ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia Oncologicasmo. A tre mesi dall’intervento <strong>tutti</strong> i pazienti risultavano continenti:8/23 pazienti (35%) hanno ripreso la continenza allarimozione del catetere vescicale, 15/23 (65%) risultavano continentidopo una settimana.Conclusioni: La prostatectomia ra<strong>di</strong>cale seminal sparing puòconsentire, in pazienti altamente selezionati, il mantenimento<strong>di</strong> una attività sessuale sod<strong>di</strong>sfacente anche <strong>per</strong> quanto riguardala qualità dell’orgasmo, senza rinunciare a garantire unaadeguata ra<strong>di</strong>calità oncologica, purché si attui una accurataselezione dei casi e una tecnica meticolosa.Comunicazioni selezionate n. 108CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE E FATTORI DI RISCHIOAMBIENTALE NEL CARCINOMA VESCICALE SUPERFI-CIALE A MEDIO RISCHIO DI RECIDIVA. UNO STUDIOPROSPETTICO RANDOMIZZATO DEL GRUPPO STUDIOTUMORI UROLOGICI (GSTU)Serretta V. 1 , Altieri V. 2 , Morgia G. 3 , Carrieri G. 4 , Di LalloA. 5 , Melloni D. 6 , Magno C. 6 , Armenio A. 7 , Vacirca F. 8 ,Salzano L. 9 , Cindolo L. 9 , Bizzini A. 10 , D’Elia A. 11 , MottaM. 12 , Sblendorio D. 13 , Vaccarella G. 14 , Zito A. 15 , SelvaggiF.P. 16 , Gallo A. 17 , Simone N.S. 18 , Aragona F. 19 , Allegro R. 1 ,Pavone-Macaluso M. 1 e i membri del Gruppo Stu<strong>di</strong> TumoriUrologici (GSTU)1Ist Urol Università <strong>di</strong> Palermo; 2 Ist Urol Università <strong>di</strong> Napoli;3Ist Urol Università <strong>di</strong> Sassari; 4 Osp Civ Div Urol Matera; 5 OspCiv Div Urol Campobasso; 6 Ist Urol Università <strong>di</strong> Messina; 7 Casa<strong>di</strong> Cura Candela; 8 Osp Civ-Div Urol Caltanissetta; 9 Osp Civ DivUrol Benevento; 10 Osp Civ Div Urol Caltagirone; 11 Osp Civ DivUrol Castellaneta (TA); 12 Ist Urol-Università Catania; 13 Osp CivDiv Urol Carbonara (BA); 14 Osp Civ Cervello Div Urol-Palermo;15Osp Civ Div Urol-Torre del Greco(NA); 16 Ist Urol Università <strong>di</strong>Bari;17INT Pascale Div Urol-Napoli; 18 Osp Civ Div UrolMaddaloni (CE); 19 Dpt Disc. Chir. Anat. e Oncol. Università <strong>di</strong>PalermoIntroduzione e Obiettivi: Nell’Italia meri<strong>di</strong>onale è iniziato nelmaggio 2002 uno stu<strong>di</strong>o randomizzato multicentrico con loscopo <strong>di</strong> valutare il ruolo del mantenimento dopo induzionenella chemioterapia endovescicale in una popolazione <strong>di</strong>pazienti con carcinoma vescicale su<strong>per</strong>ficiale (TCCB) a me<strong>di</strong>orischio <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>va. E’ stata inoltre analizzata la <strong>di</strong>stribuzionedei principali fattori <strong>di</strong> rischio ambientale <strong>per</strong> correlarli con lecaratteristiche neoplastiche e con la risposta alla terapia.Meto<strong>di</strong>: Sono state centralizzate informazioni quali l’età, ilsesso, il luogo <strong>di</strong> nascita, l’ambiente <strong>di</strong> residenza, l’attivitàlavorativa, l’esposizione al fumo attivo e passivo, l’uso <strong>di</strong> tintura<strong>per</strong> capelli, le risorse idriche. Pazienti con TCCB G1-2Ta-T1, singoli o multipli, primitivi o reci<strong>di</strong>vanti sono statisottoposti a TUR e chemioterapia endovescicale con epirubicina(80mg/50ml) entro 24 ore. I pazienti sono stati randomizzatiin due bracci: A. induzione settimanale <strong>per</strong> 6 settimane;B: induzione e mantenimento mensile <strong>per</strong> complessivi12 mesi.Risultati: Sono stati sino ad oggi reclutati 583 pazienti, 502uomini e 81donne. Dei pazienti, 372 (64%) presentano neoplasieprimitive e 211 (36%) reci<strong>di</strong>ve; 230 (39%) singole e353 (61%) multiple. L’81% dei pazienti risiede in ambienteurbano. Il 41% dei pazienti lavora nel settore terziario, il23% nell’industria considerata a rischio, il 20% nel settoreagricolo. L’ 8% usa tintura <strong>per</strong> capelli (<strong>per</strong>iodo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong>esposizione: 16 anni). Il 44% dei pazienti beve solo acqua inbottiglia ed il 31% acqua <strong>di</strong> acquedotto. Il 43% dei pazientifuma ed il 32% è ex-fumatore. Il 24% dei pazienti sono risultatiesposti al fumo passivo, in ambiente <strong>di</strong> lavoro il 41%, inambiente familiare il 45% e in ambedue il 14%. Di 583pazienti, 59 (10.1%) non sono valutabili. Ad oggi è <strong>di</strong>sponibileil follow-up <strong>di</strong> 322 pazienti (follow-up me<strong>di</strong>o 12 mesi).È stata osservata una reci<strong>di</strong>va in 53 pazienti (17%) e progressionein 4 (11%). Hanno reci<strong>di</strong>vato 35 pazienti (22%) delbraccio A e 18 pazienti (11%) del braccio B. Malgrado emerga<strong>per</strong>ciò un trend a favore del mantenimento non è emersaad oggi una <strong>di</strong>fferenza statisticamente significativa nel tempolibero da reci<strong>di</strong>va tra i due bracci <strong>di</strong> trattamento. Una correlazionestatisticamente significativa è stata evidenziata inveceretrospettivamente tra impiego nell’industria e molteplicitàdella neoplasie alla <strong>di</strong>agnosi (p
ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia OncologicaComunicazioni n. 110RUOLO DELLA RADIOTERAPIA ADIUVANTE POST-PRO-STATECTOMIA RADICALE NEI PAZIENTI CON COINVOL-GIMENTO DELLE VESCICOLE SEMINALI (PT3B)Greco C. 1 , Castiglioni S. 1 , de Cobelli O. 2 , Longaretti N. 1,2 ,Matei V. 2 , Rocco B. 2 , Scar<strong>di</strong>no E. 2 , Severi G. 3 , Vavassori A. 1 ,Verweij F. 2 , Orecchia R. 11Divisione <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>oterapia, Istituto Europeo <strong>di</strong> Oncologia;2Divisione <strong>di</strong> Urologia, Istituto Europeo <strong>di</strong> Oncologia; 3 Divisione <strong>di</strong>biostatistica ed epidemiologia, Istituto Europeo <strong>di</strong> OncologiaIntroduzione e Obiettivi: il coinvolgimento patologicamentedocumentato delle vescicole seminali (SVI) nel carcinoma prostaticoè generalmente considerato un fattore prognostico sfavorevole,pre<strong>di</strong>ttivo <strong>di</strong> ricaduta sia locale che a <strong>di</strong>stanza. Ilruolo della ra<strong>di</strong>oterapia a<strong>di</strong>uvante alla prostatectomia ra<strong>di</strong>cale(RRP), nei pazienti con SVI, rimane ancora controverso. Loscopo del presente stu<strong>di</strong>o è stato quello <strong>di</strong> determinare, neipazienti pT3b-pT4 pN0 con SVI, il beneficio della ra<strong>di</strong>oterapiaa<strong>di</strong>uvante alla RRP in termini <strong>di</strong> controllo biochimico.Meto<strong>di</strong>: sono stati valutati retrospettivamente 66 pazienti sottopostia RRP trattati nel nostro Istituto tra il 1995 e il 2002,con SVI e negatività linfonodale. Di questi, 45 hanno ricevutotrattamento ra<strong>di</strong>oterapico a<strong>di</strong>uvante, 22 da solo e 23 in combinazionecon la terapia ormonale; i rimanenti 21 non hannoeseguito ra<strong>di</strong>oterapia a<strong>di</strong>uvante. Il trattamento ra<strong>di</strong>ante è statoiniziato entro i 4 mesi successivi all’intervento, con tecnicaconformazionale con dosi comprese tra 60 e 70 Gy (doseme<strong>di</strong>ana 66 Gy). Il follow-up me<strong>di</strong>ano (dal giorno della chirurgia)è stato <strong>di</strong> 40.6 mesi (range 12-99). Per ricaduta biochimicaè stato considerato il primo valore >0.2ng/mL.Risultati : la <strong>per</strong>centuale <strong>di</strong> pazienti liberi da ricaduta biochimica(bNED) a due anni, è stata <strong>di</strong> 80% nei pazienti sottoposti a ra<strong>di</strong>oterapiaa<strong>di</strong>uvante e <strong>di</strong> 54% nei pazienti senza ra<strong>di</strong>oterapia(p=0.036); la bNED attuariale a 5 anni è <strong>di</strong> 59% e 41%, rispettivamente.Dall’analisi univariata la probabilità <strong>di</strong> ricaduta è stataassociata un PSA dosabile (>0.2ng/ml) prima della ra<strong>di</strong>oterapia(p=0.02); nessun altro fattore prognostico (PSA, Gleason score,presenza <strong>di</strong> margini positivi) si è mostrato significativamente correlatoalla bNED. L’analisi multivariata ha confermato un vantaggiosignificativo (p=0.002) nella bNED nel gruppo <strong>di</strong> pazientiche ha eseguito trattamento ra<strong>di</strong>ante a<strong>di</strong>uvante. Non è stata evidenziatauna <strong>di</strong>fferenza statisticamente significativa nei pazientitrattati con ra<strong>di</strong>oterapia a<strong>di</strong>uvante con o senza l’uso <strong>di</strong> una deprivazioneandrogenica. La presenza <strong>di</strong> un PSA indosabile (