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XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia Oncologicafornire informazioni utili non solo <strong>per</strong> la <strong>di</strong>agnosi precoce maanche come fattore prognostico <strong>per</strong> la pianificazione <strong>di</strong> unpiano terapeutico efficace e <strong>per</strong>sonalizzato.Comunicazioni n. 158STUDIO MULTICENTRICO SULL’USO DELLA GEMCITABI-NA NELLA PROFILASSI DELLE RECIDIVE DEI TUMORIVESCICALI SUPERFICIALI PLURIRECIDIVI DOPO ANTI-BLASTICI ENDOVESCICALI E/O BCG. VALUTAZIONEDELLA TOLLERABILITÀMorabito F. 1 , Rossi R. 1 , Graziano M.E. 1 , Ferrando U. 1 , LanciniV. 2 , Cretarola E. 2 , Conti G. 2 , Luporini A.C. 3 , Muto G. 4 ,Castelli E. 4 , D’Urso L. 4 , Razionale P. 5 , Lissoni G. 6 , SimoneM. 7 , Francesca F. 7 , Sommariva M. 8 , Casu M. 9 , Hurle R. 101S.C. Urologia 3 D.O. Ospedale Molinette, Torino; 2 Div. UrologiaOspedale S. Anna, Como; 3 U.O. Oncologia Me<strong>di</strong>ca Istituto ClinicoS. Ambrogio, Milano: 4 Div. Urologia Ospedale S. Giovanni Bosco,Torino; 5 Div. Chirurgia Ospedale SS. Benedetto e Gertrude,Cuggione, Milano; 6 Div. Urologia Ospedale Civile <strong>di</strong> Vimercate,Milano; 7 Div. Urologia Ospedale S. Chiara, Pisa; 8 Div. UrologiaOspedale Fornaroli, Magenta, Milano; 9 Div. Urologia Ospedale S.Gerardo, Monza, Milano; 10 Div. Urologia Ospedale HumanitasGavazzeni, BergamoIntroduzione e Obiettivi: Il trattamento <strong>di</strong> elezione delle neoplasietransizionali (TCC) su<strong>per</strong>ficiali della vescica è la resezioneendoscopica, seguita o meno da trattamenti chemio/immunoterapiciendocavitari oncopreventivi. Esiste un gruppo <strong>di</strong>pazienti (nei quali le reci<strong>di</strong>ve <strong>di</strong> TCC sono più frequenti e l’intervallolibero da malattia risulta molto breve), che nonrisponde ai comuni trattamenti chemio/immunoterapici e <strong>per</strong>tantorisulta più esposto a rischio <strong>di</strong> progressione della malattia.In questi casi il trattamento più in<strong>di</strong>cato è la cistectomiara<strong>di</strong>cale. Questo stu<strong>di</strong>o si pone come obiettivo principalequello <strong>di</strong> valutare l’efficacia della Gemcitabina endovescicalenel prevenire la reci<strong>di</strong>va e/o la progressione delle neoplasiecon eventuale <strong>di</strong>minuzione del numero delle cistectomie <strong>per</strong>TCC su<strong>per</strong>ficiale della vescica. Altro obiettivo importante è lavalutazione della tollerabilità e della sicurezza <strong>di</strong> questo trattamentoin un gruppo <strong>di</strong> pazienti già trattati con ripetute TURBe chemio/immunoprofilassi, quin<strong>di</strong> potenzialmente più espostiad eventuali effetti collaterali. In questo lavoro preliminareriferiremo esclusivamente dati sulla tollerabilità.Meto<strong>di</strong>: Sono stati selezionati nello stu<strong>di</strong>o 63 pazienti, deiquali 61 valutabili (range <strong>di</strong> età 46-84 anni), con TCC su<strong>per</strong>ficialedella vescica pTa-1 G1-3 plurireci<strong>di</strong>vo. Tutti i pazientierano già stati sottoposti a più trattamenti endovescicali conantiblastici (Mitomicina, Epirubicina) e/o immunoterapia(BCG). Il protocollo prevedeva 1 instillazione endovescicalealla settimana <strong>di</strong> 2000 mg <strong>di</strong> Gemcitabina in 50 cc <strong>di</strong> soluzionefisiologica, <strong>per</strong> 8 settimane. Sono stati valutati i <strong>di</strong>sturbioggettivi e soggettivi eventualmente accusati dai pazienti, sia<strong>di</strong> tipo locale che sistemico.Risultati: 53 pazienti su 61 (86,9%) hanno completato il ciclo.Gli effetti collaterali si sono evidenziati in 14 pazienti (22,9%),8 dei quali (13,1%) hanno dovuto sospendere il trattamento.Gli effetti collaterali responsabili della sospensione sono statisistemici in 4 pazienti (1 edema generalizzato, 1 malessereassociato ad alterazioni del gusto, 1 i<strong>per</strong>piressia con gravestranguria, 1 rialzo dei valori delle transaminasi e concomitanteastenia) e locali in 4 pazienti (urgenza minzionale grave,associata a ematuria ed incontinenza urinaria in 2 dei 4pazienti). In 6 pazienti (9,8%) si è avuta la comparsa <strong>di</strong> dolorepelvico, ematuria, stranguria ed IVU <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a entità chenon ha impe<strong>di</strong>to <strong>di</strong> completare il ciclo <strong>di</strong> trattamento.Conclusioni: Riteniamo che gli effetti collaterali gravi (sia localiche sistemici) tali da richiedere la sospensione del trattamentosiano da ascrivere principalmente all’aumentata sensibilitàvescicale in questo gruppo <strong>di</strong> pazienti pluritrattati.Nella nostra es<strong>per</strong>ienza gli effetti collaterali responsabili <strong>di</strong>sospensione si sono manifestati all’inizio della terapia in 7 casisu 8 (87,5%). Dalla valutazione dei dati in nostro possesso laGemcitabina somministrata <strong>per</strong> via endovescicale appare bentollerata anche in pazienti già sottoposti a plurime TURB e successivachemio/immunoterapia endocavitaria.Bibliografia:1. Laufer M, et al. Intravesical Gemcitabine Therapy for Su<strong>per</strong>ficialTransitional Cell Carcinoma of the Bladder: A Phase I and PharmacokineticStudy. J Clin Oncol 2003; 21:6972. Dalbagni G et al. Phase I Trial of Intravesical Gemcitabine in BacillusCalmette-Guèrin-Refractory Transitional-Cell Carcinoma of the Bladder. JClin Oncol 2002; 20:3193Comunicazioni n. 159LE CORISTIE SURRENALICHE INTRARENALI: DIAGNOSIDIFFERENZIALE CON IL CARCINOMA RENALE A CELLU-LE CHIARE (RCC) NEL RENE DA TRAPIANTAREPeschechera R., Palazzo S., Selvaggio O., Battaglia M.,Ditonno P., Selvaggi F.P.Dipartimento dell\’Emergenza e dei Trapianti <strong>di</strong> OrganoIntroduzione: La presenza <strong>di</strong> coristie surrenaliche intrarenali èun quadro <strong>di</strong>fficilmente quantificabile <strong>per</strong>ché <strong>di</strong>mostrabile soloin corso <strong>di</strong> esame autoptico o bioptico <strong>di</strong> rene. Il riscontro <strong>di</strong>minute formazioni subcapsulari in corso <strong>di</strong> preparazione albanco <strong>di</strong> rene da sottoporre a trapianto pone ulteriori problemi<strong>di</strong>agnostici, poiché la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale fra ectopie surrenalicheintrarenali e minuti focolai <strong>di</strong> carcinoma renale a cellulechiare può risultare <strong>di</strong>fficile sia dal punto <strong>di</strong> vista macroscopicoche in seguito ad esame istologico estemporaneo.Descriviamo la nostra es<strong>per</strong>ienza negli ultimi 3 anni, <strong>per</strong>iodoin cui l’elevato utilizzo <strong>di</strong> reni da donatori ultrasessantenni hareso più pressante l’esigenza <strong>di</strong> una <strong>di</strong>agnosi istologica certadelle formazioni micronodulari riscontrate in sede subcapsularein corso <strong>di</strong> chirurgia renale da banco.Materiali e Meto<strong>di</strong>: Da gennaio 2002 a giugno 2004, sono statipreparati al banco 210 reni prelevati da 105 donatori cadaverici.In 12 casi, riferiti a 12 <strong>di</strong>stinte donazioni (7 maschi, 5 femmine,<strong>di</strong> età me<strong>di</strong>a 61 anni, 10 deceduti <strong>per</strong> accidenti cerebrovascolari;2 <strong>per</strong> trauma cranico) si è evidenziata la presenza <strong>di</strong>neoformazioni subcapsulari <strong>di</strong> aspetto micronodulare e coloritogiallastro, che hanno richiesto l’esame istologico estemporaneo,<strong>per</strong> il rischio che si potesse trattare <strong>di</strong> un RCC. Le neoformazioni,<strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro compreso fra 0,3 e 1,2 cm, erano localizzateal polo su<strong>per</strong>iore del rene in esame, tranne uno in cui laneoformazione occupava il 1/3 me<strong>di</strong>o.Risultati: La <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> ectopia surrenalica è stata confermatain 4 casi dall’esame istologico definitivo. Sono state messe inevidenza cellule chiare con rare cellule con citoplasma granulareeosinofilo e provvisto <strong>di</strong> nuclei rotondeggianti <strong>di</strong> piccole eme<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni, talora i<strong>per</strong>cromici e con micronucleoli. La<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> carcinoma renale a cellule chiare, che ha comportatola non idoneità al trapianto degli organi prelevati e che èstata formulata 5 volte, è stata confermata dall’esame istologicodefinitivo 3 volte (focolai nodulari <strong>di</strong> cellule chiare con evidenti<strong>di</strong>smorfie nucleari ed anisonucleosi, a volte frammiste acellule con citoplasma granuloso eosinofilo). In 2 casi, la <strong>di</strong>agnosifatta al congelatore (carcinoma renale a cellule chiare), èstata smentita dall’esame definitivo e dalle indagini <strong>di</strong> immunoistochimica(negatività alle reazioni II C <strong>per</strong> CK pool, CK 7,CD 10 ed EMA) che hanno stabilito la natura surrenalica dellelesioni in esame. Nei restanti 3 casi, l’aspetto era macroscopicamenteeterogeneo e l’esame istologico definitivo ha confer-60Archivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 1

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