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I preadolescenti come oggetto di studio della Psicologia Sociale

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31alla lotta spontanea emergente all’interno dell’organismo” e che “ non è la naturadell’uomo, ma il modo in cui l’uomo viene cresciuto in questo mondo che richiede lanostra attenzione” (1)Quin<strong>di</strong>, in questa prospettiva i comportamenti aggressivi nell’uomo e nel bambinonon sarebbero mai prodotti “dall’istinto <strong>di</strong> sopravvivenza” o dalla forza <strong>della</strong>“selezione naturale”, quanto piuttosto dai contesti dello sviluppo edell’appren<strong>di</strong>mento; un ragazzino aggressivo non è quin<strong>di</strong> un s<strong>oggetto</strong> che cerca <strong>di</strong>affermare se stesso usando strategie ataviche, una sorta <strong>di</strong> “troglo<strong>di</strong>ta”comportamentale, quanto piuttosto il risultato <strong>di</strong> una cultura nella quale l’aggressivitàtrova spazio in forma <strong>di</strong>verse, ideali, verbali e fisiche.Seguendo un approccio psico-sociale occorre approfon<strong>di</strong>re la <strong>di</strong>mensione dei rapportiinterpersonali che interessano un s<strong>oggetto</strong>.Facile partire dalla famiglia (genitori autoritari i cui figli hanno spesso comportamentiaggressivi, ma anche genitori laissez-faire che non riescono a contenere l’aggressivitàmanifestata dai figli dentro le mura domestiche), più complesso è immaginare lafamiglia <strong>come</strong> un elemento <strong>di</strong> un sistema culturale che può fare <strong>della</strong> violenza, edell’aggressività <strong>come</strong> manifestazione <strong>di</strong>retta, un valore da rispettare; più tristeimmaginare che fratelli, parenti amici possano più o meno intenzionalmente rinforzarecomportamenti aggressivi; umiliante ascoltare i <strong>di</strong>aloghi <strong>di</strong> alcuni uomini adulti, equin<strong>di</strong> anche <strong>di</strong> alcuni ragazzini, quando parlano del genere femminile o <strong>di</strong> chi faticaa trovare un’dentità <strong>di</strong> genere; irritante assistere a quanto si verifica in classe se un“maschio” non ama giocare a pallone oppure non gra<strong>di</strong>sce i giochi fisici e preferiscegiochi tranquilli, anche in compagnia delle femmine.Ma la cultura è un prodotto sociale e noi tutti vi contribuiamo attivamente ed anchepassivamente, lasciando che le cose accadano senza intervenire; inoltre su questiaspetti gli adulti sono spesso ambivalenti, poiché allo sta<strong>di</strong>o “possono sfogarsi” e<strong>di</strong>rne <strong>di</strong> tutti i colori, magari in presenza dei figli, ai quali raccomandano la mattinadopo “<strong>di</strong> non <strong>di</strong>re parolacce e <strong>di</strong> ascoltare i professori”.

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