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I tesori nascosti di Impruneta - Il Reporter

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l’inchiestaPOPOLI. Dei 7.641 stranieri Ue residenti a Firenze, 4.453 provengono dalla RomaniaLa comunità rumena è la più numerosaLa maggior parte <strong>di</strong> loro è arrivata in età giovane, intorno alla fine deglianni novanta, e le statistiche riportano dati <strong>di</strong> immigrazione in crescita,con una <strong>di</strong>stribuzione sul territorio fiorentino piuttosto uniforme9Simele Krukli<strong>di</strong>sL’INTERVISTAParla Fabio Bracci, Ufficio Immigrazione“Stigmatizzazione ingiustificata”all’Ufficio Immigrazione, notoDcrocevia <strong>di</strong> stranieri, FabioBracci esprime il suo punto <strong>di</strong> vistasulla presenza della comunità rumenaa Firenze.Di rumeni si parla tanto, ma inpochi hanno le idee chiare. Perchéaccade?<strong>Il</strong> problema è che da qualche annooramai si è venuto a creare, a Firenzecome nel resto d’Italia, un clima <strong>di</strong><strong>di</strong>ffidenza e paura che rende <strong>di</strong>fficilel’inserimento degli stranieri. Senzaalcun dubbio i me<strong>di</strong>a hanno contribuitoin manieradecisiva acostruire questaimmagine<strong>di</strong>storta, chenon ha nullaa che vederecon la realtà.Non è correttoinfatti pensareche una comunità possa essere più omeno pericolosa <strong>di</strong> un’altra.Si tratta <strong>di</strong> un vero e proprio clima<strong>di</strong> pressione sociale?Molti rumeni da anni abitano nellanostra città, lavorano regolarmentee, nonostante ciò, continuano a subireuna forte <strong>di</strong>scriminazione sociale.Loro lo percepiscono e ne devonosubire l’offesa. Credo che questa“stigmatizzazione” sia del tutto ingiustificata,soprattutto perché spessoinfluisce in maniera negativa sullepersone oneste e sulla loro qualità <strong>di</strong>vita. Non bisogna mai generalizzareo attribuire la colpa <strong>di</strong> un crimine adun’intera comunità: sarebbe un atteggiamentosuperficiale e sbagliato,dettato non <strong>di</strong> rado dall’ignoranza inmateria.Chi sono allora i rumeni?I rumeni sono citta<strong>di</strong>ni europei e<strong>di</strong>n quanto tali posseggono uno statuscivile chedovrebbe tutelarlida ognitentativo <strong>di</strong>emarginazionesociale. A mioparere dunque,la lorounica sfortunaè stata quella<strong>di</strong> essere costretti ad emigrare in unmomento storico e sociale delicato,<strong>di</strong>sagevole. A tal proposito, il reportsull’immigrazione da noi pubblicatoqualche tempo fa, rappresenta perFirenze un importante strumento <strong>di</strong>conoscenza, utile per aiutare i citta<strong>di</strong>nia creare una comunità più coesaI rumeni sono citta<strong>di</strong>nieuropei ed in quanto taliposseggono uno statuscivile che dovrebbetutelarli da ogni tentativo <strong>di</strong>emarginazione socialee solidale./S.K.Ogni giorno la parola “rumeno” viaggia<strong>di</strong> bocca in bocca per tutta Firenze, portandocon sé decine <strong>di</strong> significati, quasisempre negativi: “zingaro”, “rom”, “ladro”,“furfante”, “stupratore”, queste sono le principaliconnotazioni del termine. Ma, al <strong>di</strong> là della confusionelinguistica e della facilità con cui si ra<strong>di</strong>ca lostereotipo, sarebbe utile, una volta per tutte, capiredavvero chi sono i rumeni, cosa fanno e soprattuttose sono pericolosi così come li descrive la cronacalocale. Per imparare qualcosa in più, bisogna partireda un presupposto fondamentale: dal 2007 la Romaniafa parte dell’ Unione Europea e questo significache i rumeni possono muoversi liberamente nel nostroPaese. Passiamo adesso ai numeri: i residentiIn molti hanno il <strong>di</strong>ploma,il 10 per cento la laurea,ma si adattanoa qualsiasi mestiererumeni a Firenze rappresentano,da soli, oltre il 50% della popolazionecomunitaria immigrata.Si considera quin<strong>di</strong> che dei7.641 stranieri dell’Ue, 4.453siano rumeni. La maggior parte<strong>di</strong> loro è arrivata in età giovane,intorno alla fine degli anni novanta e le statistiche riportanodati <strong>di</strong> immigrazione in crescita costante. Sitratta <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> persone, regolari, che abitanoaccanto a noi e che passano per lo più inosservate,almeno finché qualche spiacevole fatto <strong>di</strong> cronaca,che sia un furto o uno stupro, non le mette tutte sottoaccusa. Immaginare cosa fanno i rumeni per guadagnarsiil pane quoti<strong>di</strong>ano non è poi così <strong>di</strong>fficile.Nonostante in molti abbiano in mano un <strong>di</strong>plomaed alcuni anche una laurea (circa il 10,1 per cento),i più intraprendono quei lavori che noi abbiamo datempo “abbandonato”: <strong>di</strong> buon grado si reinventanomuratori, imbianchini, operai, badanti, segretari,camerieri e si adattano bene a qualunque mestiere.La loro <strong>di</strong>stribuzione sul territorio, secondo gli stu<strong>di</strong>condotti dal Comune, appare piuttosto uniforme,anche se sembra interessare soprattutto i quartieri1 e 5 ed in particolar modo l’area <strong>di</strong> Careggi. Unapresenza consistente è visibile anche nelle zone <strong>di</strong>viale dei Mille, piazza Oberdan, via Faentina, Cure,San Salvi, Bellariva, e nel quartiere 4 verso l’IsolottoSud, Legnaia e Ponticelli. Meno coinvolto inveceil quartiere 3. Ad ogni modo, tralasciandoper un momento i dati,quel che emerge è il ritratto <strong>di</strong>una comunità vasta, volenterosa,abbastanza bene inserita, ma chefatica a farsi accettare. I fiorentiniinfatti la temono nella manierapiù assoluta ed i casi <strong>di</strong> delinquenza riportati dallacronaca locale <strong>di</strong> certo non favoriscono il clima <strong>di</strong>indulgenza. Inutile negarlo, sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti siprofila l’enorme <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> convivenza tra culture<strong>di</strong>verse. Ed il trucco per non farsi prendere dall’intolleranzaresta sempre lo stesso: non confondere ladelinquenza <strong>di</strong> uno, con l’innocenza <strong>di</strong> altri.

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