La borsa e la vita Dall'usuraio al banchiere
La borsa e la vita Dall'usuraio al banchiere
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<strong>La</strong> <strong>borsa</strong> e <strong>la</strong> <strong>vita</strong>: il purgatorio<br />
All’usuraio, Chiesa e poteri <strong>la</strong>ici dicevano: «Scegli: <strong>la</strong> <strong>borsa</strong> o <strong>la</strong> <strong>vita</strong>». Ma<br />
l’usuraio pensava: Ciò che io voglio è «<strong>la</strong> <strong>borsa</strong> e <strong>la</strong> <strong>vita</strong>». Gli usurai non pentiti che,<br />
<strong>al</strong> momento di morire, preferivano non restituire il denaro m<strong>al</strong> guadagnato o portarlo<br />
con sé anche nel<strong>la</strong> morte, facendosi beffe dell’inferno che veniva loro promesso,<br />
debbono essere stati solo una minoranza. Si può anche chiedersi se non si tratti di<br />
usurai immaginati d<strong>al</strong><strong>la</strong> propaganda ecclesiastica per far diffondere meglio il suo<br />
messaggio. Un simile atteggiamento non si spiegherebbe che con <strong>la</strong> miscredenza, e il<br />
miscredente del tredicesimo secolo sembra un’ipotesi sco<strong>la</strong>stica piuttosto che un<br />
personaggio re<strong>al</strong>e. L’usuraio non pentito è stato senza dubbio un usuraio<br />
imprevidente, sorpreso d<strong>al</strong><strong>la</strong> morte m<strong>al</strong>grado gli avvertimenti del<strong>la</strong> Chiesa, o un<br />
usuraio ottimista, che contava sul<strong>la</strong> misericordia di un Dio più comprensivo del<strong>la</strong><br />
Chiesa.<br />
Il dodicesimo secolo è l’epoca in cui i v<strong>al</strong>ori discendono sul<strong>la</strong> terra. Certo,<br />
esistevano già da prima uomini e donne dediti <strong>al</strong><strong>la</strong> ricerca dei beni di questo mondo,<br />
trascinati nel peccato d<strong>al</strong> fascino dei piaceri terreni. Ma essi vivevano in una società<br />
non del tutto cristianizzata, in cui <strong>la</strong> religione aveva forse imposto <strong>la</strong> sua legge <strong>al</strong><strong>la</strong><br />
superficie degli esseri e delle cose, ma non aveva penetrato tutte le coscienze e tutti i<br />
cuori. Un cristianesimo tutto sommato tollerante, che demandava ai chierici e in<br />
partico<strong>la</strong>re ai monaci – ristretta cerchia di “santi” ai qu<strong>al</strong>i soli si addiceva <strong>la</strong> completa<br />
osservanza del<strong>la</strong> religione e dei suoi v<strong>al</strong>ori – il fare penitenza per tutti gli <strong>al</strong>tri, di cui<br />
tolleravano il cristianesimo superfici<strong>al</strong>e a condizione che rispettassero <strong>la</strong> Chiesa, i<br />
suoi membri e i suoi beni e accettassero di compiere, di tanto in tanto, delle penitenze<br />
pubbliche e, se il peccato era enorme, spettaco<strong>la</strong>ri. Un cristianesimo che, m<strong>al</strong>grado <strong>la</strong><br />
ricerca interiore di Dio, non esigeva affatto dai <strong>la</strong>ici che tenessero a freno <strong>la</strong> loro<br />
natura selvaggia. Questi erano infatti dei violenti e degli illetterati, guerrieri che si<br />
precipitavano nei massacri, nelle rapine, nei rapimenti, pieni di “superbia”, <strong>la</strong>voratori<br />
– soprattutto contadini – appena differenti dagli anim<strong>al</strong>i attanagliati d<strong>al</strong>l’“istinto”,<br />
designati da Dio come servitori dei due primi ordini del<strong>la</strong> società, come Cam aveva<br />
dovuto servire Japhet e Seth.<br />
Il <strong>la</strong>icato è il mondo del<strong>la</strong> violenza selvaggia. Di fronte a questa violenza <strong>la</strong><br />
Chiesa, con l’aiuto di re e imperatori, cercava di far regnare l’ordine, l’ordine<br />
esteriore. Si applicava ai peccati un codice di penitenze prestabilite, ispirate <strong>al</strong>le pene<br />
fissate d<strong>al</strong>le leggi barbariche: non si emendava se stessi, si riscattava il proprio<br />
peccato. L’ide<strong>al</strong>e monastico era quello del contemptus mundi, del disprezzo, del<br />
rifiuto del mondo. Ma quello era un affare di monaci. Per i <strong>la</strong>ici, Dio era lontano, e il<br />
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