</strong> tredicesimo secolo, sotto l’effetto dell’evoluzione<br />

storica e degli autori antichi tornati in auge con il “rinascimento del dodicesimo<br />

secolo”, si impone nel<strong>la</strong> teologia – da Ugo di San Vittore a Tommaso d’Aquino – e<br />

nei costumi. In pieno tredicesimo secolo, san Luigi pratica e loda il giusto mezzo in<br />

ogni cosa: l’abbigliamento, <strong>la</strong> tavo<strong>la</strong>, <strong>la</strong> devozione, <strong>la</strong> guerra. L’uomo ide<strong>al</strong>e è per lui<br />

il prudhomme, che si distingue d<strong>al</strong> prode nell’affrancare <strong>al</strong><strong>la</strong> prodezza <strong>la</strong> saggezza e<br />

<strong>la</strong> “misura”. L’usuraio moderato ha dunque qu<strong>al</strong>che possibilità di passare attraverso<br />

le maglie del<strong>la</strong> rete di Satana.<br />

L’<strong>al</strong>tra sua possibilità è dovuta <strong>al</strong> fatto che <strong>la</strong> parte proibita, condannata del suo<br />

territorio diminuisce, si fa più picco<strong>la</strong>. Le nuove pratiche e i nuovi v<strong>al</strong>ori che si<br />

sviluppano nel campo di ciò che chiamiamo economia restringono l’ambito<br />

dell’usura. <strong>La</strong> tradizione sco<strong>la</strong>stica definisce così cinque “giustificazioni”.<br />

Le prime due si rifanno <strong>al</strong> concetto di “indennità”: è il damnum emergens, <strong>la</strong><br />

comparsa inattesa di un danno dovuto ad un ritardo nel rimborso. Esso giustifica <strong>la</strong><br />

riscossione di un interesse che non è più un’usura. È così anche per il lucrum<br />

cessans, l’impedimento di un maggior profitto legittimo che l’usuraio avrebbe potuto<br />

avere utilizzando per un investimento il denaro prestato a usura.<br />

<strong>La</strong> terza giustificazione, <strong>la</strong> più importante, e <strong>la</strong> più v<strong>al</strong>ida agli occhi del<strong>la</strong> Chiesa,<br />

si ha quando l’usura può essere considerata come un sa<strong>la</strong>rio, una remunerazione del<br />

“<strong>la</strong>voro” (stipendium <strong>la</strong>boris). È <strong>la</strong> giustificazione che ha s<strong>al</strong>vato i docenti<br />

universitari e i mercanti non usurai. Insegnare <strong>la</strong> scienza è faticoso, presuppone un<br />

tirocinio e dei metodi che fanno parte del <strong>la</strong>voro. Andare per terra e per mare, recarsi<br />

<strong>al</strong>le fiere o tenere <strong>la</strong> contabilità, cambiare denaro sono anch’essi una fatica e, come<br />

tutte le fatiche, meritano una retribuzione.<br />

In modo meno evidente e soprattutto meno usu<strong>al</strong>e, l’usuraio può <strong>la</strong>vorare; non<br />

tanto nel prestare e recuperare un denaro che, contro natura, sarebbe incessantemente<br />

produttivo, anche di notte, ma piuttosto nel procurarsi il denaro che presterà a usura e<br />

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