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XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia OncologicaComunicazioni n. 17TERAPIA PERCUTANEA DELLA NEOPLASIA UROTELIA-LE DI BASSO STADIO E BASSO GRADO: FOLLOW-UP ALUNGO TERMINEMaggioni M., Grisotto M., Del Nero A., Avogadro A.,Ferruti M., Mangiarotti B., Confalonieri S., Marchesotti F.,Carmignani L., Montanari E.Clinica Urologica III, Università degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano, Az.Ospedaliera San Paolo, MilanoIntroduzione: Il gold standard <strong>per</strong> il trattamento del carcinomaa cellule tra<strong>di</strong>zionali dell’alta via escretrice (TCC) è lanefroureterectomia con resezione del piattello vescicale.Tuttavia sono <strong>di</strong> uso sempre più frequente approcci mininvasivi:laparoscopia o tecnica endoscopica (URS). La terapiaconservativa è <strong>di</strong> necessità in pazienti a rischio <strong>di</strong> insufficienzarenale e con neoplasia in rene unico o bilaterale, <strong>di</strong>elezione in pazienti con neoplasia <strong>di</strong> basso grado e sta<strong>di</strong>o.L’approccio <strong>per</strong>cutaneo garantisce, quando la malattia nonrisulti trattabile con URS, un accesso ottimale alla cavità pielica:<strong>per</strong>mette una resezione ra<strong>di</strong>cale, una sta<strong>di</strong>azione piùprecisa, crea l’accesso <strong>per</strong> un second o third look <strong>di</strong> followupa breve, pre<strong>di</strong>spone ad una terapia topica locale.Obiettivo del nostro lavoro è la revisione tecnica e clinica alungo termine della nostra es<strong>per</strong>ienza nel trattamento <strong>per</strong>cutaneodella neoplasia uroteliale dell’alta via escretrice <strong>di</strong>basso grado e sta<strong>di</strong>o.Materiali e Meto<strong>di</strong>: Dal Marzo 1997 al Luglio 2004 abbiamotrattato n.4 pazienti (5 unità renali), età me<strong>di</strong>a pre o<strong>per</strong>atoria68 anni, <strong>di</strong>ametro min. neoplasia 0.8 cm - max 3.5 cm, Creat.Me<strong>di</strong>a pre-intervento 1.4 Tutti i pazienti hanno eseguito stagingpre o<strong>per</strong>atorio con imaging tra<strong>di</strong>zionale (Tac/RMN/Urografia), URS rigida e flessibile, presa bioptica. L’accesso allavia escretrice è stato realizzato me<strong>di</strong>ante puntura ecoguidata econtrollo fluoroscopico, posizionamento <strong>di</strong> guida Terumo0.035 fatta <strong>di</strong>scendere lungo l’uretere e successiva <strong>di</strong>latazionedel tramite stesso con tecnica one shot a 26 Ch con rispettodel colletto caliciale, tenuto in sicurezza da camicia <strong>di</strong>Amplatz. La resezione della neoplasia è stata eseguita conresettore monocanale Olympus 24 Ch a bassa pressione. Altermine dell’intervento è stata posizionata nefrostomia reentry24 Ch. A 48 ore dalla resezione i pazienti sono stati sottopostiad instillazione transnefrostomica <strong>di</strong> Mitomicina C40mg/1000cc <strong>di</strong> Fisiologica <strong>per</strong> 24 ore. In settima giornata ipazienti sono stati sottoposti a nefroscopia second look conbiopsia a freddo e successivo posizionamento <strong>di</strong> nefrostomia 8Ch, a una settimana dalla revisione a ciclo <strong>di</strong> induzione (6instillazioni settimanali transnefrostomiche) con BCG. Nel follow-upcitologia e Cistoscopia trimestrale, URS flessibilesemestrale, Urografia/TC o Uro RNM annuale.Risultati: Tutti i pazienti da noi curati conservativamente <strong>per</strong>necessità <strong>per</strong> carcinoma uroteliale dell’alta via escretrice(pT1G2) sono attualmente vivi con funzionalità renale < 2.0mg/100 ed oncologicamente liberi da malattia con follow-upme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa 65 mesi.Conclusioni: Secondo la nostra es<strong>per</strong>ienza, la resezione <strong>per</strong>cutaneadella neoplasia dell’alta via escretrice <strong>di</strong> basso grado esta<strong>di</strong>o rappresenta una valida alternativa alla terapia standardrappresentata della nefroureterectomia.Questa tecnica risultaoncologicamente sovrapponibile al trattamento chirurgico,deve esser tuttavia condotta con accorgimenti che ne limitinoil rischio <strong>di</strong> sanguinamento e <strong>di</strong> insemenzamento del tramite<strong>per</strong>cutaneo, della loggia renale, uroteliale ed a <strong>di</strong>stanza (precisionedell’accesso, <strong>di</strong>latazione rapida, isolamento del tramite,rispetto del colletto caliciale e resezione a bassa pressione) eche garantiscano la ra<strong>di</strong>calità del trattamento (sta<strong>di</strong>azione preo<strong>per</strong>atoria). La tecnica <strong>per</strong>mette l’eventuale impiego <strong>di</strong>immu/chemioterapici locali come terapia a<strong>di</strong>uvante.Poster n. 18DIAGNOSI DI NEOPLASIA RENALE CON UN NUOVOMETODO NON INVASIVO (TRIMPROB): UNO STUDIOPILOTA DELLO SCUP (STUDI CLINICI UROLOGICIPIEMONTESI)D’Urso L. 1 , Bardari F. 1 , Ferrando U. 1 , Vestita E. 1 , GrazianoM. 1 , Balma M. 2 , Autino E. 2 , Segnan N. 3 , Muto G. 11UOA, Urologia, Ospedale S. Giovanni Bosco, Torino; UOA,Urologia, Ospedale Molinette, Torino; UOA, Urologia, OspedaleCivile Ivrea; 2 Galileo Avionica, Caselle T.se (To); 3 CPO, OspedaleS.Giovanni AS, TorinoIntroduzione: Il tumore renale rappresenta circa il 2-3% <strong>di</strong> <strong>tutti</strong>i tumori. Attualmente in letteratura il carcinoma renale <strong>di</strong>agnosticatoincidentalmente rappresenta il 25-40% dei tumorirenali e ciò ha portato in molti Paesi ad una riduzione dello sta<strong>di</strong>oal momento della <strong>di</strong>agnosi, con un conseguente declinodella mortalità tumore-specifica. Sulla base <strong>di</strong> questi dati, èstato preso in considerazione un nuovo strumento <strong>di</strong>agnosticonon invasivo, il TRIMprob, <strong>per</strong> lo screening del tumore renaleincidentale. Nel nostro lavoro presentiamo uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità<strong>per</strong> verificare l’accuratezza <strong>di</strong>agnostica del TRIMprob inun piccolo numero <strong>di</strong> pazienti e valutare così l’utilità <strong>di</strong> un piùampio stu<strong>di</strong>o.Materiali e Meto<strong>di</strong>: 48 reni, 24 con neoplasie renali e 24 sani sonostati valutati con un generatore elettromagnetico (TRIMprob) nel<strong>per</strong>iodo maggio 2003- settembre 2003 in tre ospedali piemontesi.È stato utilizzato il TRIMprob <strong>per</strong> produrre un campo elettromagneticoad energia estremamente bassa e a frequenze multiple.Il TRIMprob veniva passato sulla regione lombare delpaziente in ortostatismo <strong>di</strong> fronte al sistema ricevitore, con l’o<strong>per</strong>atoredal lato opposto a quello del rene in esame. Quando ilfascio incidente, durante il suo tragitto nel corpo del paziente,incontra un tessuto patologico, il campo elettromagnetico interagiscecon i tessuti a livello molecolare e viene qui focalizzatoattraverso un meccanismo <strong>di</strong> conversione energetica <strong>per</strong> risonanza.L’improvvisa variazione <strong>di</strong> segnale in senso negativo, corrispondentead una improvvisa attenuazione <strong>di</strong> una o più lineespettrali, costituisce la base <strong>per</strong> la <strong>di</strong>agnosi sulle strutture e suitessuti irra<strong>di</strong>ati. L’esame è stato eseguito da un singolo o<strong>per</strong>atoreche non conosceva lo stato del paziente. Sono state analizzate 3linee spettrali a 465, 930 e 1395 MHz.Risultati: In 20 casi su 24 il sistema ha localizzato correttamentela patologia del paziente nell’area corrispondente. È stata calcolatauna sensibilità dell’83% ed una specificità del 67%, conun’accuratezza del 75%, un valore pre<strong>di</strong>ttivo positivo del 71%ed un valore pre<strong>di</strong>ttivo negativo dell’80%. Tre falsi negativi su 4sembrano attribuibili alle <strong>di</strong>mensioni della neoplasia: in questicasi il <strong>di</strong>ametro delle masse renali era su<strong>per</strong>iore a 6 cm. Per lemasse renali ≤ 6 cm, è stata ottenuta una sensibilità del 95%,specificità del 67%, accuratezza dell’80%, un valore pre<strong>di</strong>ttivopositivo del 70% ed un valore pre<strong>di</strong>ttivo negativo del 70%. Valela pena notare che 3 falsi positivi su 8 sembrano essere correlatialla presenza <strong>di</strong> comorbi<strong>di</strong>tà, come calcoli renali, aneurisma dell’aortaaddominale e linfoadenopatie addominali.Conclusioni: I risultati interessanti e promettenti <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>osembrano fornire una prova s<strong>per</strong>imentale alla possibilità <strong>di</strong><strong>di</strong>agnosticare le neoplasie renali attraverso i campi elettromagnetici.Poiché le intensità delle onde elettromagnetiche richiestesono molto basse (con energie simili a quelle dei telefonicellulari), questo sistema è veramente sicuro e non invasivo. Inostri risultati ci portano ad affermare che l’in<strong>di</strong>viduazionedelle neoplasie renali è molto semplice e sensibile, e a supporreche l’accuratezza dell’esame sia inversamente proporzionalealle <strong>di</strong>mensioni della lesione. I dati raccolti ci spingono a<strong>di</strong>ntraprendere un apposito stu<strong>di</strong>o, estendendo il numero deipazienti arruolati, <strong>per</strong> meglio stabilire le effettive potenzialità <strong>di</strong>questo approccio <strong>di</strong>agnostico.Archivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 17

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