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XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia OncologicaConclusioni: In conclusione, nel T1 G3 la re-TUR può considerarsimandatoria in ragione dell’elevata <strong>per</strong>centuale <strong>di</strong> positivitàe <strong>di</strong> mioinvasività a breve e me<strong>di</strong>o termine; in taluni casinon garantisce comunque una <strong>di</strong>agnosi precoce, testimoniandola potenziale invasività <strong>di</strong> queste forme <strong>di</strong> neoplasia “su<strong>per</strong>ficiale”.Bibliografia:1. Herr H, Jakse G. pT1 bladder cancer. Eur Urol 1991; 20:12. Borkowski A. Su<strong>per</strong>ficial bladder cancer T1 G3: the choice of treatment.BJU International 2002; 89:6233. Patard JJ, Moudouni S, Saint F et al. Tumor progression and survival inpatients with T1G3 bladder tumors: multicentric retrospective study comparing94 patients treated during 17 years. Urology 2001; 58:5514. Jakse G, Algaba F, Malmstrom PU, Oosterlinck. A second-look TUR inT1 transitional cell carcinoma: why? Eur Urol 2004; 45:5395. Schwaibold H, Treiber U, Kubler H, Ley H, Hartung R. Significance of2nd transurethral resection for T1 bladder cancer. Eur Urol 2000; 37(Suppl2):116. Marberger H, Marberger M., Decristofero A. The current status oftransurethral resection in the <strong>di</strong>agnosis and therapy of carcinoma of the urinarybladder. Int Urol Nephrol 1972; 4:35Poster n. 4LINFOMA RENALE BILATERALE PRIMITIVO TRATTATOCON CHIRURGIA E CHEMIOTERAPIASimone M., Casale P., Manassero F., Milesi C., Casarosa C.,Francesca F.U.O. Urologia SSN Ospedale S. Chiara, PisaIntroduzione: Il linfoma renale primitivo (PRL) è una rara malattia,generalmente con prognosi infausta. Il trattamento previstoè la chemioterapia, laddove la chirurgia rappresenta un’opzioneaggiuntiva, esclusivamente nelle localizzazioni monolaterali (1).Riportiamo il primo caso <strong>di</strong> PRL bilaterale trattato me<strong>di</strong>anteestesa escissione chirurgica seguita da chemioterapia, con follow-upa 5 anni negativo <strong>per</strong> ripresa <strong>di</strong> malattia.Caso Clinico: Un uomo <strong>di</strong> 46 anni, con storia <strong>di</strong> IRC, vennericoverato <strong>per</strong> rapido peggioramento della funzione renale,con i<strong>per</strong>calcemia. Tre mesi prima una biopsia TC-guidataaveva rilevato uno pseudotumore infiammatorio renale destro.La Risonanza Magnetica rivelò la presenza <strong>di</strong> noduli multipli(<strong>di</strong>ametro massimo 8 cm) al rene destro e un unico nodulopolare su<strong>per</strong>iore controlateralmente. La biopsia <strong>per</strong>cutanea delrene destro in<strong>di</strong>cò la presenza <strong>di</strong> alcuni linfociti atipici, suggestivi<strong>di</strong> malattia linfoproliferativa. Sono state eseguite nefrectomiara<strong>di</strong>cale destra e resezione polare del rene sinistro. Ildecorso post-o<strong>per</strong>atorio è stato regolare, con miglioramentoprogressivo della funzione renale e riduzione dei livelli ematici<strong>di</strong> calcio e calcitriolo. L’istologia definitiva <strong>di</strong>mostrava bilateralmente“linfoma a cellule B large” (classificazione REAL),con sta<strong>di</strong>o pT2 (destra) e pT1b (sinistra), N0 Mx. Sei mesidopo l’intervento è stata rilevata infiltrazione neoplastica delmidollo osseo, con traslocazione del gene Bcl2 (evidenziatame<strong>di</strong>ante polymerase chain reaction). Dopo otto cicli chemioterapici(protocollo Pro-MECE-CytaBOM + Flu-Ctx-Idec), èstata ottenuta una con<strong>di</strong>zione tumor-free. A 67 mesi dall’intervento(36 dalla conclusione della chemioterapia) non si<strong>di</strong>mostra malattia residua, con funzione renale stabile.Commento: Il nostro caso sod<strong>di</strong>sfaceva i criteri <strong>di</strong>agnostici <strong>per</strong>identificare un PRL: IRA con aumento volumetrico del renealla presentazione, rapida ripresa funzionale dopo il trattamentoe conferma istologica della neoplasia in assenza <strong>di</strong> altrelocalizzazioni. Generalmente l’IR è dovuta ad infiltrazionelocale ed i<strong>per</strong>calcemia, indotte da i<strong>per</strong>produzione <strong>di</strong> VitaminaD da parte delle cellule linfoi<strong>di</strong>, presenti <strong>per</strong> il processoinfiammatorio cronico. L’ablazione della massa induce il ritornoa normali valori calcemici, con recu<strong>per</strong>o della funzionerenale (2). Data la rarità della malattia, mancano stu<strong>di</strong> randomizzatiatti a definire il trattamento più in<strong>di</strong>cato.Occasionalmente, e solo in casi monolaterali, sono stati segnalatilong term survivors dopo trattamento combinato chirurgicoe chemioterapico (3). La nostra es<strong>per</strong>ienza conferma che lacombinazione <strong>di</strong> chirurgia “aggressiva” e chemioterapiapotrebbe rivelarsi efficace nei pazienti affetti da questa patologiarara ma solitamente letale.Bibliografia:1. Okuno SH, Hoyer JD, Ristow K, Witzig TE. Primary renal Non-Hodgkin’sLymphoma. Cancer 1995; 75:22582. Sebastian Montal L, Batalla Ca<strong>di</strong>ra JL, Delas Amat J. Primary renal lymphoma.Apropos of a case. Arch Esp Urol 1998; 51:1803. O’Riordan E, Reeve R, Houghton JB, O’Donoghue DJ, Waldek S. Primarybilateral T-cell renal lymphoma presenting with sudden loss of renal function.Nephrol Dialysis Transplantation 2001; 16:1487Poster n. 5METASTASI PENIENA DA CARCINOMA TRANSIZIONALEDELLA PELVI RENALE. DESCRIZIONE DI UN PRIMOCASOSimone M. 1 , Pomara G. 1 , Pastina I. 2 , Felipetto R. 1 , CasaleP. 1 , Manassero F. 1 , Francesca F. 11U.O. Urologia SSN; 2 U.O. Oncologia Me<strong>di</strong>ca Azienda OspedalieraUniversitaria, PisaIntroduzione: Le metastasi peniene da carcinoma a cellule transizionali(TCC) sono estremamente rare e nella maggior partedei casi originano da tumori localizzati a livello vescicale.Presentiamo un primo caso <strong>di</strong> metastasi peniena da TCC dellapelvi renale sottolineandone le insolite caratteristiche clinichee biologiche.Caso Clinico: Un uomo <strong>di</strong> 76 anni si presentava alla nostraosservazione <strong>per</strong> una tumefazione fungiforme, ulcerata edolente localizzata a livello del glande. Otto anni prima ilpaziente era stato sottoposto a nefrectomia ra<strong>di</strong>cale sinistra<strong>per</strong> un TCC della pelvi renale (pT2NxM0G2) in seguito alquale era stato sottoposto a follow-up me<strong>di</strong>ante <strong>per</strong>io<strong>di</strong>chevalutazioni cliniche, endoscopiche e TAC total-body, senzaevidenza <strong>di</strong> malattia fino alla comparsa della lesione peniena.Il paziente veniva quin<strong>di</strong> sottoposto a prelievo biopticodella lesione. L’esito istologico definitivo deponeva <strong>per</strong>“metastasi peniena <strong>di</strong> TCC”. La TAC total-body evidenziavala presenza <strong>di</strong> linfoadenomegalie para-cavali ed inguinaliprofonde associate ad una lesione metastatica del polmone<strong>di</strong> destra. Dopo aver effettuato sei cicli <strong>di</strong> mono-chemioterapia(gemcitabina) e 15 sedute <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>oterapia loco-regionale,a quattro mesi <strong>di</strong> follow-up la situazione locale e generalerisulta immo<strong>di</strong>ficata.Commento: Ad oggi questo è il primo caso documentato <strong>di</strong>metastasi peniena <strong>di</strong> un TCC della pelvi renale. Circa un terzo<strong>di</strong> tutte le metastasi peniene sono <strong>di</strong>agnosticate in contemporaneaal tumore primario mentre nei restanti due terzi la <strong>di</strong>agnosiviene posta me<strong>di</strong>amente entro 18 mesi dal tumore primario(Maier U, Transplantation 1994). A probabile <strong>di</strong>mostrazione<strong>di</strong> una biologia tumorale inusuale, il <strong>per</strong>iodo libero damalattia nel nostro paziente è stato <strong>di</strong> 8 anni. Molti autori(Bordeau KJ, Urology 2004; Akman Y, Int J Urol 2003;Miyamoto T, J Urol 2000) considerano le metastasi cutanee daTCC la tar<strong>di</strong>va manifestazione <strong>di</strong> una malattia sistemica, mapoiché, nel caso descritto, la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> malattia metastatica èstata posta dopo la comparsa della metastasi peniena, ci sembraopportuno suggerire un attento esame clinico della cute deipazienti sottoposti ad interventi chirurgici <strong>per</strong> TCC, anche inassenza <strong>di</strong> accertata malattia sistemica.2Archivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 1

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