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La borsa e la vita Dall'usuraio al banchiere

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seppellito in una fossa contigua <strong>al</strong><strong>la</strong> chiesa parrocchi<strong>al</strong>e del<strong>la</strong> cattedr<strong>al</strong>e di San<br />

Giovanni, e gli fu inn<strong>al</strong>zata una bel<strong>la</strong> tomba che venne inserita nel fianco del<strong>la</strong><br />

chiesa. Al mattino venne trovata respinta lontano d<strong>al</strong><strong>la</strong> chiesa, come se con ciò si<br />

dimostrasse che egli non era in comunione con <strong>la</strong> Chiesa» 77 .<br />

Ma forse il peggior modo di e<strong>vita</strong>re <strong>la</strong> confessione dell’usuraio morente è farlo<br />

diventare completamente pazzo. <strong>La</strong> follia conduce l’usuraio <strong>al</strong>l’impenitenza fin<strong>al</strong>e,<br />

come narra <strong>la</strong> storia dell’usuraio di Notre-Dame di Parigi, raccontata anche da<br />

Stefano di Bourbon: «Ecco ciò che ho visto con i miei occhi, quando ero un giovane<br />

studente a Parigi e un sabato mi ero recato <strong>al</strong><strong>la</strong> chiesa di Notre-Dame per ascoltarvi i<br />

vespri. Vidi un uomo portato in barel<strong>la</strong>, che soffriva a causa di un braccio divorato da<br />

quel m<strong>al</strong>e che chiamano “m<strong>al</strong>e sacro” o “m<strong>al</strong>e dell’inferno” [<strong>la</strong> cancrena]. <strong>La</strong> fol<strong>la</strong> lo<br />

circondava; i parenti affermavano che si trattava di un usuraio. Preti e chierici lo<br />

esortavano ad abbandonare quel mestiere e a promettere che avrebbe restituito le<br />

usure, affinché <strong>la</strong> Santissima Vergine lo liberasse d<strong>al</strong> suo m<strong>al</strong>e. Ma egli non volle<br />

ascoltarli e non si curò né delle lusinghe né delle minacce. Al<strong>la</strong> fine dei vespri,<br />

perseverava ancora nel<strong>la</strong> sua ostinazione, mentre quel fuoco aveva raggiunto tutto il<br />

suo corpo, divenuto nero ed enfiato, e gli occhi gli uscivano d<strong>al</strong><strong>la</strong> testa. Venne<br />

buttato fuori del<strong>la</strong> chiesa come un cane e morì lì, <strong>la</strong> sera stessa, di questo fuoco,<br />

persistendo nel<strong>la</strong> sua ostinazione» 78 .<br />

Le immagini mostreranno, <strong>al</strong><strong>la</strong> fine del Medioevo, l’agonia dell’usuraio nelle<br />

incisioni delle Arti del morire. Ma già nel dodicesimo e tredicesimo secolo i chierici,<br />

negli exemp<strong>la</strong>, hanno riunito attorno <strong>al</strong> letto dell’usuraio agonizzante tutti i<br />

combattimenti, tutti gli incubi, tutti gli orrori. Pentito o no, l’usuraio, giunto a questo<br />

stadio estremo del<strong>la</strong> <strong>vita</strong>, sarà trascinato in quel<strong>la</strong> che sarà ben presto una danza<br />

macabra.<br />

Ecco un contadino usuraio del<strong>la</strong> diocesi di Utrecht di cui Cesario di Heisterbach ha<br />

sentito par<strong>la</strong>re, Godesc<strong>al</strong>co. Nel suo paese si predicava <strong>la</strong> crociata; egli non diede che<br />

cinque t<strong>al</strong>enti, quando avrebbe potuto dare quaranta marchi senza privare i suoi figli<br />

dell’eredità. Seduto nel<strong>la</strong> taverna, si faceva beffa delle crociate: «“Voi affrontate il<br />

mare, spendete le vostre sostanze, esponete <strong>la</strong> vostra <strong>vita</strong> a mille pericoli. Io resto a<br />

casa con mia moglie e i miei figli, e con i cinque marchi con cui ho riscattato <strong>la</strong> mia<br />

croce avrò <strong>la</strong> vostra stessa ricompensa”. Una notte, egli sentì in un mulino vicino <strong>al</strong><strong>la</strong><br />

sua casa come un rumore di macina; mandò un giovane servo a vedere cosa stesse<br />

accadendo. Quello tornò atterrito e disse di essere stato inchiodato <strong>al</strong> suolo d<strong>al</strong> terrore<br />

sul<strong>la</strong> soglia del mulino. L’usuraio <strong>al</strong>lora si <strong>al</strong>zò, aprì <strong>la</strong> porta del mulino ed ebbe una<br />

spaventosa visione: c’erano lì due cav<strong>al</strong>li tutti neri, e <strong>al</strong> loro fianco un uomo orribile,<br />

nero come quelli, che disse <strong>al</strong> contadino: “Sbrigati ad entrare e a s<strong>al</strong>ire su questo<br />

cav<strong>al</strong>lo che ho portato qui per te”. Incapace di resistere, l’usuraio obbedì. Insieme <strong>al</strong><br />

diavolo, s<strong>al</strong>ito sull’<strong>al</strong>tro cav<strong>al</strong>lo, egli passò ad andatura sostenuta per tutti i luoghi<br />

dell’inferno; vi incontrò suo padre e sua madre, e molte conoscenze di cui ignorava<br />

77 Ivi, pagine 364-5. (N.d.A.)<br />

78 Ivi, pagine 263-4. (N.d.A.)<br />

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