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XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia Oncologicapatologico sec. TNM 2002 era: pT1a: 79%; pT1b: 20%;pT2: 1%*. * Neoplasia cistica a cellule granulari e ossifile <strong>di</strong>11 cm. Nei pazienti con neoplasia parenchimale lo stato deimargini chirurgici risultava positivo all’esame istologicodefinitivo (es. estemporaneo negativo) nel 2,8% dei casi.L’in<strong>di</strong>cazione alla enucleoresezione renale <strong>di</strong> necessità(paziente monorene) è stata l’1,5% <strong>di</strong> <strong>tutti</strong> i casi.Risultati: L’incidenza <strong>di</strong> complicanze precoci è stata del 4% (1Emorragia non dominabile esitata in nefrectomia; 1 Fistola a-v embolizzata; 1 IRA; 1 eiaculazione precoce in paziente conrene a ferro <strong>di</strong> cavallo). Le complicanze tar<strong>di</strong>ve sono: IRCmoderata: 6%; IRC severa: 1%; Pielonefrite acuta: 1%). Nei 3casi con margini chirurgici positivi (2 ca c. chiare- 1 c. granulose)ad un follow-up me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 41,6 mesi (range 17-91) nonsono state riscontrate reci<strong>di</strong>ve locali e/o a <strong>di</strong>stanza. In 2pazienti con ca cellule chiare pT1a G2-G3 margini negatividopo 24 e 32 mesi è stata riscontrata una reci<strong>di</strong>va locale isolata.Relativamente al sottogruppo con neoplasia ad istotipomaligno la NED era il 92%, le reci<strong>di</strong>ve locali l’1,8% e le metastasiil 6%. La mortalità era dell’8% <strong>di</strong> cui 4% <strong>per</strong> progressione<strong>di</strong> malattia. Il follow-up me<strong>di</strong>ano dei pazienti al momentodel riscontro della malattia metastatica era <strong>di</strong> 51,5 mesi (range7-120) e in questo sottogruppo l’istotipo era nell’83% ca c.chiare e nel 17% ca. c. oncocitarie.Conclusioni: Pur trattandosi <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o retrospettivo noncomparativo, l’incidenza <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve locali e <strong>di</strong> metastasi èbassa. Infatti, la nostra es<strong>per</strong>ienza ha mostrato come i risultatidella chirurgia conservativa siano correlati allo sta<strong>di</strong>opatologico e possano essere comparati a quelli della chirurgiara<strong>di</strong>cale in casi selezionati. Lo stato dei margini chirurgicinon è stato associato ad un aumentato rischio <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>va<strong>di</strong> malattia.Poster n. 15UN RARO CASO DI METASTASI PLEURICHE DA CARCI-NOMA RENALEDonelli A., De Mare M., Gogna P., Borrelli C., Conti F.,Repetto U.Struttura <strong>di</strong> Urologia Ospedale <strong>di</strong> La SpeziaIntroduzione ed Obiettivi: Obiettivo del nostro lavoro è contribuirealla casistica delle metastasi da carcinoma renale descrivendoun raro caso <strong>di</strong> ripetizioni pleuriche. Le se<strong>di</strong> più frequenti<strong>di</strong> <strong>di</strong>sseminazione metastatica sono il polmone e successivamentele ossa, fegato, cervello, rene controlaterale eghiandola surrenale. La presenza <strong>di</strong> numerose metastasi pleurichesenza lesioni polmonari è considerata rara.Meto<strong>di</strong>: Paziente <strong>di</strong> 75 anni sottoposto a nefrectomia ra<strong>di</strong>cale<strong>per</strong> neoformazione <strong>di</strong> 7 cm del rene destro risultata un carcinomaa cellule chiare Fuhrmann 3-4 pT1. Alla TC toracicarisultavano zone <strong>di</strong> ispessimento pleurico sinistro sottoposte abiopsia in pleuroscopia con broncoscopio flessibile a fibreottiche con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> metastasi da carcinoma renale.Risultati e Conclusioni: Nella nostra es<strong>per</strong>ienza questo rappresental’ unico caso <strong>di</strong> metastasi pleuriche da carcinoma renale.Queste metastasi sono considerate rare anche dalla Letteraturase non sono associate alla presenza <strong>di</strong> lesioni polmonari. Lapleuroscopia con broncoscopio flessibile si è <strong>di</strong>mostrata unameto<strong>di</strong>ca efficace <strong>per</strong> ottenere una biopsia <strong>di</strong> noduli pleurici inanestesia locale.Bibliografia:1. Azuma T, Nishimatsu H, Nakagawa T, Tomita K, Takeuchi ., Homma Y,Tajima A, Kawabe K, Kitamura T. Metastatic renal cell carcinoma mimickingpleural mesothelioma. Scand J Urol Nephol. 1999; 33:1402. Gwin E, Pierce G, Boggan M, Kerby G, Ruth W. Pleuroscopy and pleuralbiopsy with the flexible fiberoptic bronchoscope. Chest. 1975; 67:527Poster n. 16ANALISI DEL PROFILO PROGNOSTICO DEI PAZIENTISOTTOPOSTI A RADIOTERAPIA DI SALVATAGGIO PERRISALITA DEL PSA DOPO PROSTATECTOMIA RADICALEVilla S. 1 , Valdagni R 2 , Be<strong>di</strong>ni N. 1 , Olmi P. 11Dipartimento <strong>di</strong> Diagnostica <strong>per</strong> Immagini e Ra<strong>di</strong>oterapia;2Direzione Scientifica, Istituto <strong>Nazionale</strong> Tumori, MilanoRazionale: Il trattamento dei pazienti (pts) sottoposti a prostatectomia(P.R.), che presentano una risalita del PSA, è fonte <strong>di</strong> grande<strong>di</strong>battito poiché non sono <strong>di</strong>sponibili tecniche <strong>di</strong> imaging chedefiniscano tempestivamente la sede locale (L), locoregionale(LR) e/o sistemica (S) della ripresa <strong>di</strong> malattia. D’altra parte, nellapratica clinica quoti<strong>di</strong>ana, il mancato riconoscimento <strong>di</strong> metastasican<strong>di</strong>da il pt ad un trattamento L o LR <strong>di</strong> salvataggio. Tra levarie opzioni, la ra<strong>di</strong>oterapia a fasci esterni (ERT) sembra offrirela più elevata efficacia terapeutica, anche se non sono attualmente<strong>di</strong>sponibili casistiche con follow-up sufficientementelungo e con numero <strong>di</strong> pts adeguato. Il risultato terapeutico sembracomunque correlato al profilo prognostico pre-ERT. D’altraparte, <strong>per</strong> quanto in letteratura siano state suggerite in<strong>di</strong>cazionie timing <strong>per</strong> i pts can<strong>di</strong>dabili a ERT <strong>di</strong> salvataggio, ad oggi esisteancora una vasta <strong>di</strong>screzionalità da parte del chirurgo nel proporreil caso al ra<strong>di</strong>oterapista. Quest’analisi valuta il profilo prognosticodei pts con risalita del PSA dopo P.R., sottoposti a ERTpresso l’INT nell’arco <strong>di</strong> un decennio.Materiali e Meto<strong>di</strong>: Dal 1994 al 2003, 113 pts con risalita delPSA associata o meno a reci<strong>di</strong>va clinica, senza evidenza clinico-strumentale<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione S, sono stati sottoposti a ERT <strong>di</strong>salvataggio. L’in<strong>di</strong>cazione a ERT è stata posta <strong>per</strong> un incrementodel PSA dopo un valore <strong>di</strong> na<strong>di</strong>r > 0.2 ng/ml (mancato azzeramento)o <strong>per</strong> risalita del marker dopo na<strong>di</strong>r ≤ 0.2 ng/ml.Sono stati valutati: PSA pre-ERT, sta<strong>di</strong>azione post-P.R., GPSo<strong>per</strong>atorio, margini chirurgici (R), presenza o meno <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>vaclinica, intervallo tra P.R. e ERT, associazione con ormonoterapia.Sono stati considerati tre <strong>per</strong>io<strong>di</strong>: A) pts trattati dal01.1994 al 12.1998; B) pts trattati dal 01.1999 al 12.2001; C)pts trattati dal 01.2002 al 12.2003.Risultati: Il numero dei pts nei tre <strong>per</strong>io<strong>di</strong> è stato <strong>di</strong> 20, 43 e 50.La <strong>per</strong>centuale <strong>di</strong> pts irra<strong>di</strong>ati <strong>per</strong> PSA non azzerato è risultatastabile nei <strong>per</strong>io<strong>di</strong> A e B (60 vs 60.5%) ma è <strong>di</strong>minuita in C(50%). Al contrario, dal 01.2002 è aumentata la <strong>per</strong>centuale <strong>di</strong>pts irra<strong>di</strong>ati con crescita <strong>di</strong> PSA dopo aver raggiunto un na<strong>di</strong>r≤ 0.2 (50% vs 40% vs 39.5%). Si è osservato un raddoppiamentodell’intervallo tra P.R. e ERT <strong>per</strong> i pts con PSA non azzeratonel <strong>per</strong>iodo A vs C (18 vs 36 mesi). Per i pts con na<strong>di</strong>rpost-P.R. ≤ 0.2 tale intervallo è rimasto invece sostanzialmentestazionario (37 vs 42 mesi). Il PSA me<strong>di</strong>o pre-ERT si è progressivamenteridotto nei <strong>per</strong>io<strong>di</strong> considerati: da 4.7 ng/ml(<strong>per</strong>iodo A) a 2.5 ng/ml (B), a 1.4 ng/ml (C). Si è inoltre osservatoun incremento dei pts con margini positivi, passati dal30% (<strong>per</strong>iodo A) al 74% (C). Infine, è aumentata la quota <strong>di</strong>pts pT2 R1-2 (25 vs 34%) e si è ridotta quella con GPS >3+4(35 vs 28%).Conclusioni: Quest’analisi, <strong>per</strong> quanto eseguita su una casisticalimitata, sembra in<strong>di</strong>care che:1. il numero <strong>di</strong> pts sottoposti a ERT <strong>di</strong> salvataggio è in aumento,in accordo con il trend riferito in letteratura;2. le caratteristiche prognostiche dei pts attualmente proposti<strong>per</strong> ERT <strong>di</strong> salvataggio si stanno avvicinando a quanto suggeritoin letteratura (PSA pre-RT ≤ 2.0 ng/ml, GPS < 4+3, R1-2);3. l’intervallo intercorso tra riscontro della risalita del PSA eavvio della ERT rimane elevato soprattutto nei pts con PSA nonazzerato dopo P.R.Bibliografia:1. Stephenson AJ et al. JAMA 2004; 29:13252. Malinverni G et al. Tumori (submitted), 20046Archivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 1

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