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P E O P L EA destra, prof. dott. Giuseppe Laria,prof. dott. Roberto Antinozzie prof. dott. Raffaele GiuraOn the right, doctor Giuseppe Laria,doctor Roberto Antinozzi anddoctor Raffaele GiuraROBERTO ANTINOZZIPrima di tutto...di Daniele Brunatifoto Carlo Pozzonila SALUTEMagic Lake incontra Roberto Antinozzi, oradirettore generale dell’Asl di Como e unuomo da sempre molto attento alle problematichedella città. Lo incontriamo per unbilancio sulla sua carriera, per uno sguardoal futuro e per approfondire tante tematichecare al territorio, <strong>com</strong>e il nuovo ospedale e lasicurezza sulle strade.La Costituzione definisce la tutela dellasalute <strong>com</strong>e un diritto fondamentaledell’individuo e un interesse della collettività.Come assolve a questo diritto l’ASLda Lei diretta?«La “mission” della ASL è proprio quella diinterpretare con strumenti metodologici,validati dall’evidenza scientifica soprattuttoper quanto riguarda lo studio degli aspettiepidemiologici, le condizioni di bisogno disalute dei cittadini della provincia di Como.Si parla, pertanto, di benessere psico-fisico,di prevenzione, di diagnosi e cura, del mantenimento,insomma, dello stato di salute intutti i momenti della vita, della necessariaazione di contrasto preventivo all’insorgenzadi patologie, della diagnosi e delle terapienecessarie se lo stato di salute viene meno:non una ASL che solamente cura, quindi, maun’azienda sanitaria che, <strong>com</strong>e priorità, haproprio la salvaguardia dello stato di salute,inteso <strong>com</strong>e una condizione fisica e psichicada mantenere. E’ questo il concetto base cheguida l’attuazione di una serie di azioni rivolteproprio alla persona. Il che vuol dire metterein campo direttamente le attività di prevenzionesanitarie e socio-sanitarie rivolte amodificare, migliorandoli, quegli stili di vitache portano inesorabilmente all’insorgenzadi malattie. Quanto sopra non solo creandoalleanze con le associazioni che nel territoriosi occupano di prevenzione ma, anche, quandola salute viene meno, garantire i necessariservizi, qualitativamente elevati e quantitativamenteadeguati, di diagnosi e cura. Ecco,allora, le contrattazioni con le realtà ospedalieree ambulatoriali del territorio provinciale,con le residenze per anziani, con le struttureche si occupano di disabili per creare quellarete di servizi, sotto la regia della ASL, persoddisfare i bisogni della persona posta alcentro del sistema».Dalla carica di Direttore Generaledell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna aquella di Direttore Generale dell’Asl: unbreve bilancio di queste due esperienzeprofessionali prestigiose.«Due esperienze solo apparentemente diverse.Ci si occupa sempre di salute: l’esperienzain Azienda Ospedaliera Sant’Anna mi ha permessodi perfezionare il momento della cura,di migliorare e razionalizzare i servizi di unsistema sanitario che stava profondamentecambiando. Mi ha dato grosse soddisfazionidi cui ho fatto tesoro e di cui cito una tratutte: l’aver avviato la costruzione del nuovoospedale. Ora tutto ciò che ho potuto osservarein ospedale mi è utilissimo nel ruolo diDirettore Generale della ASL perché ho esattamentepresente anche il punto di vista dichi, a partire dalla fase programmatoria, devepoi applicare, giorno per giorno, <strong>com</strong>e accadein ospedale, le regole per poter tenere testaai bisogni. C’è, poi, un argomento, in particolare,che mi ha appassionato: quello dellacronicità, della fragilità e della disabilità chenecessita di altrettanta attenzione rispettoalla fase acuta di una malattia».Quali sono i cambiamenti più importantiche sono avvenuti nella Asl da quando Leila dirige?«Forse la domanda andrebbe fatta ai cittadiniche, quotidianamente, si rivolgono ainostri servizi, ma di una cosa sono certo: hocercato e cerco tutti i giorni di favorire l’ascoltodei reali bisogni della gente, soprattutto diquelle necessità nascoste che difficilmente simanifestano ma che sono forse più importanti,diffuse e urgenti di quelle urlate, magari,attraverso rimostranze ai giornali. Queibisogni delle persone che vivono esperienzetalvolta drammatiche e che in me possonotrovare un sicuro alleato».Tra qualche mese sarà operativo il nuovoospedale che l’ha vista protagonista sindagli inizi. Quale impatto avrà nei confrontidella Asl?«Come ho detto prima, uno dei momenti piùbelli della mia passata esperienza alla guidadel S. Anna è stata quello della posa dellaprima pietra del nuovo ospedale, avvenutasuperando le difficoltà che tutti conosciamo.E ora che la costruzione è ultimata, mi sentopartecipe di un’opera fondamentale per i<strong>com</strong>aschi, che è destinata a far parte dei lorodiscorsi e della loro vita. Sono contento oradi stare alla guida della ASL, perché è proprioalla ASL che <strong>com</strong>pete l’integrazione dei servizidel nuovo ospedale con quelli esistenti o da realizzaresul territorio provinciale. E', se si vuole, il<strong>com</strong>pletamento di un percorso, di cui il nuovoospedale è una tappa fondamentale».Come definisce il rapporto tra il cittadino e laAsl di Como? E nei confronti del turista <strong>com</strong>esi pone la Asl?«Le persone stanno <strong>com</strong>inciando a vedere l’ASLnon più <strong>com</strong>e luogo spesso burocratico, chenell’immaginario era visto <strong>com</strong>e un ”timbrificio”generatore di code e di <strong>com</strong>plicazioni, ma<strong>com</strong>e un insieme di professionisti amici, chevanno incontro ai problemi della gente perrisolverli insieme. E’ in questa direzione che sisono avviate iniziative importanti, con l’impulsodeterminante della Regione Lombardia. La CartaRegionale dei Servizi costituisce una vera epropria rivoluzione nei rapporti tra le persone ei servizi sanitari: dando l’opportuno consenso altrattamento dei dati ognuno può, dal <strong>com</strong>puterdi casa, eseguire una serie di operazioni che primarichiedevano code e spostamenti, cambiare58 59

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