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I tesori nascosti di Impruneta - Il Reporter

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IMPRUNETAprimo pianoIN PAESE. Un’area vasta, <strong>di</strong>sseminata <strong>di</strong> dettagli preziosi. Dall’architettura agli affreschiArte & co: <strong>Impruneta</strong> si raccontaPiù <strong>di</strong> cento tabernacoli,numerose chiese,piccoli e gran<strong>di</strong>capolavori <strong>di</strong>sseminatisulle strade. Purpiccolo, il territorio èricchissimo <strong>di</strong> storia eculturaGiovanni RizzoSarà per la vicinanza <strong>di</strong> un gigantecome Firenze, al cui confrontoogni partita è persa, o per l’idea chesoltanto i gran<strong>di</strong> nomi fanno l’Artecon la “a” maiuscola. Eppure, checché se ne<strong>di</strong>ca, nel suo piccolo il territorio <strong>di</strong> <strong>Impruneta</strong>è tutt’altro che povero <strong>di</strong> cultura, costellatocom’è <strong>di</strong> testimonianze e <strong>di</strong> “<strong>tesori</strong>” <strong>nascosti</strong>,segni <strong>di</strong> un passato e <strong>di</strong> una storia cheaspettano solo <strong>di</strong> essere riscoperti. Tra i beniartistici imprunetini, a far la parte del leone,ovviamente, è il complesso della Basilica<strong>di</strong> Santa Maria, la cui millenaria presenzaha accompagnato fin dalle origini ogni passaggiodella storia <strong>di</strong> <strong>Impruneta</strong>, legandonein<strong>di</strong>ssolubilmente le vicende all’immaginemiracolosa della Madonna, il cui culto benpresto arrivò a <strong>di</strong>ffondersi in tutta la Toscana,attirando pellegrini e con essi i doni e le ricchezzeoggi raccolte nel Museo del Tesoro.Tuttavia, <strong>di</strong>etro la floridezza <strong>di</strong> cui la chiesaimprunetina poté godere attraverso i secolinon si celavano soltanto i “proventi” derivantidal culto mariano, ma anche l’apporto dei“popoli” delle ventuno chiese suffraganee,“succursali” della Basilica alla quale versavanodei tributi. Di queste parrocchie sparseper la campagna, sono quin<strong>di</strong>ci quelle arrivatefino ai giorni nostri, talvolta mantenendola propria funzione sacra, talvolta perdendola,com’è capitato alla chiesa <strong>di</strong> Sant’<strong>Il</strong>arioa Petigliolo, <strong>di</strong>ventata un’abitazione. Quasitutti gli e<strong>di</strong>fici hanno mantenuto almeno inparte l’impianto <strong>di</strong> origine me<strong>di</strong>evale, costituendoluoghi <strong>di</strong> interesse sia da un punto <strong>di</strong>vista architettonico, sia per quanto riguardale suppellettili e le opere conservate all’interno,com’è il caso, solo per citarne alcune,della chiesa <strong>di</strong> San Pietro a Montebuoni, conla sua Madonna col bambino <strong>di</strong> Lorenzo <strong>di</strong>Bicci, e della chiesa <strong>di</strong> San Miniato a Quintole,che custo<strong>di</strong>sce i resti <strong>di</strong> un affresco delTrecento. Ancor più <strong>di</strong>ffusi e strettamentelegati alla storia locale sono poi le nicchie ei tabernacoli, <strong>di</strong>sseminati per le campagne elungo le vie. Secondo il censimento eseguitodal Comune nel 2004, sono centoun<strong>di</strong>ci i tabernacolie le nicchie presenti sul territorio,per la gran parte successivi al quin<strong>di</strong>cesimosecolo e realizzati in cotto, preziose testimonianzedell’alto livello presto raggiunto dallavoro dei maestri fornaciari. Quasi sempre ilsoggetto delle raffigurazioni è legato alla figura<strong>di</strong> Maria, <strong>di</strong>versamente da quanto generalmenteaccade nei contesti rurali, dove ungrande spazio è riconosciuto ai santi legati alraccolto e all’attività agricola in genere. Perla quasi totalità dei tabernacoli e per buonaFOCUSna delle realtà maggiormente impegna-nell’approfon<strong>di</strong>mento e nella <strong>di</strong>ffu-Utesione della conoscenza della storia locale èl’associazione Amici del Museo <strong>di</strong> <strong>Impruneta</strong>e San Casciano “Marcello Possenti”,de<strong>di</strong>ta prevalentemente alla promozione delmuseo e della basilica, ma anche <strong>di</strong> tutto iltessuto artistico e culturale presente sul territorio,attraverso la collaborazione con lescuole e l’organizzazione <strong>di</strong> iniziative edeventi. “Attualmente contiamo una sessantina<strong>di</strong> iscritti – <strong>di</strong>ce la presidentessa MariaPratesi – e volontariamente ci occupiamodella custo<strong>di</strong>a della basilica e del museo,parte delle nicchie, incastonate nei muri dellecase, lo scadente stato <strong>di</strong> conservazione rappresentail problema più grave, dal momentoche non sono rari i casi in cui il tempo è riuscitoa cancellare gli affreschi e ad eroderedel tutto le terrecotte, se non ad<strong>di</strong>rittura aspazzare via la muratura. Tra i manufatti piùimportanti, si può citare il tabernacolo <strong>di</strong> viaPonte a Jozzi, risalente al quattor<strong>di</strong>cesimosecolo e recentemente restaurato, sul qualeè affrescata una Madonna col bambino; lorendendoci <strong>di</strong>sponibili anche per visite guidate”.Tra le iniziative più recenti dell’associazione,c’è la realizzazione delle au<strong>di</strong>oguide in quattro lingue: “E’ il primo piccolomuseo dell’area fiorentina a esserne dotato– <strong>di</strong>ce ancora Maria Pratesi – si è trattato <strong>di</strong>uno sforzo molto grande, reso possibile grazieal contributo dell’Ente Cassa e a quellodel Lions Club”. Tra gli obiettivi futuri degli“Amici dei Musei” c’è quello <strong>di</strong> non limitarsiad aspettare l’arrivo <strong>di</strong> nuovi visitatori, ma<strong>di</strong> andarli a “cercare”, offrendo la possibilità<strong>di</strong> visitare in maniera approfon<strong>di</strong>ta l’interosantuario, con un occhio <strong>di</strong> riguardo per iSCHEDA<strong>Il</strong> villaggio etrusco?Un’area <strong>di</strong> servizioe il territorio imprunetino è riccoSda un punto <strong>di</strong> vista artistico e culturale,una parte non piccola del meritova alla sua posizione strategica, chefin dall’antichità ha fatto sì che potesseritagliarsi un ruolo <strong>di</strong> primissimo pianonel passaggio dei traffici commerciali.Già in epoca etrusca, infatti, <strong>Impruneta</strong>costituiva uno snodo fondamentalesulla via che collegava Chiusi a Lastra aSigna, da dove le merci proseguivanosull’Arno; per mercanti e viaggiatori,questo inse<strong>di</strong>amento non lontano daFiesole era un prezioso punto <strong>di</strong> sosta,dove fermarsi per riposare e fare rifornimento<strong>di</strong> acqua, come una sorta <strong>di</strong>stazione <strong>di</strong> servizio ante litteram suuna delle più importanti strade dell’epoca.Nei secoli successivi, col venirmeno del predominio etrusco e l’affermazione<strong>di</strong> altri itinerari per le merci,<strong>Impruneta</strong> ha conservato comunquela sua importanza sulle <strong>di</strong>rettrici perFirenze, sapendone sfruttare al megliola vicinanza.3stesso soggetto si ritrova a Baruffi e ad Erta<strong>di</strong> Quintole, dove è possibile ammirare duetipici tabernacoli rustici del <strong>di</strong>ciassettesimoe del <strong>di</strong>ciottesimo secolo, mentre nella nicchiaall’incrocio tra via Sant’Isidoro e via<strong>Impruneta</strong>na per Pozzolatico è inserita unarappresentazione settecentesca in terracottaparzialmente <strong>di</strong>pinta della Vergine attorniatadagli angeli, da Sant’Isodoro, patrono degliagricoltori, e Carlo Borromeo, protettore dallepestilenze.L’impegno degli “Amici del Museo”, in<strong>di</strong>spensabile nella valorizzazione del patrimonioOggi al “piccolo” Museo già si parlano quattro linguegruppi. Con l’avvio della mostra per i settesecoli del cotto imprunetino, inoltre, spetteràall’associazione il compito <strong>di</strong> integrare lasorveglianza al complesso basilicale, offrendoassistenza ai turisti nella visita. Proprioin preparazione alla mostra, negli scorsimesi sono state organizzate tre conferenze,una sulle origini etrusche <strong>di</strong> <strong>Impruneta</strong>, unasul significato devozionale dei tabernacolie l’ultima, tenutasi lo scorso 17 marzo, sull’importanzadel cotto <strong>di</strong> <strong>Impruneta</strong> nellastoria dell’arte, con la partecipazione <strong>di</strong> MariaPia Zaccheddu, responsabile dei museilocali della Sovrintendenza./G.R.Copia in abbonamento postale<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong>è un perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> 7 e<strong>di</strong>zioniche mensilmenteviene <strong>di</strong>stribuito dain 192.404 copie<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> <strong>di</strong> <strong>Impruneta</strong> raggiunge 6.273famiglie nel Comune <strong>di</strong> <strong>Impruneta</strong>E<strong>di</strong>tore e Concessionaria Pubblicitaria:Web&Press E<strong>di</strong>zioni s.r.l.Direzione ed amministrazione:via Kassel 17- 50126 Firenzetel. 848.80.88.68Direttore Responsabile: Matteo FranciniService e<strong>di</strong>toriale e grafico:Tabloid soc.coop., Firenze (FI)scrivimi@ilreporter.itStampato da Rotopress International, Loreto (AN)Perio<strong>di</strong>co d’informazione localeAnno II n. 24 del 1 aprile 2009N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale <strong>di</strong> Firenze.Iscrizione al Roc 8551. Spe<strong>di</strong>zione in a.p. - 45% legge 662/96art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo <strong>di</strong> copertina euro 0,10€Associato alla Unione StampaPerio<strong>di</strong>ca ItalianaDati non raccolti presso l’interessatoSi informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs196/2003 (co<strong>di</strong>ce in materia <strong>di</strong> protezione dei dati personali), ilconsenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto inquanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti odocumenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativavigente in materia <strong>di</strong> protezione dei dati personali (art.13 del d.lg196/2003). 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