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XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia OncologicaConclusioni: Le biopsie prostatiche post-RT non sono da considerarsiun gold standard <strong>per</strong> la valutazione dell’efficacia deltrattamento. L’elevato tasso <strong>di</strong> <strong>per</strong>sistenza <strong>di</strong> malattia rilevatoalle rebiopsie non si correla ai livelli <strong>di</strong> PSA sierico durante ilfollow-up.Bibliografia:1. ASTRO Consensus Panel. Consensus statements on ra<strong>di</strong>ation therapy ofprostate cancer: guidelines for prostate re-biopsy after ra<strong>di</strong>ation and forra<strong>di</strong>ation therapy with rising prostate prostate-specific antigen levels afterra<strong>di</strong>cal prostatectomy. J Clin Oncol 1999; 17:11552. Crook J, et al. Post-ra<strong>di</strong>otherapy prostate biopsies: what do really mean?Results for 498 patients. Int J Ra<strong>di</strong>ation Oncology Biol Phys 2000; 48:355Poster n. 115T1B CARCINOMA DELLA PROSTATA: REVISIONE DELLANOSTRA CASISTICAGiubilei G. 1 , Mondaini N. 1 , Dominici A. 1 , Nesi G. 2 ,Raspollini M.R. 2 , Palli D. 3 , Saieva C. 1 , Mencarini M. 3 ,Raugei A. 1 , Bartoletti R. 1 , Rizzo M. 11Clinica Urologica I, Università <strong>di</strong> Firenze, Istituto AnatomiaPatologica, Università <strong>di</strong> Firenze; 2 Unità O<strong>per</strong>ativa EpidemiologiaMolecolare e Nutrizionale, FirenzeIntroduzione: Il carcinoma incidentale della prostata con l’introduzionedel PSA si riscontra nel 6% degli interventi <strong>per</strong>IPB.Mentre il rischio <strong>di</strong> progressione <strong>di</strong> malattia a 5 anni <strong>per</strong> ilT1a è del 5%; questo rischio <strong>per</strong> i T1b è invece molto su<strong>per</strong>iore.Ciò è dovuto anche al fatto che in circa il 30-35% deicasi <strong>di</strong> T1b la malattia, in casistiche dove è stata eseguita laprostatectomia ra<strong>di</strong>cale, è non confinata all’ organo; <strong>per</strong> il T1aquesto avviene nel 5-10%. Obbiettivo del nostro stu<strong>di</strong>o è statorivedere retrospettivamente le terapie adottate in questo sta<strong>di</strong>oe la sopravvivenza considerando un follow-up minimo <strong>di</strong> 5anni.Materiali e Meto<strong>di</strong>: Tra il 1992 e il 1999 sono stati eseguiti pressola nostra Clinica 3628 interventi <strong>per</strong> IPB. Sono stati riclassificati<strong>tutti</strong> i vetrini in cui era stata formulata <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> carcinomaincidentale della prostata (T1a,T1b) e su questo <strong>per</strong>iodoabbiamo valutato l’ incidenza <strong>di</strong> tale patologia. Per i daticlinici (pre e postchirurgici , terapia, sopravvivenza) dei T1babbiamo considerato quelli del <strong>per</strong>iodo 1992-97 in modo daavere un follow-up minimo <strong>di</strong> 5 anni.Risultati: In 86/3628 (2,8%) pazienti, età me<strong>di</strong>a 69,5 (range54-86), è stato <strong>di</strong>agnosticato carcinoma incidentale della prostata(T1a,T1b). 46 (53,4%) T1a e 40 (46,6%) T1b. I T1b nel<strong>per</strong>iodo 92-97 risultano 28 <strong>di</strong> cui 26 età me<strong>di</strong>a 74,6 (range59-86) eleggibili <strong>per</strong> lo stu<strong>di</strong>o. La sopravvivenza generale a 5anni è del 65%; a 10 anni del 20%. Tra i deceduti a 5 anni33,3% sono risultati malattia correlati (<strong>tutti</strong> Gleason scoremaggiore 6); e il 40% a 10 anni. Nei 6 (23%) pazienti con etàinferiore ai 70 anni 1 solo è morto ad 84 mesi <strong>per</strong> infarto car<strong>di</strong>aco,3 (Gleason inferiore a 6) watchful waiting <strong>tutti</strong> vivi a 5anni; 2 (Gleason su<strong>per</strong>iore a 6) ormonoterapia <strong>tutti</strong> vivi a 5anni.Conclusioni: Il gleason score e l’età del paziente si confermanoi fattori prognostici più importanti <strong>per</strong> la decisione sul tipo <strong>di</strong>terapia da effettuare in caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> T1b.Poster n. 116PRIAPISMO SECONDARIO A METASTASI PENIENA DACORDOMA SACRO-COCCIGEOGiubilei G. 1 , Mondaini N. 1 , Vignolini G. 1 , Di Loro F. 1 ,Gavazzi A. 1 , Ponchietti R. 2 , Rizzo M. 11Clinica Urologica, Università <strong>di</strong> Firenze; 2 Clinica UrologicaUniversità <strong>di</strong> SienaIntroduzione: Circa 200 sono i casi <strong>di</strong> metastasi peniene descrittein letteratura. Nella maggior parte dei casi il sintomo <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>oè rappresentato dal priapismo.Riportiamo il caso <strong>di</strong> unpaziente presentatosi con priapismo, <strong>per</strong> metastasi da cordomasacrococcigeo, che a nostra conoscenza non è mai stato descrittoin letteratura.Caso Clinico: Uomo <strong>di</strong> 57 anni si presenta con priapismo insorto4 giorni prima. Da alcune settimane riferisce dolore a livellopenieno. Il paziente è stato o<strong>per</strong>ato nell’ 94 <strong>per</strong> cordomasacrococcigeo a cui a fatto seguito ciclo <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>oterapia.Ilpaziente ha goduto <strong>di</strong> buona salute <strong>per</strong> 2 anni fino a quandoha sviluppato reci<strong>di</strong>va a livello sacrococcigeo che è stata monitoratafino alla comparsa 2 anni più tar<strong>di</strong> <strong>di</strong> metastasi alla costee polmonari. È stata esguita rimozione chirurgica 5 costa (istologiacordoma), seguita da ra<strong>di</strong>oterapia.Il paziente ha rifiutatoun nuovo intervento a livello sacrococcigeo. Ha iniziato successivamenteterapia antalgica. Da gennaio 2000 comparsametastasi alla spalla <strong>di</strong> destra, torace bilateralmente e gluteosinitra.Biopsia spalla: cordoma. All’esame obbiettivo le lesionial gluteo e alla spalla sono macroscopicamente visibili. Unarecente RMN Encefalo ha evidenziato anche una lesione <strong>di</strong> 2,5cm a livello grande ala sfenoide <strong>di</strong> destra. Interessante evidenziareche 4 anni prima era stato curato <strong>per</strong> IPP da nodulo 5 mma livello corpo cavernoso destro a livello III me<strong>di</strong>o-prossimale.Abbiamo proceduto ad esami ematochimici risultati nellanorma, ecografia peniena che ha evidenziato neoformazione alivello corpi cavernosi parte prossimale ed interme<strong>di</strong>a. L’esameè stato seguito da RMN che ha confermato dati ecografia. Ilpaziente è stato cateterizzato. Si è deciso, visto il tempo trascorsodalla comparsa del priapismo e la situazione generaledel paziente, <strong>di</strong> effettuare ra<strong>di</strong>oterapia. Dopo 4 cicli ognunocon frazionamento 500 cGy 2 frazioni a settimana con DTF 20Gy si è ottenuto una riduzione obbiettiva <strong>di</strong> circa il 30% dellarigi<strong>di</strong>tà. È nostra intenzione eseguire ulteriori 2 cicli. Le con<strong>di</strong>zionigenerali del paziente sono notevolmente peggiorate.Discussione: In letteratura è descritto un solo caso <strong>di</strong> metastasipeniena secondaria a cordoma sacrococcigeo (SaltzmanUrology: 25 (5) 541-3.1985); il priapismo <strong>per</strong> tale patologianon è invece mai stato descritto.Tale caso evidenzia l’importanzadella visita dei genitali esterni nel follow-up <strong>di</strong> tali patologie.Comunicazioni n. 117GEFITINIB (ZD1839) INIBISCE LA PROGRESSIONEMETASTATICA NEL CARCINOMA PROSTATICOAngelucci A. 1,2 , Gravina G.L. 3 , Festuccia C. 2 , Rucci N. 2 ,Muzi P. 2 , Vicentini C. 3 , Galassi P. 3 , Galatioto G.P. 3 , Teti A. 2 ,Bologna M. 1,21Dipartimenti <strong>di</strong> Biologia <strong>di</strong> Base ed Applicata; 2 Me<strong>di</strong>cinaS<strong>per</strong>imentale; 3Scienze Chirurgiche, Università Degli Stu<strong>di</strong>dell’Aquila, L’AquilaIntroduzione e Obiettivi: Il fattore <strong>di</strong> crescita epidermico (EGF)rappresenta un importante promotore della progressione deltumore prostatico, infatti l’attivazione del suo recettore (EGFR)presente sulla membrana delle cellule tumorali prostatiche èevento precoce, capace <strong>di</strong> stimolare la proliferazione e l’invasivitàdel tumore primario. Gefitinib è un farmaco attivo <strong>per</strong> viaorale in grado <strong>di</strong> bloccare selettivamente l’attivazione <strong>di</strong> EGFR,e la sua azione si è rivelata efficace in alcuni trial clinici nel rallentarela crescita <strong>di</strong> tumori che esprimono apprezzabili livelli<strong>di</strong> EGFR. Il nostro scopo è stato <strong>di</strong> verificare l’efficacia dellogefitinib oltre che sulla crescita del tumore in vivo anche sullainibizione della sua <strong>di</strong>ffusione metastatica.Meto<strong>di</strong>: I modelli animali da noi usati comprendono topiimmunodeficitari a cui sono state inoculate cellule tumoraliprostatiche o nel sottocute (modello <strong>di</strong> crescita locale, xeno-44Archivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 1

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