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XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia Oncologicastaining in the 4 tumour grade groups, resulted a significanthigher <strong>per</strong>centage of moderate and strong staining in G3 andG4. By the analysis of patients survival in relation to the <strong>di</strong>fferentconsidered factors, only Fuhrman gra<strong>di</strong>ng determined asignificant incidence on survival, i.e. patients with grade 1renal cell cancer showed a 100% survival rate for the consideredfollow-up, grade 2 showed a 89.7% survival rate, grade 3and 4 showed 50% survival rate. The increased intensity ofexpression of VEGF resulted to be significantly associated witha reduced patient survival. Neither VEGF staining nor FLK1staining extension or intensity of staining resulted in <strong>di</strong>fferentsurvival rate. At univariate analysis only grade resulted pre<strong>di</strong>ctivefactor of survival. Grouping gra<strong>di</strong>ng arbitrarily in low(G1-2) and high grade (G3-4), we observed that high gradegroup had higher staining of both VEGF and FLK1 comparedwith low grade group; the other parameters considered (age,size, MVD, FLK1 extension) were not significantly <strong>di</strong>fferent.Plotting the Kaplan-Meier survival curves, the low and highgra<strong>di</strong>ng groups (G1-2 vs G3-4) confirmed that there was a <strong>di</strong>fferentimpact on survival (p = 0.009).Conclusion: On the basis of this observation, G1 and G2Fuhrman grade could (can) be considered at low risk, whileG3 and G4 can be considered at high risk for tumor progressionand patient survival. Further stu<strong>di</strong>es in this sense are inprogress to better define early markers of renal cancer cellstestifying an initial vascular invasion.Comunicazioni n. 64ESPRESSIONE E SIGNIFICATO FUNZIONALE DEL SISTE-MA CD40-CD154 NEL CARCINOMA DI CELLULE RENA-LI: STUDIO IN 24 PAZIENTIVolpe A. 1 , Bussolati B. 2 , Graziano M.E. 1 , Camussi G. 2 ,Ferrando U. 11S.C. Urologia 3 D.O.; 2 Laboratorio <strong>di</strong> Immunopatologia Renale,Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Interna e Centro Ricerca Me<strong>di</strong>cinaS<strong>per</strong>imentale, A.S.O. S. Giovanni Battista Molinette, TorinoIntroduzione. Negli ultimi anni sempre maggiore attenzione èstata rivolta alla comprensione dei meccanismi molecolari chesono responsabili del comportamento biologico dei tumorirenali. Nelle cellule neoplastiche il legame tra CD154 ed il suorecettore CD40, una glicoproteina transmembrana dellasu<strong>per</strong>famiglia del TNF, è capace <strong>di</strong> trasmettere segnali cheregolano risposte cellulari <strong>di</strong>fferenti, che vanno dalla proliferazionee <strong>di</strong>fferenziazione all’arresto della crescita ed all’apoptosi.In questo lavoro abbiamo voluto analizzare l’espressione e<strong>di</strong>l significato funzionale del sistema CD40-CD154 nel carcinoma<strong>di</strong> cellule renali (RCC).Materiali e Meto<strong>di</strong>. Abbiamo stu<strong>di</strong>ato 24 colture cellulari derivateda carcinomi renali a cellule chiare asportati me<strong>di</strong>antenefrectomia ra<strong>di</strong>cale presso la nostra <strong>di</strong>visione negli anni2000-2001. Sono stati eseguiti stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> immunofluorescenza,analisi Western blot, test <strong>di</strong> proliferazione, <strong>di</strong> apoptosi e <strong>di</strong>migrazione cellulare in vitro.Risultati. Abbiamo osservato la coespressione <strong>di</strong> CD40 eCD154 nella maggior parte delle linee cellulari <strong>di</strong> RCC.L’espressione del CD154, ma non quella del CD40, è risultatasignificativamente correlata allo sta<strong>di</strong>o ed al grado tumorale. Illegame del CD40 al CD154 non ha provocato effetti né sull’apoptosiné sulla sopravvivenza delle cellule tumorali. Al contrarioil CD154 si è <strong>di</strong>mostrato in grado <strong>di</strong> stimolare la proliferazionedelle cellule <strong>di</strong> RCC, la loro mobilità e la produzione<strong>di</strong> PAF, un fosfolipide me<strong>di</strong>atore dell’infiammazione dotato<strong>di</strong> proprietà angiogenetiche. Il PAF sintetizzato dopo stimolazioneda parte del CD154 è apparso avere un importante ruolonell’induzione della mobilità delle cellule <strong>di</strong> RCC.Conclusioni. I risultati da noi ottenuti in<strong>di</strong>cano che il CD154 èfunzionalmente espresso nel RCC, correla con lo sta<strong>di</strong>o ed ilgrado tumorale ed è in grado <strong>di</strong> stimolare la proliferazione e lamigrazione cellulare. Questo stu<strong>di</strong>o identifica quin<strong>di</strong> nuove proprietàfunzionali del CD154, potenzialmente rilevanti <strong>per</strong> la crescitae la <strong>di</strong>sseminazione delle cellule <strong>di</strong> carcinoma renale.Poster n. 65PTTA/HIFU DELLA RECIDIVA LOCALE SU ANASTOMOSIDOPO PROSTATECTOMIA RADICALE RETROPUBICA:NOSTRA ESPERIENZATasso M., Volpe A., Varvello F., Ferrando U.S.C. Urologia 3 Dott. U. Ferrando, San Giovanni Battista, TorinoIntroduzione: Le opzioni terapeutiche <strong>per</strong> il trattamento dellareci<strong>di</strong>va locale <strong>di</strong> malattia dopo prostatectomia ra<strong>di</strong>cale consistonoclassicamente nella ra<strong>di</strong>oterapia esterna e nella terapiaormonale.Meto<strong>di</strong>: Tra il luglio 2002 ed il <strong>di</strong>cembre 2003 abbiamo eseguito8 trattamenti HIFU con sistema Ablatherm <strong>per</strong> reci<strong>di</strong>va locale<strong>di</strong> malattia dopo 18-72 mesi dalla prostatectomia ra<strong>di</strong>cale.La reci<strong>di</strong>va è sempre stata confermata istologicamente conbiopsia transrettale ecoguidata. L’assenza <strong>di</strong> altre localizzazionimetastatiche è stata confermata me<strong>di</strong>ante l’esecuzione <strong>di</strong> PET escintigrafia ossea total body. Il trattamento è stato effettuato <strong>per</strong>via transrettale in anestesia spinale e dopo l’inserimento <strong>di</strong> uncatetere uretrale invece che sovrapubico come normalmenteavviene nei trattamenti HIFU tra<strong>di</strong>zionali.Risultati: Il numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> lesioni HIFU in<strong>di</strong>rizzate sullalesione è stato 164. I pazienti sono stati <strong>tutti</strong> <strong>di</strong>messi in primagiornata ed il catetere uretrale è stato rimosso me<strong>di</strong>amentedopo 4 giorni. Il PSA na<strong>di</strong>r me<strong>di</strong>ano è stato 0,1 ng/ml. Con unfollow-up me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 13,6 mesi, il PSA me<strong>di</strong>o è 0.4 (0.01-0.9).Le biopsie della zona anastomotica eseguite in 4 casi a 6 mesidal trattamento sono risultate negative. Non è stata evidenziataalcuna complicanza intra o post-o<strong>per</strong>atoria.Conclusioni: Il trattamento HIFU si propone come meto<strong>di</strong>caefficace e sicura <strong>per</strong> il trattamento della reci<strong>di</strong>va locale <strong>di</strong> adenocarcinomaprostatico dopo prostatectomia ra<strong>di</strong>cale. Essoviene eseguito in una sola seduta, è ben tollerato dal paziente epresenta minore morbilità rispetto alla ra<strong>di</strong>oterapia esterna.Comunicazioni selezionate N. 66A PROPOSITO DI 225 CASI DI NEPHRON SPARING SUR-GERY, RIVALUTAZIONE ANALISI MATEMATICA E PRO-SPETTIVEMicheli E. 1 , Zanar<strong>di</strong> G. 1 , Ranieri A. 1 , Deiana G. 1 , BelussiD. 1 , Pianezza O. 1 , Lembo A. 1 , Perna A. 2 , Dimitrov B. 21U.O. Urologia Ospedali Riuniti <strong>di</strong> Bergamo; 2 Istituto <strong>di</strong> Ricerca edAnalisi Statistiche Mario Negri, Villa Camozzi sede <strong>di</strong> Ranica,BergamoIntroduzione e Obiettivi: La nephron sparing surgery si sta sempre piùaffermando come trattamento efficace nella cura dei tumori parenchimalidel rene <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni. La sopravvivenza a lungo termineè paragonabile a quella della nefrectomia ra<strong>di</strong>cale; con un tasso<strong>di</strong> reci<strong>di</strong>va locale basso.La multifocalità, le <strong>di</strong>mensioni del tumore ela localizzazione sempre hanno con<strong>di</strong>zionato la scelta dell’approcciochirurgico. Abbiamo rivalutato la nostra casistica o<strong>per</strong>atoria ed analizzatoi risultati in collaborazione con un istituto statistico.Meto<strong>di</strong>: Dal 1988 al 2002, 225 pazienti con età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 59 anni(range.28-86) sono stati sottoposti ad enucloresezione <strong>di</strong> neoformazionerenale. È stato eseguito un intervento <strong>di</strong> elezione in 186pz e <strong>di</strong> necessità in 39 pz. Il <strong>di</strong>ametro TC delle lesioni era compresotra 10 mm e 86 mm. In 18 casi il tumore si presentava conlocalizzazione centro- renale. L’intervento ha richiesto l’utilizzodella tecnica in ischemia calda in 143 pazienti, ischemia fredda inArchivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 125

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