XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti
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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia Oncologicachetto linfonodale <strong>di</strong> circa 5 cm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro a livello dell’emergenzadelle vene renali. Il paziente è stato sottoposto adorchiectofuniculectomia destra ed una biopsia prostatica ecoguidata.L’esame istologico ha evidenziato, a livello testicolareun quadro <strong>di</strong> neoplasia maligna originante dalle cellule delLey<strong>di</strong>g con <strong>di</strong>ffusa positività <strong>per</strong> l’inibina, una positività focale<strong>per</strong> il Mart-1 e completa negatività <strong>per</strong> le citocheratine ePSA. A livello prostatico è emerso un adenocarcinoma ben <strong>di</strong>fferenziato(Gleason 3+3). È stato impostato un ciclo <strong>di</strong> chemioterapia,una rxterapia a livello delle metastasi retro<strong>per</strong>itonealied un blocco androgenico totale.Bibliografia:1. Jimenez L, et al. Malignant Ley<strong>di</strong>g cell tumor. Report of a case and reviewof the literature. Arch Esp Urol 1999; 52:1742. Feldman PS, et al. Malignant Ley<strong>di</strong>g cell tumor: clinical, histologic, andelectron microscopic features. Cancer 1982; 49:714Poster n. 123NEOPLASIE PRIMITIVE DELL’URETERE: DESCRIZIONEDI UN CASO CLINICO DI POLIPO FIBROEPITELIALETazzioli S., Delle Rose A., Salaris C., Mondaini N.,Giubilei G., Gavazzi A., Nicita G., Rizzo M.Clinica Urologica, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> FirenzeIntroduzione ed obiettivi: Le neoplasie primitive dell’uretere sonomolto rare, rappresentano meno dell’1% <strong>di</strong> tutte le neoplasiegenitourinarie. Solo il 20% <strong>di</strong> queste sono benigne, il polipofibroepiteliale risulta essere l’istotipo più frequente: Descriviamoil caso <strong>di</strong> un paziente con polipo fibroepiteliale dell’uretere prossimalesinistro.Materiali e Meto<strong>di</strong>: La paziente <strong>di</strong> anni 43 è giunta alla nostraosservazione <strong>per</strong> dolori al fianco sinistro <strong>di</strong> natura da determinare.All’ecografia era stata evidenziata una idronefrosi <strong>di</strong> 2 gradocon <strong>di</strong>latazione del tratto prossimale dell’uretere sinistro.Successivamente la paziente aveva eseguito una urografia cheaveva confermato la <strong>di</strong>latazione osservata all’ecografia. Al <strong>di</strong> sottodel giunto pielo-ureterale era stata mostrata inoltre la presenza <strong>di</strong>una <strong>di</strong>latazuione ampia e costante con lume solamente in parteopacizzato nella sua porzione <strong>per</strong>iferica, mentre il centro dell’uretereappariva occupato da materiale ra<strong>di</strong>otrasparente. La pazienteera stata in seguito sottoposta a ureteroscopia che aveva evidenziatola presenza <strong>di</strong> una neoformazione ureterale con caratteristichemorfologiche similpolipoi<strong>di</strong>. Abbiamo sottoposto la pazientead intervento chirurgico a cielo a<strong>per</strong>to <strong>di</strong> resezione del polipo,attraverso una incisione ureterale al <strong>di</strong> sotto del giunto. Il polipoaveva una piccola base d’impianto ed una lungheza <strong>di</strong> circa 6 cm.Risultati: Non vi sono state complicanze posto<strong>per</strong>atorie e lapaziente è stata <strong>di</strong>messa in terza giornata. L’esame istologico haconfermato che si trattava <strong>di</strong> polipo fibroepiteliale. Ad un controlloecografico effettuato a 3 mesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dall’interventoerano scomparsi segni <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione dalla via escretrice.Conclusioni: Il polipo fibroepiteliale è una rara neoplasia benignadelle vie escretrici urinarie. Si manifesta spesso con doloresimil colica renale associato talvolta ad ematuria. La <strong>di</strong>agnosiviene posta con l’ausilio delle tecniche endoscopiche,che nei casi <strong>di</strong> polipi <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni possono essereterapeutiche; nei casi <strong>di</strong> polipi <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni l’intervento<strong>di</strong> elezione risulta essere quello chirurgico.Poster n. 125SARCOMA PARATESTICOLARE: DESCRIZIONE DI UNCASO CLINICOTazzioli S., Delle Rose A., Mondaini N., Crisci A., GiubileiG., Mencarini M., Nicita G., Rizzo M.Clinica Urologica, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> FirenzeIntroduzione ed Obiettivi: I sarcomi paratesticolari sono raritumori maligni che possono originare dal funicolo s<strong>per</strong>matico,dall’epi<strong>di</strong><strong>di</strong>mo o dal contenuto scrotale extratesticolare. I tipiistologici sono rappresentati da: Rabdomiosarcoma, liposarcoma(ben <strong>di</strong>fferenziato e a basso e alto grado <strong>di</strong> de<strong>di</strong>fferenzazione),leiomiosarcoma, istiocitoma fibroso maligno, mesotelioma.Descriviamo il caso <strong>di</strong> un uomo <strong>di</strong> 62 anni giunto allanostra osservazione <strong>per</strong> la presenza <strong>di</strong> una voluminosa massascrotale sinistra.Materiale e Meto<strong>di</strong>: Nel gennaio scorso è giunto alla nostraosservazione un paziente <strong>di</strong> anni 62 con una voluminosa massascrotale sinistra. Il paziente ci ha riferito che tale massa era presenteda circa 3 anni e che è lentamente aumentata <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioninel corso degli anni. Abbiamo sottoposto il nostro pazientead ecografia scrotale, TC addome in toto con mezzo <strong>di</strong> contrasto,dosaggio dei markers neoplastici testicolari. Abbiamosuccessivamente deciso <strong>di</strong> eseguire intervento chirurgico ra<strong>di</strong>cale<strong>di</strong> asportazione della massa scrotale con orchifunicolectomia.La massa occupava l’intero emiscroto sinistro, aveva un<strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> circa 15 cm ed era adesa al <strong>di</strong><strong>di</strong>mo sinistro, senzacomunque caratteri <strong>di</strong> invasività. L’esame istologico intrao<strong>per</strong>atorioha dato <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> liposarcoma ben <strong>di</strong>fferenziato associatoa sarcoma pleomorfo ad elevato grado <strong>di</strong> malignità (liposarcomade<strong>di</strong>fferenziato). Abbiamo asportato in toto la formazionenodulare dell’emiscroto sinistro, il <strong>di</strong><strong>di</strong>mo sinistro con ilfunicolo che è stato sezionato in corrispondenza dell’anelloinguinale sinistro.Risultati: Il paziente ha avuto un decorso posto<strong>per</strong>atorio privo<strong>di</strong> complicanze ed è stato <strong>di</strong>messo in sesta giornata. Si sottoponea <strong>per</strong>io<strong>di</strong>che visite <strong>di</strong> controllo a cadenza trimestrale.Attualmente a 10 mesi dall’intervento il paziente risulta esserein buono stato <strong>di</strong> salute, è libero da ripresa <strong>di</strong> malattia senzaessere stato sottoposto a terapia a<strong>di</strong>uvante.Conclusioni: Queste neoplasie si sviluppano dai tessuti molliscrotali, aumentano <strong>di</strong> volume a simulare una voluminosaernia inguinoscrotale. Il trattamento, nelle forme localizzate,consiste nell’orchifunicolectomia ra<strong>di</strong>cale attraverso unapproccio inguinale seguito da stretto follow-up.Risulati: I sarcomi paratesticolari sono tumori molto rari che sisviluppano dal funicolo s<strong>per</strong>matico nel 75% dei casi, dal contenutoscrotale extratesticolare nel 20% e dall’epi<strong>di</strong><strong>di</strong>mo nel5% dei casi.Comunicazioni n. 126STUDIO IMMUNOFENOTIPICO DI PAZIENTI AFFETTI DACARCINOMA RENALE IN PRIMA DIAGNOSI. DIMOSTRA-ZIONE DI UN QUADRO DI PROFONDA IMMUNODEPRES-SIONE INDOTTA DAL TUMOREPorta C. 1,2 , Bonomi L. 1 , Paglino C. 1 , Ferrari S. 1,2 , Rovati B. 1,2 ,Lillaz B. 3,4 , Mensi M. 3,5 , Danova M. 1,2 , Rovereto B. 31Istituto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Interna ed Oncologia Me<strong>di</strong>ca; 2 Laboratorio <strong>di</strong>Citometria e Terapie Cellulari; 3 Divisione <strong>di</strong> Urologia, Universitàdegli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pavia e I.R.C.C.S., Policlinico San Matteo <strong>di</strong> Pavia;4Divisione <strong>di</strong> Urologia, Ospedale Regionale <strong>di</strong> Aosta; 5 Divisione <strong>di</strong>Urologia, Ospedale Civile <strong>di</strong> VogheraIntroduzione: Nonostante il sistema immunitario giochi unruolo chiave nel controllo del carcinoma renale (RCC) in faseiniziale, a lungo termine la risposta immune <strong>di</strong>retta contro iltumore <strong>di</strong>viene inefficace e la malattia finisce inevitabilmentecol progre<strong>di</strong>re. Con questo stu<strong>di</strong>o abbiamo voluto testare l’ipotesiche i pazienti (pz.) affetti da RCC potessero presentare, giàalla <strong>di</strong>agnosi, <strong>di</strong>sfunzioni immunitarie anche complesse,<strong>di</strong>pendenti quin<strong>di</strong> dalla presenza, <strong>di</strong> <strong>per</strong> se, della neooplasia.Materiali e meto<strong>di</strong>: A tal fine abbiamo valutato quantitativamentele principali sottopopolazioni linfocitarie e le celluledendritiche circolanti totali, oltre alla proporzione dei dueArchivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 147