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I preadolescenti come oggetto di studio della Psicologia Sociale

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25con la fonte dell’atteggiamento, sia essa un familiare, un adulto significativo (unprofessore, un capo scout, un religioso, un capo clan), un amico; in questo casol’atteggiamento è stabile e manifestato dal s<strong>oggetto</strong> senza incertezze.In altri casi si ha un’interiorizzazione dell’atteggiamento, quando il ragazzino sullabase delle informazioni raccolte rivede i propri atteggiamenti e colloca quello nuovoin continuità o <strong>di</strong>scontinuità con i precedenti, compiendo una riflessione sociocognitivache riorganizza l’intero sistema.Va da sé che in questo processo si possono generare molte situazioni conflittuali;possono essere conflitti interpersonali, quando per esempio gli atteggiamenti trasmessiin famiglia sono in contrasto con gli atteggiamenti manifestati dal gruppo dei pari;possono essere <strong>di</strong> natura intra-in<strong>di</strong>viduale quando per esempio l’esperienza <strong>di</strong>rettadell’<strong>oggetto</strong> ne mette in <strong>di</strong>scussione l’atteggiamento.Immaginiamo una situazione: l’atteggiamento <strong>della</strong> famiglia verso la scuola è semprestato positivo ed il comportamento dei genitori improntato all’interesse; il ragazzinova alle scuole me<strong>di</strong>e e capita (il termine in<strong>di</strong>ca proprio la grande casualitàdell’inserimento!) in una sezione dove:a – gli alunni sono moto numerosib – sono stati fatti tre o quattro inserimenti <strong>di</strong> ”alunni <strong>di</strong>fficili”c – c’è un enorme cambio d’insegnanti nel corso dell’annod – un professore si <strong>di</strong>mostra molto “amico” dei ragazzi e per “tenerli buoni” non dàcompiti, non interroga e fa <strong>di</strong>scorsi sul fatto che “sarà poi la vita a premiare imigliori”.Il nostro ragazzino finisce col mettere in <strong>di</strong>scussione il proprio atteggiamento verso lascuola e lo stu<strong>di</strong>o; pensava che la scuola me<strong>di</strong>a (<strong>oggetto</strong> sociale) fosse una certa cosa,gli piace <strong>di</strong> più o <strong>di</strong> meno <strong>di</strong> quanto si aspettava, <strong>come</strong> sceglie <strong>di</strong> comportarsi? Se simette a non far niente <strong>come</strong> gli altri entra in conflitto con la famiglia, ma se continua acomportarsi <strong>come</strong> “se niente fosse” si mette in antitesi con il clima complessivo <strong>della</strong>classe. Naturalmente la risoluzione <strong>di</strong> questi conflitti, personali e relazionali, puòessere migliore o peggiore in funzione dei <strong>di</strong>versi livelli delle variabili in gioco; sel’atteggiamento raccolto in famiglia non è <strong>di</strong> sola acquiescenza allora la riflessione del

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