XIV Congresso Nazionale Società Italiana di ... - Salute per tutti
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ABSTRACTS <strong>XIV</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> Urologia Oncologicacon LHRH risulta <strong>di</strong> fondamentale importanza prima <strong>di</strong> definireun paziente ormonoresistente. Devono inoltre essere valutatele possibili cause <strong>di</strong> mancata riduzione del testosterone neipazienti in terapia con LHRH, tra cui la mancata o non correttasomministrazione del farmaco, la presenza <strong>di</strong> ley<strong>di</strong>gomitesticolari e <strong>di</strong> tumori dell’adenoipofisi, l’i<strong>per</strong>produzione surrenalica,e resistenza alla terapia con LHRH.Bibliografia:1. Oefelein MG, Cornum R. Failure to achieve castrate levels of testosteroneduring luteinizing hormone releasing hormone agonist therapy: the case formonitoring serum testosterone and a treatment decision algorithm. J Urol2000; 164(3 Pt 1):7262. Curry EA 3rd, Sweeney CJ. Resistance to luteinizing hormone releasinghormone agonist therapy for metastatic prostate cancer. J Urol 2002;168:193Poster n. 164ACCURATEZZA DIAGNOSTICA DELLA RISONANZAMAGNETICA CON BOBINA ENDORETTALE (ER-MRI)NELLA STADIAZIONE CLINICA DEL CARCINOMA PRO-STATICO LOCALIZZATOPorcaro A.B. 1 , Montemezzi S. 2 , Migliorini F. 1 , Monaco C. 1 ,Balzarro M. 1 , Pianon R. 1 , Borsato A. 2 , Ghimenton C. 3 ,Gortenuti G. 2 , Comunale L. 11Divisione <strong>di</strong> Urologia; 2 Divisione <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>ologia; 3 Divisione <strong>di</strong>Anatomia Patologica, Ospedale Civile Maggiore, VeronaIntroduzione: Obiettivo del presente lavoro è stu<strong>di</strong>are l’accuratezza<strong>di</strong>agnostica della ER-MRI nel rilevare l’estensione extraghiandolarenel carcinoma prostatico clinicamente localizzato.Materiali e Meto<strong>di</strong>: 70 pazienti con neoplasia clinicamentelocalizzata della prostata sono stati sottoposti a prostatectomiara<strong>di</strong>cale, dopo essere stati sta<strong>di</strong>ati con la ER-MRI. L’età me<strong>di</strong>adei pazienti era 66 anni (range: 51-77). Il PSA me<strong>di</strong>o preo<strong>per</strong>atorioera 10 ng/mL (range: 1–54). Il valore me<strong>di</strong>o delGleason score bioptico era 6 (range: 4-8). La sta<strong>di</strong>azione ER-MRI è stata praticata almeno 45 giorni dopo l’esecuzione dellebiopsie prostatiche, utilizzando il Magnetom Symphony 1.5Tesla. La sta<strong>di</strong>azione patologica è stata eseguita secondo il protocollo<strong>di</strong> Standford. I risultati della ER-MRI sono stati correlatistatisticamente con quelli della sta<strong>di</strong>azione patologica.Risultati: 53 pazienti (76%) sono risultati in sta<strong>di</strong>o patologicopT2 e 17 (24%) pT3. Il Gleason score patologico me<strong>di</strong>o èrisultato 6 (range 3-8). La ER-MRI ha sta<strong>di</strong>ato 55 pazienti(78.5%) come cT2 e 15 (21.5%) come cT3. La sensibilita, laspecificità, il valore pre<strong>di</strong>ttivo positivo, il valore pre<strong>di</strong>ttivonegativo e l’accuratezza sono risultati rispettivamente 88%,100%, 100%, 96% e 97%.Conclusioni: Nella nostra es<strong>per</strong>ienza preliminare la ER-MRI si è<strong>di</strong>mostrata efficace nel rilevare l’estensione extraghiandolaredel carcinoma prostatico clinicamente localizzato.Comunicazioni n. 165IL TRATTAMENTO DEI TUMORI DEL RENE ASSOCIATIAD ANEURISMI DELL’AORTA ADDOMINALE (AAA)Porcaro A.B. 1 , Veral<strong>di</strong> G.F. 2 , Migliorini F. 1 , Monaco C. 1 ,Balzarro M. 1 , Longo M. 1 , De Manzoni G. 2 , Ghimenton C. 3 ,Tasselli S. 2 , Pedrazzani C. 2 , Guglielmi A. 2 , Cor<strong>di</strong>ano C. 2 ,Comunale L. 11Divisione <strong>di</strong> Urologia; 2 Divisione Clinicizzata <strong>di</strong> Chirurgia;3Divisione <strong>di</strong> Anatomia Patologica, Ospedale Civile Maggiore,VeronaIntroduzione: L’associazione fra AAA e cancro del rene non è unevento molto frequente e pone problemi <strong>di</strong> timing o<strong>per</strong>atorioe <strong>di</strong> tecnica chirurgica, che sono oggetto della presente ricerca.Materiali e Meto<strong>di</strong>: Nel <strong>per</strong>iodo fra ottobre 1988 ed il maggio2004 sono stati trattati 889 pazienti affetti da AAA; in 57 casi(6,4%) si è riscontrata l’associazione con una neoplasia solida,<strong>di</strong> cui 11 (1,2%) con carcinoma renale. Il trattamento dell’AAAè stato determinato in base alla morfologia, alle <strong>di</strong>mensioni,all’estensione dell’aneurisma e alle con<strong>di</strong>zioni generali delpaziente. Il trattamento della neoplasia renale è stato deciso inbase alle <strong>di</strong>mensioni del tumore, alla sede, alle con<strong>di</strong>zionigenerali del paziente, alla funzionalità renale e alla possibilità<strong>di</strong> eseguire una procedura “nephron sparing”, se in<strong>di</strong>cata.Risultati: Tutti i pazienti erano <strong>di</strong> sesso maschile, con un’etàme<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 70,3 anni (range: 51-85 anni). Il <strong>di</strong>ametro me<strong>di</strong>odell’AAA è stato <strong>di</strong> 5,8 cm (range: 4,6-8) e in 3 casi si sonoassociati anche aneurismi delle arterie iliache comuni. In 8 casigli aneurismi erano localizzati in sede sottorenale, in 3 eranoiuxta-renali. In 8 casi si è proceduto ad aneurismectomia dell’aortaaddominale ed innesto protesico aorto-aortico, in 2 casiad innesto aorto-bis-iliaco ed in 1 caso ad innesto aorto-bisiliacoesterno, con reimpianto <strong>di</strong> entrambe le arterie iliacheinterne. Il <strong>di</strong>ametro me<strong>di</strong>o dei tumori renali è stato <strong>di</strong> 5,4 cm(range: 1,5-9) e in 6 casi il tumore era localizzato a destra, in 5nel rene <strong>di</strong> sinistra, in nessun caso bilaterale. In 8 casi è stataeseguita una nefrectomia ra<strong>di</strong>cale ed in 3 casi un’enucleoresezione.In 9 casi si è proceduto al trattamento <strong>di</strong> entrambe leaffezioni in tempo unico, eseguendo dapprima l’aneurismectomiae in seguito la procedura sul rene. In 2 casi si è procedutoinvece in 2 tempi. Non vi è stato alcun decesso intrao<strong>per</strong>atorioe non si sono avute complicanze chirurgiche. Al controllo anatomo-patologico,le neoplasie asportate si sono rilevate tutte acellule chiare, con <strong>di</strong>ametri compresi tra 1,5 e 9 cm. Il followupme<strong>di</strong>o è stato <strong>di</strong> 28 mesi (range: 4-146).Conclusioni: L’associazione fra AAA e cancro del rene è abbastanzarara, ma più frequente rispetto al passato, in seguitoall’aumento dell’età me<strong>di</strong>a della popolazione e del miglioramentodelle meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> imaging ra<strong>di</strong>ologiche. Le due malattiepossono essere trattate con approccio chirurgico “onestage”,eseguendo dapprima l’una o l’altra procedura, senzarischi significativi <strong>per</strong> il paziente cui viene evitata una secondaprocedura maggiore che può risultare densa <strong>di</strong> insi<strong>di</strong>e.Poster n. 166STORIA NATURALE DEI TUMORI UROTELIALI DELLEALTE VIE URINARIE, DOPO TRATTAMENTO CHIRURGICOPorcaro A.B. 1 , Sava T. 2 , Migliorini F. 1 , Monaco C. 1 , BalzarroM. 1 , Pianon R. 1 , Merlin F. 2 , Ghimenton C. 3 , Bassetto M.A. 2 ,Cetto G.L. 2 , Comunale L. 11Divisione <strong>di</strong> Urologia; 2 Divisione <strong>di</strong> Oncologia Me<strong>di</strong>ca; 3 Divisione <strong>di</strong>Anatomia Patologica, Ospedale Civile Maggiore, VeronaIntroduzione: I tumori uroteliali della pelvi renale e dell’ureteresono relativamente rari. Obiettivo dello stu<strong>di</strong>o è analizzare lastoria naturale nei pazienti con neoplasia uroteliale delle altevie escretrici, dopo trattamento chirurgico.Materiali e Meto<strong>di</strong>: Sono stati valutati retrospettivamente 63pazienti sottoposti a trattamento chirurgico <strong>per</strong> neoplasia dell’altavia escretrice. L’età me<strong>di</strong>a è stata <strong>di</strong> 67 anni (range: 33-89)con una predominanza <strong>per</strong> il sesso maschile (71,5%). Il 71%dei pazienti è risultato forte fumatore. La sede del tumore primitivoè stata riscontrata nella pelvi renale nel 46% dei casi,nell’uretere nel 35% ed in entrambe le se<strong>di</strong> nel 19%. In 8pazienti è stata riscontrata una neoplasia vescicale sincrona.Alla <strong>di</strong>agnosi, 7 pazienti hanno presentato malattia metastatica.Risultati: Il 30% dei pazienti (19 su 63) ha sviluppato una neoplasiavescicale metacrona in un tempo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 16 mesi (range:1-142). Il 33% dei pazienti è andato incontro a progressione sistemica<strong>di</strong> malattia, dopo un tempo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 6 mesi (range 1-23).Archivio Italiano <strong>di</strong> Urologia e Andrologia 2004; 76, 3, Supplemento 163