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I preadolescenti come oggetto di studio della Psicologia Sociale

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11dai gruppi <strong>di</strong> riferimento, dalle istituzioni che accolgono il bambino nel corsodello sviluppo.Il gioco dei bambini ha una funzione costruttiva in questo processo; il gioco “libero” èquello in cui il bambino gioca “a qualcosa”, al poliziotto, alla mamma, alla maestraassumendo ruoli <strong>di</strong>versi; spesso gioca considerando se stesso un personaggio, peresempio quando “si offre un dolce” o “si parla” <strong>come</strong> se fosse una seconda persona;possiamo <strong>di</strong>re che queste sono le prime <strong>di</strong>mostrazioni dell’aver compreso che nelmondo sociale esistono altri in<strong>di</strong>vidui, quasi delle comparse nella sua attivitàrappresentativa. Il <strong>di</strong>scorso cambia quando il gioco da libero <strong>di</strong>venta “organizzato”; cisono ruoli precisi da ricoprire in accordo con i compagni, ci sono regole da rispettarereciprocamente, non è più sufficiente trattare gli altri <strong>come</strong> comparse, ma occorrericonoscere loro un ruolo <strong>di</strong> attori, accettando la loro visione del gioco. Mead parla aquesto proposito <strong>della</strong> necessità <strong>di</strong> assumere la prospettiva <strong>di</strong> un “Altrogeneralizzato”, cioè del gruppo o <strong>della</strong> comunità sociale cui il bambino appartiene, inquesto modo il bambino <strong>di</strong>venta un membro cosciente nel gruppo dei compagni e, piùin generale, <strong>della</strong> società.E’ a partire da questa tappa importante che il Sé del bambino inizia a costruirsi <strong>come</strong><strong>oggetto</strong>, riconoscibile nel tempo e nelle situazioni; in esso si possono riconoscere dueaspetti <strong>di</strong>versi, in costante <strong>di</strong>alogo fra loro:- l’Io che rappresenta il Sé <strong>come</strong> s<strong>oggetto</strong> vero e proprio; è la parte creativa del Sé,quella capace <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarsi in relazione agli altri,- il Me che rappresenta il Sé <strong>come</strong> <strong>oggetto</strong>; è la parte che raccoglie i giu<strong>di</strong>zi ricevutidagli altri sull’Io.L’articolazione fra le due componenti ne rispetta le specificità; il Me in<strong>di</strong>rizza l’Ioverso i comportamenti più adeguati nelle <strong>di</strong>verse situazioni; l’Io possiede le risorseper porsi agli altri in modo tale da far variare anche i reciproci giu<strong>di</strong>zi.L’identità è la nozione che offre al Sé la <strong>di</strong>mensione spazio-temporale: sono e restome stesso nel tempo ( quando ero piccolo, l’anno scorso e l’anno che verrà) e nellospazio (a casa, a scuola, con gli amici).

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