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I preadolescenti come oggetto di studio della Psicologia Sociale

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12La conoscenza <strong>di</strong> Sé è poi <strong>di</strong>versa dalla consapevolezza <strong>di</strong> Sé; il secondo terminein<strong>di</strong>ca un livello <strong>di</strong> elaborazione cognitiva superiore al primo, poiché implica “sapere..<strong>di</strong> sapere chi sono”! In altre parole la consapevolezza <strong>di</strong> Sé entra in gioco quandodobbiamo fermarci a riflettere su noi stessi, sulle nostre idee e sulle nostre azioni.La conoscenza <strong>di</strong> Sé, invece, si articola attraverso <strong>di</strong>verse componenti, tutte delmedesimo livello:- la percezione <strong>di</strong> sé, con le proprie caratteristiche in<strong>di</strong>viduali, fisiche e psichiche;- la rappresentazione <strong>di</strong> sé, legata al riconoscimento fisico;- il concetto <strong>di</strong> sé, comprendente ciò che ogni s<strong>oggetto</strong> conosce su se stesso anche inrelazione al giu<strong>di</strong>zio degli altri;la presentazione <strong>di</strong> sé, relativa alle caratteristiche che ogni in<strong>di</strong>viduo sceglie <strong>di</strong> “farconoscere” agli altri nelle <strong>di</strong>verse situazioni sociali.Per fare un esempio, pensiamo alle persone che subiscono un serio intervento <strong>di</strong>chirurgia plastica al volto: la conoscenza <strong>di</strong> Sé ne viene inevitabilmente riorganizzata,poiché cambia la percezione e la rappresentazione <strong>di</strong> sé, tanto che spesso dopol’intervento i soggetti <strong>di</strong>chiarano “<strong>di</strong> non riconoscersi più”.Vorremmo richiamare il lettore sull’eco che la prospettiva psico-sociale <strong>di</strong> G.H Meadpuò avere “nella parte <strong>di</strong> memoria in cui sono accatastate le informazioni sullapsicologia”; <strong>di</strong>ciamo questo in tono scherzoso perché è molto <strong>di</strong>fficile immaginare apriori le conoscenze che il pubblico può avere nell’ambito <strong>di</strong> un settore scientifico.Chi ha stu<strong>di</strong>ato psicologia sarà riuscito a collocare “ al posto giusto” il pensiero <strong>di</strong>Mead, ad altri saranno venuti in mente altri autori, per esempio Piaget, che ha stu<strong>di</strong>atonei medesimi anni il gioco dei bambini (i suoi figli!) ed ha in<strong>di</strong>viduato l’imitazione<strong>di</strong>fferita <strong>come</strong> momento in cui ha inizio l’attività rappresentativa, caratteristica delpassaggio ad uno sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sviluppo seguente; ma attenzione, Piaget stu<strong>di</strong>a losviluppo cognitivo, per lui il riconoscimento <strong>di</strong> se stessi è un’espressione <strong>di</strong>intelligenza; oppure Freud, quando parla <strong>di</strong> Es, Io e Super Io, ma in questo caso siamo<strong>di</strong> fronte ad una teoria dello sviluppo affettivo ed emozionale e non dell’identità.

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