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LA Salute E LA Sicurezza sUL Lavoro - Prospettive livornesi

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Il Decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81, pur con elementi di criticità e alcuni dubbi interpretativi,esprime una rinnovata attenzione alla tutela della salute collettiva ed individuale nei luoghi dilavoro ponendo ancora una volta al centro del processo di prevenzione il datore di lavoro non piùcome mero esecutore di norme bensì come artefice del processo stesso.Viene valorizzato ancora una volta il ruolo partecipativo dei lavoratori e delle forze sociali,stimolando una sempre maggiore sensibilità verso le tematiche di un lavoro qualificato e sicuro.La Regione Toscana, cogliendo la portata fortemente innovativa di questa normativa ha, sindall’inizio, potenziato l’azione di informazione e di assistenza alle imprese e ai lavoratori da partedei Servizi di Prevenzione delle Aziende USL, nella convinzione che, accanto alle necessarie attivitàdi vigilanza e controllo, fosse importante favorire la crescita di una solida attenzione e strutturazionedella prevenzione.Particolare attenzione è stata dedicata alle micro-imprese meno preparate ad accogliere letrasformazioni indotte, soprattutto sotto il profilo dell’organizzazione della prevenzione.Sempre seguendo tale orientamento la Regione Toscana, anche con riguardo al ruolo diCoordinamento nazionale delle Regioni e province autonome nella materia della salute e sicurezzanei luoghi di lavoro, ha realizzato numerose iniziative che vanno dalla definizione di indirizziapplicativi omogenei e di “linee guida” metodologiche e buone prassi, in collaborazione con le altreIstituzioni e le Parti sociali, all’attivazione di specifi ci “sportelli informativi”, anche telematici, e di“numeri verdi”, con l’intento di fornire un sostegno ai vari soggetti del sistema di prevenzione anchedi carattere economico attraverso l’erogazione di fondi regionali ed europei.Il pressante impegno della Regione Toscana, oltre all’attenzione sulla problematica degli appalti,ha portato ad includere tali iniziative tra le priorità del Piano Nazionale della Prevenzione previstodall’accordo Stato Regioni del 23 marzo 2005 e del Patto per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro,approvato in data 1 agosto 2007 dalla Conferenza Stato-Regioni.Continuando nella direzione di raff orzare il ruolo delle Regioni, il nuovo decreto legislativo haconfermato il ruolo del Comitato regionale di coordinamento, associando alla funzione di indirizzodell’attività di vigilanza e di promozione della salute e della sicurezza anche una funzione regionaledi conferenza dei servizi, attraverso il coinvolgimento diretto delle parti sociali e del mondo degliOrganismi PariteticiTutto questo contribuirà a realizzare un’azione coordinata di prevenzione, grazie ad un sistemapermanente di confronto e collaborazione con le parti interessate, teso alla definizione di indirizzi estandard minimi di interventi e risorse in una logica di pianificazione e verifica dell’efficacia, coniugandoil tema della sicurezza del lavoro con quello del contrasto al lavoro irregolare.La recente Delibera della Giunta regionale della Toscana n.330 del 28 aprile, partendo appuntodal binomio “ lavoro regolare - lavoro sicuro” ha aff ermato nettamente che una corretta politica diprevenzione non può essere aff rontata in maniera episodica e settoriale, ma richiede una forte azioneintegrata di tutte le componenti, sia di quelle strategiche e gestionali delle imprese, dove la sicurezza siconiuga con la qualità e la produttività, sia di quelle delle Istituzioni, che devono sicuramente operarescelte coerenti con lo sviluppo economico e produttivo della società e con l’aumento e la qualificazionedell’occupazione ma nel pieno rispetto del diritto alla salute e alla sicurezza delle lavoratrici e deilavoratori.Marco MasiRegione Toscana

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