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I preadolescenti come oggetto di studio della Psicologia Sociale

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19del fuoco ne <strong>di</strong> salire sulle scale ad altezze vertiginose; ora ve<strong>di</strong>amo invece la partedello schema che può variare: indossare una bella <strong>di</strong>visa arancione, trovarsi in mezzoalle fiamme o su una barca, <strong>di</strong>rigere i getti d’acqua sulle fiamme o recuperare dai tettidelle case gli alluvionati.Inoltre quando le informazioni raccolte su una persona sono lacunose, lo schema offrela possibilità <strong>di</strong> completare i dati mancanti.Continuiamo l’esempio precedente: se ve<strong>di</strong>amo una uomo, con una bella <strong>di</strong>visaarancione e l’elmetto salire una scala appoggiata ad un palazzo e <strong>di</strong>rigersi verso unafinestra da cui esce fumo….attiviamo lo schema del pompiere e….gli attribuiamo lacaratteristica <strong>di</strong> saper governare la paura!Le persone con cui entriamo in contatto equivalgono, per i nostri processi cognitivi,ad unità concettuali, poichè vi confluiscono un gran numero <strong>di</strong> informazioni; questosignifica che, per esempio, nel ricordare una serie <strong>di</strong> eventi le persone in essi coinvoltifungono da in<strong>di</strong>catori e ci permettono <strong>di</strong> effettuare le prime categorizzazioni (siamo acasa – al lavoro; la <strong>di</strong>scussione era accesa – pacata; ero d’accordo –in <strong>di</strong>saccordo).Inoltre alcune ricerche hanno in<strong>di</strong>cato <strong>come</strong> il potere <strong>di</strong>agnostico delle informazioni,nei termini <strong>di</strong> organizzazione gerarchica delle conoscenze e <strong>di</strong> funzione-guida nelloschema <strong>di</strong> persona costruito a partire dalla produzione <strong>di</strong> ipotesi sugli in<strong>di</strong>vidui, siamaggiore se si parte da tratti a valenza negativa, in quanto sono soprattutto icomportamenti percepiti <strong>come</strong> “anormali” dall’osservatore ad essere consideratiin<strong>di</strong>cativi <strong>di</strong> caratteristiche in<strong>di</strong>viduali negli osservati. In altre parole ilcomportamento aggressivo <strong>di</strong> un ragazzino potrebbe essere considerato <strong>come</strong> una suacaratteristica “innata”: è solo lui che…; è il suo temperamento..; è l’unico <strong>della</strong>famiglia che…..!(Attenzione! Si vada a confrontare la scheda 6 sull’aggressività!)Però la variabilità presente nella vita <strong>di</strong> tutti i giorni è tale che spesso noi manchiamodegli schemi interpreatativi adeguati, per cui dobbiamo compiere ulteriori processi <strong>di</strong>

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