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XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia Oncologicaprostata clinicamente localizzato e sottoposto a prostatectomiara<strong>di</strong>cale nel 1996 dopo un ciclo <strong>di</strong> tre mesi <strong>di</strong> terapia neoa<strong>di</strong>uvante.L’esame istologico rileva la presenza <strong>di</strong> una neoplasia scarsamente<strong>di</strong>fferenziata (gleason 9) con estesi fenomeni <strong>di</strong> apoptosilegati al trattamento ormonale e con foci <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazioneneuroendocrina infiltranti i margini <strong>di</strong> resezione chirurgica. Duemesi dopo la chirurgia <strong>per</strong> progressione biochimica (PSA:0.61)viene sottoposto prima a ra<strong>di</strong>oterapia e poi a blocco androgenicototale. Dopo ulteriore reci<strong>di</strong>va biochimica e clinica viene sottopostoprima a sei cicli <strong>di</strong> chemioterapia con mitoxantronesenza benefici clinici, e poi ad un trattamento con Lanreotide 30mg ogni 28 giorni in associazione a 4 mg <strong>di</strong> metilprednisolone.La scelta deriva dal rilievo <strong>di</strong> una forte <strong>di</strong>fferenziazione in sensoneuroendocrino del tumore <strong>di</strong>mostrata con meto<strong>di</strong> immunoistochimicial momento dell’esame istologico e dagli alti livelli sierici<strong>di</strong> cromogranina A (180 ng/ml) dosati prima dell’inizio dellasomministrazione <strong>di</strong> Lanreotide. Dopo un mese il PSA presentaun decremento da 500 a 158 ng/ml e le localizzazioni ossee epolmonari si riducono <strong>di</strong> numero e <strong>di</strong> volume. I tests <strong>di</strong> laboratorioappaiono <strong>tutti</strong> nella norma ad eccezione della glicemia (130mg/dl). Dopo 12 ore dalla seconda somministrazione delLanreotide il paziente presenta un violento dolore addominale abarra associato a <strong>di</strong>arrea <strong>per</strong> i quali viene imme<strong>di</strong>atamente ospedalizzato.Gli esami ematochimici mostrano alti livelli <strong>di</strong> lipasi eamilasi (rispettivamente 1000UI/l e 643 UI/l). La TAC addome<strong>di</strong>mostra un aumento <strong>di</strong>somogeneo <strong>di</strong> volume del pancreas concoinvolgimento dei visceri vicini. Il paziente muore dopo 36 oree l’autopsia eseguita dopo la morte conferma trattarsi <strong>di</strong> pancreatiteacuta necrotizzante.Conclusioni: L’efficacia degli analoghi della somatostatina nel trattamentodel tumore <strong>di</strong> prostata ormono-refrattario è ancoraoggetto <strong>di</strong> indagine. Noi abbiamo descritto una complicazioneletale derivante da questo trattamento verosimilmente dovuta aduno spasmo dello sfintere <strong>di</strong> Od<strong>di</strong> e successiva attivazione intrapancreaticadegli enzimi proteolitici. Riteniamo, quin<strong>di</strong>, utile unaccurato monitoraggio degli enzimi pancreatici sierici in corso <strong>di</strong>trattamento con analoghi della somotostatina a lento rilascio.Bibliografia:1. Gradon JD, Schulman RH, Chapnick EK, Sepkowitz DV. Octreotideinduced acute pancreatitis in a patient with acquired immunodeficiencysyndrome. South Med Journal 1991; 84:14102. Velosy B, Madacsy L, Szepes A, Pavics L, Csernay L, Lonovics J. Theeffects of somatostatin and octreotide on the human sphincter of Od<strong>di</strong>. EurJ Gastroenterol Hepatol 1999; 11:897Poster n. 69TERMOCHEMIOTERAPIA ENDOCAVITARIA (SYNERGOSYSTEM) CON MITOMICINA C NEL TRATTAMENTO DEITUMORI VESCICALI SUPERFICIALI PLURIRECIDIVI(DATI PRELIMINARI)Lancini V., Cretarola E., Conti G.Divisione <strong>di</strong> Urologia e Andrologia, Ospedale S. AnnaIntroduzione: Scopo del lavoro è valutare la possibilità <strong>di</strong> unnuovo trattamento endovescicale con termochemioterapia(Synergo System) con Mitomicina C in pazienti affetti da TCCvescicale su<strong>per</strong>ficiali plurireci<strong>di</strong>vi già sottoposti in precedenzaa trattamenti endocavitari con BCG, Epirubicina e MitomicinaC. Vengono presentati i dati preliminari della meto<strong>di</strong>ca.Meto<strong>di</strong>: Il sistema Synergo è basato su un catetere munito <strong>di</strong> 3antenne a ra<strong>di</strong>ofrequenza che viene posizionato all’interno dellavescica, l’emissione <strong>di</strong> microonde porta a un riscaldamento controllatoe costante delle pareti vescicale (42 C) mentre un sistema<strong>di</strong> raffreddamento evita un riscaldamento indesiderato del liquido(circolazione continua). Sono stati utilizzati 2 schemi terapeutici:profilattico da utilizzarsi nei Tcc vescicali plurireci<strong>di</strong>viTa-T1 G1, G2 e G3 con l’intento <strong>di</strong> prevenire reci<strong>di</strong>ve ed Ablativonei TCC plurifocali estesi, in pazienti che non possono essere sottopostia TUR-B o con residui <strong>di</strong> malattia in vescica al controllocistoscopico pre trattamento (da eseguirsi sempre prima <strong>di</strong> ogniciclo). Lo schema profilattico consiste nel sottoporre il pz ad untrattamento Synergo alla settimana <strong>per</strong> 6 settimane alla dose <strong>di</strong> 40mg in 2 emi<strong>per</strong>io<strong>di</strong> <strong>di</strong> 30’ ciascuno, in caso <strong>di</strong> cistoscopia e citologiaurinaria negativa a tre mesi dalla TUR si procede a trattamento<strong>di</strong> mantenimento (un applicazione ogni 6 settimane <strong>per</strong> 1anno). Nell’ablativo si esegue 1 Synergo alla settimana <strong>per</strong> 4 settimane(dosaggio 40 mg + 40 mg), successiva cistoscopia <strong>di</strong> controllo,se negativa, si ripete 1 instillazione 1 volta alla settimana<strong>per</strong> 4 settimane e poi una ogni 6 settimane <strong>per</strong> 1 anno ad undosaggio <strong>di</strong> 20 mg + 20 mg.Risultati: Dall’ottobre 2003 al giugno 2004 sono stati sottopostia trattamento con Synergo System 12 pazienti, 2 femmine e10 maschi <strong>di</strong> età compresa tra 53 e 79 anni. I pazienti trattaticon lo schema profilattico sono stati 9 e quelli con intento ablativo3. I primi 5 pz non hanno completato il ciclo <strong>di</strong> trattamento<strong>per</strong> comparsa <strong>di</strong> contrazioni non inibite con fughe delfarmaco durante il trattamento. I successivi 7 pz sono statipreme<strong>di</strong>cati con toltero<strong>di</strong>na 4 mg con ottimi risultati portandoa termine il ciclo <strong>di</strong> trattamenti. Quattro dei 7 pz che hannocompletato il ciclo sono stati trattati con schema profilattico (1T1G1, 2 T1G2 e 1 T1G3) e 1 su 4 ha reci<strong>di</strong>vato; i restanti 3pazienti sono stati sottoposti a schema ablativo (3 T1G2) senzareci<strong>di</strong>ve. Il follow-up me<strong>di</strong>o è stato <strong>di</strong> 128 gg (89-167).Conclusioni: È stato possibile completare il ciclo <strong>di</strong> trattamentiin 7 dei 12 pazienti con la somministrazione <strong>di</strong> toltero<strong>di</strong>na 4mg, <strong>di</strong> questi 7 uno solo ha avuto una reci<strong>di</strong>va. Un follow-uppiù lungo e l’arruolamento <strong>di</strong> nuovi pazienti sono necessari <strong>per</strong>confermare l’iniziale vali<strong>di</strong>tà della meto<strong>di</strong>ca.Poster n. 70INTERESSAMENTO DEL PEDUNCOLO RENALE NEITUMORI DEL SURRENETurini D. 1 , Rossini S. 2 , Piva F. 2 , Lazzeri M 1 , Beneforti P. 11Reparto <strong>di</strong> Urologia Casa <strong>di</strong> Cura Santa Chiara, Firenze; 2 Reparto<strong>di</strong> Urologia, Osp. Civile, Rep. San MarinoIntroduzione: L’interessamento del peduncolo renale da parte deitumori surrenalici è raro. Vengono riferiti 5 casi <strong>di</strong> neoplasia surrenalicacomprimente il peduncolo renale.Materiali e Meto<strong>di</strong>: Cinque pazienti con età compresa da 5 a 67anni vengono inclusi nello stu<strong>di</strong>o. In un caso la <strong>di</strong>agnosi era statafatta precedentemente all’intervento, e negli altri casi la <strong>di</strong>agnosiè stata intrao<strong>per</strong>atoria.Risultati: In un caso si trattava <strong>di</strong> un feocromocitoma, <strong>di</strong> un nefroblastomasurrenalico, due ganglioneuroblastoma. In due casi nonè stato possibile conservare il rene. Tutti casi erano a sinistra. Inun caso è stato eseguito l’autotrapianto renale in fossa iliacadestra. A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tempo l’autotrapianto è andato incontro atrombosi. L’accesso è sempre stato infracolico e in un caso è stataeseguita la nefrectomia. 4 pazienti sono vivi a 25 anni, 2 sonodeceduti <strong>per</strong> reci<strong>di</strong>va della malattia.Conclusioni: Riteniamo che l’interessamento del peduncolo renaleda parte <strong>di</strong> un tumore surrenalico rappresenti a sinistra un’evenienzarara, ma che pone delle <strong>di</strong>fficoltà o<strong>per</strong>atorie <strong>di</strong> rilievo.Comunicazioni n. 72L’IMPIEGO DEL RESVERATROLO E DEGLI INIBITORIDELLE COX-2 NELLA RECIDIVA BIOCHIMICA DEL CAR-CINOMA PROSTATICO DOPO INTERVENTO DI PROSTA-TECTOMIA RADICALETurini D., Beneforti P., Lazzeri M.Reparto <strong>di</strong> Urologia Casa <strong>di</strong> Cura Santa Chiara, FirenzeArchivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 127

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