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giugno-10 - Comosmagiclake.com

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P E O P L EIn questa pagina, un momento della gara del Mondiale 2009In this page, a moment of the world <strong>com</strong>petition 2009ROBERTO RUGGIERIStorie diSUCCESSIdi Marco Lombardo Giassettifoto Carlo Pozzoni, Zambra«Un giorno arrivo alla <strong>10</strong>0 miglia del Lario emi guardo intorno: stavo cercando un incosciente<strong>com</strong>e me». Per fortuna l’ha trovato,perché Federico Fiorentino – professioneingegnere – aveva bisogno di qualcuno chesi mettesse al volante di un sogno: il suo.L’incosciente in questione si chiama RobertoRuggieri e il sogno era una barca da 8 metriche trionfasse nella categoria EnduranceS1, praticamente la Formula Uno del mare.Risultato: Ruggieri con il suo <strong>com</strong>pagno navigatoreDaniele Ravaioni, lasciato il mondodel rally per una nuova specialità, diventanocampioni del mondo e Fiorentino di dirittonella storia di questo sport, perché le storieche nascono per caso spesso sono quelle chehanno successo. Per la gioia finale dello YachtClub di Como, la casa sportiva di Ruggieri.«Ho scelto lui perché ho visto passione:era una persona che non faceva di mestiereil progettista di barche così, per questo,la sfida era ancora più eccitante». Detto,fatto: in 4 mesi nasce il megagommoneNaumatec al quale viene aggiunto un motoreda 8200 cc a benzina. «La sfida erafarlo funzionare» dice Ruggieri. La sfida èstata vinta, anche grazie all’aiuto di CarloTettamanti detto “Gimbus”, anzi di più:campioni del mondo. «Tutto è nato quiallo Yacht Club di Como» spiega ora Ruggieri:«Livio Prada che da 50 anni è il motoredi questo posto nel 2002 vide la miaimbarcazione da vacanza e mi ha spinto apartecipare alla <strong>10</strong>0 miglia del lago. Da lìè nato il vero amore per le gare: da fuorisembra tutto facile, ma provate voi a teneredritto un mezzo così potente su unasuperficie che cambia ad ogni balzo. Civuole forza fisica, tenacia, una grande preparazione».Ci vuole passione insomma,perché – <strong>com</strong>e conferma Fiorentino – lamotonautica «è <strong>com</strong>e fare motocross conuna pista che cambia». Per questo alloraci vuole la cura per i particolari e soprattuttomolta inventiva: «La nautica è unosport ancora tecnologicamente arretrato,c’è ancora margine per lavorare su materialie carene, per migliorare le imbarcazioni».Intanto, con un titolo mondiale inbarca, si può guardare alla vita in mododiverso: «Questo sport mi ha insegnato<strong>10</strong>6 <strong>10</strong>7

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