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PERIODICO GIOVANILEDI CULTURA E SPORTAnno XXVI N. 3-4-5<strong>settembre</strong> 2011Direttore responsabileVirginio MattocciaHanno collaboratoa questo numero:Patrizia Carrarini, Gabriele Zannoni, PettiDonato, Luigi Satolli, Pio Rocca, LucianoCorradini, Adelaide Porcella, Remo Guidi,Carlotta Rodriquez, Letizia Bixio, GiorgiaFarina, Veronica Proietti, Alberto Tornatora,Francesca Romana Renzetti, Patrizio DeIuliis, Eleonora Paesani, Chiara D’Ambrosio,Del Tosto Ludovica, Marina Pescarmona,Edoardo Pistone, Alessandro Coia,I classico, Andrea Consiglio, FrancescoMaria Spinella, Silvio D’Amico, MatteoPugliese, Silvio Saverio De Sio, AugustoBartolini, Letizia Fallani, Elisabetta Monaco,Nicoletta Agozzino,FotografieBrizi, Costa, Luxardo, Mattoccia, MorselliSOMMARIOPrimo PianoXXV di Time OutCulturaLa Divina CommediaXI Concorso letterarioIl mago di OZ3106Composizione, impaginazionee prestampaSATIZ (gruppo ILTE)StampaILTE Spa Moncalieri (TO)Autorizzazione n.242del 9 maggio 1986del Tribunale di RomaDay By DayLaboratorio di scienze136Vis<strong>it</strong>areIl 150° dell’Un<strong>it</strong>à di Italianei francobolliCopertina diArch. Prof. Filena BarreaDistributio gratu<strong>it</strong>amente presso il collegioS. Giuseppe - Ist<strong>it</strong>uto De Merode


Primo pianoXXV di Time OutTime Out festeggia25 anni,anzi 38!Il giorno 7 maggio amici, sosten<strong>it</strong>ori e “scr<strong>it</strong>tori”di Time Out si sono r<strong>it</strong>rovati nella aula magna delS. Giuseppe De Merode per festeggiare i suoi primi13+25 anni (per 13 si intendono gli anni in cui eraciclostilato e per 25 gli anni da cui è stampato e registratocome periodico).Questo numero riporta la cronaca del 7 maggio2011 e alcuni articoli e foto degli anni passati.I prenotati erano molti di più, tanto che si contavanoe ricontavano le 300 pen-drive preparateper i “giornalisti” e le 70 targhe per gli amici, nellasperanza che il conteggio successivo raggiungesse420; il sabato estivo, il Milan campione di Italiaall’Olimpico, le tradizionali prime Comunioni e Cresime( giustamente un po’ più importanti!) hanno ridottoi partecipanti, specialmente tra i più piccoli,con buona pace della Signora Elsa Giustozzi che sipreoccupava per la mancanza di posti, di gadget, disufficiente buffet...! Quelli “buoni”, però c’erano! Inprima fila molto per tempo ha preso posto Viola, sempreimpeccabile, da tempo super laureata e prossimaa partire per gli Stati Un<strong>it</strong>i, poi è arrivata Cirene, ilpanchinaro, Andrea e prole, Fabio e prole.....Gianni ed Enea Ripoli.3


Primo pianoXXV di Time OutFr. Remo e la sua ex allieva Ilaria Maramgoni.I “buoni” sono i “vecchi”, quelli che iniziarono38 anni fa. Certamente non erano allora totalmente“sani” e l’hanno dimostrato anche con il “r<strong>it</strong>orno”.Dopo i primi momenti di compostezza ufficiali hapreso la mano “Sbordo” e la serata è passata velocetra ”Sbordo, Ulivo, Lino”. Per i non “iniziati” sonoi personaggi inventati durante i Giochi Lasalliani diCatania, Pompei, Roma. Mancava solo Peppe e poisi potevano ripetere anche le sfide tra classico e scientifico;tra S. Giuseppe e Villa Flaminia, a basket; traVilla Flaminia e Catania, a calcio; tra Filippin e DeMerode, a basket; tra La Salle e Acireale, a basket;tra Catania, Villa, Filippin e De Merode, nell’atletica.Se ci fosse stato fr. Roberto Roberti (+), da buonsamar<strong>it</strong>ano, sarebbe ancora venuto a portare la cenaverso la mezzanotte alle studentesse e studenti Elena,Francesca, Elisabetta, Giovanni, Valentino, Tommaso,alle prese con il ciclostile e ridotti dall’inchiostrodel ciclostile come il più nero spazzacamino, ma decisia far uscire per le 8,00 del mattino il “comunicatostampa”: ignari che alle 8,05, puntuali sarebbero venutia protestare il buon fr. Guido (+), fr. Luigi Petrone,fr. Mauro Spinelli, il gen<strong>it</strong>ore di turno e il professore- allenatore.“Il Panchinaro” ci fu” 38 anni fa e c’era il 7maggio, Gigi, Luigi, il primo direttore-tutto fare: ci hafatto il bel regalo di portarci i primissimi numeri irreperibilie inser<strong>it</strong>i nella pen-drive ricordo; “ci fu” e c’eraStefano Marzani, pronto ancora a sfidare “Gigi”;Andrea Angelieri, che ha passato la maglietta al figlioAlessandro; Andrea Capolino refrattario alla scr<strong>it</strong>tura,ma una spugna per la lettura degli score; il “mancino”Massimiliano Mazzarella, oggi gli conviene indossarela divisa di dottore; dottore era e lo è al prontosoccorso del policlinico Umberto I Sergio Ribaldi:ci spiegò cosa sono le isole di Langherhans (si dicecosì?), un po’ più importanti del terzo tempo e deiprimi articoli su Time Out: interessi che coltivava con4


la stessa passione; “ci fu” e c’era Cirene con le torte e“l’acqua santa”; Ernesto Dissegna, capace di vincereil “premio Time Out” con un solo articolo e ripetersicon 52 articoli, alla pari con Giuseppe (Piri) Cossiga;“ci fu” e c’era Ariel di Castro che cominciava il “praticantato”di giornalista in quarta elementare e maiè diventato direttore-ed<strong>it</strong>ore di Time Out; per FabioSatolli una sola parola: commovente vederlo spingerela carrozzina del pargoletto! Attende di essere chiamatoAlessandro Fattori (sempre impeccabile!) insiemealla bellissima Evelise (peccato che fra loro nonsieda il piccolo Edoardo, rimasto con nonna Carla):dovremmo premiare Alessandro come scr<strong>it</strong>tore, sponsor,sosten<strong>it</strong>ore, ma fr. Pio risolve inv<strong>it</strong>andolo a saliresul palco come suo carissimo exallievo. La medesimacosa si ripete per Ripoli, ma qui sorge un po’ diconfusione perché la freschezza giovanile di Gianni,“factotum” di allora eguaglia quella di Enea, per cuiè meglio premiarli contemporaneamente; invece la famigliaMigliori occupa tutto il palco e le quinte laterali,perché è premiato come sponsor Gianni (prenotato???il primo posto per la classifica finale), Patrizia comecollaboratrice e Augusto come giornalista.In fondo al teatro non si perde una parola o unaimmagine Alberto di Castro: forse ricorda i mobili cheha trasportato, le cene che ha pagato, le giornate dilavoro che ha saltato, i viaggi che ha organizzato, lefoto che ha scattato, il freddo che ha pat<strong>it</strong>o intorno aicampi o le ore di sonno perse in attesa che Patriziacon Elisabetta e Monica terminassero di battere l’ultimatabella, mentre lui rideva e scherzava con Virginio:che fatica vedere gli altri che lavorano!Fr. Remo Luigi Guidi.Per Sandro Fasciotti è l’occasione per farsi ammirareringiovan<strong>it</strong>o, abbracciare Alberto, Gianni, Ribaldi....,ma soprattutto l’occasione per rivedere i frèrese dichiararsi sempre dalla parte loro.5


Primo pianoXXV di Time OutGianfranco Jus e Remo Coccia hanno messo l’attaksulla sedia: inutilmente Patrizia li chiama: per schiodarlidalla sedia ci vuole una gru che li prenda di peso.Invece il dott. Andrea Butt<strong>it</strong>ta, responsabile dellacomunicazione delle Poste, vuole lasciare tutto il palcoalla dottoressa Marisa Giannini, responsabile della divisionefilatelia delle Poste e ci vuole un bel po’ perchécondivida il nostro ringraziamento e il nostro piccoloricordo, per le 48 pagine di pubblic<strong>it</strong>à con le quali lePoste hanno onorato Time Out in venticinque anni.Una celebrazione di venticinque anni non può cheessere un amarcord, se poi si aggiunge che sono tuttigiovani e per di più sportivi non può che essere rumorosa:gli sportivi faticano ad ascoltare, a stare fermi,per cui appena inizia il breve saluto del Direttore-Preside, fr. Pio, già sembra interminabile e si domandanose sono stati chiamati per sentire i “discorsoni”.A sorpresa fr. Pio sta nei cinque minuti assegnati (ilprovinciale fr. Donato Petti gliene ha rubati tre conun messaggio): gli è sufficiente mostrare il primo numerodi Time Out a firma del Panchinaro Gigi Satollie l’ultimo numero con la copertina patinata a firmadi Franco Staino: chiude affermando che lui c’era ec’è, che leggeva allora e legge ora, che augura dimigliorare e dà l’appuntamento al prossimo giubileo.“O Italiani, io vi esorto alle storie!”. (esagerato:meglio alle cronachette!)Fr. Remo Guidi, ironia della sorte, è presentatodalla sua exallieva Patrizia Carrarini come studiosodell’Umanesimo di fama mondiale, ma anche comegrande amico di Time Out e curatore delle rubriche“Bacche di Ginepro” e “Nello scaffale del De Merode”.Incredibile! L’inizio foscoliano spaventa. Vuolecelebrare l’un<strong>it</strong>à di ”questa sciaguratissima Terra”con una ”orazione agli Italiani per i 150 anni dall’un<strong>it</strong>àdi Italia? Invece esorta alle storie familiari, sco-Gemma Fontanelli.6


Arch. Raimondo Grassi.lastiche, di “casa nostra”. Nei regolamentari quindiciminuti riesce a catturare menti e cuori e dire tante etante cose; “al suo confronto Pindaro è una gallina”,Demostene il sol<strong>it</strong>o “balbuziente”, Cicerone un parass<strong>it</strong>adi immagini: dati, riferimenti si “posano di fiorein fiore”. (Fa anche un po’ di invidia constatare chetutti i complimenti sono per “quel frère”!) Insiste particolarmentesull’aspetto culturale di Time Out e riesceanche ad elencare le cose più apprezzate in questocampo: il numero unico sulla chiesa del De Merode,quello sulla poesia, il “Quaderno” di analisti del sonetto“Alla sera” di Foscolo”, con la collaborazione delprof. Giulio Ferroni insieme al suo staff di assistentidella Sapienza, gli incontri con i personaggi della pol<strong>it</strong>ica(V. Foa, N. Iotti, G. Andreotti), della cultura (giornataleopardiana con L. Felici), della cronaca (Erri DeLuca), la “Lectura Dantis”, le letture di poesie. Ciò chepiù colpisce nell’intervento di fr. Remo è l’accennoalla ricchezza nascosta negli archivi del S. Giuseppe,“alle storie”, del De Merode, come lui stesso hapotuto constatare in un intervento su fr. AlessandroAlessandrini per il “Giornale storico della letteraturaItaliana”.Tra i più indovinati e più colp<strong>it</strong>i dalla penna caricaturaledi Emanuele Gagliardi certamente vi è fr.Remo, che ora paragona Emanuele a Forattini: o trai due c’è un feeling particolare oppure fr. Remo, giocandodi astuzia, spera di tenerselo amico! Fr. Remoè stato preso in parola sulla ricchezza dell’archiviodel De Merode, perché quest’anno ricorre anche ilsessantesimo dell’annuario “Piazza di Spagna” e gliè stato affidato il comp<strong>it</strong>o di fare il punto “sulle storie”7


Primo pianoXXV di Time OutA fr. Virginio è stato affidato il comp<strong>it</strong>o di ricordarei defunti e di commentare un bel power point panoramicorealizzato da fr. Emanuele Costa. Data la suaaltezza (!) fr. Virginio non r<strong>it</strong>iene di salire sul palcoe legge l’elenco dei defunti, già troppo lungo e forseincompleto: Luca Argentieri, fr. Serafino Barbaglia,Ezio Cernich, Enzo Chiaria, fr. Valentino Colaluca, fr.Manlio Bernardini, Elio D’Aurora, fr. Natalino De Rossi,Domenico Galati, Gianfranco Imperatori, fr. AdrianoMastrecchia, Riccardo Panebianco, fr. Enrico Conforti,Claudio Sorgi, Guido Spadini, fr. PiergiorgioTrippanera, Fausto Zadra.Tra brevi parole di commento, “storte sillabe” e pausedi silenzi (fr. Virginio crede di im<strong>it</strong>are Celentano!)scorrono le immagini delle copertine, degli sponsor,dei manifesti e delle sfilate dei Giochi Lasalliani.Patrizia può iniziare a chiamare i p<strong>it</strong>tori che cihanno onorato con una copertina, gli sponsor e gliamici che ci hanno sostenuto. Patrizia legge rapidaperché il sole è al tramonto e la lista è lunga. Sottolineala Telecom con Antonio Concina, la Fineco AMIl Direttore di Time Out.ricchissime della comunicazione del S. Giuseppe-DeMerode, partendo dal primo “Bulletin”. In quella occasionegli verrà concesso tutto il tempo necessarioe il recupero del tempo negato per Time Out, nellasperanza che il tempo preparatorio sia sufficiente.Ironia o vendetta? Ilaria Marangoni (con T<strong>it</strong>ta Brunoera la cultura con la doppia C di e senza TimeOut) è incaricata di consegnare a fr. Remo la targariservata ai collaboratori!Ilaria era un po’ l’anima culturale di Time Out, comeFrancesca Capucci era l’anima artistico-cr<strong>it</strong>ica di tuttoe di tutti. Ci voleva solo la pazienza di Raffaele Genoveseper ascoltare le sue cr<strong>it</strong>iche: oggi sono su duebarricate uguali: l’uno nella regia televisiva e l’altranella regia teatrale e cinematografica.Dott. Vincenzino Siani con il Preside.8


Il Preside con Maria Sole e Tommaso Imperatori.con il prof. Gianfranco Imperatori (+), la Publ<strong>it</strong>alia conFurio Pravadelli, la RECIR con Gianni Migliori, la Lottomaticacon Feliziani, la Pulifur con Gianni Ripoli, lePellicce Canali con Angelo Ferri, le Poste spa con ladott. Marisa Giannini e il dott. Andrea Butt<strong>it</strong>ta, la ILTEcon il dott. Farina. Tra i p<strong>it</strong>tori si sofferma su Margher<strong>it</strong>aFilippi, Elvio Mainardi e Filena Barrea.Chi non conosce Marco Zadra e lo vede per laprima volta sul palcoscenico o lo ascolta parlare conqualche amico rimane disorientato: gli chiedi dove vae ti risponde che porta le noci in tasca; che lavoro fae ti confessa che torna dall’insaccare la nebbia; doveab<strong>it</strong>a e ti anticipa che ha scr<strong>it</strong>to 9 commedie con unteschio e due tragedie con tre moschettieri; come vivee ti inv<strong>it</strong>a a cena con i proventi della SIAE. Il tempo asua disposizione è di 20 minuti, che scorrono velocicome un lampo e gioiosi come la v<strong>it</strong>a del più gaudentedei “frati gaudenti”. Attinge il buon umore dal buonsangue di famiglia e dagli occhi di Francesca e deiIl vignettista Emanuele Gagliardi.9


Primo pianoXXV di Time Outfigli Luca e Giulia. Con la tessa disinvoltura e allegriavolta pagina e passa la giornata ad insegnareai sordomuti e ai disabili. Quando tornerai a farciridere, Marco? Anzi rimani qui e ci farai ridere sempre!L’intervallo di Marco è completato dalla brevissimaanticipazione dello spettacolo degli exalunni “Daconsumarsi entro e non oltre”, con la regia di MatteoBellagamba e Cristina Giustozzi.Sfogliando attentamente i numeri dei 38 anni diTime Out Giulia L<strong>it</strong>vinciuk ha composto un volume diAutori, da Cecilia Adrower a Cecilia Zavattaro. Traquesti 420 hanno dato la partecipazione per oggi adElsa Giustozzi, per cui Patrizia legge più veloce diqualunque coda cinematografica, senza distinzione diprofessione o età: tanto gli adulti di oggi sono i ragazzidi ieri e i ragazzi di oggi sono gli adulti che festeggerannodomani. Ciò che Patrizia tace ciascuno puòtrovarlo nella pen-driver, anche se non c’è inciso che ilpiù “decorato” è il dott. Gianni Migliori: lui figura tra“I Fortunati” perché si è prenotato con tutta la famigliaper i prossimi 25 anni!Bella come una favola, cosciente come una regina,disinvolta come una veterana, sicura prossima protagonistaLivia Russo, della classe quarta elementare,sfila sul palco davanti a fr. Pio e si aggira tra i tavolidel buffet: è la più giovane collaboratrice di Time Out,certa di interpretare un ruolo fondamentale, affinchéla festa continui e non si fermi alla celebrazione o alricordo. Auguri!Il Preside e il dott. Andrea Butt<strong>it</strong>ta, responsabile della comunicazione delle Poste.10


Il Preside e il dott. Emanuele Gagliardi.La dott. Marisa Giannini e il Preside.11


Primo pianoXXV di Time OutCarissimo Fratel Virginio Mattoccia,Carissimi Fratelli,Carissimi amici Lasalliani di Time Out,benvenuti a questo pomeriggio di studio organizzatoper la celebrazione del 25° di Time Out, rivistafondata e diretta da Fratel Virginio Mattoccia.Saluto con simpatia ed affetto fraterno tutti voi convenutied esprimo il personale ringraziamento e quellodei Fratelli della Provincia a tutti coloro che, a variot<strong>it</strong>olo, hanno collaborato per l’ottima riusc<strong>it</strong>a di questainiziativa, in particolare a Fratel Virginio, al DirettoreFratel Pio ed ai Fratelli della Comun<strong>it</strong>à del Collegio S.Giuseppe.Time Out s’identifica con la persona di Fratel Virginio:egli si è rivelato un Educatore autentico. Di frontealla grande “emergenza educativa” nella società contemporanea,viene spontaneo add<strong>it</strong>arlo come il Fratello,capace di trasmettere da una generazione all’altravalori perenni, regole di comportamento, obiettivicredibili intorno ai quali costruire la propria v<strong>it</strong>a e ilproprio destino, perché anche i più grandi valori delpassato non possono semplicemente essere ered<strong>it</strong>ati,ma vanno fatti nostri e rinnovati attraverso una, spessosofferta, scelta personale.Fratel Mattoccia ha dispiegato lungo questi 25 annil’autorevolezza del Maestro, frutto di esperienza ecompetenza, ma soprattutto di coerenza della propriav<strong>it</strong>a e di dedizione incondizionata, espressione dell’amorevero. Per questo egli è un testimone della ver<strong>it</strong>àe del bene, sempre disposto a mettersi in sintonia conla sua missione.Il 25° di Time Out vuole essere un omaggio cordialeal Confratello, al giornalista, al Direttore, al docente,all’Educatore lasalliano che ha saputo servire i giovaniin spir<strong>it</strong>o di comunione e corresponsabil<strong>it</strong>à con tuttii suoi collaboratori;Con uno stile che ha saputo valorizzare ogni risorsae ogni sensibil<strong>it</strong>à, in un clima di fratern<strong>it</strong>à e di dialogo.Impossibil<strong>it</strong>ato per ragioni che l’amico Fratel Virginioben conosce, esprimo a lui i sentimenti della piùviva grat<strong>it</strong>udine e auguro pieno successo ai lavori diquesto pomeriggio celebrativo.Prof. Fratel Donato PettiFr. Donato Petti.12


La Famiglia Migliori, amica e collaboratrice di Time Out.L’avvocato Sandro Fasciotti e il Preside.13


Primo pianoXXV di Time OutLa presentatrice dott. Patrizia Carrarini.Lavinia Russo.Sbordo, Oivo e Olivia.14


Primo pianoXXV di Time OutLa redazione.Luigi Satolli, primo Direttore di Time Out, il Panchinaro.15


Primo pianoXXV di Time OutLa segretaria di Time Out.V<strong>it</strong>toria Gasbarri.16


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Primo pianoXXV di Time OutDalla cartella di appuntidi Patrizia CarrariniPatrizia CorarriniIl comp<strong>it</strong>o di presentare il programma della festa peri 25 anni di Time Out è stato affidato alla dott. PatriziaCarrarini, ex allieva, ex segretaria, ex factotum diTime Out, ex addetta stampa del contingente <strong>it</strong>alianonel Libano, ex...!, oggi vice responsabile della comunicazionedella regione Lombardia.Le abbiamo sottratto la cartella degli appunti, abbiamotolto qualche termine di immediatezza colloquialee qualche indicazione scr<strong>it</strong>ta in rosso e la pubblichiamo,anche se perde in freschezza e vivac<strong>it</strong>à.Benvenuti e grazie di essere venuti. Sono presentimolti di quelli che in 25 anni + 13 (quando Time Outera ciclostilato e per stamparlo indossavo il grembiulinonero con il fiocco azzurro) ci siamo interessati diTime Out. Nulla di formale in questo incontro, ma soloamichevole.28


5. Intrattenimento di Marco Zadra6. Presentazione del prossimo spettacolo degli exalunni: “Da consumarsi entro e non oltre”7. Consegna di una pen-driver ricordo a tutti i collaboratoripresenti, di ieri e di oggi.8. Buffet insieme1. Saluto del Preside del S. Giuseppe-De Merode, fr. Pio Rocca.Molti lo ricordano quando era ispettore della scuolamedia e Gagliardi lo riproduceva sui primi numeri diTime Out con il fischietto.Fr. Gabriele Di Giovanni legge Time Out.Il programma di questa sera è molto vario. Lo accennobrevemente:1. Saluto del Preside fr. Pio Rocca (5 minu<strong>it</strong>i)2. Intervento di fr. Remo Luigi Guidi (15 minuti)3. Visione di un breve power point preparato da fr.Emanuele Costa, con qualche parola di commento difr. Virginio4. Consegna di una targa-ricordo agli amici sosten<strong>it</strong>oried ai p<strong>it</strong>tori che ci hanno onorato con una copertinao ci hanno sostenuto con la pubblic<strong>it</strong>à.A fr. Remo bastano 15 minuti per attirarsi simpatie e applausi.29


Primo pianoXXV di Time OutAlessandra Saponara.Alessandro Fattori.30


Primo pianoXXV di Time Out(Alla fine consegna di una targa e pen-driver al Presideda parte di Francesca Staash, la più giovane collaboratriceall’epoca e da parte di Lavinia Russo, lapiù giovane collaboratrice di oggi.)2. Intervento di Fr. Remo Luigi GuidiFr. Remo Luigi Guidi, già insegnante del De Merodee studioso dell’Umanesimo, mio Ex insegnante, collaboratoredi Time Out con le rubriche “bacche di ginepro”e “nello scaffale del De Merode”, nonché uno deibersagli prefer<strong>it</strong>i delle vignette di Emanuele Gagliardi,ha promesso di farsi ascoltare perché “sarà breve eincisivo!”(Alla fine consegna di una targa e pen driver a fr.Remo da parte di Ilaria Marangoni, sua allieva e oracollega)Caro Fr. Virginio,la ringrazio molto per l’inv<strong>it</strong>o. Ricordo sempre conmolto piacere i tre anni di liceo trascorsi al San Giuseppee anche la breve “collaborazione” con TimeOut. Come forse sa, sto studiando Filosofia all’univers<strong>it</strong>àe dopo la laurea triennale a Milano, all’Univers<strong>it</strong>àCattolica, mi sono trasfer<strong>it</strong>o a Genova perla laurea specialistica. Purtroppo il 7 maggio nonriuscirò ad essere presente per le celebrazioni per iprimi 25 anni di Time Out, che spero siano ancheuna bella occasione di incontrare di nuovo numerosistudenti e collaboratori della rivista.Spero che ci siano altre occasioni per incontrarciin futuro. Buona festa e le prometto un ricordo nellapreghiera sia per lei che per il San Giuseppe.Un caro salutoGabriele ZannoniAngelica Marziali.3. Power Point.Fr. Emanuele Costa, che ha collaborato per Time Outcon tre power point didattici su Galilei, Caravaggio e l’Un<strong>it</strong>àdi Italia, ne ha preparato uno su Time Out. E’ una carrellataveloce dal primo numero, del “Panchinaro” GigiSatolli ad oggi. Scorrono veloci i principali argoment<strong>it</strong>rattati: Giochi Lasalliani, Stella Azzurra, iniziative cultu-31


Primo pianorali, sport in Collegio, la prima redazione, i principalicollaboratori... Questo power point è anche inser<strong>it</strong>onella pen-drive ricordo. E’ stato preparato anche undisco con tutti i Time Out, chi vuole può visionarlodurante il buffet.(Alla fine consegna di una targa e pen-drive a fr.Emanuele da parte della sua ex allieva Francesca Pallotta.)4. Targa ai p<strong>it</strong>tori e sponsorMolti p<strong>it</strong>tori ci hanno onorato con una copertina originale.I presenti vengano sul palco per un targa ricordo euna pen-drive in cui sono inser<strong>it</strong>e le copertine, e glisponsor.Va sottolineato che tutti i p<strong>it</strong>tori hanno esegu<strong>it</strong>oappos<strong>it</strong>amente un quadro per la copertina e hannolasciato alla scuola l’originale che speriamo di utilizzareper un’asta di beneficienza. Il numero a fiancoindica le copertine realizzate.P<strong>it</strong>tori(i numeri indicano le copertine esegu<strong>it</strong>e per Time Out)2 - Raffaele Genovese: primo redattore, oggi registaalla Rai-TV di “Sulla via di Damasco”.3 - Roberto Roberti (+): anima dei Giochi Lasalliani.Fra poco ne vedremo molti manifesti.2 - Luca Vaccaro : alunno del V sc. B-1987.4 - Italo Burrascano: professionista della Rai. Ha lavoratocon Piero Angela5 - Pasquale Multari: Fotografo sportivo.2 - Emanuele Gagliardi: alunno del corso scientifico.Autore di un album di vignette. Ora alla RAI.4 - Cesare Picca: professionista pubblic<strong>it</strong>ario. Primapubblic<strong>it</strong>à della “Golia.”3 - Sandro Trotti : p<strong>it</strong>tore. Direttore accademia bellearti di Roma.2 - Carlo Bazzoni: p<strong>it</strong>tore.1 - Enrico Rosselli: p<strong>it</strong>tore notissimo a Roma.1 - Cavicchioni: professionista.2 - Milovan: p<strong>it</strong>tore.Dott. Anna Viola Rocchi.32


Primo pianoXXV di Time OutGianni Migliori.2 - Toccaceli: p<strong>it</strong>tore.1 - Pievanini: p<strong>it</strong>tore.1 - Lillo Bartoloni: p<strong>it</strong>tore.1 - Carboniello: arch<strong>it</strong>etto.1 - Cristofaro: p<strong>it</strong>tore-arch<strong>it</strong>etto.2 - Addamiano: p<strong>it</strong>trice3 - Elvio Mainardi: p<strong>it</strong>tore di Bormio4 - Paolo Veneziani: p<strong>it</strong>tore1 - Filippo Caruso: p<strong>it</strong>tore5 - Antonio Usai: p<strong>it</strong>tore, ex insegnante De Merode8 - Carla Morselli: Fotografa1 - Franco Staino: p<strong>it</strong>tore-ed<strong>it</strong>ore3 - Leonardo De Magistris: p<strong>it</strong>tore15 - Filena Barrea: arch<strong>it</strong>etto-insegnanteSponsor e Sosten<strong>it</strong>ori(Il numero a fianco indica le presenze pubblic<strong>it</strong>arie)14 - Telecom Italia (dott. Antonio Concina)1 - Sciubba Caffè (ex alunno)1 - Fondazione Europa (dott. Osvaldo Matteoni)7 - Banca di Roma (dott. Osvaldo Matteoni)Comp<strong>it</strong>o di inglese.33


Primo pianoDott. Nicoletta Agozzino.2 - Teknos (rivista scientifica e alta tecnologia)2 - Molajoni antincendi3 - Acqua Rocchetta-Uliveto (dott. Patrizio Catalano)2 - Samocar (dott. Giovanni Malagò)3 - Nissan6 - TIM (dott. Santonastaso)7 - Mediocred<strong>it</strong>o Centrale (prof. Gianfranco Imperatori(+)11 - Acea (dott. Rossella Grottini)1 - Diners club ( dott. Tonino Perna)4 - Chanel (dott. Angeloni)5 - Colaneri Auto (dott. Andrea Colaneri)1 - Corriere dello sport (Massimo Martellini)11 - Salute Italia (dott. Omar)6 - Fineco AM (dott. Pierangelo Bellini)2 - Lirosi Autolinee (dott. Lirosi)1 - Platinum sport (Gianluca Marini)28 - RECIR (dott. Giovanni Migliori)15 - Navigazione Tevere ( Dott. Alberto Vazio)1 - Unicred<strong>it</strong>6 - Ringo (dott. Guido Barilla)3 - GPA (Gestione Progetti Avanzati)2 - Gamma Medica9 - Cap<strong>it</strong>alia8 - Regione Lazio3 - Zingone Abbigliamento1 - Associazione Foedus2 - ICE BLU Abbigliamento38 - Promoservice-Dig<strong>it</strong>alia (dott. Furio Pravadelli,dott. Anna di Bernardo)5 - Piazza di Spagna (divise scolastiche)1 - Ministero Sviluppo economico2 - Accademia del lusso3 - Grande distribuzione TUO (dott. Tonino Faranda)4 - Presidenza del Consiglio (dott. Sperandio – dott.Ferrara)8 - ILTE (Dott. V<strong>it</strong>torio Farina)13 - Lottomatica (Dott. Feliziani)7 - MECSTAR (dott. Marco Carlucci)2 - Motor Market (dott. Fabrizio Gambini)34


Primo pianoXXV di Time Out3 - Ministero infrastrutture7 - Stradeanas (dott. Giuseppe Scanni)2 - Ministero Pubblica Istruzione1 - Cassa di Risparmio di Roma5 - Fiat23 - Pellicce Canali (dott. Angelo Ferri)5 - Fideuram2 - Italphil7 - ENEL55 - Poste (dott. Marisa Giannini, dott. Andrea Butt<strong>it</strong>ta)16 - Pagine Gialle-Seat (dott. Giorgio Fanfani)2 - Sampaolo Audiovisivi33 - PULIFUR (Dott. Gianni Ripoli)30 - SIP (dott. Antonio Concina)5 - Fattori e Montani (Dott. Alessandro Fattori)2 - Italgas1 - Franchi, Carpenteria metallica(dott. Franco Franchi)3 - BNA (dott. Fabrizio Auletta)2 - E-Assicurazioni2 - Gambogi Costruzioni25 - SINTED10 - La Rinascente4 - MCDonalds7 - INA Assicurazioni2 - Cariplo2 - Cassa Risparmio Parma e Piacenza (dott. Colicchia)6 - Roland ‘s (Dott. Andrea Chiais)1 - Ceramiche Senesi (Dott. Ettore Quadrani)7 - Serra Argenterie1 - Dott. Mostov<strong>it</strong>z1 - Turkish Airlines (dott. Scimone)1 - Al<strong>it</strong>aliaUn grazie particolare:Dott. Arch. Raimondo Grassi: tra l’altro organizzòin prima visione mondiale il film “Borges, unav<strong>it</strong>a in poesia”Dott. Fiorella Rinaudo.35


Primo pianoFrancesca Baldrin.dott. Remo Cocciadott. Jus Gianfrancodott.Alessandro Fattoridott.ssa Simonetta Seragnolidott. Simeoni Giorgiodott. Alberto di Castroing. Alfio Marchinisig. Ernesto Michielisig.ra Elsa Giustozzi, organizzatrice della serata.5. Intrattenimento di Marco ZadraMarco Zadra è fratello di due exalunni, papà diLuca e Giulia e figlio del maestro Fausto (+) che partecipòal concerto per i 50 anni della Stella Azzurra.Per i 40 anni di attiv<strong>it</strong>à in Collegio di Altero Fellici(+) portò sul palcoscenico 50 bambini del minibasketcapeggiati da fr. Franco Corsi ed Emilio Tuccinardi,con la commedia “Cestini Felici”. Non si capiscebene se come attiv<strong>it</strong>à primaria insegni ai ragazzi diversamenteabili o scriva e rec<strong>it</strong>i commedie surreali.Forse questa è l’occasione per rivelarlo passando unmomento si ilar<strong>it</strong>à unica.(Alla fine consegna di una targa e pen-driver a MarcoZadra e al suo collega da parte del Preside, delfiglio Luca e della figlia Giulia.)6. Da consumarsi entro e non oltre”Gli ex alunni stanno preparando la commedia “daconsumarsi entro e non oltre”, scr<strong>it</strong>ta da Matteo Bellagambae Fabio Cavalieri, in programma il 15 maggio2011, al teatro Alibert, con la regia di Matteo Bellagambrae Cristina Giustozzi. Ora ce ne danno unabreve anticipazione.7. Distribuzione della pen-drive ricordoai “Collaboratori-giornalisti”Il ricordo consiste in una pen-drive con inser<strong>it</strong>etutte le copertine di Time, dal primo numero dellaprima redazione ai numeri di oggi.Per avere un elenco completo di tutti gli Autori36


Primo pianoXXV di Time OutDott. Giuseppe Norelli.Il dott. Sergio Ribaldi, uno dei fondatori di Time Out.37


Primo pianoGiulia Lytvynchuk ha sfogliato tutti i Time Out, dal1973 ad oggi. Ne è nato un volume dal 1973 al2004 e un supplemento dal 2005 al 2011.Sotto il porticato potete trovarli tutti rilegati. Ma nonsi portano via! Si vedono solo!Sotto il porticato ci sono anche dei dischi con tuttii Time Out; dei numeri di Time Out che si possonoprendere e delle foto che si possono prendere comericordo.Potevamo distinguere i più anziani dai più giovani,ma i più anziani di oggi sono i più giovani di ieri.La prima redazione era composta da Ariel Di Castro(4 elementare) Francesca Staasch (2 media), SatolliLuigi (5 ginnasio..), Eva Pellegrini (4 ginnasio)... Oggisono tutti Professionisti anche nel campo del giornalismoe oggi il più piccolo collaboratore frequenta laquarta elementare, per cui viene dato a tutti lo stessoricordo: ai più giovani per incoraggiare a continuaree ai meno giovani per continuare.Sono chiamati in ordine alfabeto. I presenti r<strong>it</strong>iranoil ricordo dal Preside.Siamo riusc<strong>it</strong>i a rintracciarne moltissimi. 420 ci han-no dato l’adesione, ma non tutti sono presenti.(Chiamare per primo Satolli Luigi “Il Panchinaro” ilprimo D.re - una targa e una penna.)Collaboratori dal 1973 al 2011 (elenco preparatoda Giulia L<strong>it</strong>vinchuk)A) FRÈRES E PROFESSORIGiuseppe BarbagliaMichele BarileAugusto BartoliniTarquinio Battisti+ Lorenzo BernardiniValerio BianchiniLucio BriziSante BriziAlessandro CacciottiAlberto CatellaniGiovanni CastellaniMichele CataluddiRoberto CavalieriFranco CorsiEmanuele CostaDott. Filena Barrera.38


Primo pianoXXV di Time OutLivia Lirosi.V<strong>it</strong>o CosentinoGiuliano ElmisiGiuseppe EusepiMario EusepiFrancesco EusepiLetizia FallaniElisabetta del MonacoLucio FeliciLorenzo FilippiAntonio FormisanoGiulio FerroniPaola InglettiAnnalisa MalatestaRodolfo MeoliAlessandro MartiniGuido OrsiTommaso PaoloniAntonio PaparozziMarina PescarmonaRiccardo PetroniDonato PettiAntonio PopolizioElio Prosperini,Giorgio PasqualiniLuigi PetroniChiara RamponiRocca PioAnna Maria SantoneStefano ScudoAndrea SicignanoMartino StierleDora TaddeiOsvaldo TafaroMaria Pia TomassiniAlberto TornatoraEmilio TuccinardiCiro V<strong>it</strong>ielloDomenico VolpiniMonica FuscoElisabetta FogliettiAntonio Barban.B) GIOVANICecilia AdrowerIsabella AlessiGiulia AloisioLucia AmbrosioBenedetta AnelliNicoletta AgozzinoMaco AlocciAldo AmatoCostanza AndriolaAndrea Angelieri39


Primo pianoPatrizia consegna a fr. Pio la targa ricordo.Tommaso AngeliniCarlo Alberto AuciFrancesca BaldassiFrancesca BalzaniM.R. BarracoGiulia BartoliniLudovica BenedizioneGregorio BergodiSerna BernabeiGiovanni BertoliGinevra BiedanerlliClaudia BisignaniFilippo BornerFrancesca BoldriniStefano BombaMargher<strong>it</strong>a BonazziEleonora BozzoniCristina BrizzolariMichele BarileLeonardo CaltagironeAscanio CapparoniAngelo CardilloFrancesco CarliAlessandra AnzaloneRoberta BacciniAlberto BalzaniAlessandra BarracoAugusto BartoliniCarlo BenedizioneDomiziana BertgodiBenedetta BerlocoFederica BernasconiGuendalina BianchiAlessandro BiottiPaolo BoccanelliFederica BoldriniLuca BoldriniCarola BonamicoEugenia BoniniNicolò BrigantiT<strong>it</strong>ta BrunoTommaso CalòM.L.CalzettaChiara CapponiFlavia CarieriCarlo CasasFlaminia CasiniGiacomo CeccarelliDario CecchettiFederico CeriniAgnese CesariAnna M. ChiarielloGiulia CintiV<strong>it</strong>toria C<strong>it</strong>erniGiovanni ContestabileCarlo CurtiAlice D’AmbrosioSara D’ItriMatteo De FonsecaVictoria De SanctisAriel Di CastroErnesto DissegnaChiara ElekMarta EvangelistaVeronica FabbiLivia FaccioloM.E. FaraggianaGiorgia FarinaSandro FasciottiWalter CavalieriSimone CeccarelliDuilio CeriniFrancesca CeriniMatteo CesariGiovanni ChiarielloVeronica CiolliAltea CompostellaMarcello ContestabileRenato CultreraNilde D’AndreaClarissa De AngelisPaolo De LucaValentino De VecchisAlessia Di GirolamoEva DottiAlessia EpifaniFilippo FabbiLuciana FabbriLetizia FallaniViginia FarfagliaFrancesco FasanoSara Favella40


Primo pianoXXV di Time OutRiccardo FebbrarettiFrancesca FenoalteaManfredi FerrariMassimiliano FiocchettoGemma FontanelliElisabetta FrascellaEmanuele GagliardiLucrezia Gallo-Giulio GalottiV<strong>it</strong>tora GasbarriGianfranco GattiF.Saverio GentiliLucrezia GermaniGuglielmo GiacaloneVirginia GiacardiFederica GialloretiMarcello GiordanoCristina GiustozziV<strong>it</strong>toria GrilliAndrea GuminaGuendalina GuidiGiovanni IzzoElena LirosiGiovanni LoyLucio FeliciMichele FenoalteaGiulio FerroniFrancesca FlorioNicole FranceschiniCostanza FinoEmilio GaldieriAndrea GaloniBenedetto GàndolaFlavia GattiM.C.GentileChiara GermaniM.M. GermaniGuido GiacaloneFrancesca GiacominiV<strong>it</strong>toria GilardoniAugusta GilardiLucia GorettiFederico GuerzoniOlimpia GrassiEmanuele GuidottiGiustina LauroGiulia LofocoValentina MacalusoLucrezia MacedonioGianluca ManniIlaria MarangoniCaterina MarianiStefano MarzaniAngelica MarzialiMaurizio MastantuonoLuigi MazzonciniM.A.MerendinoElisabetta MichelangeliSbordo.Marianna MacedonioMaurizio ManniEdoardo MarchettiA.Maria MariniAlessandro MarzanoFrancesca MascagnaAnna MazzonciniAndrea MazzoniValerio MerendinoFrancesca MichelangeliRose per Elsa Giustozzi e Patrizia Carrarini41


Primo pianoCristina Michielin Augusto MiglioriParizia MiglioriLuisa MirtellaMarco M.Mizzau Ascanio ModenaBenedetta Molaioli Marco MolaioliT.Raffaele Molinari Aless. MonastraGiacomo Moretti Giulia MorettiFlaminia Moscato Marco MoschettiTiziana Moschetti Davide MsellatiEleonora Munaretto Federico MarchiMass Mazzarella Federica MarchiniFederico Perconti Marta NapoleoniRiccardo Napoli Francesca Napol<strong>it</strong>anoAndrtea NegroFrancesco NenciMargher<strong>it</strong>a Nicolini Nikos SigloukouAlessandro NisiGiuseppe NorelliAndrea NuzzoGuido OrsiDanile OttaviCristina OrziGianluigi PaciniFedra PaganelliCarlotta Paladini P. F. PalamaraG. L. Palmerini Lucia PalmeriniElena Palombelli Francesca PallottaMelissa Palumbo Benedetta ParaviaMarco Pedacchia Elena PellegriniEva PellegriniMattia PeroniVeronica PetrucciElena PiombinNicole PistilliCarolina PoccioniFilippo PompiliClaudia PuglieseFabio PulcinelliFiliph PerottiBenedetto RebecchiniF.R. RenzettiM.T. RicciFiorella RinaudoAnna Viola RocchiCarlo RodriguezSilvia RognoneLeone RomaniEdoardo RosiLeonardo RossiAsia Ruffo di CalabriaDavide RubiniElena LirosiAlessio PendibeneElena PetraccaMarco PinciBetarice PirriCarmelo PizzinoAlfredo PolizziRuggero De LeonGiuseppe PugliesePasquale PettiFilippo M. ReaMatteo RebecchiniSergio RibaldiManuel RiggioEnea RipoliRaffaele RocchiLudovica RodriguezLorenzo RomaEdoardo RosatiEmiliano RossiLudovico RossiLavinia RussoP.L. Roesler FranzSusanna SalvaggiMarco Zadra.42


Primo pianoXXV di Time OutSono tutti Zadra sputati!Maurizio Salvaderi Elisabetta SalvatoriM. Iole Sanasi Alessandra SaponaraArianna Saponara Roberto SaracinoEmiliano SarmiFabio SatolliEugenio Scipione Stella ScipioneSveva ScipioneGiovanni ScocciniDonatella Scuderi Carolina SelloniAndrea SerafiniGiulia ServideiArmando SestiliPietro SforzaVincenzino Siani G.L. SimonazziLudovico Simoncelli Flavia SordiSimone SozioG.M. SpagnoliLorenzo SpinelliM.T. SquillaciCaterina StainoGiulia StramaccioniM. Flavia Staniscia M.T. SpirpeGiorgia TaballiGiulia TaballiTesta FrancescoFranco TianoFederico TolaDiletta TomassiniSimone Trabucco Lorenzo TraniLudovico TraniIlaria TransiMariella TrucchiArianna TordiLuca UlissiBeatrice VesciGloria VioliCecilia ZavattaroElisabetta Foglietti8. BuffetAdriano ZampoliniMonica FuscoNel quadriportico sono disponibili due tipi di dischi:con una selezione dei Time Out o con il powerpoint preparato da fr. Emanuele.Ci sono poi tutti i Time Out rilegati, ma si prega diguardare solo e non toccare.Nei cestini sono a disposizione delle foto e deiTime Out che si possono prendereArrivederci e grazie a tutti.Andiamo a prenderci un caffè nelquadriportico e partiamo per ilprossimo appuntamento!43


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Primo pianoXXV di Time OutFESTA IN TEATRODEDICATA AI PROTAGONISTIDI UNA MERAVIGLIOSA AVVENTURASABATO 7 MAGGIO 2011 - ORE 17.30PROGRAMMA:Saluto del Direttore Fr. Pio RoccaRelazione di Fr. Remo L. GuidiVideonarrazione di Fr. Virginio MattocciaAnimazione dell’Ex Alunno Marco ZadraIntermezzo leggero a cura di Ex AlunniConsegna targhe e medaglieSegue buffet in sala da pranzo56


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Primo pianoXXV di Time OutTime Outdirettore irresponsabile“Il panchinaro“Luigi SatolliChe cos’è? Cosa significa?È il nome che il grande mondo del basket americanodà al minuto di sospensione, l’attimo magico in cuil’allenatore cerca di consigliare i giocatori.Ora voi potreste dire: a NOI cosa importa?Adesso ve lo diciamo.Questo appuntamento settimanale vuol essere un minutodi sospensione dalla v<strong>it</strong>a scolastica, per farci interessaredei fatti che accadono nella nostra palestra.L’idea di un notiziario settimanale sulla (molta) attiv<strong>it</strong>àdel BASKET del S. Giuseppe-De Merode è venutaa un gruppo di amici, composto da Frères, alunnied ex alunni che hanno creato e mandano avanti lasquadra del De Merode, mil<strong>it</strong>ante nel campionato diPromozione; gli stessi che con sacrificio insegnano aiminicestisti i primi rudimenti dei fondamentali, gli stessiche con pazienza organizzano il torneo interno delTriennio e del Biennio.Ogni mercoledì cercheremo di darvi notizie sullasquadra di Promozione, sui corsi e sui tornei internisegnalando le classi e gli alunni che si metteranno inevidenza.Ciò che vi chiediamo è un po’ di pazienza all’inizio,e, in segu<strong>it</strong>o un INTERESSE sempre maggioreverso questo foglio (sul quale tutti possono scrivere) esoprattutto verso la pallacanestro, specie quella praticatain Collegio.78


da Time Out 1974Gigi Satolli ricorda la nasc<strong>it</strong>a del nostro giornale“Così partimmo con Time Out“79


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da Time Out 197481


Primo pianoCost<strong>it</strong>uzione, Italia, Europa,scuola: “hic Rhodus, hic salta”Luciano Corradini82


da Time Out 199683


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da Time Out 1996Cost<strong>it</strong>uzione, Italia, Europa, scuola: “hic Rhodus, hic salta”85


da Time Out 1996Cost<strong>it</strong>uzione, Italia, Europa, scuola: “hic Rhodus, hic salta”86


da Time Out 2003Punto di partenza: l’amoreTeresa di Calcutta87


da Time Out 2003Punto di partenza: l’amore88


da Time Out 2003Il teatro nella scuolaAdelaide Porcelli89


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da Time Out marzo 2003Il teatro nella scuola91


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da Time Out marzo 2003Il teatro nella scuola93


Primo pianoRicordo di un gentiluomoFrère Remo Guidi94


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da Time Out 1995Ricordo di un gentiluomo97


Primo pianoIl teatro è lavorare nell’oscur<strong>it</strong>àDietro le quinteCarlotta Rodriquez98


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Primo pianoIl teatro è moltiplicazione della personal<strong>it</strong>àMa io, chi sono?Letizia Bixio100


da Time Out 2003101


Primo pianoIl teatro è mettersi alla prova?Giorgia Farina102


da Time Out marzo 2003103


da Time Out marzo 2003Il teatro è mettersi alla prova104


Primo pianoI francobollipiù belli del 2010Ogni anno un’importante rivista filatelica chiede ai proprilettori di votare il francobollo più bello dell’anno precedente,emessi dall’Italia , dalla Repubblica di San Marinoe C<strong>it</strong>tà del Vaticano.Quest’anno sono stati votati quelli del 2010, e tra 107francobolli candidati, i primi tre classificati sono dell’Italia.Precisamente i bozzetti sono stati realizzati da Angelo Merenda,un grafico della “Filatelia” di Poste Italiane.Il secondo classificato riguarda, invece, un francobollo dellaserie tematica “Made in Italy”, è un tr<strong>it</strong>tico che celebra il100° anniversario della fondazione della casa automobilisticaAlfa Romeo. Sono rappresentate la prima autovettura realizzatadall’azienda la 24 HP del 1910 e l’ultima la nuova Giulietta.Il primo classificato si aggiudica il 56° francobollo d’oro,riguarda un foglietto emesso per ricordare il 150° anniversariodella spedizione dei Mille, con cui Poste Italianeha dato inizio alle celebrazioni dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia.Il foglietto comprende quattro francobolli e riproduconole tappe più importanti delle imprese dei Garibaldini;l’imbarco di Garibaldi a Quarto, lo sbarco a Marsala, labattaglia di Calatafimi e l’incontro a Teano tra Garibaldie V<strong>it</strong>torio Emanuele II.Si aggiudica la terza posizione, un altro foglietto che celebrail completamento della linea ferroviaria ad alta veloc<strong>it</strong>à Torino-Salerno.La vignetta raffigura il treno Frecciarossa in evidenza su unosfondo con i colori verde e rosso rappresentati nelle loro sfumature.105


CulturaLa Divina CommediaUn libro su cui tanto si è dettoe tanto resta da scrivere1. Necess<strong>it</strong>à e rischi di un commentoalla ‘Commedia’di Remo Luigi GuidiÈ fresco d’inchiostri Il poema sacro al quale ha postomano e cielo e terra (a cura di E. Mattioda, M. Colonna,L. Costa. DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia,edizione integrale, Torino, Loescher 2010, pp. 848 €24), e Time out, che segue sempre con interesse questeiniziative, ha chiesto a Remo L. Guidi di presentareil testo ai suoi lettori.Mettere in cantiere un commento alla Divina Commediaè propos<strong>it</strong>o arduo, farlo per la scuola delgiorno d’oggi rischia di esserlo da irresponsabili,perché Dante, da sempre, è stato uno scoglio trai meno facili ad aggirarsi: lo fu per gli studiosi, ebisognò attendere Francesco De Sanctis perché sene incominciasse a capire qualcosa, anzi a parlarnecon maggior rispetto, e le sue parole cadderocome un maglio sull’ Italia del Risorgimento («il suoprimo e maggior poeta è Dante»), alla quale il grandecr<strong>it</strong>ico ricordò pure la perenne attual<strong>it</strong>à del Fiorentino:«a quattro secoli di distanza il problemasi ripresenta, ma i termini sono mutati. Il punto diInferno IX – Ramon de Mur – Giudizio universale.106


CulturaIl primo e maggiorepoeta di Italiapartenza non è più l’ignoranza, la selva oscura, mala sazietà e la vacu<strong>it</strong>à della scienza, l’insufficienzadella contemplazione, il bisogno della v<strong>it</strong>a attiva».Ecco, qui sta il presupposto dell’assiduo r<strong>it</strong>orno deiposteri sulla Commedia nell’ultimo secolo: i problemisu cui Dante rifletteva sono anche i nostri, le sfidealle quali volle rispondere sono tali da precorrere <strong>it</strong>empi e farsi del presente, oggi come domani. E perspiegare questo enigma si è mossa una centuria diMaestri che, con pazienza e perizia, hanno cercatodi metabolizzare l’enorme cumulo di elementi teologici,polemici, lirici, storici, linguistici e scientificiracchiuso in un<strong>it</strong>à invidiabile nei cento canti del poema,per renderlo tollerabile agli sdegnosi ed el<strong>it</strong>arîpalati dei ragazzi.Scendere in un’ arena, però, nella quale già hannogiostrato da pari loro (ne ricordo solo alcuni) Scartazzini-Vandelli,Casini, Momigliano, Pietrobono,Sapegno e Bosco comporta il rischio di figuracce,o l’altro, non meno commendevole, di operare continuiplagi, occultati a fatica con i patetici accorgimentidei liceali il giorno della versione in classe.Così, preso il toro per le corna, Mariacristina Colonna,Laura Costa ed Enrico Mattioda (il vero motoredi spinta della triade) hanno riaperto il testo delpadre Dante, con l’ eroico intento di ammannirlo allescuole: impresa disperata più di qualsiasi altra, manon perché il poema sacro abbia perso le malie,ma perché i giovani vivono da protagonisti nellaciviltà (?) dei suoni, delle immagini e degli internauti.Supporre (o illudersi) di poterli coinvolgere in untesto che necess<strong>it</strong>a di una traduzione letterale quasifosse sanscr<strong>it</strong>o, per poi infliggere loro la condanna ascervellarsi dentro un commento sesquipedale, dovelo scoliaste di turno gli spiega chi erano quello chefece per viltade il gran rifiuto, l’altro che tenne ambole chiavi del cor di Federico, la femmina balba el’altro ancora di cui non surse il secondo, è impresadisperata, con meno fortuna di quanti andassero acercare la canna da pesca sulla cima del K2.E dato e non concesso che gli alunni superino questiscogli perigliosi, come introdurli nel significato re-Luca Signorelli – Orvieto – Incoronazione degli Eletti.107


CulturaLa Divina Commediacond<strong>it</strong>o delle allegorie, nella complicatezza dell’impiantostrutturale della Commedia, o nei riscontriastronomici, per poi associarli a una più facile ricezionedelle impennate liriche di Dante, agli scattiirosi del polemista, alle estasi mistiche, all’ impetodell’ uomo pol<strong>it</strong>ico? Perché, insomma, la Commediainsegna a trasumanare, per accedere dal tempoall’eterno, dai regni della materia a quelli dellospir<strong>it</strong>o, dalle gioie dei sensi alle ebbrezze celestiali.Tamen…Tamen c’è sempre un rimedio, per cui soloni d’oggigiorno,come quelli del Cinquecento eliminaronole vergogne del Giudizio michelangiolesco con i perizomie il martello, qui risolveranno il problema rimuovendodalla Commedia i passi difficili per quanti,tra i banchi, hanno lo stomaco ab<strong>it</strong>uato allo snack o,tutt’al più, alla tavola calda. Così facendo, però, sialtera tutto, e un alimento per lottatori di sumo diventaun budino per neonati, r<strong>it</strong>ardandone la cresc<strong>it</strong>a;ma si nega anche l’evidenza a un principio logicoindiscutibile: il prestigio di un libro è il riflesso dellagrandezza umana di chi lo compose. Dunque è lavicenda stessa di Dante a imporre un continuo r<strong>it</strong>ornoalla Commedia, perché nell’esilio pol<strong>it</strong>ico del suo autorec’è l’immagine di quanti oggi son persegu<strong>it</strong>ati edesuli; nel suo sogno di un’ Europa forte e compatta,pacifica e salda c’è la profezia che ha precorso i secoli,e l’inadeguatezza attuale a non saperla tradurrein realtà; inoltre sulle rive dell’Acheronte, come sullaspiaggia del Purgatorio e nelle sfere del Paradiso, segu<strong>it</strong>anoad affluire, ininterrottamente e in massa, gliepigoni di quella campionatura umana che egli ungiorno gettò nelle fauci dell’averno, o fece ascenderenei gorghi luminosi dei cieli. A dirla tutta, allora, ilFiorentino, è un contemporaneo di ottocento anni fa,è un inviato speciale alle cui interviste si son piegatiantichi e moderni, vivi e morti, angeli e demoni; i suoiverdetti inappellabili hanno bollato a fuoco per sempretrad<strong>it</strong>ori e ipocr<strong>it</strong>i, autor<strong>it</strong>à religiose e civili; nellebolge del suo Inferno, come nelle ebbrezze del suoParadiso, si sono dati convegno uomini di tutte le età,per ascoltare le sentenze dell’unico tra i mortali cheosò mettersi dalla parte di Dio e pronunciarne, in suavece, il giudizio.Paradiso XXIV – Giotto – Allegoria della Fede.108


Paradiso XXXI – Maestro della Cappella Rinuccini – Aparizione della Vergine a S. Bernardo109


CulturaLa Divina Commedia2. Il mer<strong>it</strong>o di quanti commentanoDanteQualsiasi progetto, pertanto, dal più piccolo al piùgrande, volto a far comprendere ai giovani la ricchezzadi Dante, mer<strong>it</strong>a un plauso incondizionato, perchédi lui non se ne può fare a meno. Gli orizzonti di un testoscolastico, tuttavia, son lim<strong>it</strong>ati, e non consentonovoli pindarici a quanti li compilano, e Mattioda che,come studioso, si muove su feudi amplissimi del sapere,qui si è messo umilmente al servizio dei ragazzi,insieme a una squadra con la quale ha saputo beneinterfacciarsi (articolata, tra l’altro, in coordinamentoed<strong>it</strong>oriale, redazione, ricerca iconografica, progettografico e impaginazione), per togliere di dosso al poemasacro la polvere dei secoli, e quella subordinazionesussiegosa con la quale i libri in cartella intimidisconoi malcap<strong>it</strong>ati studenti. Il propos<strong>it</strong>o è rilevabilenel volume a prima vista, quando, ad esempio, se neesamina lo specchio della pagina, che è ampio, perconcedere respiro agli occhi (formato 195 x 263), epoter disporre la materia grafica senza ingolfarla,con un certo margine di autonomia per i passi piùoscuri dei canti: i versi, così risultano allogati nei riquadrialti, il commento sta in calce e la parafrasi alfianco; la pagina è vivacizzata dal divario dei caratter<strong>it</strong>ipografici, dall’ampiezza degli spazi frappostatra un comparto e l’altro, dalle sottolineature, dai corsivi,dalle inchiostrazioni diversificate, per produrretanti piccoli stratagemmi atti a combattere l’assuefazione,e mantenere desto l’interesse dei ragazzi. C’è,poi un esuberante accumulo iconografico, posto neipunti strategici delle facciate, dove si alterna il biancoe nero al colore, il classico al moderno, l’acquafortealla miniatura, la tempera al guazzo. Il cosmopol<strong>it</strong>ismodegli artisti che in modo autonomo hanno inteso,in tutti i tempi, l’urgenza di ricorrere al marmo, allegno, o ai colori per esprimere il proprio coinvolgimentoalla Commedia, ne consacra l’universal<strong>it</strong>à e nefa la voce durevole per ogni categoria di persone, superandoi condizionamenti religiosi, pol<strong>it</strong>ici, culturalied economici.I curatori sono intervenuti sui canti di pertinenzacon una certa autonomia, perciò il testo riserva quae là sorprese didattiche, valide a combattere l’uggiadella prevedibil<strong>it</strong>à; in genere il canto si apre con unaintroduzione nella quale la materia è parcellizzata inTorre di Babele.paragrafi sintetici con t<strong>it</strong>oletto (prendo a caso il XXIVdell’Inferno: s<strong>it</strong>uazione, luogo, tipologia dei dannati,pena, contrappasso, personaggi); la trama espos<strong>it</strong>ivacosì intercisa è disposta su tre colonne, inoltre ognivolta che Dante si muove, c’è lo schema grafico dellacantica con l’indicazione esatta dove il poeta staindugiando; il canto si chiude con l’analisi del testo,cui possono far segu<strong>it</strong>o esercizi con gli spunti operativi(il canto IV dell’Inferno ne registra uno articolatoin comprensione complessiva, analisi formale, per unapprofondimento, con ben 16 inneschi di percorsididattici: 1-8; 9-13; 14-16) e affin<strong>it</strong>à testuali per confrontarela vis<strong>it</strong>a di Dante nel Limbo con l’analogas<strong>it</strong>uazione di Enea nell’ Eneide; la stessa rubrica nelXXIII del Purgatorio, dove Dante incontra Foresi, non110


si lim<strong>it</strong>a a riportare i sonetti 5 e 6 della Tenzone, mavi aggiunge (e ne spiega le ragioni) il dialogo tra Federicoe Deslauriers dalla Educazione sentimentale diFlaubert; la stessa ard<strong>it</strong>ezza di accostamento animail VI del Purgatorio, la cui apostrofe contro la servaItalia, di dolore ostello, ha concesso il richiamo all’ultimocap<strong>it</strong>olo del Principe machiavelliano, e al ghibellinfuggiasco da Firenze, la cui struggente bellezza vieneriproposta con la rievocazione del Foscolo nei Sepolcri(versi 165-198); noterò, da ultimo, che la limpidasimil<strong>it</strong>udine Quali per vetri trasparenti e tersi (Paradiso,III, versi 10-15) offre il destro per recuperare ilm<strong>it</strong>o di Narciso dalle Metamorfosi.3. L’innovazione nello spiegareDante non è un optionalSi ha di fronte, dunque, un impegno teso, pur conqualche rischio, a svecchiare la didattica per attualizzarnei contenuti; i dati, cioè, son qui trasmessi nell’essenzial<strong>it</strong>à: le filigrane dalle iridescenze dell’opalecare al Momigliano, per cui l’insigne maestro, smarrendosinegli obliosi percorsi del sogno, producevavariazioni sulle terzine dantesche iridescenti come ilcristallo di rocca, non hanno eserc<strong>it</strong>ato nessun fascinosui curatori di questa Commedia, e non perché nonne apprezzassero il pregio, ma perché mancano diaggancio con un gli alunni, i quali si parlano con imessaggini e facebook. Lo stesso dicasi per le esaustivericostruzioni storiche del Casini, così dettagliatee così appaganti, ma anche così démodées; una analogasobrietà dorica domina le introduzioni ai canti,assai più essenziali dei moduli cari al Sapegno, o alReggio affiancatosi al Bosco.Questi rilievi, comunque, non vogliono essere biasimi(ohibò), per opere sulle quali innumerevoli ragazzihanno trovato il cicerone per le vis<strong>it</strong>e guidate nell’oltretombadell’Alighieri; ribadisco, invece, che se imaestri non possono sconvolgere i programmi, hannol’obbligo di inventarsi nuove strategie per renderlipiacevoli, come si fa in altri settori. Forse i cuochihanno spento i fornelli, perché in farmacia vendonole pillole con le sostanze degli spaghetti e delle faraone?Forse i couturiers hanno cessato di escog<strong>it</strong>areined<strong>it</strong>i modelli, perché il fisico è rimasto immutato dasecoli? O forse i musici minacciano scioperi perché lenote sono sempre e solo sette?Luca Signorelli – Orvieto – Incoronazione degli Eletti.111


CulturaLa Divina CommediaE allora non si capisce perché debbano negarsi aimaestri capac<strong>it</strong>à innovative e di metodo, da semprealla radice di qualsiasi altra professione; se dovunquela fantasia, la creativ<strong>it</strong>à, la sollec<strong>it</strong>udine e la curamordace per farsi accogliere, o segnalarsi, equivalgonoa requis<strong>it</strong>i indispensabili, a fortiori essi debbonoessere pregiudiziali per chiunque ha il privilegio dirivolgersi ai giovani.E’ ovvio che il commento richiesto dalla Loescher aMattioda, e alle due collaboratrici, non poteva risultareperfetto, ed essi, d’altronde, erano (e sono tutt’ora)troppo ricchi di senso umoristico per contraddirmi:chiunque pianifica un libro del genere è chiamato ascegliere, cioè a fare delle rinunce, a volte imbarazzanti;di conseguenza essi hanno dovuto negarsi altrepossibili alternative oltre quelle accolte. Le soluzioni,comunque, che qui si prospettano risultano rigorosamentesostenibili con il supporto di un significativorepertorio bibliografico, ben dissimulato per non metterea disagio gli studenti, ma gli addetti ai lavori nones<strong>it</strong>eranno a individuarlo.Cionondimeno, ad esser pedanti, si potrebbe muovereda due o tre scelte qui operate per discuternecon i curatori, ed estendere lo scambio di idee ad altriaspetti del libro; ma si tratterebbe, in fondo, di un colloquiosu questioni di gusto, non di sostanza. Il commento,infatti, obbedisce a filtri con alta selettiv<strong>it</strong>à, perescludere l’ingresso a ipotesi non compatibili con gliorizzonti giovanili. Tuttavia siccome aliquando bonusdorm<strong>it</strong>at Homerus, qui potrebbero essersi aperti varchiper infiltrazioni di germi, non certo patogeni, macomunque in grado di riacutizzare sop<strong>it</strong>i disturbi neglialunni più cagionevoli. Penserei al cred<strong>it</strong>o concessoa qualche interpretazione piuttosto insol<strong>it</strong>a (vedi, adesempio, il modo come Erich Auerbach intende Paradiso,XI, 60 e p. 670); anche le letture cr<strong>it</strong>iche a finecanto, sempre molto ben calibrate, a volte potrebberorisultare fruibili solo da elementi molto bravi: pensereia quelle di E. Bigi (per Purgatorio, I) e M. Marti(per Paradiso, XI). Si rileverebbe, inoltre, una certaasimmetria nei canti gemelli del Paradiso (XI-XII), dovela figura di s. Domenico risulterebbe piuttosto in ombra,rispetto all’altra di s. Francesco. Ma i cultori delfrancescanesimo potrebbero scuotere il capo notandol’accentuazione sulle esperienze disinib<strong>it</strong>e del santoprima di convertirsi («condusse una v<strong>it</strong>a agiata e dissoluta[…], abbandonò la v<strong>it</strong>a lussuosa e gaudente»),il che va oltre la Legenda maior di Bonaventura, escavalca lo stesso Celano; probabilmente farebberodelle riserve pure sul modo come viene presentatoil rapporto del santo con Madonna Povertà (pagina670), un po’ troppo fuori quadro se lo si riporta almirabile Sacrum Commercium beati Francisci cum dominaPaupertate.Ma questi sono rilievi da spulciasillabe e di chi, armatodi lente ad espansione, vuol pregiarsi (?) di trovareil pelo sull’uovo; la realtà è un’altra: il commentoè impastato di entusiasmo per la scuola e amore peri giovani, in modo diverso resterebbe difficile capac<strong>it</strong>arsidelle energie erogate per produrlo, e del senso diumiltà che lo accompagna. Non si trova di frequentenei manuali scolastici una dichiarazione come quellaqui esib<strong>it</strong>a «nonostante la passione e la competenzadelle persone coinvolte nella realizzazione di quest’opera,è possibile che in essa siano riscontrabili errorio imprecisioni. Ce ne scusiamo fin d’ora con i lettori eringraziano coloro che, contribuendo al miglioramentodell’opera stessa, vorranno segnalarceli al seguenteindirizzo […]» (p. 2).Ma l’alloro con il quale i posteri incoronarono Danteè immarcescibile, e non saranno le distrazioni deipur volenterosi commentatori a strappargliene neancheuna foglia; la triade, invece, la quale ha elaboratoil libro in questione, ha fatto l’impossibile (e forsequalcosa in più) per convincere gli alunni che Danteresta uno dei grandi maestri dell’uman<strong>it</strong>à, contro ilquale nemmeno la forza del tempo, in grado di frantumare«l’estreme sembianze e le reliquie \ della terra edel ciel», stando al Foscolo, è riusc<strong>it</strong>a a imporre le sueleggi. E questo perché il Fiorentino è un insost<strong>it</strong>uibiledifensore degli uomini liberi, di quanti si battono indifesa della propria dign<strong>it</strong>à, e di chiunque, fiduciosonella giustizia dei posteri, non es<strong>it</strong>a a contrastare ipoteri forti dell’ingiustizia e della violenza mentre è inv<strong>it</strong>a. In tal senso la lettura della introduzione Il poemadi Dante e la cultura occidentale (pp. 6-18), firmatada Mattioda, resta una delle pagine più seducenti premesseal poema negli ultimi decenni.112


CulturaXI Concorso letterario2010-2011“L’accoglienza”XI Concorso letterario, anno scolastico 2010-11L’accoglienzaTriennio Liceo Classico e Scientifico1 Classificato2 Classificato3 ClassificatoDe Juliis PatrizioD’Ambrosio ChiaraPaesani Eleonora4 Scientifico AII Classico AII Classico ABiennio Liceo Classico e Scientifico1 Classificato2 Classificato3 ClassificatoProietti VeronicaRenzetti Francesca RomanaDel Tosto LudovicaV Ginnasio BIV Ginnasio AIV Ginnasio AI ragazzi premiati, da sinistra: L. Del Tosto, F. R. Renzetti, V. Proietti, C. D’Ambrosio, E. Paesani, P. De Iuliis113


CulturaXI Concorso letterarioNominati “con onore”In ordine alfabetico:Caruso Costanza 4gbDiana Giovanni 1scbDi bagno Dalia 2scbEcari Giulia 1scaEra Veronica 5gaFenoaltea Enrico 2scbGambarini Elisa1scaItaliano Teresa 4gbLiberatori Jacopo 1scbLupi Clara 5gaMancuso Giulia 5gbPugliese Matteo 2scaTheodoli Margher<strong>it</strong>a 2scaBIENNIO LICEO CLASSICO E SCIENTIFICOVeronica ProiettiSapersi mettere in discussioneI classificata - V ginnasio B.“L’eleganza del riccio”, libro di Muriel Burberystudia la tematica dell’incontro con il prossimo, denunciala mancanza di apertura all’incontro e attraversoquesto pensiero profondo di Paloma ci mette di fronteuna realtà molto attuale.Il racconto ci presenta un personaggio molto ingannevole,Renée, la portinaia di un palazzo di famigliebenestanti. Questa donna rinuncia all’incontro congli altri e incarna il perfetto stereotipo della portinaiatrascurata, ma dietro il suo muro di indifferenza sinasconde la vera Renée; una colta, raffinata ed intelligenteportinaia, appassionata d’arte, alla ricercadella bellezza.Veronica Proietti I classificata – Biennio114


2010-11 “L’accoglienza”L’autrice la rende v<strong>it</strong>tima della superficial<strong>it</strong>à dellasocietà in cui vive, ma io ho provato a vederla sottoun’altra prospettiva; Renée non è interessata all’incontroperché negli inquilini del suo palazzo non vedenulla, non vede nulla di sé. Siamo tanto attratti daipregiudizi e dagli stereotipi perché ci risparmiano lafatica di cercare le vere persone; il nostro sguardo nonvuole abbattere il muro che ci separa dall’altro pernoncuranza e disinteresse.Credo che, come Renée, abbiamo paura di metterein discussione le nostre certezze, temiamo che il nostromondo ci crolli addosso, questi dubbi hanno creato unospecchio intorno a noi; cerchiamo il nostro riflesso neglialtri e ormai abbiamo rinunciato ad aprirsi con il prossimo.A cosa porterà questa chiusura mentale? Cosaraggiungeremo grazie al nostro comportamento? Palomalo sa bene, conosce il nostro destino: finiremo soli,lontano dagli altri e soprattutto lontani da noi stessi.Un altro aspetto importante dell’apertura all’incontro,infatti, è quella di una maggiore consapevolezzadel nostro essere. Da tempo ci siamo accontentati diriconoscerci solo in contrapposizione all’altro, si chiama“Cultura del Nemico”; non dobbiamo essere soddisfattidi sapere solo chi “non siamo”, l’incontro conlo straniero deve essere uno stimolo per conoscere megliola nostra ident<strong>it</strong>à. L’incontro fra i tre personaggiprincipali ne dà la prova; Kakura Ozu, affascinantee fine giapponese, lontano dai pregiudizi e dagli stereotipidella cultura Occidentale scorge la – cameliasul muschio- ovvero trova la bellezza interiore di unadonna apparentemente buia e vuota.Lui svela le vere Paloma e Renèe e permette loro diincontrarsi. Raggiunta l’alchimia, ammette la scopertadi lati di sé repressi e frenati; Renèe si libera dall’oppressionedi un ricordo che la imprigionava alla suamediocr<strong>it</strong>à e Paloma apprezzerà il valore della v<strong>it</strong>ae rinuncerà al suicidio. Le maschere che avevano intrappolatoil loro “essere” nel loro “apparire” si vanificanograzie al semplice coraggio di un uomo che nonsi accontenta di vedere, vuole guardare, osservare esoprattutto cercare.Da sempre ci si è interrogati sull’importanza dellacondivisione sull’apertura alla scoperta dell’altro ealla scoperta di se stessi. Pirandello sosteneva cheogni uomo indossasse una maschera e che ciascunodi noi la interpretasse in do differente; chi se ne liberava,chi la vestiva per comod<strong>it</strong>à e chi la rendevaparte di se fino a renderla propria della sua ident<strong>it</strong>à.Lo trovo scandaloso che una persona sia privata dellasua unic<strong>it</strong>à e resa schiava degli stereotipi e pregiudizi.Spero che io possa avere la forza di mettermi indiscussione e vedere oltre me stessa, aprirmi a coluiche mi è straniero e infine spero di trovare le “cameliesul muschio”.Francesca Romana RenzettiLa paura di noi stessidiventa la paura degli altriII classificata - IV ginnasio A“Non vediamo mai al di là delle nostre certezze ecosa ancora più grave, abbiamo rinunciato all’incontro,non facciamo che incontrare noi stessi in questispecchi perenni senza nemmeno riconoscerci.” Scrivecosì M. Barbery nel suo romanzo “L’eleganza delriccio”; a confessarci questo pensiero è Paloma, mabambina di dodici anni che con occhio cr<strong>it</strong>ico osservae giudica il mondo ipocr<strong>it</strong>a di cui fa parte. La narrazionedel romanzo viene sconvolta dall’arrivo di KakuroOzu, uomo di origini giapponesi il quale si trasferiscenello stabile dove ab<strong>it</strong>a Paloma dopo la morte di uncr<strong>it</strong>ico culinario. Entra quindi in scena la figura dello“straniero”: un uomo con tradizioni, ab<strong>it</strong>udini, costumidiversi da quelli che ogni giorno venivano propostialla bambina, era qualcosa di nuovo, diverso, chepoteva susc<strong>it</strong>are curios<strong>it</strong>à agli occhi delle altre persone.In segu<strong>it</strong>o, nel corso del racconto, Kakuro permetteràalle due protagoniste, in particolare alla portieraReneè, di svelarsi, di scoprirsi e di togliersi quellamaschera che fin da giovane aveva indossato ognigiorno senza mai provare a essere davvero se stessaper paura di non venire accettata dalla società che lacircondava. Chi è lo straniero, ma più che altro, chipuò essere considerato tale? Nelle v<strong>it</strong>e svolge un ruo-115


CulturaXI Concorso letterarioFrancesca Romana Renzetti II classificata – Bienniolo da antagonista o aiutante, che influenza ha? Partiamoda questo presupposto: secondo me la categoriadello straniero non esiste, siamo tutti un po’ stranieri,avolte, nel nostro paese stesso. Segu<strong>it</strong>iamo ogni giornoa convincerci che il diverso non ci può aiutare a crearela persona che desideriamo essere, ci chiudiamo innoi stessi inventando sempre più categorie di uominiche in realtà non esistono, ma che ci rendono solamentesempre più soli e noiosi. Se proseguiamo a costruiremuri credo che probabilmente alla fine ancheil nostro compagno di banco ci risulterà essere uno“straniero” e questo solo perché è differente da noi.in realtà. In alcuni racconti, pagine di giornale, glistranieri sono visti e descr<strong>it</strong>ti come problemi, pericoli.Non posso negare, in effetti, che molti di loro cercanodi arricchirsi entrando in contatto con la delinquenzae con la violenza. E’ un problema nostro come loro edobbiamo cercare di aiutarli ad uscire da questa “dipendenza”.Noi rappresentiamo un piccolo tassellodel meraviglioso mosaico che è il mondo e dobbiamocercare di far combaciare tutti i componenti per costruiree creare un qualcosa di armonico.Il confronto con gli altri, per noi adolescenti, pensosia fondamentale per formarci, per renderci menoignoranti e perciò per allargare le nostre conoscenzee renderci più aperti nei confronti del mondo. Cidobbiamo chiedere chi siamo noi e non chi sono loroperché forse questo timore di aprirsi con gente diversaè dato a sua volta dalla paura di scoprire chi siamo116


2010-11 “L’accoglienza”Ludovica Del TostoSi può vivere diversisenza paura del giudizio degli altriIII classificata - IV ginnasio ANella nostra società odierna lo straniero è visto epercep<strong>it</strong>o da molte persone come un individuo pericoloso,da ev<strong>it</strong>are perché “diverso”, con le sue origini ele sue tradizioni; non è come noi perché ha un coloredi pelle differente, ha un accento particolare oppurecrede in un altro Dio. Spesso, però, coloro che noichiamiamo “diversi” possono insegnarci a r<strong>it</strong>rovarenoi stessi, a disvelare ciò che in realtà siamo e nonciò che vogliamo apparire agli altri per stereotiparci.Ne “L’eleganza del riccio” di M. Barbery, l’incontrocon lo straniero è una delle tematiche principal<strong>it</strong>rattate dall’autrice; nel romanzo, con l’arrivo diKakuro Ozu in rue de Grenelle, a Parigi, la visionedel mondo da parte delle protagoniste muta totalmente.Infatti Renée e Paloma, durante i loro incontri conKakuro, vivono dei momenti nei quali si sentono lorostesse, Renée Michelle e Paloma Josse, la portinaiaacculturata e la ragazza bizzarra, ma al contemporiflessiva e brillante; non si sentono facenti parte dellasocietà perché anch’esse, nel loro animo, si sentonostereotipi nella massa. Con Ozu, però, riescono adaprire il loro cuore e ad essere ciò che sono, poichériconoscono di avere molti interessi comuni conKakuro, anche se è uno straniero. Capiscono, infatti,seguendo l’esempio di Ozu, che si può essere diversisenza aver paura del giudizio degli altri.La stessa mental<strong>it</strong>à si può apportare alla nostra v<strong>it</strong>aquotidiana: quasi ogni giorno ci cap<strong>it</strong>a di stare acontatto con stranieri, chi a scuola, chi a casa, chiLudovica Del Tosto III classificata – Biennio.117


CulturaXI Concorso letterarioalla fermata dell’autobus; il nostro istinto ci spinge adavere paura, ad essere diffidenti, ma in realtà sonosensazioni infondate, non conosciamo abbastanzal’altro per giudicarlo. Infatti lo straniero non è sempreda ev<strong>it</strong>are; anzi spesso porta nuove innovazioni,nuove idee che possono aprire la nostra mente e farcivivere in un’altra ottica, diversa da quella che avevamoadottato fino a quel momento. Da coloro che nonsono come noi, possiamo prendere i lati pos<strong>it</strong>ivi permigliorare noi stessi, per confrontarci, e quindi pereliminare i nostri difetti e accrescere le nostre qual<strong>it</strong>à.Senza confronto, dunque, viviamo isolati dentro noistessi e tiriamo fuori gli aculei comportandoci da ricci,come dice Paloma.La nostra conoscenza con lo straniero può essereespressa con i tipi di colori: ci sono i tre colori primariche unendosi in varie combinazioni formano icolori secondari e così via; ogni informazione checonosciamo in più sul “diverso” arricchisce la nostraanima ancora e ancora migliorando la nostra v<strong>it</strong>a epermettendoci di non avere pregiudizi inutili e nonver<strong>it</strong>ieri. Essere diversi, inoltre, gli uni dagli altri è lacaratteristica che ci rende unici, particolari, simili achi ci circonda ed altrettanto differenti da sembrareopposti. Facendo riferimento ai colori, infatti, possiamotrovare tante sfumature, ognuna diversa dall’altra.In “Scontro di civiltà per un ascensore a piazza V<strong>it</strong>torio”gli stranieri del palazzo non si sopportano vicendevolmenteperché hanno pregiudizi gli uni versogli altri che abbattono ogni possibil<strong>it</strong>à di stringere verirapporti di amicizia; ampliando le nostre conoscenzee i nostri pensieri contribuiamo a rendere il mondo unmosaico variopinto dalle differenze e caratteristichedei popoli e delle culture.TRIENNIO LICEO CLASSICO E SCIENTIFICOPatizio de IuliisLa paura spinge al rifiuto dell’altroI classificato - IV scientifico AIl passo in questione descrive con una dose incredibiledi realismo la s<strong>it</strong>uazione molto complessanella quale la famiglia Joad si viene a trovare, dopol’uccisione da parte di Tom, il figlio maggiore, di unuomo. Costui aveva ucciso il predicatore Casy, chesi batteva strenuamente per i dir<strong>it</strong>ti dei più deboli.E’un momento altamente drammatico: Tom infatti, inpassato, aveva già ucciso un uomo e non avrebbeneanche potuto recarsi in California, perché in statodi libertà vigilata. Ma c’è la presenza della mammache, progressivamente, in tutto lo svolgimento del romanzoassume un ruolo dominante, scavalcando ancheil mar<strong>it</strong>o (“Il babbo ha perduto il suo posto, nonè più il capo della famiglia”), battendosi in manieradecisa per mantenere l’un<strong>it</strong>à familiare. E’lei cheprende in mano la s<strong>it</strong>uazione e con pragmatismo edintelligenza riesce a compiere le scelte più adeguate.In un momento estremamente delicato, quando ormaila disgregazione della famiglia Joad è già una realtà,è importante mantenere saldi i propri valori e cheTom non se ne vada. Questo passo è evocativo inoltredel grande disagio che i Joad, come tante famiglienella loro stessa condizione, si trovano ad affrontare.Infatti, trattati come stranieri in patria, sono costrettia subire umiliazioni e soprusi di ogni genere. Daquando lasciano la loro terra, fiduciosi in un futuroed una v<strong>it</strong>a migliori, progressivamente acquisisconocoscienza della mancanza della possibil<strong>it</strong>à di trovareun lavoro ben retribu<strong>it</strong>o in California e dell’ostil<strong>it</strong>à dichi li avrebbe dovuti accogliere.Vengono trattati come bestie anche dai poliziotti,che cercano capziosamente pretesti per maltrattarli. Iproprietari terrieri, consci dell’abbondanza di manodoperae della disperazione dei lavoranti, li sfruttanoretribuendoli in maniera non equa e disonesta.Possiamo ricordare in questi casi quanto avviene nelranch di Hooper, oppure nel campo nel quale Casyverrà arrestato al posto di Tom.Il tema che si pone prepotentemente in evidenza èquello dell’accoglienza dell’altro, in questo caso deiJoad e di tanti nuclei familiari che si mettono in viaggio,sperando di raggiungere condizioni di v<strong>it</strong>a migliori.118


2010-11 “L’accoglienza”Patrizio De Iuliis - I classificato – TriennioIl problema è che dall’altro ci si sente minacciati, s<strong>it</strong>eme che possa portare scompiglio, si teme che sia unparass<strong>it</strong>a e uno sfruttatore, che possa turbare delicatiequilibri precost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i. Si ha paura della concorrenzanel mondo del lavoro e della richiesta di attenzionimateriali e immateriali.Nel romanzo “Furore” la presenza dei migrantipone problemi come l’esistenza di campi dove costoropossano vivere con un livello minimo di assistenza esoprattutto la necess<strong>it</strong>à di offrire loro un lavoro dign<strong>it</strong>osocon il quale potersi mantenere decentemente.I californiani invece temono che concedere dir<strong>it</strong>ti aimigranti sia pericoloso, perché potrebbe portare allarivendicazione di dir<strong>it</strong>ti ancora maggiori. Per questoi poliziotti mostrano tutta la loro ostil<strong>it</strong>à nei confrontidel campo governativo, dove c’era la possibil<strong>it</strong>à diavere a disposizione bagni, docce, lavanderia, assistenzae possibil<strong>it</strong>à di svago. Sempre per questoreprimono lo sciopero dei braccianti, che chiedonoun salario più giusto, a causa del quale il predicatoreverrà ucciso.Il tema dell’accoglienza dell’altro si può intravedereanche nel romanzo “Cristo si è fermato a Eboli” diCarlo Levi. In questo caso ci troviamo però in unas<strong>it</strong>uazione molto diversa, infatti è un confinato permotivi pol<strong>it</strong>ici dal regime fascista a doversi trasferirein un paese povero e sperduto della Lucania. Si trattadell’autore, un intellettuale eclettico, che viene accoltocon deferenza e cortesia per le sue qual<strong>it</strong>à e ancheperché medico. Egli si mostra disponibile ad assisterei paesani, cosa che poi gli verrà vietata, ma anche acomprendere la mental<strong>it</strong>à e la v<strong>it</strong>a degli osp<strong>it</strong>anti. Siail podestà, legato quindi al regime, che i contadiniapprezzano moltissimo la sua presenza.Operando quindi un confronto tra i due romanzisi può notare la diversa condizione socio-economicadei protagonisti, la divers<strong>it</strong>à dei motivi che spingonoall’emigrazione, il diverso numero degli emigranti, il119


CulturaXI Concorso letterariodiverso trattamento che viene riservato loro, ma anchela stessa costrizione del dover lasciare la loro v<strong>it</strong>aprecedente.In “Furore” c’è una famiglia, i Joad, che è costrettaa migrare a causa della sua condizione di estremapovertà e quindi deve affrontare l’avversione degli indigeninella sua ricerca di lavoro e condizioni di v<strong>it</strong>amigliori. In “Cristo si è fermato a Eboli” invece c’è unsingolo, un intellettuale che, per motivi ideologici, ècostretto al confino e viene accolto in maniera eccezionale.Il tema quindi dell’accoglienza dell’altro si riducead una sostanziale questione legata alla condizionedell’altro, quindi il suo status, i suoi bisogni, il suomodo di porsi e la sua incidenza sulla v<strong>it</strong>a di chi lodeve osp<strong>it</strong>are: i Joad chiedono, mentre C.Levi mette adisposizione se stesso.Ci dovrebbe essere un incontro, un franco confronto,un’apertura al diverso e alla sua ricchezza spir<strong>it</strong>ualee visione del mondo.maniera esemplare; ma allo stesso tempo impegnal’osp<strong>it</strong>ante, con il rispetto dei suoi doveri, ad offrirglile migliori condizioni di v<strong>it</strong>a e la possibil<strong>it</strong>à di esprimersial meglio delle sue potenzial<strong>it</strong>à.Sorge spontaneo l’accostamento al tema di grandeattual<strong>it</strong>à dell’immigrazione internazionale e ancor dipiù la somiglianza con i flussi migratori <strong>it</strong>aliani daSud verso Nord di tante famiglie dei decenni scorsie purtroppo, in maniera molto ridotta, ancora in atto.A favore dei Joad, rispetto a Levi, gioca il fattoredella condivisione con tante altre famiglie delle stessedifficoltà e quindi la fraterna solidarietà che si crea,come con i Wilson.Per aprirsi all’altro bisogna essere sicuri della propriaident<strong>it</strong>à e maltrattarlo è sintomatico di una grandepaura e soprattutto insicurezza.La California ha bisogno dei Joad, come i Joad hannobisogno della California, l’incontro non è avvenutoperché la California non ha saputo accoglierli.L’altro ha il dovere di presentarsi al meglio, offrendotutto ciò che di pos<strong>it</strong>ivo possiede e di comportarsi inChiara D’Ambrosio“Furore” è il numero 29II classificato - II classico AL’arteria 66 è il calvario dei popoli in fuga che scappanodalla miseria, si lasciano alle spalle la polvereche a lungo li ha sotterrati, che li ha resi poveriseppellendo i raccolti, pulviscolo che hanno respiratoaffannosamente. La tartaruga sul ciglio della stradasembra sapere dove sia diretta, si muove lentamentetra la terra rossa dell’Oklahoma, con fatica porta consé la sua casa ove, in caso di pericolo, frettolosamentesi rifugia. Uomini come animali, ammassati tra imaterassi e le stoviglie su un carro in corsa a trentaall’ora sull’Highway 66.Furore è letteratura, è economia, è storia, è denunciasociale. Furore è un numero: il ’29.La Grande Depressione dilagava in America mettendoin ginocchio il paese: l’unica speranza di tantefamiglie, come quella con cui proprio Steinbeck si avventurònel viaggio infin<strong>it</strong>o lungo la Road 66 o comequella degli stessi Joad raccontati dall’autore, rimanevala California: il paese dell’abbondanza dove <strong>it</strong>anti frutti avrebbero saziato tutti gli uomini affamatie il lavoro avrebbe ripagato le fatiche di una v<strong>it</strong>a.Ma quindici giorni di viaggio bastano per abbattereil sogno di una bianca casetta per una mamma, di unimpiego in un garage per un giovane adolescente,di un’abbuffata di uva per un vecchio lavoratore conla pelle segnata dal sole. Presto si diventa stranieri inpatria, Okies o ancor peggio bolscevichi: il 1929 èanche l’anno dell’ascesa al potere in Russia di Staline con lui la nasc<strong>it</strong>a dell’idea del socialismo in una nazione.In America il liberalismo di Roosvelt diffuse lacosì detta “Paura Rossa” ma la Grande Depressionedivenne per molti la prova finale del crollo del sistemacap<strong>it</strong>alista insieme alla bancarotta dell’Economia.La cresc<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale di Tom nel romanzo del 1929The grapes of wrath, che si completa al momento del120


2010-11 “L’accoglienza”Chiara D’Ambrosio II Classificata – Triennio.distacco dalla madre, cuore del nucleo familiare, edella morte del predicatore Casy, punto di riferimentodel protagonista, riflette la sete di giustizia e lacoscienza umana desiderosa di leg<strong>it</strong>timi dir<strong>it</strong>ti che inquegli anni si concretizzò in America. Gli immigratidelle regioni della Terra Rossa erano infatti “per necess<strong>it</strong>à”trattati come bestie perché, qualora si fosserosent<strong>it</strong>i umani, avrebbero rivendicato i propri dir<strong>it</strong>ti,si sarebbero organizzati ed avrebbero scioperato.Tom perciò alla fine del romanzo metabolizza ciòche, tra le mille parole e i discorsi confusi ma ricchidi ver<strong>it</strong>à teologiche, aveva già idealizzato e concretizzatoCasy, stanco dei maltrattamenti e sfruttamentisub<strong>it</strong>i. Le prepotenze scatenano l’odio, l’odio la cattiveria,la cattiveria la violenza. Un tema non lontanodalla nostra quotidian<strong>it</strong>à che ricorda molto da vicinogli immigrati in rivolta, circa un anno fa, a Rosarno,contro i soprusi della comun<strong>it</strong>à locale e lo spietatosfruttamento della ‘ndrangheta, che risposero conviolenza alla violenza.L’America degli anni trenta, ricca di contraddizioni,divisa tra grandi opportun<strong>it</strong>à e triste miseria, unpaese sotto la guida di un presidente come FranklinRoosvelt, unico nella storia capace di rinnovare perquattro volte il suo mandato, che con la sua pol<strong>it</strong>icadel New Deal ridiede un volto al paese: un popolocon salde radici, legato al profumo della sua terrache serviva a tenere la famiglia un<strong>it</strong>a.La famiglia Joad, nel suo pellegrinaggio, sebbene ivecchi muoiano e i bambini nascano, rimane semprequella, intatta nel suo spir<strong>it</strong>o. La mamma ne è il veroanimo: diversamente dalla tradizione e dai costumidegli anni trenta, è lei che porta i pantaloni in casa,lei che non lascia fare ai propri figli nemmeno unpasso se non sotto la sua attenta osservazione, cheminaccia i signori Joad con la manovella perché nonsi separino lungo la via. Una donna capace di buttarenelle fiamme i suoi ricordi più cari e guardare alfuturo, preoccupandosi di quello che diventeranno i121


CulturaXI Concorso letterariosuoi bambini perché non siano due bestie, come tuttisi sentivano nel corso della loro lunga Odissea.Questa triste storia è per Steinbeck l’occasione didipingere a tinte fosche una splendida metafora sullacondizione umana: la v<strong>it</strong>a come un viaggio lungouna “strada” interminabile ed impervia. Una “strada”cara anche ad altri scr<strong>it</strong>tore del novecento come JackKerouac “On the road”; nel capolavoro di Steinbecksi alternano la ricchezza, raffigurata dalle grandi automobiliche sfrecciano vicino ai “rottami con le ruote”dei poveri come i Joad e ancora miseria, illusioni, disillusioni.L’uomo esprime spesso la sua più intrinsecanatura, sempre divisa tra Bene e Male e solo specchiodell’anima universale (Holy Soul): Tom simbolo di unamolt<strong>it</strong>udine che, come l’uomo non si accorge di respirare,non si capac<strong>it</strong>a alle volte delle proprie reazioni,non sa con esattezza dove sia diretto, è v<strong>it</strong>tima dellacasual<strong>it</strong>à del fato; sa però da dove viene.Come Cl<strong>it</strong>emnestra, nel V secolo, mostrava il senoal figlio Oreste, che stava per compiere il matricidio,per ricordargli da dove provenisse, così il forte sensodi appartenenza, di dovere e di fratellanza concludonoil romanzo con la toccante scena di Rosa Teala quale coraggiosamente allatta un uomo che stavamorendo di fame dopo che, come direbbe Eschilo, “leera stato negato il frutto delle sue doglie”.Anche io mi sento di concludere così.Eleonora PaesaniLa car<strong>it</strong>à del debole verso il deboleIII classificato - II classico AUna tartaruga cammina nella polvere, lentamente,portandosi dietro la sua casa. Forse sa dove andare oforse no, ma sa di doversi muovere.Come la tartaruga, così la famiglia Joad è costrettaa intraprendere un viaggio alla ricerca disperata diuna nuova v<strong>it</strong>a, abbandonando le sterili e polveroseterre dell’Oklahoma con un autocarro, più simile a uncarro bestiame che a un’automobile, che trasporta iloro miseri averi e i loro umili sogni.La scena in particolare, posta all’incirca verso lafine del romanzo, vede la famiglia costretta a doverfare i conti con l’atto scellerato di Tom, che minacciail fragile equilibrio trovato lavorando nel campo dipesche. Di fronte all’aggressiv<strong>it</strong>à dei poliziotti davantiagli scioperanti, il giovane era scattato uccidendoneuno e proponeva quindi di andarsene per il bene familiare.La madre, che dall’inizio del trag<strong>it</strong>to ha presoin mano le redini della famiglia e impedisce in questoepisodio a Tom di lasciarli, è uno dei simboli più evidentidi un tema chiave del romanzo: l’un<strong>it</strong>à e il sensodi comun<strong>it</strong>à.Una volta lasciata per sempre la casa e la terranatia tutto ciò che possiedono sono loro stessi, laconsapevolezza di non dover affrontare tutto da solima di poter contare sui propri cari. In inglese parentisi dice relatives, dal verbo to be related: essere collegati.Come se i familiari fossero un<strong>it</strong>i tra loro da unfilo indivisibile che può essere spezzato solo dallamorte.Un senso di comun<strong>it</strong>à che con il procedere dellanarrazione si estende anche agli altri profughi, aglialtri figli della Depressione che con valigie piene disperanze e di sogni arrancano verso la California.Ne sono l’esempio i Wilson, moglie e mar<strong>it</strong>o che perun breve lasso di tempo accompagnano i Joad e con iquali si crea un legame più stretto di quanto si potesseimmaginare nel momento in cui partecipano alla mortee alla sepoltura di nonno Joad. Non ci sono più iJoad, i Floyd ma solo gli Arkies, gli Okies, i contadinidel Texas e dell’Ohio coesi per la transumanza che lirende così simili tra loro e così diversi dai Californiani,i ricchi Californiani che li disprezzano e li temonoal punto di armarsi di fucili e lacrimogeni. Il sognoamericano è crollato e “The grapes of wrath” ne èla prova: le migrazioni non avvengono più dall’Europao dall’Asia, bensì le masse si muovono dagli statiamericani che la Grande Depressione ha messo inginocchio.122


2010-11 “L’accoglienza”Eleonora Paesani III classificata – Triennio.Il sogno nel libro s’infrange con l’arrivo in California,idealizzata come un luogo m<strong>it</strong>ico, una sorta diArcadia del ventesimo secolo, la cui immagine perfettacostru<strong>it</strong>a nella mente degli emigranti si sgretolaalla vista della frutta che marcisce sugli alberi e dellebaraccopoli di periferia dove sono costretti a soggiornare.Le loro aspettative di trovare lavoro, costruirsiuna casa e quindi di ricominciare a vivere vengonodeluse dall’astio che serpeggia fra gli ab<strong>it</strong>anti dellaSalinas Valley nei confronti dei disoccupati degli staticentrali. Si r<strong>it</strong>rovano quindi emarginati dai loro stessicompatrioti e nel subire costanti angherie e soprusipian piano la loro uman<strong>it</strong>à lascia spazio a tratti piùbestiali.La car<strong>it</strong>à infondo di cui parla Steinbeck è la car<strong>it</strong>àdel debole nei confronti del più debole, mai un attodi clemenza fatta da un ricco verso il povero. E diquesti piccoli gesti è intriso il romanzo che si chiudeproprio con la scena di RosaTea che allatta un poverovecchio. Che sia la capac<strong>it</strong>à di dare anche quandonon si ha niente che ci rende veramente ricchi?Verso la fine del libro, durante la pioggia torrenzialeche porta via il lavoro, vi è un paragone tra gliOkies e i cavalli, visti entrambi come forza lavoro maai cui ultimi viene dato un valore maggiore e con lapioggia sono portati al riparo nelle stalle, a nessunoinvece preme della sorte degli Okies.123


CulturaL’esperienza a New YorkAmbasciatori plenipotenziariall’ONUdi Eddy BozzoniCultura, relazioni internazionali e un pizzico didivertimento, tutto riassunto in un unico progetto:Model Un<strong>it</strong>ed Nations. I liceali di tutto il mondo,tra cui una gruppo in rappresentanza del CollegioSan Giuseppe Ist<strong>it</strong>uto De Merode, si sono riun<strong>it</strong>i aNew York dal 10 al 17 maggio per mettere in attoun intenso lavoro di simulazione, obiettivo finale diun anno di studio e preparazione. Il nostro ruolonell’amb<strong>it</strong>o del MUN era di rappresentare una nazione,nel nostro caso la Zambia, divisi nelle variecommissioni e quindi ognuno si è trovato ad affrontaredifferenti “topics” che toccavano tutti gli argomentipiù attuali. Probabilmente è difficile riassumerecosa sia stata quest’esperienza e quanto grandesia stata l’emozione per ognuno di noi. Spesso sisottovaluta la difficoltà nell’affrontare coerentementetematiche attuali in una lingua straniera e per dipiù di fronte a un vasto pubblico, ma ,mettendo daparte un po’ di timidezza, e soprattuto seguendogli indispensabili consigli dello staff, che ci ha segu<strong>it</strong>oper sei mesi, siamo riusc<strong>it</strong>i a dare il megliodi noi stessi e possiamo dire di avercela fatta. Al124


Culturacon il progettoModel Un<strong>it</strong>ed Nations


CulturaAmbasciatori plenipotenziari a New Yorkdi là del lavoro di commissione e delle tante amiciziestrette, l’emozione più grande è stata senz’altroquella di entrare nel Palazzo di vetro, celebre sededelle Nazioni Un<strong>it</strong>e, sedersi in seconda fila nellaregolare postazione dell’Italia e poter assistere aldiscorso di alcuni ambasciatori permanenti all’Onue soprattutto del segretario generale Ban Ki Moon.Ha acceso in noi l’interesse verso una futura carrieradiplomatica e ci ha dato la speranza di poteressere il cambiamento nel mondo, anche grazie allacooperazione di diversi stati. Possono sembrare parolema per noi si stanno trasformando in fatti. Senon dovessimo cambiare il mondo di certo siamoriusc<strong>it</strong>i ad affrontare le nostre paure e insicurezzee abbiamo imparato tutto riguardo le relazioni internazionali.Abbiamo lasciato da parte i pensieriquotidiani, la macchinetta, la festa del sabato serao il vest<strong>it</strong>o da indossare, per immergerci in un mondopiù maturo e affronatare i problemi reali cheaffliggono la nostra società, così da renderci contodi quanto sia importante la consapevolezza di ciòche ci circonda.Questo è il classico esempio di un’attiv<strong>it</strong>à cheserve a crescere e ad aprire la mente, alternandomomenti più formali a quelli di puro divertimentoe di vis<strong>it</strong>a culturale di una delle c<strong>it</strong>tà più grandi eaffascinanti del mondo: la grande mela.Speriamo che l’anno prossimo molte più personeaderiranno a questo progetto con serietà e costanza,e che tornino realizzati ed entusiasti tantoquanto noi!127


CulturaIl Mago di OZIl teatro nella scuola primariaMi sono perso lungola “strada dei mattoni gialli…”di Fr. Pio Rocca“Il Mago di Oz” lo avevo già visto in diverse edizionicinematografiche (compresa naturalmente quellastorica di Victor Fleming, con Judy Garland nelruolo di Doroty) e la sua storia fantastica l’avevo lettanel romanzo di L. Frank Baum; trattandosi però delTeatro dei miei bambini della Primaria l’attesa era unmisto di curios<strong>it</strong>à e di apprensione perché la storia èsì bella e famosa, ma l’allestimento scenico è anchemolto complesso, soprattutto per bambini piccoli econ tante classi.Mi chiedevo, nei mesi di febbraio e marzo: riuscirannoi nostri eroi delle elementari a fare centro anchequesta volta, come negli gli anni scorsi e, soprattutto,dopo il successo strep<strong>it</strong>oso di Pinocchio?Non vedevo grandi manovre, non sentivo cori chemi facessero pensare a prove generali. Sapevo chetutti gli insegnanti erano sotto pressione per conciliarela “rec<strong>it</strong>a” con gli altri mille impegni che una scuolacome si deve richiede. Gli alunni delle Quinte mi sem-Elena Palombelli129


CulturaIl Mago di OZbravano più presi e compresi degli altri, forse perchéavevano parti assai impegnative e in lingua originale(The Wonderful Wisard of Oz). Insomma molta tensionema poco risultato in apparenza.Avevo in agenda la data di giovedì 14 aprile per laprima rappresentazione e ad una settimana dall’eventodi prove in teatro nemmeno a parlarne…Conoscendo bene l’Ispettore Augusto Bartolini (chemi rassicurava), le insegnanti tutte, il maestro Aleardo(lui sì Mago davvero di luci, suoni ed effetti speciali) eLarissa Staino (per i balletti) sapevo che anche questavolta il miracolo ci sarebbe stato. All’ unica prova generalecon tutte le cinque classi (cioè oltre 100 bambini!),sul palco insieme per la prima volta, non hovoluto partecipare per non perdermi “l’effetto che fa”.130


Eleonora Paesani III classificata – Triennio.131


CulturaIl Mago di OZE finalmente arriva il gran giorno. Il Teatro dellascuola è grem<strong>it</strong>o in ogni ordine di posti e in molti hannotrovato posto in galleria. Doroty e il suo cagnolinoToto, l’Uragano, il Paese dei Ghiottoni, lo Spaventapasserie i Corvi, i Papaveri velenosi, il Boscaiolo diLatta, il Leone Codardo, le quattro Streghe buone ecattive, le Scarpette d’Argento di Doroty, finalmente laC<strong>it</strong>tà di Smeraldo, il Mago di Oz e il finale classico“tutti vissero felici e contenti”. Il miracolo si è ripetuto.E giù applausi a scroscio, come un vero uragano,per la passerella finale. Occhi lucidi di commozionenei gen<strong>it</strong>ori (specialmente i nonni),respiro di sollievoper i maestri (“e pure stavolta è andata!”), orgogliodel Direttore per avere alunni e insegnanti così straordinari,e gli alunni (un po’ stanchi) della sezioneA che si meravigliano di tanto “rumoroso” successo.Domani si replica: tocca alla B. (E lo scrivente, a posteriori,registra altrettanto successo e gloria).Francesca Florio133


CulturaSpettacoliGli spettacolidel corsoprimario!1992 Le colombiadi (scoperta dell’America)1993 La bella e la bestia1994 Storia moderna, favola antica(da I Promessi Sposi)1995 Tutti a teatro1996 Giro del mondo in 80 minuti1997 Forza, ven<strong>it</strong>e gente1998 Romeo e Giulietta1999 Storia de casa nostra2000 Il Giubileo2000 I dir<strong>it</strong>ti dei bambini2001 Canto di Natale2001 Il libro proib<strong>it</strong>o2002 La scoperta dell’America2002 Forza, ven<strong>it</strong>e gente2002 Tarzan2003 La stella cometa2003 Il treno dei desideri2004 C’era una volta in…5 fiabe2006 Giro del mondo in 80 minuti2007 Forza. ven<strong>it</strong>e gente2008 Storia de casa nostra2009 Zapping2010 Pinocchio2011 Il mago di Oz135


Day By DayLaboratorio di scienzeGiovani scienziatiin laboratoriodi Marina PescarmonaNelle usuali eserc<strong>it</strong>azioni di laboratorio è l’insegnantea mostrare ai ragazzi gli esperimenti. E’ l’insegnantea sceglierli, a eseguirli e ad avere la soddisfazionedi susc<strong>it</strong>are sempre interesse e curios<strong>it</strong>à.Ora, ho voluto scrivere per raccontare invece un’esperienza che si distacca dalla norma. Sei ragazzidel primo anno del liceo classico, infatti, hanno gest<strong>it</strong>oautonomamente, naturalmente con la presenzadell’Insegnante, le eserc<strong>it</strong>azioni di chimica del mesedi febbraio. Sono loro che hanno cercato gli esperimentie, una volta supervisionati da me, si sonoprocurati il materiale non presente in laboratorio, lihanno provati , messi a punto a casa per poi fareGiocando con acidi e basi.136


Day By DayPescarmona-Brizie i giovani “scienziati“Cuocere l’uovo con l’alcoolla prova generale con l’Insegnante. I quattro turnidel laboratorio di febbraio si sono svolti con questoprogramma autogest<strong>it</strong>o.Stiamo parlando di Marco Moretti, Camilla Colonnae Ludovica Rocchi del primo classico B e EmanuelaBirocchi, Manfredi De Simone, e AnnamariaPalermo della sezione A. Con tanto di camice, aturno, hanno svolto davanti a dozzine di alunni leloro esperienze.Marco ha costru<strong>it</strong>o un circu<strong>it</strong>o elettrico con il qualeha verificato la conducibil<strong>it</strong>à elettrica di una soluzionedi acqua e soda caustica, e con lo stessocircu<strong>it</strong>o ha prodotto elettrolisi dell’acqua. Camilla137


Day By DayLaboratorio di scienzeL’esperimento di Ludovica138


invece ha dato un saggio di alcune tecniche dellamoderna gastronomia molecolare ed è riusc<strong>it</strong>a acuocere un uovo senza fuoco, semplicemente sbattendolocon alcool a 90°. Ha poi prodotto pallinedi Aperol divertenti per un aper<strong>it</strong>ivo.Lunga v<strong>it</strong>aal laboratorio di scienze!Ludovica ci ha mostrato come il cavolo rosso sia unindicatore di ph naturale; una soluzione di acqua edestratto di cavolo infatti cambia di colore al contattocon acidi come quello c<strong>it</strong>rico (limone) , quello acetico(aceto) e acidi forti come quello cloridrico.Emanuela ha prodotto grandi quant<strong>it</strong>à di schiumasotto gli occhi di tutti; Manfredi ha ha fattoapparire una scr<strong>it</strong>ta avvicinando un foglio al fuocoed Annamaria ha intrugliato anche lei con acidi ebasi, facendo cambiare “magicamente” il coloredi certe soluzioni.Il successo è stato grande, come anche la soddisfazionedell’Insegnante, e l’esperienza ha contagiatochi ha solamente guardato spingendolo adessere protagonista anche lui nel prossimo futuro.139


Day By DayPapa Giovanni Paolo IIL´omaggio di Poste<strong>it</strong>alianeKarol Wojtyla è beato. Ad appena sei anni dallasua morte per volontà del suo successore BenedettoXVI che lo ha conosciuto da vicino ed ha collaboratocon lui.Nelle prime settimane del suo pontificato BenedettoXVI prese seriamente in considerazione la richiestadi proclamare Papa Wojtyla «santo sub<strong>it</strong>o», cioè diaprire direttamente un processo per la canonizzazionesaltando il gradino intermedio della beatificazione.Lo stato Italiano ha voluto celebrare questo grandeevento con un francobollo, che è stato emesso venerdì29 Aprile 2011, a Roma.Con un’iniziativa senza precedenti, aderendo allecelebrazioni promosse dal Vicariato di Roma, PosteItaliane ha esteso, a tutte le Diocesi <strong>it</strong>aliane, la possibil<strong>it</strong>àdi dotarsi anch’esse di uno speciale annullofilatelico del tutto analogo a quello utilizzato nellaCa- p<strong>it</strong>ale offrendo quindi anche alle Diocesi, sulterr<strong>it</strong>orio l’opportun<strong>it</strong>à di unirsi idealmente econtemporaneamente all’analoga iniziativache si è svolta a Roma.In particolare l’immagine del francobolloraffigura un suo r<strong>it</strong>ratto realizzato dal fotografoGrzegorz Galazka l’8 dicembre1998, in occasione della Benedizionedella statua della Vergine Immacolata inRoma.Il francobollo, dal valore facciale di€0,60, è un autoadesivo su carta patinataraccolto in fogli da 15 esemplariciascuno. I francobolli posti lungo i latidestro e sinistro sono arricch<strong>it</strong>i da unaappendice raffigurante il logo dellaDiocesi di Roma.140


per la beatificazione diPapa Giovanni Paolo IIVista l’alta richiesta del francobollo tra i fedeli ei collezionisti nonché la sua composizione in minifoglio,il dentellato dedicato alla Beatificazione avràuna tiratura complessiva di 12 milioni di esemplari.Sono stati realizzati vari prodotti filatelici dedicatialla Beatificazione di Giovanni Paolo II, tra cui un “folder”che comprende oltre al francobollo, una tessera,una cartolina e una lamina d’oro con l’immagine delPapa. Questo prodotto ha riscosso un enorme successotra il pubblico proprio in occasione dei grandi festeggiamentirealizzati per l’occasione; una busta personalizzatae una serie di quattro cartoline dedicatealle quattro basiliche di Roma.Poste Italiane in passato aveva già reso omaggioa Papa Giovanni Paolo II insieme a Benedetto XVIcon due francobolli emessi il 26 novembre 2005, percommemorare Karol Wojtyla e celebrare il papato diJoseph Ratzinger.141


Day By DayVis<strong>it</strong>areImparare con i piediJacopo LiberatoriLe fontane di Palazzo Farneseriattivate per noiI scientifico BMentre venivano effettuati gli ultimi controlli, l’attesacresceva. Poi, la partenza e l’arrivo a Caprarolaintorno alle 9.30. La vis<strong>it</strong>a al Palazzo Farnese è statameravigliosa: una fantastica avventura tra enormistanze coperte interamente da affreschi e bassorilievi.Successivamente, all’esterno della struttura, abbiamopasseggiato per lunghi viali fiancheggiati daimponenti fontane che, per l’occasione, erano stateriattivate. Dopo un breve trag<strong>it</strong>to in pullman, siamoarrivati al centro “Tuscia Doc” dove ci sono stati offertii migliori prodotti locali. Il pranzo è stato tenuto pressoun albergo-ristorante proprio sulla riva del lago diVico. Dopo una parte del pomeriggio dedicata allosvago, è arrivato, purtroppo, il momento di r<strong>it</strong>ornarea Roma. Graziati anche questa volta dal traffico, deltutto assente nell’ arco della giornata, abbiamo raggiuntoPiazza Augusto Imperatore alle ore 18. Così,con un pizzico d’amaro in bocca e con l’augurio dipoter rivivere ancora una giornata del genere, siamoarrivati al termine di una giornata meravigliosa che,sicuramente, non scorderemo.Caprarola – I e II scientifico B.142


Day By DayVis<strong>it</strong>areImparare con i piediLudovica Del Tosto, Francesca Romana RenzettiTra le tombe “panettone”Con Barbara, Patrizia Valerio D’Achille nella necropoli etruscaa CerveteriIV e V ginnasio AIn tempi rapidissimi siamo giunti a destinazione ead attenderci, al nostro arrivo, vi erano due guide,una per classe, (IV e V ginnasio A) che poco dopo cihanno inv<strong>it</strong>ato ad iniziare la nostra vis<strong>it</strong>a.Entrati nella zona archeologica, immediatamentela nostra attenzione è caduta su monumenti a formadi panettone, oramai ricoperti dalla flora: nel settimosecolo a.C. esse erano tombe e vengono chiamate“Tumuli”. In segu<strong>it</strong>o la giovane guida ci ha indicatoun tumulo e ci ha inv<strong>it</strong>ato a seguirla e a entrare all’internoinsieme a lei.Nella sala interna la guida ci ha lasciato sedere eha illustrato le tre camere in cui venivano posti i defunti,raccontandoci le ab<strong>it</strong>udini della civiltà etrusca.Usc<strong>it</strong>i dal tumulo, ci siamo diretti verso un’altra tomba,meno antica di un secolo. Il corridoio era menolungo, ma la disposizione delle stanze e dei defuntiCerveteri – Una tomba “panettone“.143


Vis<strong>it</strong>are. Imparare con i piediCerveteri – IV e V ginnasio A.era sempre la stessa: le persone decedute venivanosdraiate su letti di pietra e i tumuli venivano chiusiattraverso dei massi pesanti e riaperti solo in caso dinecess<strong>it</strong>à; proprio a causa del cattivo odore e dellaspiacevole visione che i parenti dovevano sopportare,una volta riaperto il tumulo, più avanti decisero dicostruire sarcofagi.utensili e altri oggetti caratteristici della civiltà etrusca.Successivamente siamo part<strong>it</strong>i alla volta di Ceri, unpaesino a poca distanza da Cerveteri. Lì abbiamoconsumato il nostro pranzo e, appena terminato, iprofessori ci hanno lasciato del tempo libero per divertircie distrarci.Dopo aver fatto vis<strong>it</strong>a anche a questo tumulo, ci siamofermati di fronte a una scala. Quest’ultima portavaa una tomba sotterranea: la guida ci ha spiegato chegli etruschi non avevano più tanto terr<strong>it</strong>orio a disposizionee perciò furono costretti a scavare tumuli sottoterra. All’interno di questa tomba, che abbiamo potutoosservare solo da dietro un vetro, vi erano rilieviche rappresentavano oggetti, utili ai defunti nel corsodella loro v<strong>it</strong>a, e animali domestici.Una volta terminato il nostro percorso, siamo sal<strong>it</strong>idi nuovo sul pullman e abbiamo fatto una tappa nelcentro di Cerveteri per vis<strong>it</strong>are un museo che conserva144


Firenze – III scientifico A.Edoardo Pistone, Alessandro CoiaNella c<strong>it</strong>tà del Giglio il cuore e gli occhisono travolti dalla bellezzaIII scientifico AQuale miglior occasione per dimenticare le ansiee le fatiche di questo nuovo anno se non la “famigerata”g<strong>it</strong>a? E quale luogo migliore se non Firenze?Eterna e sempre viva c<strong>it</strong>tà.Così con la speranza di un’esperienza memorabileda cui tornare arricch<strong>it</strong>i, noi, del terzo scientifico Apartiamo alla volta di Firenze.E dopo un viaggio in treno durato “nemmeno il tempodi prender posto”, fra allegri comizi e discutibiligiochi di carte, ci r<strong>it</strong>roviamo nella c<strong>it</strong>tà del “giglio”,tra opere d’arte e storia antica.Un cuore pulsante di v<strong>it</strong>a e cultura che ci travolgee ci riempie negli occhi e nell’animo con la sua grandezza.Spinti perciò da questo sapore rinascimentale, sottola sicura guida dei nostri “condottieri” Tornatora e Costa,ci improvvisiamo guide turistiche e uno per voltaspieghiamo a tutti la “nostra” opera.Santa Croce, Santa Maria Novella, Ponte Vecchio…A ogni cosa il suo spazio ed il suo oratore; occasionepermette anche episodi memorabili come unatentata fortuna dalle fattezze suine.145


Day By DayVis<strong>it</strong>are. Imparare con i piediGiusto il tempo per una pausa nella quale rifocillarsie prendere contatto con gli indigeni del luogo (variandoanche per cibarie,da pietanze fuori luogo a banalicibi industriali), e poi di nuovo a capof<strong>it</strong>to tra CappelleMedicee e Palazzo P<strong>it</strong>ti; tra dotte esposizioni espettatori improvvisanti e cori da mondiale.Quando tutto ha fine ci r<strong>it</strong>roviamo stanchi, ma ricchidi cose nuove, certi di aver avuto un’ottima esperienza,che si conclude con un r<strong>it</strong>orno pendolare da casinò,con improvvisati croupier nostrani e ammaliantigiochi di prestigio da parte del nostro letterario mentore,capace di renderci incantarci con i suoi trucchi.Lorenzo SpinelliFirenze illustrata da noi è più bellaIV scientifico AOggi, 23 marzo, è un grande giorno nella storiadel IV Scientifico A. Per la prima volta in quattro annifaremo una g<strong>it</strong>a di due giorni , ma questo non è tutto;a rendere così speciale questo viaggio a Firenze èun altro motivo: saremo noi le guide alle opere chevis<strong>it</strong>eremoCon questi presupposti inizia la nostra spedizionea Firenze, con i professori Testa e Ierovante che ciaccompagnano: un viaggio in treno di poco più diun’ora e mezza su un velocissimo Freccia Rossa e arriviamoalla stazione di S. Maria Novella, s<strong>it</strong>uata nelvivo della c<strong>it</strong>tà toscana, dove sub<strong>it</strong>o ci dirigiamo alnostro albergo, l’Hotel Leonardo da Vinci. Una voltadepos<strong>it</strong>ati i bagagli, andiamo sub<strong>it</strong>o verso il primo deimonumenti importanti da vis<strong>it</strong>are: la Basilica di SantaMaria Novella, progettata da Leon Battista Alberti,e illustrataci da Cristina (abbiamo, tra le altre cose,scoperto come la facciata sia stata costru<strong>it</strong>a circaFirenze, IV scientifico A. Foto di Elisa D’Ascoli.146


Foto di Elisa D’Ascoli.sessant’anni prima della nasc<strong>it</strong>a del suo creatore!).Bisogna ammettere che vedere gli altri turisti perdersidietro guide estranee, talvolta straniere, costose e magaripoco preparate mostrava appieno la bontà dellanostra idea.Dopo essere entrati ed aver ammirato, fra le altreopere, la celebre Trin<strong>it</strong>à del Masaccio, ci spostiamoverso Palazzo Rucellai, illustre opera arch<strong>it</strong>ettonicadello stesso Alberti, la cui v<strong>it</strong>a, oltre che lo stesso edificio,ci sono presentate da Cristina e Andrea.Di strada per l’albergo, oltre all’Incredul<strong>it</strong>à di SanTommaso, troviamo il ristorante Ciro & Sons, dove abbiamola possibil<strong>it</strong>à di mangiare la famosa bisteccaalla fiorentina, insieme ad un antipasto misto ed unprimo di pasta. Alle 15,00 siamo già in marcia versonuovi luoghi d’interesse.A pochi passi dalla stazione troviamo il Duomo diFirenze, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e l’antistanteBattistero. Una volta entrati, la prima cosa cheattira la nostra attenzione è l’immens<strong>it</strong>à della cupola(prima al mondo per grandezza), progettata dalBrunelleschi. Ammirate le opere contenute all’internodella chiesa, una su tutte l’affresco del Monumentoequestre a Giovanni Acuto, la nostra curios<strong>it</strong>à ci spingesub<strong>it</strong>o (o quasi, viste le rimostranze dei vertiginosi)a salire in cima alla volta. Dopo più di 460 (faticosi)scalini e qualche testata al basso soff<strong>it</strong>to, siamo sullalanterna, la struttura in cima alla cupola che fa dachiave di volta, luogo molto panoramico dal quale sivede quasi tutta Firenze, e dal quale abbiamo scattatocentinaia di foto, sia di gruppo, sia della veduta con ilcampanile in primo piano.Ci dirigiamo alla più famosa zona di Firenze, quelladi Piazza della Signoria, nella quale possiamo dareun’occhiata al Palazzo Vecchio, alla Loggia dei Lanzie alle tante statue che si trovano nelle zone lim<strong>it</strong>rofe aquesti ultimi, senza però dare troppo rilievo ad ognunadi esse poiché da un lato il tempo a disposizionenon permette di trattarne adeguatamente, e dall’altropoiché le vedremo il giorno seguente.Cena in albergo e via, si riparte alla volta del PiazzaleMichelangelo (Forte Belvedere), un suggestivo luo-147


Day By DayVis<strong>it</strong>are. Imparare con i piedigo panoramico che svetta sulla c<strong>it</strong>tà, panorama che sisarebbe potuto meglio apprezzare alla luce del sole,ma del resto alle 10 di sera sarebbe chiedere troppo...Ale 7 del mattino, tutti nella hall dell’albergo, fracamminate arrancanti e facce comatose si va verso lasala ristorante e si fa colazione con cornetti, marmellatee dosi di caffeina da cavalli.Alle 8 siamo già in fila alle Gallerie degli Uffizi,dove straordinariamente entriamo dopo pochissimiminuti, e dopo un passaggio o due sotto il metal detector,siamo finalmente dentro. Il museo è il più vis<strong>it</strong>atod’Italia, e non a caso: le opere d’arte sono tante,famose e tutte eccelse, ma purtroppo noi abbiamopoco tempo e siamo costretti a ignorarne molte. Leopere sulle quali, però, più ci soffermiamo sono quelledi Botticelli e Leonardo. Del primo sono presenti, sututte, la Primavera e la Nasc<strong>it</strong>a di Venere, sulle qualiimprovvisiamo una spiegazione (non ci erano stateassegnate come opere da preparare) con ciò cheavevamo imparato in Storia dell’Arte. Del secondoartista, invece, Daniele, Giacomo e Luca ci illustranol’Annunciazione e l’Adorazione dei Magi.La vis<strong>it</strong>a agli Uffizi, però, è sfiancante (soprattuttoper la sveglia) e perciò ci riposiamo seduti ad untavolino del bar, che si trova all’interno delle stesseGallerie.Scaduto il tempo libero a noi concesso, assistiamoalla spiegazione del Perseo di Benvenuto Cellini daparte di Lorenzo e Marco e del David di Michelangelo(che proviamo anche a rincorrere fino al Museodell’Accademia salvo trovare chilometri di fila) da FilippoTesta e Patrizio .Pranzo in una trattoria vicina al Ponte Vecchio, semprefiorentina, come da tradizione, stavolta con le patateal forno (tutti tranne il “tavolo dei mangioni”, chehanno scroccato anche un primo) e una abbondantemezz’ ora di tempo libero. Per concludere la g<strong>it</strong>a,vis<strong>it</strong>iamo un interessante museo sulle invenzioni di Leonardoda Vinci, dove il professor Ierovante ci illustrail funzionamento degli oggetti esposti e le leggi fisicheche ne regolano il funzionamento.Ore 17:25, parte il treno per Roma, arrivederci Firenze.Foto di Elisa D’Ascoli.148


Tanta civiltà e cultura classica,a due passi da Roma!I ginnasio AAccompagnati da Dora e Laura abbiamo coninteresse segu<strong>it</strong>o le spiegazione offerte dalla guida, ilProf. Cardone. E “pregato” nel tempio della FortunaPrimigenia di PrenesteDopo un breve viaggio in pullman siamo arrivatiall’ingresso del Santuario, che sovrasta la c<strong>it</strong>tadina.Per prima cosa abbiamo vis<strong>it</strong>ato il Museo nazionalearcheologico Prenestino, s<strong>it</strong>uato all’interno delPalazzo Barberini, proprio sopra il santuario. All’internodel museo sono custod<strong>it</strong>e, tra gli altri reperti,due opere dal rilevante valore artistico, che hannosusc<strong>it</strong>ato l’interesse e l’ammirazione degli studenti. Laprima è la Triade Cap<strong>it</strong>olina, uno degli esemplari meglioconservati (nella quasi totale interezza) tra quelliche raffigurano insieme Giove, Giunone e Minerva.La seconda è il Mosaico Nilotico, che occupa la partepiù alta del museo. Esso proviene da un’aula del Fororepubblicano della c<strong>it</strong>tà e raffigura in modo più chedettagliato il paesaggio esotico del Nilo dalle sorgentidel fiume in Etiopia fino al delta.Al termine della vis<strong>it</strong>a abbiamo raggiunto il centrodella c<strong>it</strong>tà effettuando a r<strong>it</strong>roso il percorso che i c<strong>it</strong>tadiniromani seguivano per recarsi nella cosiddetta‘terrazza degli emicicli’, che osp<strong>it</strong>ava e tuttora osp<strong>it</strong>aun famoso pozzo oracolare, c<strong>it</strong>ato anche da Cicerone.Gli auspici per il futuro richiesti dai Romani eranoredatti probabilmente da una donna che vivevaall’interno del pozzo e venivano recap<strong>it</strong>ati facendoscendere un fanciullo all’interno di esso. Alla fine delPalestrina – I ginnaio A.149


Day By DayVis<strong>it</strong>are. Imparare con i piedipercorso sul pendio roccioso che si diparte dal Santuarioabbiamo vis<strong>it</strong>ato il Foro civile di Preneste, cheè stato a lungo r<strong>it</strong>enuto un santuario minore, ma cheha in realtà una preminente rilevanza. Questo è divisoin due parti: la basilica con un’unica aula di quattronavate sulla destra e, dalla parte opposta, una grottanaturale, meglio conosciuta come l’Antro delle sorti.Terminata la vis<strong>it</strong>a al foro, passando per il centro-c<strong>it</strong>tàabbiamo visto dall’esterno la cattedrale di Sant’Agap<strong>it</strong>omartire, protettore di Palestrina, e siamo tornatial pullman per andare pranzo in un ristorante vicino,la Muracciola. Dopo esserci rifocillati con un ottimopranzo ed esserci concessi qualche momento di svago,siamo stati pronti a riprendere il nostro percorsoculturale.Nel primo pomeriggio abbiamo vis<strong>it</strong>ato il MuseoDiocesano di arte sacra che, s<strong>it</strong>uato nell’ala sud-ovestdel Palazzo vescovile, contiene più di 600 opere. Ireperti che hanno susc<strong>it</strong>ato maggiore attenzione neglistudenti sono stati l’”Eolo” attribu<strong>it</strong>o a Michelangelo,e la “Decap<strong>it</strong>azione di Sant’Agap<strong>it</strong>o” di Caravaggio.Terminata la vis<strong>it</strong>a al museo ci siamo recati nella casanatale di un famoso compos<strong>it</strong>ore rinascimentale, GiovanniPierluigi da Palestrina. Le opere di quest’artistacost<strong>it</strong>uirono nel Cinquecento il culmine della polifoniasacra e la vis<strong>it</strong>a al Museo, che contiene un’importantebiblioteca specializzata, ci ha permesso di conoscerela straordinaria v<strong>it</strong>a del compos<strong>it</strong>ore, la cui fama venneuniversalmente riconosciuta dai colleghi del tempo.Alle ore 17, terminate le vis<strong>it</strong>e culturali, abbiamofatto r<strong>it</strong>orno a Roma, un po’ stanchi, ma entusiasti diaver vis<strong>it</strong>ato Palestrina a 360°.Andrea Consiglio, Francesco Maria Spinella, Silvio D’Amico,Matteo Pugliese, Silvio Saverio De SioCultura scr<strong>it</strong>ta dalla Puglia e visivada Villa AdrianaII scientifico A e B, IV scientifico BLa g<strong>it</strong>a in Puglia aveva come obiettivo la scopertae l’approfondimento di un mondo estraneo a quellodel classico c<strong>it</strong>tadino: un mondo che ci riporta alleorigini e che ci avvicina alla natura. Alla g<strong>it</strong>a hannopreso parte i due secondi scientifici (anche se leclassi erano dimezzate per via della concom<strong>it</strong>anzadell’evento con la normale g<strong>it</strong>a prevista dall’ist<strong>it</strong>uto)ed una classe del quarto anno. Le nostre accompagnatricierano alcune professoresse di scienze e matematica,la nostra era la professoressa AlessandraCornelli. Gli oggetti che abbiamo portato con noi (eche sarebbero poi risultati utili durante le escursioni)erano un binocolo da birdwatching e degli scarponida escursionismo. E già da qui la g<strong>it</strong>a si apprestavaad essere del tutto inusuale …Dopo un estenuanteviaggio in pullman durato all’incirca 6 ore siamogiunti al nostro primo obiettivo: il Lago Salso, nellaprovincia di Foggia e nei pressi di Manfredonia. Leguide che ci sono state assegnate (ci siamo divisiin due gruppi) ci hanno parlato del Lago nel suocomplesso nonché ci hanno raccontato varie curios<strong>it</strong>àannesse. E così ora sappiamo che il Lago Salso(la cui superficie si estende per oltre mille campi dacalcio) fu bonificato alla fine del 1800 e poi soprattuttonegli anni ’30 per contrastare il diffondersi dimalattie e per promuovere un’oasi naturale utile edessenziale per gli uccelli e le loro migrazioni. Sela fauna è estremamente presente e varia in tuttol’arco dell’anno è al contempo interessante la floradel Lago. Essa è composta prevalentemente da Tifa(il cui “frutto” assume una forma allungata a sigaroche, se rotto, sparge nell’ambiente migliaia o milioni150


Villa Adriana.di semi a forma di “pelucchi”) e dalla cannuccia dipalude, cannuccia che sta minacciando la sopravvivenzadel Lago stesso. Infatti col passare degli annila cannuccia, morendo e rinascendo, sta piano pianosoffocando l’intero Lago e ha costretto l’UnioneEuropea a stanziare milioni di euro per la costruzionedi una speciale imbarcazione il cui scopo è lalim<strong>it</strong>azione della presenza di tale cannuccia. Ormaia notte tarda, per problemi relativi agli spostamentidel pullman, siamo giunti all’ Azienda Agricola DeSimio. Dopo esserci sistemati nelle nostre stanze abbiamoconsumato la cena nel locale dell’agr<strong>it</strong>urismoadib<strong>it</strong>o a ristorante. Esso si trovava a due chilometrida Vieste sopra una collinetta; la vista panoramicache si aveva spaziava dalla c<strong>it</strong>tadella al lungomaredella spiaggia.Il secondo giorno la nostra destinazione è stata laForesta Umbra di Vieste (detta Umbra per via dell’ombrain essa onnipresente). Ad accompagnarci e guidarcinel Parco Nazionale del Gargano è stata lanostra guida, talmente naturalista da essere perfinovegetariana. Dopo aver abbandonato il pullman siamoandati a “caccia di foglie”, un gioco organizzatodalla professoressa Pescarmona che consisteva nelraccogliere ed identificare foglie varie. Dopo abbiamomangiato il nostro pranzo al sacco e segu<strong>it</strong>o laguida nel suo tour di apprendimento. E così abbiamoscoperto che:– Il legno più duro in Italia proviene dal Tasso, unalbero assai velenoso anche per l’uomo (può provocarnela morte se inger<strong>it</strong>o in quant<strong>it</strong>à rilevanti);– Il Pino di Aleppo si riproduce soltanto dopo unincendio, per questo è presente in zone degradatecome la macchia med<strong>it</strong>erranea;– La Daphne Laureola è anch’essa una pianta velenosa,le cui foglie sono in realtà rami;– Il Pung<strong>it</strong>opo è minacciato dall’uomo, che nei periodiinvernali lo falcia per creare il Vischio natali-151


Day By DayVis<strong>it</strong>are. Imparare con i piedizio. Lasciata la foresta ci siamo diretti verso MonteSant’Angelo, in provincia di Foggia. Arrivati lì ci sonostate concesse alcune ore di libertà per vis<strong>it</strong>arlo. Famosoper il santuario di San Michele Arcangelo e per lecaratteristiche case bianche addossate l’una all’altra.La sera siamo andati a Vieste per cenare e appenagiunti ci è stata concessa un’ora di libertà, che alcunihanno usato per fare una part<strong>it</strong>a a calcio arrivandotardi all’appuntamento al ristorante. La mattina del terzogiorno, prima del viaggio di rientro a Roma, siamoandati su un colle in prossim<strong>it</strong>à del mare per ricercarele orchidee. Anche qui è stata essenziale l’esperienzadella guida che ci ha parlato molto di questo fioreusato anche per fare la Vaniglia. Durante la camminataè stato però evidente lo stato di degrado dellazona, dovuto alle scorie dell’attiv<strong>it</strong>à umana.Villa Adriana.Villa Adriana.152


di Rosanna MiligiDay By DayI francobolliche celebrano il150º anniversariodell’Un<strong>it</strong>à d’ItaliaI francobolli hanno sempre accompagnato la storiadel nostro Paese, il cammino delloStato un<strong>it</strong>ario e le tappe fondamentalidi sviluppo della popolazione <strong>it</strong>aliana.Di pari passo con il Paese, Poste Italianeha compiuto in questi anni un camminodi continuo progresso, offrendo prodottie servizi sempre più innovativi persoddisfare le esigenze dei c<strong>it</strong>tadini, ed hacontribu<strong>it</strong>o alla cresc<strong>it</strong>a della nazione.L’anno 2011 segna la ricorrenza del150 ° anniversario dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia, un avvenimentoche vede coinvolti tutti gli <strong>it</strong>aliani.Poste Italiane - Filatelia, ha voluto celebrarequesto importante appuntamento con unaserie di francobolli che ricordano le tappe,i luoghi e le persone che hanno fatto l’Italia.Il programma per le Celebrazioni prevede una partededicata ai Luoghi della Memoria, distribu<strong>it</strong>i in tutto ilPaese. Ed è proprio seguendo una linea ideale checollega la varie fasi storiche ai luoghi in cui gli avvenimentisono accaduti, che Quarto, è stato sceltocome luogo di partenza per le Celebrazioni nazionali- mantenendo la promessa fatta a Garibaldiche un giorno i nomi dei 1089 garibaldinisarebbero stati incisi sullo scoglio.Per il 2011, invece, il primo fra tutti è dedicato altricolore come simbolo dell’ident<strong>it</strong>à nazionale.e’ statoemesso il 7 gennaio 2001 e si tratta di un francobolloautoadesivo e un foglietto entrambi dal valore di0,60€.Il 5 maggio dello scorso anno per ricordare il150° anniversario dello sbarco dei Mille, è statoemesso un foglietto composto da quattro francobolliche riproducono in altrettante opere p<strong>it</strong>torichele tappe dell’impresa dei Garibaldini: l’imbarco diGaribaldi a Quarto, lo sbarco di Marsala, la battagliadi Calatafimi e l’incontro a Teano da Garibaldi eV<strong>it</strong>torio Emanuele II.153


Day By DayI francobolliche celebrano il150º anniversariodell’Un<strong>it</strong>à d’ItaliaAnche, la data storica del 17 marzo quando è statoproclamato il Regno d’Italia, è stata celebrata conun francobollo- foglietto. La vignetta raffigura, rispettivamentea sinistra e a destra, le facciate di PalazzoMontec<strong>it</strong>orio di Roma, realizzato nel XVII secolo daGian Lorenzo Bernini, attuale sede del Parlamento<strong>it</strong>aliano e di Palazzo Carignano di Torino, opera delXVII secolo di Guarino Guarini e sede del primo Parlamento<strong>it</strong>aliano.Il 21 marzo è stato emesso un foglietto dal valore di1,50€, congiunto con la C<strong>it</strong>tà del Vaticano.La versione congiunta defin<strong>it</strong>a sulle due sponde delTevere propone uno scorcio di Roma ripreso da unafoto d’epoca. Si tratta, per la precisione, di piazza delPopolo, con l’obelisco Flaminio in primo piano e, sullosfondo, le due chiese gemelle dedicate a santa Mariadei Miracoli e a santa Maria in Montesanto.Il 2 giugno sono stati emessi otto francobolli, dedicatiai Protagonisti che hanno fatto la storia del nostroPaese: Camillo Benso Conte di Cavour, Carlo Cattaneo,Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, VicenzoGioberti, Carlo Pisacane, V<strong>it</strong>torio Emanuele II, ClaraMaffei e Cristina Trivulzio Belgiojoso.Il 4 giugno una emissione congiunta con la Repubblicadi San Marino, e il 10 giugno sarà emessoun francobollo dedicato alla Marina Mil<strong>it</strong>are del 150°anniversario dell’ist<strong>it</strong>uzione,.154

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