10.07.2015 Views

XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia Oncologicaratorio al congelatore (FSE) nella gestione terapeutica dellelesioni testicolari. Obbiettivo dello stu<strong>di</strong>o è stato la valutazionedell’atten<strong>di</strong>bilità dell’esame istologico estemporaneosu una popolazione omogenea con <strong>di</strong>agnosi clinica e strumentale<strong>di</strong> sospetta neoplasia testicolare. Materiali e meto<strong>di</strong>:tra ottobre del 2000 e marzo del 2004, abbiamo effettuato30 FSE su lesioni testicolari focali. L’analisi, in sede intrao<strong>per</strong>atoria,è stata condotta sul nodulo interamente asportatoe sui margini chirurgici, ottenuti tramite biopsie del parenchima<strong>per</strong>ilesionale. Il campione è stato in prima istanzavalutato macroscopicamente e successivamente sono statiallestiti dei preparati, in sezioni seriate, colorati conEmatossilina-Eosina. L’esame ha avuto una durata massima<strong>di</strong> 15 minuti. In sede intrao<strong>per</strong>atoria le lesioni sono stateclassificate in benigne, maligne e dubbie. In tutte le lesioniè stata data la suggestività <strong>per</strong> l’istotipo.Risultati: L’età dei pazienti era compresa tra 5 e 76 anni (me<strong>di</strong>a41.2). Le <strong>di</strong>mensioni delle lesioni variavano da 3 a 24 mm. Insede intrao<strong>per</strong>atoria abbiamo riscontrato 21 casi (70%) concaratteristiche <strong>di</strong> benignità e 8 (26%) con caratteristiche <strong>di</strong>malignità. Solo in un caso la risposta intrao<strong>per</strong>atoria è stata“dubbia” ma suggestiva <strong>per</strong> malattia linfo-proliferativa.L’analisi microscopica definitiva ha confermato tutte le <strong>di</strong>agnosiformulate in sede intrao<strong>per</strong>atoria. Sono stati riscontrati:tumore a cellule del Ley<strong>di</strong>g in 5 casi (23.8%), i<strong>per</strong>plasia a celluledel Ley<strong>di</strong>g in 3 casi (14.2%), tumore a larghe cellule delSertoli calcificante in 1 caso (4,7%), tumore adenomatoide in3 casi (14.2%), <strong>per</strong>iorchite nodulare in 1 caso (4.7%), cistiepidermoide in 1 caso (4.7), fibrosi in 3 casi (14.2%), infartoin 3 casi (14.2%) ed i<strong>per</strong>plasia mesoteliale in 1 caso (4.7%). Lelesioni maligne erano rappresentate da seminoma in 4 casi(50%) e carcinoma embrionale nei restanti 4 casi (50%). Nelcaso suggestivo <strong>per</strong> malattia linfo-proliferativa l’analisi istologicadefinitiva ha confermato un linfoma non Hodgkin. In 8pazienti con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> neoplasia maligna il testicolo è statorimosso. Nei tumori a cellule del Ley<strong>di</strong>g e a cellule del Sertolisono stati valutati, in sede intrao<strong>per</strong>atoria, come segni <strong>di</strong> malignità:<strong>di</strong>mensioni su<strong>per</strong>iori a cm 5, presenza <strong>di</strong> necrosi, invasioneangio-linfatica e numero <strong>di</strong> mitosi su<strong>per</strong>iori a 3x10HPF.In nessun caso tali parametri venivano riscontrati. Una chirurgiaconservativa è stata praticata su 16 (54%) dei 21 pazienticon lesioni benigne e su 1 (3%) suggestivo <strong>per</strong> malattia linfoproliferativa.Conclusioni: L’elevata incidenza <strong>di</strong> forme benigne conferma lanecessità <strong>di</strong> un nuovo atteggiamento nei confronti delle lesionitesticolari sospette. I nostri risultati <strong>di</strong>mostrano una sensibilitàdell’esame intrao<strong>per</strong>atorio a pari al 100% ed in<strong>di</strong>canotale procedura un valido strumento nella gestione terapeutica<strong>di</strong> pazienti con lesioni testicolari focali.Poster n. 102SINGOLA DOSE POST-OPERATORIA DI GEMCITABINA OEPIRUBICINA NELLE NEOPLASIE VESCICALI TA-T1:STUDIO PROSPETTICO, RANDOMIZZATOCanepag, campodonico F., Capponi G., Maffezzini M.S.C. Urologia E.O. Ospedali galliera, GenovaIntroduzione e Obiettivi: Il trattamento standard del ca vescicalesu<strong>per</strong>ficiale è rappresentato dalla TUR (resezione transuretrale),tuttavia il 30-70% dei pazienti reci<strong>di</strong>va (1). Per tale motivoalla resezione è associato un trattamento <strong>di</strong> chemio/immunoprofilassiendocavitaria. Da una revisione <strong>di</strong> 22 stu<strong>di</strong> prospetticirandomizzati e controllati su 3849 pazienti, solo in 13 stu<strong>di</strong>è stata <strong>di</strong>mostrata una riduzione delle reci<strong>di</strong>ve dopo chemioterapiaintravescicale con vari agenti (Thiotepa, Doxorubicina,Mitomicina C, Epirubicina (E), Ethoglucide) (3). La riduzionedella reci<strong>di</strong>va a breve termine è del 14%. L’E ha <strong>di</strong>mostrato unariduzione a due anni su<strong>per</strong>iore al 50% rispetto al controllo (2).La Gemcitabina (G) è un nuovo farmaco efficace endovena <strong>per</strong>il trattamento delle neoplasie vescicali avanzate (3). Nel trattamentoendovescicale la tossicità è stata accettabile e ne è stataraccomandata la somministrazione <strong>di</strong> 2g (4, 6). Il modello <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o proposto è quello della singola instillazione endovescicale<strong>per</strong>io<strong>per</strong>atoria (5-7). L’obiettivo è stato valutare l’efficacia profilatticadella G in singolo trattamento endovescicale posto<strong>per</strong>atoriosui tumori su<strong>per</strong>ficiali reci<strong>di</strong>vanti confrontato con il trattamento“standard” in termini <strong>di</strong> <strong>per</strong>centuali <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>va a unanno.Materiali e meto<strong>di</strong>: Dal 7/2003 al 7/2004 35 pz (pazienti) (etàme<strong>di</strong>a 72,5±8,89 aa - 29 maschi - 6 femmine) che presentavanoreci<strong>di</strong>va macroscopica <strong>di</strong> ca vescicale su<strong>per</strong>ficiale sono stati sottopostia TUR e randomizzati nel trattamento singolo endovescicaleG o E posto<strong>per</strong>atorio. La soluzione è stata mantenuta in vescica<strong>per</strong> 120’. Il f-up (follow-up) prevede cistoscopia trimestrale, es.citologico urinario su 3 campioni e F.I.S.H. Sono state escluse daltrattamento, ma randomizzate, le lesioni vescicali estese. Le lesioniinfiltranti all’esame istologico sono state sottoposte a cistectomiara<strong>di</strong>cale ed escluse dal f-up. La comparsa <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>va al f-upè stata considerata fallimento terapeutico.Risultati: 17 pz sono stati trattati con G e 18 con E. Nessun pzha presentato eventi avversi seri. Tre pz randomizzati non sonostati trattati <strong>per</strong> la estensione della lesione resecata. Quattro pzcon patologia infiltrante sono stati esclusi dal f-up. I 28 pzhanno un f-up me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 8± 3 mesi (range 12-3). A 3 mesi il14.2% dei pz trattati con G hanno reci<strong>di</strong>vato rispetto al 28.2%del gruppo E, a 6 mesi il 20% del gruppo G rispetto al 25% delgruppo E. Nessuna reci<strong>di</strong>va a 9 e 12 mesi nei due gruppi.Conclusioni: La G ha presentato al pari della E una buona tollerabilitàin <strong>tutti</strong> i pz trattati. L’efficacia va considerata sovrapponibilenei 2 trattamenti <strong>per</strong> l’esiguità del campione osservato.Lo stu<strong>di</strong>o prosegue sia con l’arruolamento costante dei pz siacon il f-up. I risultati appaiono incoraggianti soprattutto <strong>per</strong> labuona tollerabilità riscontrata.Bibliografia:1. Bono AV ,et al. Eur Urol 1996; 29:3852. Lamm DL, et al. J Urol 1995; 153:14443. Von der Maase H, et al. J Clin Oncol 2000; 17:30684. Dalbagni G et al. Abstract, ASCO 2002 ¡Ù 7995. Oosterlinck W, et al. J Urol 1993; 149:7496. Okamura K et al. Cancer 2002; 94:23637. Laufer M et al. J Clin Oncol 2003; 21:697Poster n. 103BLEOMYCIN AND INTERSTITIAL PULMONARY INJURY: ACASE REPORTMorelli F. 1 , Zarrelli N. 2 , Ricci Barbini E. 3 , Ricci Barbini V. 3 ,Toma S. 11Dept of Oncology; 2 Dept of Ra<strong>di</strong>ology; 3 Dept of Urology Casa,Sollievo della Sofferenza, San Giovanni Rotondo, ItalyBackground: Pulmonary toxicity is a well-known complicationobserved with several anticancer drugs. The standard chemotherapyfor patients with germ cell tumors consists of a combinationof bleomycin, etoposide and cisplatin (BEP). A major<strong>di</strong>svantage of this treatment is the occurrence of bleomycininducedpneumonitis. The reported incidence of this toxicityvaries from 0 to 46% of the patients. Fatal pneumonitis occursin approximately 3% of patients treated with bleomycin.Materials: A.G., 20 years old male, underwent ra<strong>di</strong>cal orchiectomyon July 2003. The histologic <strong>di</strong>agnosis was teratoma(90%), embrional carcinoma and yolk sac tumor (10%). Theprechemotherapy level of the serum marker alpha-fetoproteinwas raised.The staging classification was IS.. The patient recei-38Archivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 1

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!