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La borsa e la vita Dall'usuraio al banchiere

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Concilio di Nicea, 325), e successivamente estendono <strong>la</strong> proibizione ai <strong>la</strong>ici<br />

(Concilio di Clichy, 626). Soprattutto Carlo Magno, legiferando nell’ambito<br />

spiritu<strong>al</strong>e come in quello tempor<strong>al</strong>e, proibisce l’usura ai chierici come ai <strong>la</strong>ici con<br />

l’Admonitio gener<strong>al</strong>is di Aix-<strong>la</strong>-Chapelle a partire d<strong>al</strong> 789. Un pesante passato di<br />

condanne da parte del potere sia ecclesiastico che <strong>la</strong>ico grava dunque sull’usura. Ma<br />

in un’economia chiusa, in cui l’uso e <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> moneta restano scarsi, il<br />

problema dell’usura è secondario. Del resto, sono i monasteri a fornire, fino <strong>al</strong><br />

dodicesimo secolo, <strong>la</strong> parte essenzi<strong>al</strong>e del credito che si rendeva necessario. Al<strong>la</strong> fine<br />

del secolo, il papa proibirà <strong>la</strong> loro forma di credito preferita, il mort-gage, «prestito<br />

garantito da un immobile, di cui il finanziatore percepisce i redditi» 9 .<br />

Quando, nel corso del dodicesimo secolo, l’economia monetaria si gener<strong>al</strong>izza e <strong>la</strong><br />

ruota del<strong>la</strong> fortuna gira più rapidamente per i cav<strong>al</strong>ieri e i nobili, come per i borghesi<br />

delle città che fervono di <strong>la</strong>voro e di affari e si emancipano, madonna Usura diventa<br />

un personaggio importante. <strong>La</strong> Chiesa ne è scossa; il nascente diritto canonico e<br />

subito dopo <strong>la</strong> sco<strong>la</strong>stica – che si sforza di pensare e rego<strong>la</strong>re i rapporti del<strong>la</strong> nuova<br />

società con Dio – tentano di contenere il suo accrescersi. Non reciterò qui <strong>la</strong> litania<br />

delle princip<strong>al</strong>i misure conciliari e dei testi più importanti se non per segna<strong>la</strong>re<br />

l’estensione e l’intensità del fenomeno, e l’ostinazione del<strong>la</strong> Chiesa nel combatterlo.<br />

Ogni concilio – <strong>La</strong>terano Secondo (1139), <strong>La</strong>terano Terzo (1179), <strong>La</strong>terano Quarto<br />

(1215); il Secondo Concilio di Lione (1274), il Concilio di Vienna (1311) – porta una<br />

pietra <strong>al</strong> muro del<strong>la</strong> Chiesa destinato a contenere l’ondata usuraria. Graziano, verso il<br />

1140, riunisce nel suo Decreto il dossier scrittur<strong>al</strong>e e patristico (29 “autorità”). <strong>La</strong><br />

decret<strong>al</strong>e Consuluit di Urbano Terzo (1187) prenderà il suo posto nel Codice durante<br />

il secondo quarto del tredicesimo secolo, tra le Decret<strong>al</strong>i di Gregorio Nono.<br />

I teologi non sono da meno. Nel suo Libro di sentenze, che sarà nel tredicesimo<br />

secolo il manu<strong>al</strong>e universitario degli studenti di teologia, il vescovo di Parigi Pietro<br />

Lombardo, morto nel 1160, colloca l’usura – considerata forma di <strong>la</strong>drocinio sul<strong>la</strong><br />

scorta di sant’Anselmo che per primo, <strong>al</strong> volgere dell’undicesimo secolo, l’aveva<br />

paragonata ad un “furto” – tra i divieti del quarto comandamento: «Non rubare» (Non<br />

furtum facies). Il cardin<strong>al</strong>e Roberto di Courçon, canonico di Noyon, che risiede a<br />

Parigi d<strong>al</strong> 1195, prima di guidare <strong>la</strong> crociata contro gli Albigesi nel 1214 e di dare i<br />

suoi primi statuti <strong>al</strong><strong>la</strong> giovane università di Parigi (1215), aveva inserito nel<strong>la</strong> sua<br />

Summa – anteriore <strong>al</strong> Concilio di Parigi del 1213, <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e fece adottare rigorose<br />

misure contro gli usurai – un vero e proprio trattato De usura. Egli propone di<br />

combattere questo f<strong>la</strong>gello – che considera, insieme <strong>al</strong>l’eresia, il grande m<strong>al</strong>e del<strong>la</strong><br />

sua epoca – con un’ampia offensiva che si concluda nell’organizzazione di un<br />

concilio ecumenico. Nell’usuraio egli vede sempre e comunque – tornerò su questo<br />

punto – un ozioso, e per lui l’ozio è senz’<strong>al</strong>tro il padre di tutti i vizi. Il concilio<br />

presieduto d<strong>al</strong> papa, in cui si riuniranno tutti i vescovi e tutti i sovrani, ordinerà ad<br />

ogni cristiano, sotto pena di scomunica e di condanna, di <strong>la</strong>vorare intellettu<strong>al</strong>mente o<br />

fisicamente e di guadagnarsi il pane col sudore del<strong>la</strong> fronte, secondo il precetto di san<br />

9 G. Le Bras; art. Usure, in Dictionnaire de Théologie catholique, XV, 1950, col. 2356. (N.d.A.)<br />

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