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XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia Oncologicanitolo. Le lesioni avevano un <strong>di</strong>ametro compreso tra i 2 ed i 14cm (me<strong>di</strong>a 4.5 cm) In 7 casi la via escretrice è stata formalmentea<strong>per</strong>ta con posizionamento anterogrado <strong>di</strong> uno stentdoppio J rimosso in 14 giornata. Il controllo della creatininemia, emocromo ed elettroliti plasmatici è stato effettuato quoti<strong>di</strong>anamentefino alle <strong>di</strong>missioni e quin<strong>di</strong> trimestralmente.Risultati: Il nostro follow-up è risultato compreso tra 2 e 64mesi (me<strong>di</strong>ana 23). All’esame istologico definitivo, 12 pazientisono risultati affetti da carcinoma renale a cellule chiare, 4carcinoma a cellule papillari, 1 oncocitoma e 2 angiomiolipomi.La degenza post-o<strong>per</strong>atoria è stata <strong>di</strong> 6.2 giorni (range 5-9). L’emotrasfusione è stata necessaria in 2 pazienti. Nonabbiamo registrato complicanze <strong>per</strong>i-o<strong>per</strong>atorie maggiori adeccezione <strong>di</strong> un caso <strong>di</strong> ileo paretico e una infezione della ferita.Nessun paziente ha richiesto un provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>aliticonel decorso post o<strong>per</strong>atorio. È stato rilevato 1 margine chirurgicopositivo. All’attuale follow-up 16 pazienti presentano unanormofunzionalità renale mentre 3 pazienti hanno valori <strong>di</strong>creatininemia rispettivamente <strong>di</strong> 1,8, 2,1 e 2,3 mg/dL. Nonabbiamo rilevato alcun caso <strong>di</strong> proteinuria ascrivibile ad i<strong>per</strong>filtrazione.Non abbiamo inoltre riscontrato casi <strong>di</strong> progressionedella neoplasia o decessi <strong>per</strong> cause intercorrenti.Conclusioni: La chirurgia conservativa con in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong>necessità, grazie alla efficiente ra<strong>di</strong>calità chirurgica locale e aibuoni risultati relativi alla funzionalità renale, costituisce unavalida alternativa alla chirurgia ra<strong>di</strong>cale seguita dalla emo<strong>di</strong>alisie/o trapianto. Nella nostra casistica, così come giàriportato in letteratura, le complicanze chirurgiche, sonorisultate trascurabili, le degenze brevi e soprattutto contenutaè stata l’invasività <strong>per</strong> i pazienti con una minima incidenza<strong>di</strong> insufficienza renale associata ad un irrinunciabile controllooncologico.Poster n. 195UROVYSION: NOSTRA ESPERIENZA SU UN NUOVOTEST PER LA DIAGNOSI ED IL FOLLOW-UP DI NEOPLA-SIE UROTELIALIGraziotti P., Corinti M., Taverna G.L. , Piccinelli A.,Seveso M., Giusti G., Venci A., Bettio D.Istituto clinico HumanitasIntroduzione e Obiettivi: Lo stu<strong>di</strong>o è stato effettuato <strong>per</strong> verificarela affidabilità della ibridazione fluorescente in situ (FISH)nelle urine nella <strong>di</strong>agnosi e follow-up <strong>di</strong> neoplasie uroteliali.Materiali e Meto<strong>di</strong>: Abbiamo preso in esame 34 pazienti selezionatiin base alla sintomatologia (<strong>di</strong>suria, ematuria macro omicroscopica) o in base al riscontro clinico <strong>di</strong> un uroteliomavescicale. Abbiamo impiegato e confrontato i due criteri <strong>di</strong>positività più comuni: il primo, da noi definito maggiore, èquello raccomandato dalla Vysis, casa produttrice del test,consistente nella identificazione <strong>di</strong> 4 o più cellule su 25 conacquisto <strong>di</strong> 2 o più cromosomi 3,7,17 nella stessa cellulaoppure uguale o maggiore a 12 cellule su 25 con <strong>per</strong><strong>di</strong>ta omozigotedella regione 9p21. Abbiamo invece definito comeminore il criterio riportato da Bubendorf et al. (2001) che considerail test positivo quando ci siano più <strong>di</strong> due cellule anomale,considerando come anomala una cellula con 3 o piùcopie <strong>di</strong> cromosomi 3-7-17 e regione 9p21, o con delezioneeterozigote o omozigote della regione 9p21.Risultati: Utilizzando i primi criteri abbiamo avuto una specificitàdel 100%, mentre una sensibilità del 47% <strong>per</strong>altro conlesioni tutte G1 ad eccezione <strong>di</strong> un caso <strong>di</strong> G2. Molto più interessantisono risultati i dati desumibili dai criteri minori conun netto incremento della sensibilità 93% a scapito della specificitàridotta all’84%. Particolare nota meritano ulteriori 6pazienti con storia <strong>di</strong> neoplasia vescicale nel cui follow-up laFISH ha me<strong>di</strong>amente anticipato una reci<strong>di</strong>va <strong>di</strong> malattia (4G1,1 G2 e 1 G3) <strong>di</strong> circa 8 mesi.Conclusioni: Nonostante l’esiguità della casistica, siamo dell’avvisoche il test FISH, in particolare se applicato con i criterimeno selettivi, offra una sensibilità tale da poter essere inseritonell’algoritmo <strong>di</strong> follow-up <strong>di</strong> una neoplasia uroteliale con ilvantaggio <strong>di</strong> poter sensibilmente ridurre il numero delle indaginiendoscopiche.Video n. 196CISTECOMIA RADICALE LAPAROSCOPICA CON LINFOA-DENECTOMIA IN BLOCCODisanto V., Scalese G.A., Romano M., Portoghese F.,Ventura F., Cotrufo S., Rizzo P.L.Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale - F. Miulli - UOC <strong>di</strong>Urologia, Centro <strong>di</strong> Chirurgia Laparoscopica e Mininvasiva,Acquaviva delle Fonti (Ba)Introduzione: La cistectomia ra<strong>di</strong>cale laparoscopica è stata realizzatanegli ultimi anni da numerosi AA. La tecnica da noi utilizzatanegli ultimi due anni mira a ripetere in corso <strong>di</strong> laparoscopia quelloche viene eseguito con tecnica open. Ciò non solo nella fase <strong>di</strong>rimozione della vescica, prostata e vescichette seminali ma anchenella linfoadenectomia che viene eseguita in blocco con il pezzoo<strong>per</strong>atoio.Tecnica: Paziente in Trendelenburg spinto. Si posizionano 5 porte.Il primo tempo è l’incisione lungo gli assi iliaci isolamento dei linfono<strong>di</strong>iliaci comuni, iliaci esterni e otturatori che vengono lasciatiadesi alla vescica. L’arteria ipogastrica viene isolata in tutta la sualunghezza e i suoi rami vengono clippati e sezionati. La fase successivaè la incisione del Douglas e l’isolamento della Denonvilliersdal retto. La <strong>di</strong>ssezione quando possibile viene spinta fino all’uretra.La ulteriore fase è l’accesso allo spazio prevescicale previa incisionedel <strong>per</strong>itoneo parietale . Incisione bilaterale delle fascie endopelviche,legatura del Santorini con nodo extracorporeo, sezionedell’uretra e rimozione del pezzo previa sezione degli ureteri. Ilpezzo viene posto in endobag ed estratto attraverso incisione sott’ombelicale<strong>di</strong> circa 7 cm.Conclusioni: La tecnica laparoscopica <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> assicurare glistessi risultati della tecnica open con minor <strong>per</strong><strong>di</strong>ta ematica emigliore accettazione da parte del paziente. I tempi <strong>di</strong> guarigione ,il decorso posto<strong>per</strong>atorio, e i tempi dell’intervento, su<strong>per</strong>ata unaprima fase <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, sono risultati buoni .Video n. 197PROSTATECTOMIA RADICALE E DIVERTICULECTOMIAVIDEOLAPAROSCOPICADisanto V., Scalese G.A., Romano M., Portoghese F.,Ventura F., Cotrufo S., Rizzo P.L.Ente Ecclesiastico Ospedale Generale Regionale - F. Miulli - UOC <strong>di</strong>Urologia, Centro <strong>di</strong> Chirurgia Laparoscopica e Mininvasiva,Acquaviva delle Fonti (Ba)La coesistenza <strong>di</strong> un carcinoma prostatico e <strong>di</strong> un <strong>di</strong>verticolovescicale <strong>di</strong> notevoli <strong>di</strong>mensioni rappresenta una evenienza nonfrequente. Eseguire contemporaneamente la rimozione del <strong>di</strong>verticoloe la prostatectomia ra<strong>di</strong>cale pone <strong>di</strong>fficoltà non facilmenterisolvibili se si decide <strong>per</strong> una tecnica <strong>di</strong> chirurgia open o <strong>per</strong> unaprostatectomia ra<strong>di</strong>cale laparoscopica extra<strong>per</strong>itoneale. Il problema<strong>di</strong>venta ancora più complesso se,come nel caso da noi osservato,il <strong>di</strong>verticolo ha sede retrotrigonale. La tecnica da noi attuatasfrutta l’accesso laparoscopico trans<strong>per</strong>itoneale. Con tale tecnical’intervento è risultato abbastanza agevole e <strong>di</strong> semplice realizzazione.L’accesso trans<strong>per</strong>itoneale laparoscopico inoltre ci haconsentito <strong>di</strong> associare la linfoadenectomia. Il video inizia conArchivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 173

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