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I preadolescenti come oggetto di studio della Psicologia Sociale

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14SCHEDA 3Ciao mamma, <strong>come</strong> stai?Il brano seguente è tratto da un volume un po’ particolare, scritto da un agente <strong>della</strong>Polizia <strong>di</strong> Stato che ha lavorato per un certo periodo <strong>di</strong> tempo a contatto con l’UfficioMinori <strong>della</strong> Questura <strong>di</strong> Bologna. Vi si raccontano le due facce <strong>della</strong> stessamedaglia: la <strong>di</strong>fficoltà degli agenti e dei minorenni nel cercare vie d’uscita in percorsi<strong>di</strong> vita spesso segnati da tanti problemi. Chi scrive è un ragazzo <strong>di</strong> 17 anni, che hafinto una falsa identità per abbandonare una famiglia in cui non si era mai sentitoaccettato; affidato ai servizi sociali decide dopo qualche mese <strong>di</strong> scrivere alla madre:“ Ciao mamma, <strong>come</strong> stai? Ti scrivo per farti sapere che sto benissimo eche non mi manca niente. Vi sarete domandati dove sia finito e perché,fini adesso non mi sono fatto sentire, con questa mia lontananza ti<strong>di</strong>mostro che ormai so cavarmela da solo. Non potevo più vivere con voi,stavo impazzendo: non venivo mai ascoltato e nessuno si curava dei mieiproblemi (…) Io non riuscivo mai ad avere la mia tranquillità e non avevomai un momento per pensare a me stesso, tu sapendo dei miei problemi ascuola <strong>di</strong>cevi che i problemi me li inventavo io e volevi avere per forzaragione. Tutti mi <strong>di</strong>cevate che ero fissato, e poi gli stessi problemi allavoro per cui venivo trattato male in tutti i posti. (…) Crescendo sicambia, sia il carattere che il modo <strong>di</strong> vedere le cose e si hanno altreesigenze (…) Avevo il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> decidere <strong>della</strong> mia vita e ti parlavo dellemie aspirazioni, tutti però mi scoraggiavate e mi <strong>di</strong>cevate <strong>di</strong> lasciareperdere. Sono partito quella famosa mattina <strong>di</strong> primavera senza <strong>di</strong>re nientein modo da non dover aver paura <strong>di</strong> essere trovato, era tutto preme<strong>di</strong>tato.Da mesi ci pensavo e ho aspettato per vedere se ci sarebbero stati deicambiamenti che non ci sono stati e ho preso la grande decisione. (…) Quivengo seguito da educatori e assistenti sociali che mi hanno fatto avereuna borsa lavoro in una fattoria che mi permette <strong>di</strong> lavorare dalle 9.00

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