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XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia Oncologicastati sottoposti a rebiopsia dopo 3 mesi circa <strong>di</strong> trattamento antiflogistico;se questa risultava negativa il paziente veniva monitorizzatoclinicamente (PSA e ER). Il PSA <strong>per</strong>sistentemente inincremento consigliava una rebiopsia. Le rebiopsie <strong>per</strong> PIN 3sono state 241 (almeno 1 nel 49%, 2 in 30 casi (12.4%) e 3 in21 pazienti, (8,7%). Tra i pazienti affetti da PIN3 è stato riscontratoun carcinoma prostatico solo in 3 casi alla terza rebiopsia:in due il gleason score era <strong>di</strong> 3+3=6 e in uno <strong>di</strong> 3+4=7. La localizzazionedel carcinoma prostatico non correlava in nessuncaso con la collocazione del PIN3 precedentemente riscontrato.Questi tre casi rappresentano lo 0.2% rispetto al globale dellebiopsie, lo 0.6% rispetto ai carcinomi riscontrati e il 2.5% relativamenteai 118 PIN 3 rilevati con la biopsia prostatica.Conclusioni: Nella nostra es<strong>per</strong>ienza il PIN 3 bioptico non rappresentaun marker <strong>di</strong> carcinoma prostatico. Il suo riscontro inun paziente sottoposto a una estesa biopsia consiglia un accuratofollow-up clinico ogni 3-6 mesi riservando la rebiopsiasolo ai pazienti in cui si manifesta un rialzo del PSA o un cambiamentoall’ER.Introduzione: Il beneficio della castrazione nel trattamento delcancro della prostata nasce negli anni 40 con gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>Huggins. Stu<strong>di</strong> più recenti hanno introdotto la pratica clinicadella castrazione chimica invece <strong>di</strong> quella chirurgica.Riportiamo il caso <strong>di</strong> un paziente non responsivo al trattamentocon analogo gnRH (gnRHa).Case Report: Paziente <strong>di</strong> 76 anni in buone con<strong>di</strong>zioni generali,con adenocarcinoma prostatico Gleason 3+4=7 metastatico arachide e bacino, in terapia con triptorelina 11,25 mg e flutamide750 mg/<strong>di</strong>e ab inizio (PSA iniziale 49,72 ng/ml). Dopo un’iniziale<strong>di</strong>scesa del PSA a 6,1 ng/ml a tre mesi dall’inizio dellaterapia, il paziente presentava al controllo successivo un rialzo a11,3 ng/ml. È stato effettuato dosaggio della testosteronemia(Tst), che documentava valori elevati (8,71 ng/ml). L’anamnesiescludeva una scarsa compliance del paziente in merito all’assunzionedella terapia prescritta. I valori <strong>di</strong> PSA successivi risultavanoulteriormente incrementati (18 ng/ml). Veniva quin<strong>di</strong>effettuato un quadro endocrinologico <strong>di</strong> base con funzionalitàtiroidea e surrenalica nella norma. Gonadotropine e testosteronemiarisultavano anch’esse nella norma, nonostante la terapiacon gnRHa. Il paziente veniva quin<strong>di</strong> sottoposto a test provocativicon Etinilestra<strong>di</strong>olo 1 mg x os con significativa riduzione deilivelli <strong>di</strong> gonadotropine e Tst. È stato poi eseguito un test conanatagonista gnRh (Cetrorelix) che ha indotto un’ulteriore riduzionedei valori <strong>di</strong> LH,FSH, Tst. L’esito degli accertamenti consentiva<strong>di</strong> concludere che il Tst, che risultava elevato nonostantel’uso <strong>di</strong> gnRHa era <strong>per</strong> lo più <strong>di</strong> provenienza testicolare e che nonvi erano apparenti alterazioni a carico dell’asse ipotalamo –ipofisario-testicolare.Veniva <strong>per</strong>tanto sospesa la triptorelina e sostituitacon leuprorelina, non essendo ad oggi <strong>di</strong>sponibili sul mercatoantagonisti gnRH con in<strong>di</strong>cazione al trattamento del cancroprostatico metastatico. Scintigrafia ossea e Tac non mostravanosegni <strong>di</strong> progressione. Il controllo successivo documentava ad unmese Tst a livelli <strong>di</strong> castrazione e PSA a 32,65 ng/ml. La Tst, ilmese successivo, era nuovamente nel range <strong>di</strong> normalità (5,65ng/ml) e il PSA incrementato (51,2 ng/ml). Si decideva quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>procedere ad orchiectomia subalbuginea bilaterale sec. Hugginsanche in seguito a forte sintomatologia dolorosa a carico dell’artoinferiore destro, trattata con oppio<strong>di</strong>. A circa 15 giorni dall’interventoil paziente presentava una significativa regressione dellasintomatologia dolorosa (FANS al bisogno), valori <strong>di</strong> Tst inferioria 0,50 ng/m e PSA in <strong>di</strong>scesa (44 ng/ml).Discussione: La resistenza ai gnRHa in assenza <strong>di</strong> alterazioni <strong>di</strong>carattere endocrinologico è stato descritto <strong>per</strong> la prima volta daM. Smith (J Urol 166, 211, July 2001). Un caso analogo è statodescritto da Curry (J Urol 168 (1), 193 July 2002). Non è chiara,anche alla luce della nostra es<strong>per</strong>ienza, la ragione della resistenzaal gnRHa; abbiamo potuto verificare che l’antagonistagnRH ha consentito <strong>di</strong> ottenere rapidamente valori <strong>di</strong> Tst alivello <strong>di</strong> castrazione, ma non abbiamo potuto confermarnel’efficacia a lungo termine (il farmaco non è <strong>di</strong>sponibile in Italia<strong>per</strong> il cancro della prostata). In conclusione, riteniamo utile ilmonitoraggio del Tst nei pazienti in trattamento ormonale, inparticolare qualora si verifichi un rialzo precoce del PSA e inoltre,che in pazienti non responsivi al gnRHa l’uso degli antagonistipotrebbe essere valutato in futuro, prima <strong>di</strong> ricorrere allachirurgia.Poster n. 55POSSIBILE RISPOSTA ALL’ANTAGONISTA GNRH DOPOFALLIMENTO DELL TRATTAMENTO CON ANALOGOGNRHRocco B. 1 ; Ferrari M. 2 , Scar<strong>di</strong>no E. 1 , Matei D.V. 1 , VerweijF. 1 , Varela R. 1 , De Cobelli O. 11Divisione <strong>di</strong> Urologia, Istituto Europeo <strong>di</strong> Oncologia; 2 Divisione <strong>di</strong>Endocrinologia, Istituti Clinici Humanitas, MilanoPoster n. 56TUMOR SEEDING POST LOMBOTOMIA CHIRURGICAPER TCC URETERALESare<strong>di</strong> G., Di Pietro C., Spasciani R., De Stefani S., Baisi B.,Bianchi G.Cattedra <strong>di</strong> Urologia, Policlinico <strong>di</strong> Modena, Università degli Stu<strong>di</strong><strong>di</strong> Modena e Reggio EmiliaIntroduzione: Le metastasi della muscolatura scheletrica sonorare. In un’analisi retrospettiva eseguita su <strong>tutti</strong> i pazienti sottopostia biopsia della muscolatura scheletrica, <strong>per</strong> sospetto <strong>di</strong>metastasi, presso un unico centro, sono stati identificati 24pazienti con metastasi da neoplasia <strong>di</strong> varia origine e soltanto5 sono risultate metastasi da carcinoma a cellule transizionali(TCC) da neoplasia vescicale, nessun caso da TCC delle alte vieurinarie (1). I rari casi descritti <strong>di</strong> metastasi della parete addominaleda carcinoma a cellule transizionali (TCC) delle alte vieurinarie, la maggior parte delle quali sono ascritte a tumor see<strong>di</strong>ngdopo nefroureterectomia laparoscopica o dopo posizionamento<strong>di</strong> nefrostomia <strong>per</strong>cutanea, sono risultate essere semprelocalizzazioni del tessuto sottocutaneo (2). Descriviamo uncaso <strong>di</strong> tumor see<strong>di</strong>ng sulla muscolatura della parete addominaleverificatosi 18 mesi dopo nefroureterectomia laparotomica<strong>per</strong> TCC.Caso Clinico: Donna <strong>di</strong> 63 anni. Sottoposta nel 2002 a nefroureterectomiadestra laparotomica <strong>per</strong> TCC (p T2 G3 M0) inaltra sede e successiva TUR <strong>per</strong> riscontro <strong>di</strong> TCC vescicale (T1G3), BCG trattata. Successivi controlli endoscopici negativi. Lapaziente giunge alla nostra osservazione dopo 18 mesi dall’interventochirurgico <strong>per</strong> riscontro <strong>di</strong> massa palpabile e dolentein parete addominale anteriore destra in corrispondenza dellepregressa incisione chirurgica. TC addome-pelvi con m.d.c.:nella regione del fianco destro, nel contesto della parete addominale,al <strong>di</strong> sopra della cresta iliaca si apprezza neoformazionesolida, a densità eterogenea, del <strong>di</strong>ametro <strong>di</strong> 5 cm circa, nonsecondarismi in organi addominali e toracici. Si procede abiopsia ecoguidata della massa suddetta con riscontro <strong>di</strong> tessutofibroso infiltrato da carcinoma scarsamente <strong>di</strong>fferenziatocompatibile con primitività transizionale. La paziente vienesottoposta a escissione chirurgica della massa della pareteaddominale previa delimitazione ecoguidata della stessa conaghi e ricostituzione della parete addominale con rete in prolene.L’esame istologico ha rilevato la presenza <strong>di</strong> tessuto fibromuscoloa<strong>di</strong>poso<strong>di</strong> 8,5 cm x 6,0 cm x 5,0 cm estesamente infiltratoda carcinoma scarsamente <strong>di</strong>fferenziato morfologicamentecompatibile con TCC. Attualmente è in corso CHT sistemicacon Gemcitabina e Cisplatino. La Tc addome pelvi eseguitaArchivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 121

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