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XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti

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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia Oncologicacalcolosi vescicale multipla. Nonostante le <strong>di</strong>fferenze tecnichepreviste <strong>per</strong> realizzare le varie neovesciche ortotopiche, il risultatoci sembra sostanzialmente sovvrapponibile. 32 pazientihanno mantenuto uno svuotamento vescicale sod<strong>di</strong>sfacente <strong>di</strong>giorno con incontinenza notturna. L’esame cistografico ai 5 anni<strong>di</strong>fficilmente <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> riconoscere la tecnica utilizzata, tuttehanno una conformazione sferoidale e solo le Studer presentanola tipica appen<strong>di</strong>ce (tratto intestinale non detubolarizzato).L’esame uro<strong>di</strong>namico, eseguito in 8 pazienti a scopo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, acirca 3 anni dall’intervento, non ha mostrato <strong>di</strong>fferenze significativetra le varie tecniche. Anche la qualità delle minzioni nonè parsa variare a seconda delle scelte del tipo <strong>di</strong> neovescica ortotopica.Conclusioni: Pur in presenza <strong>di</strong> casistica modesta e variegata laimpressione è che la qualità delle minzioni non vari a secondadella tecnica usata <strong>per</strong> confezionare una neovescica ortotopica.Poster n. 190LOCALIZZAZIONE CUTANEA DI NEOPLASIA GERMINA-LE EXTRAGONADICA: PRIMO CASO CLINICO IN LETTE-RATURATorelli T. 1 , Piva L. 1 , Biasoni D. 1 , Milani A. 1 , NicolaiN. 1 ,Salvioni R. 1 , Colecchia M. 2 , Pizzocaro G. 11Unità O<strong>per</strong>ativa <strong>di</strong> Urologia; 2 Dipartimento <strong>di</strong> Patologia, Istitutonazionale dei Tumori, MilanoIntroduzione: I tumori germinali del testicolo sono, nel maschiogiovane, la neoplasia più frequente. il 5% <strong>di</strong> essi ha origineextragona<strong>di</strong>ca. Quest’ultimi colpiscono la ghiandola pineale, ilme<strong>di</strong>astino, il retro<strong>per</strong>itoneo e la regione sacro-coccigea, postilungo la cosidetta “cresta germinale”. La localizzazione inizialeal <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> tale cresta è rarissima ed a prognosi infausta,come mostra il caso del paziente da noi seguito, oggetto dellacomunicazione.Caso clinico: M.M., 22 anni, giunse alla nostra osservazione<strong>per</strong> una localizzazione cutanea al fianco destro <strong>di</strong> teratomaimmaturo, accertato istologicamente nel febbraio 2003. Imarkers (AFP, beta- HCG) erano negativi. La TC toracoaddominalemostrava solo adenopatie pelviche ed inguinalidestre. L’ecografia testicolare era normale. Vennero eseguitidue cicli <strong>di</strong> chemioterapia PEB (Cisplatino, Etaposide eBleomicina) senza alcuna risposta. Nell’aprile 2003 furonoeffettuate la escissione della massa cutanea e la linfoadenectomiainguino-pelvica destra con istologia <strong>di</strong> teratomamaturo ed immaturo. Dopo due mesi una TC toraco-addominalemostrò la ripresa <strong>di</strong> malattia a livello lombare destroe me<strong>di</strong>astinico. Entrambe le localizzazioni furono asportatechirurgicamente con riscontro della stessa istologia, senzaanomalie cromosomiche. Taxolo e doxorubicina si mostraronoinefficaci in vitro. Nel settembre 2003 i markers sipositivizzarono debolmente (AFP= 11.95; beta-HCG=10.92) con la presenza <strong>di</strong> adenopatie intercavoaortiche e<strong>di</strong>nguinali. Vennero eseguiti tre cicli <strong>di</strong> chemioterapia TIP(Taxolo, Ifosfamide, Cisplatino), senza alcuna risposta néclinica né biochimica. Vennero quin<strong>di</strong> asportate le adenopatiecon riscontro istologico <strong>di</strong> teratoma con focolai <strong>di</strong> tumoredel sacco vitellino. La progressione <strong>di</strong> malattia continuòsino al decesso, nel luglio 2004, senza alcuna risposta ai varitentativi <strong>di</strong> terapia.Discussione: La peculiarità del caso clinico presentato è legataalla sede iniziale <strong>di</strong> malattia (cute) al <strong>di</strong> fuori della crestagerminale. In letteratura sono descritti rarissimi casi analoghi(1). La spiegazione data è legata alla possibile colonizzazioneda parte <strong>di</strong> cellule gona<strong>di</strong>che primor<strong>di</strong>ali in moltiorgani e tessuti al <strong>di</strong> fuori della cresta germinale, la cui funzioneè sconosciuta (2). Inoltre nel nostro caso erano assentile anomalie cromosomiche spesso presenti nei tumori germinali(3). Dato clinico interessante e non facilmente spiegabileè l’innalzamento tar<strong>di</strong>vo dei markers associato allacontemporanea comparsa <strong>di</strong> tumore del sacco vitellino.Probabilmente si tratta <strong>di</strong> un effetto selettivo o <strong>di</strong> de-<strong>di</strong>fferenziazionedella chemioterapia su cloni cellulari inizialmenteocculti. La prognosi infausta accomuna il nostro casoa quelli descritti in letteratura (4). Essa non è mai statamo<strong>di</strong>ficata dalle varie terapie adottate ed è caratterizzata dall’altotasso <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve in se<strong>di</strong> normalmente non interessatedalle neoplasie germinali.Bibliografia:1. Schmoll HJ. Extragonadal germ cell tumors. Ann Oncol 2002; 4:2652. Goss E. Extragonadal germ cell tumors. Cancer 1994; 73:19713. Chaganti RSK. Origin of adult male me<strong>di</strong>astinal germ cell tumors. Lancet1994; 343:11304. Manivel JC. Germ cell tumor-like neoplasms occuring outside the anatomicmidline. Sem Diagn Path 2003; 20:260Comunicazioni n. 191RADIOTERAPIA PREOPERATORIA + CISTECTOMIARADICALE VS CISTECTOMIA RADICALE DA SOLA NELCARCINOMA VESCICALE PT3- T4: RISULTATI A LUNGOTERMINE DI UNO STUDIO PROSPETTICOBrausi M., Verrini G., Gavioli M., Peracchia G., Viola M.,De Luca G., Borelli A., Simonini G.U.O. Urologia, Ospedale S. Agostino-Estense, Modena eRamazzini, Carpi, ModenaIntroduzione ed Obiettivi: La sopravvivenza a lungo termine neipazienti con carcinoma a cellule transizionali della vescica(TCC) in sta<strong>di</strong>o pT3-pT4 è scarsa, nonostante la chirurgia ra<strong>di</strong>caleo la ra<strong>di</strong>oterapia esterna. La ra<strong>di</strong>oterapia pre-o<strong>per</strong>atoriaseguita da cistectomia ra<strong>di</strong>cale nei pazienti affetti da neoplasiavescicale localmente avanzata è stata considerata da <strong>di</strong>versiautori. Tuttavia nessuno stu<strong>di</strong>o finora ha provato, in modoconvincente, il ruolo <strong>di</strong> tale trattamento nel prolungare lasopravvivenza. Gli obiettivi <strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o prospettico sonostati quelli <strong>di</strong> valutare a 5 e 10 anni la sopravvivenza , la reci<strong>di</strong>valocale e a <strong>di</strong>stanza e gli effetti collaterali, nei pazienti trattaticon RT preo<strong>per</strong>atoria + cistectomia vs la sola cistectomia.Materiali e Meto<strong>di</strong>: Sono stati inclusi 54 paz. con TCC pT3-pT4.30/54 paz. hanno ricevuto 40-44 GY sulla pelvi in 4-5 settimaneprima dell’intervento <strong>di</strong> cistectomia (gruppo A). 24/54paz. sono stati sottoposti a sola cistectomia ra<strong>di</strong>cale (gruppoB). Nel gruppo A l’età me<strong>di</strong>a è stata <strong>di</strong> 62.7 anni, l’interventochirurgico è stato eseguito 20-30 giorni dopo la RT; abbiamoeseguito una linfoadenectomia bilaterale estesa (LN iliaci esterni,interni ed otturatori) con cistectomia ra<strong>di</strong>cale e derivazioneurinaria sec. Bricker. Nel gruppo B l’età me<strong>di</strong>a è stata <strong>di</strong> 61.1anni, 17/24 paz. sono stati sottoposti a cistectomia con linfoadenectomiaestesa, 7 paz. sono stati sottoposti soltanto a cistectomia.La derivazione urinaria sec. Bricker è stata eseguita in<strong>tutti</strong> i paz. Sta<strong>di</strong>o e grado patologico: nel gruppo A: T3 = 28/30paz. (93.3%), T4 = 2/30 paz. (6.7%). G2 =4/30 paz.,G3=26/30paz. Nel gruppo B: T3=19/24 paz. (79.2%), T4 = 5/24 paz.(20.8%). G3 = 16/24 paz. G2= 8/24 paz. Gruppo A:N0=26/30, N+=3/30, Nx 1/30 paz. Gruppo B: N0 = 11/24paz., N+ =5/24, NX = 8/34 paz.Risultati: Il follow-up minimo è stato <strong>di</strong> 10 anni. Nel gruppo A18/30 paz. (60%) hanno avuto sottosta<strong>di</strong>azione della neoplasiadopo RT. A 5 e 10 anni la sopravvivenza malattia specifica (DSS)è stata rispettivamente del 55.1% e del 27.5%. La sopravvivenzaa 5 anni <strong>per</strong> i paz. pT4 o N+ è stata 0; 14/30 paz. (47%) hannopresentato progressione: in 2 casi locale e in 12 a <strong>di</strong>stanza, in untempo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 29.4 mesi. La <strong>per</strong>centuale <strong>di</strong> complicanze è statadel 43.3%: proctite ed enterocolite sono stati gli effetti collateraliArchivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 171

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