10.07.2015 Views

I preadolescenti come oggetto di studio della Psicologia Sociale

I preadolescenti come oggetto di studio della Psicologia Sociale

I preadolescenti come oggetto di studio della Psicologia Sociale

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

33questo riguarda <strong>di</strong> più le ragazzine….), si raccontano più e più volte gli episo<strong>di</strong>accaduti a scuola, accompagnati dai loro commenti e dalle valutazioni sui professori(costruiscono il loro significato dell’esperienza scolastica), confrontano le <strong>di</strong>verseregole familiari per in<strong>di</strong>viduare strategie <strong>di</strong> negoziazione con i genitori (mettono in<strong>di</strong>scussione le regole e l’autorità degli adulti).Essere amici implica quin<strong>di</strong> anche la capacità <strong>di</strong> adattarsi progressivamente aicambiamenti e questo compito è facilitato dal rispetto guadagnato presso gli altri edalla sicurezza sulla propria identità (Confronta con il paragrafo 3!).In altre parole ciò che conta è possedere uno status sociale positivo, godere peresempio <strong>di</strong> popolarità far i compagni, al contrario esistono ragazzini marginali se nonad<strong>di</strong>rittura rifiutati; su quest’ultimo tema si può ad<strong>di</strong>rittura parlare <strong>di</strong> una “carriera”dei ragazzi marginali, che sono tali fin dalla scuola elementare e così restano neglianni successivi. In questi bambini si trovano spesso due caratteristiche, in alcuni casiassociate pericolosamente fra loro: la scarsità <strong>di</strong> abilità sociali (entrare nei giochi,saper negoziare, argomentare…) e comportamenti più o meno aggressivi.Sono frequentemente questi ragazzini marginali a preoccuparci <strong>di</strong> più, perché in lorotemiamo <strong>di</strong> riconoscere i “sintomi” <strong>di</strong> problemi futuri o <strong>di</strong> devianza; maripercorriamo un attimo il <strong>di</strong>scorso fatto fino ad ora e chie<strong>di</strong>amoci dove sono gliadulti.Cosa dovrebbe fare un educatore quando si accorge delle scarse abilità sociali <strong>di</strong> unbambino? Dovrebbe aiutarlo a costruirle.Come, <strong>di</strong>rete? Per esempio facendogli vedere in atto le routine <strong>di</strong> accesso ai giochi(“se un gruppo <strong>di</strong> bambini gioca con la palla, l’ultimo arrivato non può inserirsi <strong>di</strong>colpo, ma deve prima osservare, poi raccogliere la palla caduta, poi avvicinarsilentamente fino a quando non gli verrà consentito <strong>di</strong> partecipare”), anticipando cosapuò accadere se si fa prendere dalla rabbia e <strong>di</strong>venta aggressivo (“ se tu faiquesto…allora..); in altre parole accompagnando il bambino marginale nel suopercorso <strong>di</strong> acquisizione <strong>di</strong> abilità sociali e <strong>di</strong> controllo dell’aggressività.E non basta farlo una sola volta; i bambini marginali devono essere in<strong>di</strong>viduatiprecocemente, osservati ed aiutati fin da piccoli, per evitare che si inneschino

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!