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I preadolescenti come oggetto di studio della Psicologia Sociale

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30Come si può notare si passa dal bisogno <strong>di</strong> “stare insieme” al bisogno <strong>di</strong>“comprensione”; non si tratta però <strong>di</strong> un percorso rigidamente evolutivo, quantopiuttosto <strong>di</strong> una sistematizzazione dell’argomento, nel senso che le tre modalitàrelative all’amicizia coesistono anche negli adulti, perché certo un amico mi devecapire, ma per questo mi piace passare del tempo con lui.Relativamente invece al modo in cui “si <strong>di</strong>venta amici”, mentre i bambini più piccoli(6-7 anni ) sostengono che anche due estranei possono <strong>di</strong>ventare amici se “trascorronomolto tempo insieme” i <strong>preadolescenti</strong> sostengono invece che occorre prima scopriredelle somiglianze fra le persone, stabilire delle relazioni <strong>di</strong> reciprocità che <strong>di</strong>ventanola base per far nascere un’amicizia; queste relazioni sono fondamentalmente :con<strong>di</strong>videre attività, interessi e sentimenti personali.Inoltre vengono spesso scelti <strong>come</strong> amici i ragazzini percepiti <strong>come</strong> “più simili a sé”,e quin<strong>di</strong> percepiti già in partenza <strong>come</strong> più <strong>di</strong>sponibili.SCHEDA 6L’aggressività: fattore innato o acquisito?Aggressività è un termine <strong>di</strong> cui si fa un largo uso, ma non sempre lo si utilizza perin<strong>di</strong>care il medesimo fenomeno; si va dal bambino <strong>di</strong> asilo nido che morderipetutamente i compagni, si passa dai piccoli “bulli”, si arriva all’adulto “emergente”con un atteggiamento aggressivo nei confronti dei colleghi. Come riassume Caprara(1995), utilizzando il contributo <strong>di</strong> vari autori:“.. geni ed ambiente interagiscono fin dal concepimento assicurando all’organismonon solo <strong>di</strong> piegarsi alle esigenze dell’ambiente, ma <strong>di</strong> agire profondamente su <strong>di</strong>esso. Anche per il biologo le varie fonti <strong>di</strong> aggressione, <strong>come</strong> ogni altramanifestazione comportamentale, si iscrivono e trovano senso nel “<strong>di</strong>alogo continuotra l’organismo e l’ambiente”Ancor più oggi che in passato, i progressi <strong>della</strong> biologia e <strong>della</strong> genetica avvaloranola convinzione che “non vi è alcuna evidenza fisiologica a favore <strong>di</strong> una stimolazione

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