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Gennaio - La Piazza

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Anno 4 - Numero 1 - <strong>Gennaio</strong> 2007Periodico dell’Associazione Culturale Albatroscopertina realizzata da www.immagineecultura.itDomenico Maria Salviani


Amministrazione3Allo “Stallone” parcheggio con shoppingdi Carla SantolamazzaSi torna a parlare del parcheggio allo Stallone: nella presentazione del progettoin un’assemblea pubblica, nel ritiro di un punto all’o.d.g. in Consiglio Comunale,in questo articolo con la descrizione dell’intervento e con un’intervistaal Sindaco Giuseppe Salinetti e al Capogruppo di maggioranza Enrico GraziaNel Consiglio Comunale del 22 dicembre 2006 èstato ritirato per motivi tecnici un punto all’ordinedel giorno relativo al Parcheggio dello Stallone.Cerchiamo di capire come sarà modificata l’areasituata alle spalle della scuola elementare e destinataun tempo ad accogliere un parco pubblico. Lofacciamo attraverso la descrizione del progettopreliminare di intervento da realizzarsi con la proceduradel project financing, proposto dalla DittaMario Cipriani e redatto dal Geometra PierluigiCapobianchi e dall’Architetto Giacomo Franchi.L’area suddetta è indicata nell’attuale Piano Regolatorecon destinazione a servizi, stando a quantoviene descritto nello studio di fattibilità. Il P.R.G.ha validità decennale per i vincoli di destinazionepubblica, ed è stato approvato nel 1975. Inoltre iltipo di servizi previsti dal P.R.G. è diverso da quelloche viene proposto, sicuramente per la partecommerciale-direzionale: quindi occorrerà unaprocedura di variante.Brevemente ripercorriamo le principali tappe dellarealizzazione di questo parcheggio. Nel gennaio2000 l’Amministrazione di centro-sinistra, conScardala Alfredo Sindaco, adotta il Piano UrbanoParcheggi e individua tra gli altri siti lo Stallone.Pianta coperture: in nero gli edifici commerciali-direzionaliDopo l’invio del Piano alla Regione, incarica aluglio l’Arch. Franchi per la redazione del progettopreliminare. A dicembre dello stesso anno il sindacoScardala si dimette e tutto si interrompe. IlPiano dei parcheggi, che non era stato approvato,verrà ripreso sempre da Scardala, stavolta con ilcentro-destra. Nel marzo del 2002 la nuova maggioranzadi centro-destra, sempre Sindaco Scardala,approva il “Programma Triennale delle operepubbliche 2002 2004” dove è prevista la realizzazionedel parcheggio con le regole del projectfinancing. Nel dicembre del 2002 la Cogemacostruzioni s.r.l. presenta il progetto del parcheggio.Nel novembre del 2003 il Comune avvia laprocedura di esproprio che scatena la reazione diforze politiche di opposizione e cittadini che sicostituiscono in un comitato di lotta contrario allarealizzazione del progetto e contestano la formuladel project financing. L’Amministrazione di centro-destraprende tempo e cambia in parte il progetto,nonché l’impresa proponente. Arriviamo adoggi con il progetto, redatto dal Geometra Capobianchie l’Arch. Franchi, che prevede, semprecon le regole del project financing, la realizzazionedi 46 box auto, 80 parcheggi scoperti e due edifici,di 520 mq su due piani, a destinazione commerciale-direzionale,collegati tra loro da spazipedonali coperti e scoperti. Nel progetto è previstainoltre la sistemazione a verde delle aree circostanti.Il parcheggio si sviluppa su due livelli carrabilia gradoni sfalsati e collega fra loro due stradeoggi a fondo cieco, Vicolo degli Olmi e lastrada del Campetto che si immette su Via dellaLibertà. Da Vicolo degli Olmi, a senso unico, sientra al parcheggio sul livello 1, dove sono dispostia monte una parte dei box auto completamenteinterrati, intervallati dai locali commerciali e dallazona pedonale, dalla parte opposta della pista carrabile,a valle, i parcheggi scoperti. Dal livello 1 siscende al livello 0, che presenta una struttura analogaa quella descritta senza i locali commerciali, esi prosegue verso l’uscita sempre a senso unico,


4 AmministrazioneSelloni del livello 1 e 0: box ed edificio commerciale-direzionaledalla strada del Campetto, su Via della Libertà,questo tratto sarà adeguato per consentire il passaggiodelle macchine Per la viabilità pedonale,che comunque in alcune parti coesiste con il carrabile,sono previste scalinate di accesso per arrivarenelle zone pedonali e negli spazi verdi attrezzatiprogrammati dall’intervento. A monte ilcollegamento diretto con le zone del centro storicosarà in corrispondenza di Vicolo S. Sebastiano,Vicolo Giustini, Vicolo del Borgo e DiscesaEmpolitana, mentre a valle si scenderà su Viadella Libertà attraverso la scalinata di Vicolo S.Sebastiano, che sarà ristrutturata per permettereanche l’accesso ai vari livelli del parcheggio, edirettamente nell’area della scuola elementare,dove sono previsti il mantenimento e l’incrementodell’attuale area di pertinenza, che sarà riqualificata,e la realizzazione di un nuovo ingressodirettamente dal parcheggio. Sono state indaginigeologiche, idrologiche, idrauliche e sismiche adaccertare l’idoneità dell’area all’intervento, masaranno effettuate ulteriori indagini geologicheper garantire la sicurezza complessiva dell’interventoed ottenere i nulla osta regionali relativi alvincolo idrogeologico e alla legge n. 64/74.E i costi? Esaminiamo le cifre. Il costo di investimentototale dell’opera, a carico del privato, stimatonel Piano Economico e Finanziario allegatoal progetto, è di 2.678.400,00 euro tra costi di progettazione,amministrativi e di costruzione. Compresoanche quello relativo agli indennizzi per gliespropri dell’area, 7.000 mq circa, e di alcuni fab-“<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”Periodico dell’Associazione Culturale AlbatrosVicolo Giustini, n. 1000024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849Anno 4, n. 1 - <strong>Gennaio</strong> 2007Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04Direttore Responsabile: Rino SciarrettaCapo Redazione: Carla SantolamazzaRedazione: Alessandra De Santis, Fausta Faccenna,Federico Chicca, Ivano Chicca, Ivano Moreschini,Ramona Pompili, Paolo Muzi,Roberto Bontempi, Salvatore De AngelisHanno collaborato alla realizzazione di questo numeroVeronica Moro, Valentina Torella, Gualtiero Todini,Flavia De Bellis, Ivo Santolamazza, Aurora Fratini,Enrico Cascini, Mario Di NardoPer la pubblicità rivolgersi al 3490063355Grafica ed impaginazione: Salvatore De AngelisStampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel MadamaChiuso in redazione il 19/01/2007 - Tiratura 1.500 copieSitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.comE-mail: lapiazzaonline@virgilio.itLA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌDALLE ORE 18 ALLE 20SOMMARIO• Allo “Stallone” parcheggio con shopping pag. 3• Intervista al sindaco Giuseppe Salinetti » 6• Intervista al Capogruppo Enrico Grazia » 7• Intervento del direttivo della Margherita » 9• Olio DOP terre tiburtine » 10• A tutto ... corto » 13• Notizie in breve » 14• IX Comunità Montana » 16• In ... Forma » 19• Vicovaro » 23• Mandela » 26• Sambuci » 27• Tivoli » 28• Tradizioni popolari » 31• Libri » 32• Una visita alla Villa Garibaldi » 34• Sport » 36• “Quelli che ... continuano” » 38Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli


Amministrazione5bricati rurali fatiscenti di piccole dimensioni,come prevede la bozza di convenzione tra ilcomune e la ditta Cipriani.Il privato recupera gli investimenti attuati con iricavi non tariffari, costituiti dalla vendita dei boxe degli immobili a destinazione commerciale, econ quelli tariffari, rappresentati dagli introitiderivanti dalla gestione del parcheggio.Le ipotesi di ricavo, stimate nel piano economicoe finanziario, si leggono nella tabella seguente:Non tariffariVendita box 46 unità 27 mq ad unità 1.500 euro a mq 1.863.000 euro totaliVendita localicommerciali 520 mq totali 1.900 euro a mq 988.000 euro totaliTariffariGestione 80 0,80 euro 12 ore 320 giorni 245.760 euro totaliparcheggio media tariffa giornaliere l’annoper 3 anni posti auto orariaIl progetto sarà finanziato prevalentemente con capitale apportato dai soci e con un finanziamento bancario,come da tabella:Capitale soci 2.027.388,00 euro 75% circaCapitale proprio 110.377,00 euro 04% circaMutuo bancario ipotecario 540.635,00 euro 21% circaIl tasso di interesse del mutuo è del 5,64%.<strong>La</strong> discussione è ancora aperta nelle sedi politiche e tra la gente, diverse sono le domande e i dubbi: gliingressi al parcheggio, il commerciale, la variante al Prg. Su tutto una domanda: questo progetto sarà lasoluzione per i posti macchina dei cittadini del Centro Storico?Viste prospettiche


6 AmministrazioneIntervista al Sindaco Giuseppe SalinettiCi può illustrare il progetto di realizzazione delParcheggio Stallone?Innanzitutto vorrei dire che fare i parcheggi per ridarevivibilità al centro del paese assediato dalle auto èil primo punto del programma elettorale dell’Unionedi centrosinistra su cui la Giunta si è impegnata. Perquesto, da giugno abbiamo chiesto alla Commissionetecnica di valutazione di completare l’esame deitre progetti del parcheggio Stallone presentati daaltrettante imprese private tra il 2003 e il 2004. Il 27novembre la Commissione ci ha consegnato la relazionefinale, nella quale afferma che il progetto dellasocietà Cipriani è completo nella documentazione erispondente al pubblico interesse.Tale progetto preliminare prevede la realizzazione di80 parcheggi di superficie, 46 box interrati, duepalazzine di due piani (in tutto 4 locali per un totaledi 520 mq) da adibire a negozi o a uffici, un’area giochi,una nuova entrata pedonale alla scuola elementare.Al parcheggio si accede con le auto da vicolodegli Olmi e si esce dalla strada che costeggia lascuola elementare verso via della Libertà; inoltre visono accessi pedonali dai vicoli San Sebastiano,Giustini, Borgo e Discesa Empolitana.L’attuale amministrazione comunale ha ritenuto taleprogetto una buona base di partenza e lo ha sottopostoalla discussione della commissione consiliare,dei proprietari delle terre interessate all’esproprio edi tutta la cittadinanza nell’assemblea del 15 dicembre.Da questi incontri sono emersi giudizi sostanzialmentefavorevoli sull’opera e alcuni suggerimentiper migliorarla.Nella scorsa consiliatura, con l’AmministrazioneScardala di centro destra, ci fu una mobilitazionedell’allora centro sinistra contro la proposta di unparcheggio in quella zona. Cosa è cambiato daallora?<strong>La</strong> protesta non era contro un parcheggio allo Stallone,ma contro il parcheggio che era stato propostodalla società Cogema e fatto proprio dalla precedenteamministrazione comunale, che nel novembre2003 aveva avviato le procedure d’esproprio senzapresentare l’opera a nessuno.Quel parcheggio prevedeva la costruzione di 129box e 94 parcheggi all’aperto, gestiti a pagamentoper 30 anni, con l’assurdo divieto di parcheggio perun raggio di 500 metri attorno allo Stallone.Per realizzare un numero così alto di box venivacostruito un tunnel a due piani fuori terra, alto 8metri e lungo 120, chiuso in un lato, con entrata euscita da una torre larga 20 metri e alta dieci. Questeimponenti strutture di cemento occupavano tutta l’areafino ad arrivare addosso alle case e alla scuola.Contro tale parcheggio ci fu una protesta generalizzataperché esso recava più danni che benefici.Il progetto di parcheggio della società Cipriani(descritto sopra) è profondamente diverso da quellodel 2003: prevede 83 box in meno, mantiene unafascia verde verso la scuola e gli edifici circostanti,ha un minore impatto su tutta l’area. Nelle intenzionidell’attuale amministrazione comunale esso sarà ilprimo parcheggio a ridosso del centro storico, alquale ne seguiranno altri.Il project financing con il quale si dovrebbe realizzarel’opera offre tutte le garanzie di correttarealizzazione?<strong>La</strong> finanza di progetto è una modalità di realizzazionedi un’opera pubblica attraverso risorse di privati,i quali costruiscono l’opera e ne diventanogestori per un certo periodo di anni, passati i qualiil Comune ne torna in possesso. Il costo di edificazionedel parcheggio dello Stallone si aggira intornoai 2 milioni e 700 mila euro: la ditta che vinceràla gara d’appalto (non è detto che sia l’impresa proponente,cioè Cipriani) dovrà realizzare l’opera asue spese, spese che potrà recuperare con un marginedi guadagno attraverso la vendita in diritto disuperficie dei 46 box e dei 4 locali commerciali o aservizi e gestendo il parcheggio per tre anni. I prezzidei box e dei locali sono stati già fissati nel Pianofinanziario dell’opera, e giudicati congrui dallaCommissione tecnica di valutazione e resterannobloccati.<strong>La</strong> ditta che vincerà la gara ha un certo rischio: dovràsicuramente costruire l’opera ma non sa in partenza sevenderà tutti i locali e quindi se rientrerà nelle spese erealizzerà un profitto. Questo margine di rischiopotrebbe dissuadere le imprese a partecipare alla gara,in tal caso l’opera non verrebbe realizzata. Certo se ilcomune avesse i soldi potrebbe realizzare il parcheggioa proprie spese, ma purtroppo così non è.L’opera prevede anche la realizzazione di localicommerciali/direzionali. Cosa si intende per direzionali?E non c’è il rischio che il parcheggio siautilizzato soprattutto dagli utenti di questi locali?I quattro locali possono essere destinati sia a negoziche a uffici pubblici e privati. I parcheggi di pertinenzaa queste eventuali attività e gli accessi carrabilial parcheggio sono stati i problemi su cui si èdiscusso di più nelle riunioni pubbliche svolte adicembre. Il confronto con i cittadini e l’approfondimentosuccessivo con l’Ufficio tecnico comunale hapermesso di individuare alcune ipotesi di soluzione.


Amministrazione7Riguardo ai parcheggi per gli eventuali locali commercialie a servizi, la soluzione potrebbe esserequella di realizzare parcheggi sotterranei ricavandolisotto ai due edifici, senza togliere nulla agli 80posti auto all’aperto. Invece rispetto agli accessi sista verificando la possibilità di realizzare la strada diPRG che collega vicolo degli Olmi con via DiscesaEmpolitana all’altezza del cimitero e di allargare lastrada a fianco della scuola elementare verso il campettoper renderla a doppio senso di marcia. In questomodo si avrebbero due entrate e due uscite alparcheggio, il traffico verrebbe distribuito su piùaree e non graverebbe soltanto su alcune vie.Vorrei concludere dicendo che il confronto in corsosul parcheggio potrebbe sembrare negativo perchécrea ritardi, dà la sensazione che ci sia più “confusione”e meno capacità di decisione. In realtà essoallungherà i tempi, ma la partecipazione dei cittadinialle scelte sta permettendo di migliorare il progettoiniziale. Il tempo che si perde ora si recupereràdopo avendo un maggior consenso e un progetto piùrispondente ai bisogni sociali.Intervista al Capogruppo di maggioranza Enrico GraziaIl motivo del rinvio è stato solo tecnico o ci sonodelle difficoltà politiche ?Il “Proget Financing”, procedura con cui si sta portandoavanti il progetto, già per sé abbastanza complessa,contiene al suo interno una ulteriore proceduradi esproprio dei terreni su cui verrà realizzata l’opera.L’esproprio prevede tra l’altro che tutti gli interessatisiano avvisati con modalità e tempi fissati per legge, ilpunto è stato rinviato perchè una parte dei proprietaridelle aree riguardanti il progetto non erano stati avvertitie questo avrebbe invalidato l’intero iter procedurale.Se ci sono, a cosa sono legate tali difficoltà ?L’assemblea dei proprietari ha messo in evidenza unaserie di perplessità, che si erano già manifestate nellacoalizione di maggioranza, legate essenzialmente allanatura mista dell’opera: parcheggi a raso, box, strutturecommerciali. Per i parcheggi a raso tutti hannoconvenuto sulla “pubblica utilità”, mentre per i box ele strutture commerciali, necessari a finanziare il progettoe che saranno venduti a privati, ci sono stateobiezioni sull’equità dell’indennizzo da parte dei proprietari.Alcuni consiglieri di maggioranza hanno inoltreproposto di inserire ulteriori parcheggi a raso aservizio del commerciale e di modificare la viabilità diaccesso al parcheggio.Il sindaco e la giunta (il progetto coinvolge diversiassessorati) hanno recepito tutte le richieste, attivandole necessarie trattative con la ditta proponente ed i proprietariper arrivare ad una soluzione condivisa.Nel caso specifico, anche alla luce della rapidità concui sono state accolte le proposte di soluzione, parlereiforse di intempestività e non di “Difficoltà Politica”.Il parcheggio che si dovrebbe fare è una delle opereforse più visibili che può realizzare questa Amministrazione.Non le sembra che se ne sia discusso troppopoco nel paese ?Non sottovaluto l’importanza del “Progetto Stallone”,ma ritengo che da solo non possa risolvere il problemadei parcheggi e del traffico di Castel Madama, è necessariorealizzare opere ad esso complementari, in talsenso l’Assessore ai <strong>La</strong>vori Pubblici Aldo Testi stalavorando alacremente, e penso che a breve produrràrisultati interessanti.Fatta questa doverosa premessa, per rispondere alladomanda voglio rammentare che il progetto di cui stiamoparlando, nato con la prima giunta Scardala, è allasua quarta stesura e le modifiche di cui abbiamo ragionatone produrranno una quinta, su questo tema sisono costituiti movimenti e comitati, no, in tutta onestàpenso che al contrario se ne sia parlato troppo e fattotroppo poco, il problema semmai è che alle discussionie ai dibattiti deve seguire la valutazione e la scelta dichi amministra, ma scegliere, per definizione, significascontentare alcuni per accontentarne altri, e allora pernon scegliere si riapre il dibattito. Questa volta si èpresa un’altra strada.Al di là di questo episodio, come giudica in generalel’azione condotta finora dalla nuova Amministrazione?Domanda simpatica anche se un po’ maliziosa, chedeve pensare il capogruppo della maggioranza dellasua giunta?.Al di là delle battute penso che fin qui di azione ce nesia stata poca, almeno di quella visibile alla maggioranzadei cittadini. Questo non significa che non vi siastato impegno, si è lavorato molto per riordinare lasituazione ed adeguare gli uffici comunali, fare frontealle scadenze per progetti e richieste di finanziamentoper servizi sociali, lavori pubblici, cultura e sport,gestire le emergenze urbanistiche generate dalladisinvoltura della vecchia amministrazione ed infineper predisporre quegli incarichi che in tempi ragionevolici doteranno di strumenti urbanistici adeguati. Misembra non sia poco per il tempo impegnato. Da unpunto di vista più generale ritengo che in futuro debbanoessere migliorati i flussi informativi ed organizzativitra gli organi politici, associativi ed istituzionali,ma anche questo fa parte dell’ordine del giornodella maggioranza.


Politica9PARTITO DEMOCRATICOIntervento del direttivo D.L. Margherita di Castel MadamaSi avvisa la cittadinanza che, stanteil momentaneo trasferimento dellaCaserma dei Carabinieri, è stato messoa disposizione dell'Arma dal Comune unpresidio aperto al pubblico in Via Cavour,presso il Comando dei Vigili UrbaniIl dibattito sul partito democratico ha avuto unaaccelerazione a seguito dei risultati ottenuti dallalista dell’Ulivo che ha fatto registrare un notevoleaumento dei consensi in Italia ed anche nellanostra cittadina. Si può partire da questa considerazioneper argomentare che il bipolarismo ormaisi è fatto strada fra i cittadini ed è quindi una esigenzavera quella di offrire agli elettori del centrosinistra un punto di riferimento forte. Lo sforzoriteniamo sia quello di costruire un nuovo soggettopolitico in cui far convivere le grandi cultureriformiste cattoliche e liberaldemocratiche italiane.Sarebbe dannoso arroccarsi su posizioni tendentiad affermare la supremazia della propriaidentità poiché in ballo c’è la governabilità delpaese e l’esigenza di rispettare la volontà palesementeespressa dai cittadini. Fra l’altro non siparte da zero; basti pensare ai gruppi unicidell’Ulivo della Camera e del Senato e a tuttequelle esperienze maturate in questi ultimi anniche hanno consentito una conoscenza più approfonditafra chi ha accantonato i vecchi ideali,accettando i valori e gli ideali della socialdemocarazia,e chi ha preso atto del superamento dell’unitàpolitica dei cattolici nel nostro paese.Rimangono in piedi questioni spinose quale adesempio la collocazione del nuovo soggetto politiconell’ambito europeo. Siamo convinti che ilsuccesso del Partito Democratico passi nella suacapacità di essere nuovo ed in discontinuità con ilpassato; per questo motivo riteniamo che una adesioneal PSE possa restringere la potenzialità delPartito Democratico poiché potrebbe frenare l’ingressodell’area più avanzata del mondo cattolico.In ogni caso il problema della collocazione europeanon deve costituire un alibi per bloccare ilprogetto del partito unico che non dovrà essere lasommatoria di due sigle ma l’approdo per tutticoloro che credono nell’affermazione di una grandeforza riformista. Per le ragioni suesposte proponiamodi organizzare un incontro fra DS eMargherita di Castel Madama, con la partecipazioneanche di dirigenti nazionali, affinché siavvii un dibattito da estendere ai cittadini dellanostra comunità per la costituzione del PartitoDemocratico castellano.Il 15 gennaio 2007si sono tenuti i funerali diMaria Assuntina <strong>La</strong>ngiano,già Segretario Comunale di Castel Madama.Una lunga malattia l’ha strappatatroppo giovane alla famiglia ed al lavoro.<strong>La</strong> redazione de “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”ed il direttivo dei Democratici di Sinistrala ricordano con commosso cordoglio


10 AgricolturaOLIO DOP TERRE TIBURTINEdi Ramona PompiliRoberto Maria Bernoni, medico tiburtino, con alcuni amici, ugualmente appassionatinel 2004 ha costituito l’Azienda agricola Colle Morgante s.n.c. con sede inSan Gregorio da Sassola, per la produzione di olio extravergine d’oliva. L’aziendagestisce circa 20 ettari di oliveti fra Tivoli e San Gregorio che per decenni eranostati abbandonati, possiede un piccolo frantoio per la trasformazione ed un impiantodi imbottigliamento. Pur se giovane l’Azienda ha avuto diversi riconoscimentiall’impegno, all’amore e alla professionalità dei suoi soci. Infatti nel 2006 il loroextravergine, Villa di Cassio, ha ricevuto il diploma di distinzione, nella categoriafruttato medio, sia al Concorso nazionale Oriolo d’oro di Gradara sia in quello del<strong>La</strong>zio promosso dalla Unioncamere. Inoltre i loro monovarietali Itrana e Rosciolasono stati premiati alla Rassegna degli oli monovarietali di Macerata. Il dott. Bernoniinsieme ai suoi soci ha conseguito la qualifica di Assaggiatore di oli presso laCamera di commercio di RomaCosa cambierà nella produzione dell’olio conl’avvento della Dop?Molte cose dovranno cambiare nella prassi e nellacultura dei produttori oleari della zona. Il prodottodi qualità non si improvvisa e purtroppo, anchese da noi l’olio si fa da millenni, si guarda più allaquantità che alla qualità, più al guadagno che allatracciabilità del prodotto. Per fare degli esempi: laraccolta quasi mai viene effettuata all’invaiaturaprecoce o media, ma spesso si aspetta la pienamaturazione delle olive, cosa che garantisce unamaggiore produzione a scapito della qualità.Ancora ci sono produttori che aspettano giorniprima di portare le olive al frantoio, dando cosìloro tempo per fermentare o sviluppare muffe,situazioni queste che donano al prodotto dei difettiincancellabili.Ma, allora, non sappiamo fare l’olio?Non voglio dire questo, ma purtroppo oggi quelloche andava bene fino a venti anni fa perché al massimoraggiungeva il mercato di Roma, oggi, ripeto,si deve confrontare con i prodotti di tutto ilmondo e, visto che il nostro olio ha un maggiorcosto di produzione (per tanti svariati motivi), sipuò imporre sui concorrenti solo se possiamooffrire una qualità superiore. Quindi necessitaattuare tutti i metodi sia di coltivazione degli olivi,sia di frangitura, che di conservazione dell’olio,affinché il nostro prodotto abbia caratteristicheeccellenti. <strong>La</strong> Dop può servire a ciò quando partirà,se partirà.Come! … cosa intendi dire “ se partirà” ?Queste mie ultime parole sono volute, infatti mirisulta che il fascicolo riguardante il Disciplinaresia ancora fermo al Ministero delle politiche agricoleche si rifiuta di presentare un disciplinare chesarebbe senz’altro bocciato dagli organi Europei.Perché? Quali sono i punti critici del disciplinare?Perché il disciplinare, che è stato compilato anchedai rappresentanti di categoria, prevede troppo utilizzodelle cultivar, leccino e frantoio, a scapitodelle svariate cultivar autoctone che donerebberouna tipicità unica all’olio tiburtino. Ma questofatto nasce perché i grandi produttori negli ultimidue decenni hanno realizzato ettari ed ettari dinuovi impianti utilizzando quelle due cultivar, fral’altro non della zona, perché facilmente reperibilisul mercato, di costo basso, di grande produzione,di resa consistente e quindi economicamente convenienti,ma esse danno un olio uguale a quellodella Toscana, dell’Umbria e di tante altre zone.Allora il marchio europeo quale tipicità dovrebbeproteggere?Il ministero vorrebbe attuare un’operazione chegià è stata svolta in altre Dop: fermare la partenzain tempi rapidi, concedere un lasso di anni in cuirinnestare una percentuale, da definire, di piantecon le varietà tipiche. Ma anche questa ipotesiviene ostacolata dai grandi produttori che vedrebberoper alcuni anni un calo di produzione e quin-


Agricoltura11Grazie per questa notizia, ma ora torniamoall’argomento iniziale. Voi oltre a coltivare e produrreolio avete anche un frantoio aziendale,quando ci sarà la Dop anche i frantoiani dovrannocambiare alcune cose?di perdita di quote di mercato. Al momento, daquanto io so, non si intravedono vie di uscita.Certo se passasse il disciplinare presentato, quanticome noi, che si ostinano a tenere in produzione isecolari se non millenari oliveti, non rientrerebberonella Dop.Sicuramente, i frantoi dovranno essere più puliti, imacchinari dovranno essere lavati con maggior frequenzaaffinché non si sviluppino muffe sulle inevitabilitracce di pasta e non si ossidino (inrancidimento)quelle di olio che rimangono su di essi. Sidovrà ridimensionare drasticamente l’uso dell’acquatiepida o calda durante la fase di estrazione, sidovrà pretendere che le olive portate non solo sianopulite da rami, ma anche che esse siano colte dapochi giorni, conservate in modo adeguato e chesiano esenti da marciumi e muffe. Come vedianche i frantoi dovranno seguire una politica diversa,perché il massimo risultato si può ottenere solocon una stretta collaborazione fra il coltivatoreproduttoree il frantoiano. Il discorso sarebbe moltovasto ma penso che l’essenziale lo abbia detto.STA ARRIVANDO IL MARCHIO D.O.P. TERRE TIBURTINE PER L’OLIOdi Ivano MoreschiniL’ufficio stampa del Comune di Castel Madama ci invia sempre degli aggiornamenti, ed è un servizio senz’altroutile. Chiaramente non tutti rientrano poi nella pubblicazione del giornale. Stavolta però una segnalazione ci è sembratadavvero interessante e da approfondire: si tratta dello stato del riconoscimento del marchio Denominazionedi Origine Protetta (D.O.P.) per l’olio d’oliva delle nostre zone. Il nome proposto per l’olio è “Terre Tiburtine”.<strong>La</strong> proposta è stata avanzata con un decreto del Ministero delle politiche Agricole e Forestali, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale n. 178 del 2 agosto 2005, ed ora è in attesa di riconoscimento ufficiale da parte dell’UnioneEuropea.<strong>La</strong> zona di produzione delle olive che possono aspirare a produrre olio Dop “Terre Tiburtine”, comprende icomuni di Casape, Castel Madama, Castel S. Pietro (in parte), Ciciliano, Cineto Romano, Licenza, Mandela,Pisoniano, Poli, Roccagiovine, la località S. Vittorino del Comune di Roma, S. Gregorio da Sassola, S. Polo deiCavalieri (parte), Sambuci, Tivoli e Vicovaro. Il territorio individuato per la dop in questi comuni è complessivamenteesteso per 16.500 ettari, dei quali 3.500 sono destinati alla coltivazione dell’olivo.Il decreto del Ministero prevede un disciplinare di produzione, che deve essere rispettato dagli operatori che voglianofregiarsi del marchio “Terre Tiburtine”. Il disciplinare prevede che per ottenere l’olio si deve ottenere per almenoil 10% dalle varietà tipicamente locali, che sono la Montonese, la Brocanica, la Rosciola, la Rotonda di Tivoli,che possono essere usate insieme o anche singolarmente. Per un massimo del 90% devono invece essere presenti,anch’esse mescolate o da sole, le varietà di: Carboncella, Frantoio, Leccino, Pendolino, Itrana e Olivastro.L’olio che se ne ottiene è un extra vergine di colore giallo oro, con sfumature verdi, con le seguenti caratteristiche:odore fruttato, che si accompagna ad un sapore fruttato, con un pizzico di piccante e di amarognolo. L’oliodeve avere un’acidità inferiore o uguale allo 0,6 %.Con l’ottimismo tipico degli uffici stampa, la notizia pervenuta afferma che la certificazione di qualità, cioè laconseguenza operativa del riconoscimento della D.O.P. da parte dell’Unione Europea, potrebbe essere utilizzatagià dalla prossima annata. Non sappiamo se sarà così. In ogni caso, informare sull’argomento è importante,perché quando la Dop arriverà, ci saranno una serie di cose da fare per gli operatori prima di ottenere il marchiosul proprio prodotto. E siccome oramai la strada che permette ai prodotti agricoli di sopravvivere è quella dellaqualità, vista la spietata concorrenza sui prodotti generici da parte dei paesi emergenti, come la Cina, sarà senz’altroun bene per tutto il territorio se questa opportunità verrà sfruttata.


Società13A TUTTO ... CORTOdi Alessandra De SantisUna rassegna di cinque cortometraggi e un incontro con gli operatori cinematograficiIl 21 dicembre alle ore 17 nello splendidoscenario del Castello Orsini l’associazioneculturale Albatros, con il patrocinio delComune di Castel Madama ha dato avvio allaedizione “zero” di questa rassegna di cortometraggiche vuole tornare a riproporreprodotti di questa piccola ma grande arte,annualmente.Si è iniziato con la proiezione dei cinquecortometraggi in programma: “Che Gioia”di A. Marino, “No Smoking Company” diE. Tagliavini, “Zinanà” di P. Mezzapesa,“Refugium Peccatorum” di S. Alleva, “Piùcorto di così si muore” di L. Molteni. Tutti icorti si sono dimostrati gradevoli e divertenti,ma sicuramente quelli che hanno accattivatole simpatie del pubblico sono stati: “NoSmoking Company” e “Refugium Peccatorum”.Il primo perché costruito intorno aduna storia convincente con tanto di colpo discena finale interpretata da un grandeattore come Enzo de Caro. Il secondo corto,girato a Castel Madama nella Chiesa di SanMichele, presenta anch’esso una tramaavvincente e ben costruita ed un finale a …sorpresa.Finita la proiezione si è passati al dibattitoerano presenti Rino Sciaretta, DarioFormisano e Roberto Gambacorta rispettivamentei produttori di “Refugium Peccatorum”,“No Smoking Company” e “Zinanà”.Il pubblico ha chiesto quali fossero le similitudinitra il corto ed il suo fratello maggiore,il film. <strong>La</strong> risposta piuttosto all’unisonodi tutti e tre i produttori è stata che<strong>La</strong> Redazione de “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”porge le più sentite condoglianzeal direttore Rino Sciarrettae alla sua famiglia,per la dolorosa perditadel caro padre Bernardinosono praticamente identici: stesse tecniche,stesse professionalità, stessi strumenti, l’unicadifferenza è il tempo: un corto duraall’incirca 15 minuti, un film un’ora emezza. Quindi molto meno costoso, ma inrealtà il più delle volte vengono girati acosto zero, confidando nella simpatia di tecnicied attori che mettono per due o tregiorni a disposizione del giovane regista leproprie competenze e professionalità. Aquesto proposito i produttori hanno lamentatola mancanza di un mercato del corto ela distribuzione in appositi spazi: televisionedi stato, cinema. Questo mancata distribuzionenon permette lo sviluppo di questaarte che si deve purtroppo “arrangiare”.Al termine del dibattito sono intervenuti,porgendo i complimenti per i cortometraggiproiettati e salutando gli intervenuti ilSindaco Giuseppe Salinetti e l’Assessore allaCultura Armando Pistoia e il presidente dell’associazioneAlbatros, Luigi Grelli. Per chiuderein armonia la serata la Birreria “SanMichele aveva un Gallo” ha offerto unpiacevole aperitivo a tutti gli ospiti e perchiudere la serata vi è stato un bel brindisidi buon anno e buona prossima … edizione.


14NOTIZIE BREVIA seguito della lettera inviata al presente giornale dalla Signora Mara Amabili, sento di dover chiarire alcune questioni.Voglio iniziare sottolineando l’attacco che la Signora perpetra nei miei confronti dichiarando che l’attuale amministrazione(e quindi io come assessore alle politiche sociali) sta facendo discriminazione nei confronti del figlio Andrea. Capisco cheuna madre sofferente, angustiata dalle difficoltà che si presentano possa a volte alzare il tono, ma io la voglio invitare adun più pacato e moderato parlare, perché la discriminazione di cui la signora parla è sua invenzione.Ancora voglio evidenziare un’altra frase in cui la Signora Amabili asserisce che la passata amministrazione con qualcheforzatura le era venuta incontro: il problema è proprio questo. A me le forzature non piacciono, un amministratore èchiamato ad applicare la norma, a cercare il miglioramento, laddove è possibile, della norma stessa e fare il duro lavoroper migliorare i problemi sociali che questo paese purtroppo ha in abbondanza.Inoltre la Signora fa riferimento ad una guerra tra poveri, ma lei è la prima a farlo mettendo in causa un altro caso completamentediverso da quello del figlio regolato da altre normative.Per quanto riguarda il diritto all’istruzione e il rispetto della Costituzione questi sono i primi compiti che come uomini dell’amministrazionesiamo chiamati a compiere.Entrando nel merito della questione le “spiego bene la situazione” l’assistenza di cui lei lamenta l’erogazione è denominataAssistenza Educativa Culturale (AEC) e questo servizio fa riferimento al Protocollo d’Intesa tra Ministero della PubblicaIstruzione ed Enti Locali del 2000. Nello specifico tale servizio deve essere erogato dall’Ente Provincia (pertanto sarebbestato compito del Dirigente Scolastico richiederne l’attivazione).Inoltre la lettera della Signora Amabili sollecita una riflessione sulle linee di intervento intraprese in questi anni nel campodelle politiche sociali in questo paese. Necessita una progettualità diversa che esca fuori dal meccanismo bisogno-assistenzialismo,poiché questo tipo di progettualità perpetrata per anni ha impedito di rispondere in termini diversi nonpermettendo lo sviluppo di un sistema di rete dei servizi su base territoriale.Scuola, Centro Diurno, Formazione, <strong>La</strong>voro. Questo schema può andare oltre l’immediata necessità rispondendo abisogni a lungo termine: quelli di oggi e di domani, travalicando così la dimensione individuale e familiare del problema perinserirla in una ottica sociale e generazionale.Necessitano anche nuove politiche di bilancio, dove si mettano al centro i bisogni reali delle persone: l’assistenza domiciliareper persone anziane, l’assistenza specialistica per persone diversamente abili, l’integrazione sociale, una politica perla casa, l’assistenza per i minori a rischio. Tutto questo non deve rappresentare un problema di bilancio, ma deve essereinteso come strumento di misurazione per la qualità della vita. È necessario invertire la rotta.L’Assessore alle politiche sociali Vincenzo AscaniIl circolo del cinemaLO STATO DELLE COSE<strong>Piazza</strong> Europa Unita, 1 - Mandela (Roma)mail@lostatodellecose.itPROGRAMMAZIONE DI FEBBRAIO02 - THE NEW WORLDdi Terrence Malick con Colin Farrelle Q’Orianka Kilcher09 - ELEPHANTdi Gus Van Sant con Alex Froste Eric Deulen16 - UNITED 93di Paul Greengrass con Christian Clemensone Trish Gates23 - VOLVERdi Pedro Almodovar con Penelope Cruze Carmen MauraCASTEL MADAMA: NUMERI UTILIComune: 0774-45001Pro-Loco: 0774-449500Carabinieri: 0774-447002Vigili Urbani: 0774-447305Ospedale Tivoli: 0774-335086Farmacia: 0774-447001Vigili del Fuoco: 115Servizio Guardia Medica: 118Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938Protezione Civile: 0774-4500243Biblioteca Comunale: 0774-4500209U.S.L. RM/G - Tivoli - Prenotazioni 800986868Per pagamento TicketCCP N. 52577616 – Azienda U.S.L. ROMA Gsulla causale mettere C.F. ASL 04733471009


Notizie Brevi15Mostra dei presepi al Castello Orsini organizzata dalla Pro-Locopresepi fatti dai bambiniAlcuni dei bambini premiati (tutti ex-equo)Il primo presepe classificatocategoria adulti vinto da Angelo Roncidi TivoliCorsa della BefanaIl presepe di San Lorenzo, ideato da Carlo Marazzae realizzato da: Carlo Marazza, Angelo MoreschiniLuciano Chicca, Roberto Millozzi, Piera Iannuccelli, AldoSantolamazza, Paolo Garofolo, Luigi Piselli, Antonio GnocchiIl presepe vivente realizzato dal Rione CastelluccioPresepedella Chiesadi S. Michele


16 Comunità MontanaIX COMUNITÀ MONTANAa cura di Fausta FaccennaORA È TEMPO DI BANDA LARGAA breve anche nei nostri Comuni sarà possibile l’utilizzo della banda larga<strong>La</strong> nostra ComunitàMontana è consapevoleche l’innovazionedigitale costituisce unimportante fattore disviluppo, in particolareper le comunitàper le quali la crescitadelle tecnologiedell’informazione edella comunicazionepuò agire come volano strategico di sviluppoeconomico e sociale.Proprio per le potenzialità insite nelle nuovetecnologie, la Comunità Montana intendeperseguire la diffusione della banda larga neiComuni del proprio terrritorio come obiettivostrategico per il superamento delle condizionidi “digital divide”, attraverso la realizzazionedi una infrastruttura a banda largamediante tecnologia WiFi, finalizzata allainterconnessione delle strutture pubbliche,oltre che alla connettività rapida e facilitataper le Aziende e per i cittadini.<strong>La</strong> realizzazione del progetto è stata aggiudicatacon Delibera della Giunta Comunitarian. 139 del 19-12-2006 all’Associazione Temporaneadi Impresa costituita da ALPITEL diRoma e dalla Wi Fi di Milano che dovrannocurare la fornitura e la posa in opera delleinfrastrutture e la fornitura dei servizinecessari alla realizzazione di un sistema diinterconnessione wireless.I primi Comuni che fruiranno dei servizisaranno quelli dell’area prenestina e cioè:Capranica Prenestina, Rocca di Cave, CastelSan Pietro Romano, Pisoniano, Poli, Casape eSan Gregorio da Sassola.Con Delibera di Giunta Comunitaria n. 2 del4 gennaio 2007 sono state avviate le procedureper la realizzazione del servizio ancheai Comuni di Ciciliano, Castel Madama,Nerola, Montorio Romano, Monteflavio, Marcellina,San Polo dei Cavalieri e Sant’AngeloRomano ricadenti nell’area della SabinaRomana.Questo servizio, che concorrerà a migliorarela vita di tutti i cittadini, ha il pregio di venireincontro ai più giovani abitanti del nostroterritorio che hanno fame di informazione eche sono protagonisti di una vera e propriarivoluzione culturale e che nell’epoca dell’informazioneglobale sono gli anonimi protagonistidel mondo che cambia.Non è un caso, infatti, che il Time celebracome uomo dell’anno il popolo di Internetche sta trasformando la natura dell’informazione,riconoscendo che i cittadini del webinterattivo sono i creatori e i consumatori dicontenuti forniti dagli utenti che stannomodificando l’arte, la politica e l’economia,realizzando una forma di democrazia digitale.


Comunità Montana17IPOTESI DI NODO DI SCAMBIO GOMMA-GOMMAAL CASELLO A24 DI CASTEL MADAMA<strong>La</strong> IX Comunità Montana, in collaborazionecon i Comuni di Castel Madama, Ciciliano,Pisoniano, San Vito Romano, Gerano, Cerreto,Sambuci, Poli, Casape e San Gregorio daSassola, con l’obiettivo di ridurre i tempi dipercorrenza tra il proprio territorio e ilComune di Roma, sta verificando, in accordocon il COTRAL, la fattibilità per la costituzionedi un nodo di scambio gomma–gommada realizzarsi presso il casello autostradaledi Castel Madama.In tale nodo si potrà:— parcheggiare la propria auto privata;— arrivare tramite trasporto pubblico daipropri comuni di residenza;— partire e arrivare con mezzi COTRALverso nodi di scambio con il trafficourbano di Roma.Per verificare la fattibilità di tale iniziativasi sta svolgendo in questi giorni una indagineconoscitiva per la raccolta di dati statisticisignificativi riguardanti il luogo di residenzae di lavoro dei viaggiatori, i percorsi giornalierieffettuati, il tipo e il numero di mezzi ditrasporto utilizzati, i costi medi sostenutimensilmente.Il questionario, distribuito tramite le AmministrazioniComunali coinvolte, prevedeanche la raccolta di suggerimenti utili —località alternative o aggiuntive per la realizzazionedi nodi di scambio, utilizzo dimezzi alternativi al trasporto su gomma,ecc. — per tentare di risolvere l’annoso problemadel pendolarismo che costringe i residentidei nostri Comuni ad un impegno disumanoin termini di tempo e di costi.Una volta raccolti i questionari ed elaboratii dati, tenendo in massimo conto i suggerimentidei lavoratori pendolari, saràaperto, in tempi rapidi, un tavolo di confrontocon la Regione <strong>La</strong>zio, la Provinciadi Roma ed il COTRAL nel quale sarannorichiesti interventi incisivi per ridurre ilgrave disagio che comporta oggi raggiungereil posto di lavoro nell’area metropolitanadi Roma.IX COMUNITÀ MONTANASede: Via Acquaregna n. 90 - Tivolitel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915www.comunitamontanativoli.org


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Vicovaro23Intervista a MARINO ZORZIdi Roberto Bontempi“L’accoglienza calorosa del vostro paese mi ha commosso”Fiore all’occhiello della Settima Edizione delPremio Arte “Marcantonio Sabellico” è stataprobabilmente la conferenza sul Sabellico che ildott. Marino Zorzi, direttore dal 1989 dellaBiblioteca Nazionale Marciana di Venezia, hatenuto presso l’aula consiliare.Invitato dal Sindaco Thomas e dall’infaticabileassessore alla cultura Virginio Coccia, la veraanima della riscoperta del Sabellico e dellarinascita del Premio Arte, il dottor Zorzi, grandeerudito e grande galantuomo, è stato così gentileda concederci una breve intervista che pubblichiamointegralmente.Dottor Zorzi ci dice la prima cosa bella che leviene in mente pensando al suo lavoro così prestigiosoed invece una nota negativa di un simileincarico?<strong>La</strong> cosa più bella è la possibilità di accedere facilmenteai manoscritti ed ai libri antichi: la deliziaed il vantaggio impagabile di poter avere a chefare in qualsiasi momento con questi splendididocumenti. I lati negativi invece riguardano l’amministrazione,la parte più burocratica che risultaspesso pesante: un funzionario pubblico, chedeve spendere e amministrare, non ha tempo perdedicarsi agli studi, che diventano un fatto personale.Io, invece, resto convinto che un minimo diprestigio culturale giovi anche nel resto della propriaattività.In un piccolo paese è molto difficile avvicinarele persone alla cultura che rischia di rimanereun fatto elitario: lei ha qualche consiglio dadare per avvicinare la gente ad una valorizzazionedella cultura locale?Quello che state facendo voi mi sembra la stradamigliore. Che sia un’Amministrazione, unAssessore alla cultura e non un privato cittadinoad impegnarsi per far conoscere e scoprire unafigura del passato mi sembra la cosa più efficace:cosa si può fare meglio di questo? Bisogna cercaredi svegliare l’orgoglio e l’appartenenza aduna comunità e voi lo state facendo in modoegregio.Il dott.Marino Zorzi,direttoredal 1989della BibliotecaNazionaleMarcianadi VeneziaVicovaro ha una piccola biblioteca comunale:nonostante la differenza rispetto alla sua realtàha un consiglio da dare ai futuri responsabilidella Biblioteca per una sua gestione efficace?Più che dare un consiglio dirò quello che penso inmerito alla mia professione. Tutti oggi sono molto“tecnologici” ma in fondo quello di cui si ha bisognoè che di conoscere le fonti della cultura, i libri.Consiglierei a chiunque di essere padrone delletecnologie, ma mi sembra fondamentale capireche esse sono lo strumento e quello che conta davveroè la sostanza. Anche se lei è capace di interrogarei vari data base, quello che conta è la personalitàdi chi li elabora e li interpreta: è semprel’uomo, nel caso specifico il bibliotecario, chepromuove la cultura vera, che consiglia la“sostanza”. Vorrei che non sparisse la figura delbibliotecario colto, altrimenti la professionerischierebbe di ridursi un po’ a quella di un burocrate.Sarebbe un peccato: Sabellico era un personaggioestremamente colto…Cosa si porterà a Venezia di questa giornata aVicovaro? Cosa le è piaciuto di più?Sono quasi commosso per il calore, la simpatia ela gentilezza delle persone che mi hanno accolto.Mi ha molto colpito l’entusiasmo per questa iniziativadel Premio Arte. Poi la bellezza del luogo:il colpo d’occhio di quella <strong>Piazza</strong> San Pietro, valeil viaggio e il Tempietto, che ho avuto modo divisitare, è davvero un gioiello.(Vicovaro, 18 novembre 2006)


24 VicovaroDICEMBRE IN … BREVE di Roberto BontempiQuante iniziative culturali, sociali e di solidarietà!Davvero tantissime sono state le iniziative culturali,sociali e di solidarietà, la quasi totalità delle qualiorganizzate o patrocinate in vario modo dall’Assessoratoalla Cultura del Comune in collaborazionecon le varie associazioni presenti nel territorio, chehanno tenuto occupati i vicovaresi nel mese diDicembre e nei primi giorni di <strong>Gennaio</strong>.Il Centro Sociale Pidocchietto e l’Associazione CulturaleGiovanile “Occhio!” hanno proposto, pressola sede del Pidocchietto (piano seminterrato dellaScuola Media), il loro consueto appuntamento settimanalecon Cinejamo au Cineforum, concentrandosiin particolare sulla produzione di QuentinTarantino.Ricchissimo il fine settimana dell’Immacolata consolidarietà protagonista in <strong>Piazza</strong> grazie alla CroceRossa e al Gruppo Giovani della Parrocchia. IVolontari del Soccorso di Vicovaro, in collaborazionecon l’Atletica Vicovaro, hanno preparato l’iniziativa“Chi dona un giocattolo dona un…sorriso”,attuando una proficua raccolta di giochi da destinareai bambini meno fortunati ed allestendo delle garesportive che nemmeno una pioggia fastidiosa èriuscita a disturbare. I giovani della Parrocchiahanno invece venduto, con successo, le stelle diNatale, raccogliendo fondi per l’AIL, AssociazioneItaliana contro le leucemie. <strong>La</strong> Croce Rossa, insiemealla FVRS di Vicovaro, ha poi proseguito con lasolidarietà anche il giorno di Natale.Un importante appuntamento, il 9, è stato certamentel’inaugurazione dell’Università delle Tre Età.Nella ex chiesa di Santa Maria, alla presenza diCostantino Centroni, presidente dell’Associazionepromotrice, del Sindaco Thomas, dell’AssessoreCoccia e dei vari docenti dei corsi attivati, è statopresentato il Primo Anno Accademico. I corsi di<strong>La</strong>tino, Storia dell’Arte, Cultura della salute, Italianoper stranieri e Lingue inglese e francese, partiti inquesti giorni, sono aperti a tutti. Per iscriversi all’UniTRe,infatti, non è richiesto alcun titolo di studio enon ci sono esami. Meritevole di citazione è anche ilprogetto “<strong>La</strong> memoria degli anziani per il futurodei giovani”. Iniziato con il suggestivo spettacoloteatrale “Il cappello di paglia” messo in scena nellaex chiesa di Santa Maria dalla Compagnia Arte eCultura Abusiva di Mandela l’8 dicembre, è poi proseguitocon tre incontri presso il Centro Anziani diVicovaro. Un primo meeting con Coccia, i membridel Centro e i ragazzi del <strong>La</strong>boratorio della Biblioteca,ha posto le basi per un interessante progetto dicreazione di un volume che raccolga i racconti, leesperienze e le testimonianze degli anziani intervistatidai ragazzi. C’è stata poi una proiezione dellevecchie foto dell’Archivio Tancredi (più di 600 scattidegli anni ’40 e ’50) e, per finire, un pomeriggiodedicato alla poesia dialettale con Alessandra Zibelliniinterprete di alcune poesie dei maggiori poetivicovaresi viventi e scomparsi.In questo mese c’è stato spazio anche per la danza.Sabato 16 dicembre, l’associazione “Mary Rose” diVicovaro, infatti, ha allestito un delizioso e seguitissimospettacolo di danza moderna e hip-hopsempre nella ex chiesa di Santa Maria, con variragazzi, giovani e giovanissimi, che si sono esibiticon successo.Altro appuntamento interessantissimo è stata laTavola Rotonda sull’Integrazione Culturale e latutela dei Diritti Umani che si è tenuta ancora nellaex chiesa di Santa Maria domenica 17 dicembre. Siè chiusa a Vicovaro la settimana per i diritti umani inItalia promossa dalla Provincia di Roma e che havisto coinvolti, nei giorni precedenti, i comuni diRoma, Castel Madama, Valmontone, Pomezia,<strong>La</strong>dispoli e Colonna. Ci sono stati gli interventi dell’AssessoreCoccia, del dirigente scolastico dell’IstitutoComprensivo di Vicovaro Giacoma Massimei,di Lucio Barbetta, responsabile del ProgettoComuni per la Pace della Provincia di Roma, DiegoCastellani, Responsabile dell’Ufficio per la Pace diVicovaro e del sindaco Thomas. I bambini dell’ICShanno realizzato dei cartelloni, delle poesie e deitemi tutti sull’integrazione culturale, problema (ericchezza) che essi vivono quotidianamente sullaloro pelle. L’incontro si è chiuso con l’esibizione delgruppo folkloristico peruviano “Inti-raymi”,(“Festa del Sole” nella antica lingua degli indios)che, indossando i tipici costumi peruviani, ha datovita ad uno spettacolo fatto di danze e coinvolgentiritmi latino-americani.<strong>La</strong> musica non poteva certo mancare in questo iniziod’inverno. Prima, il giorno di Natale, il ComplessoBandistico “Gioacchino Rossini” di Vicovaro hadato gli auguri a tutti girando per le strade del paese,poi, il giorno successivo, si è tenuto l’ormai classicoappuntamento con il Concerto di Natale dellaCorale di Santa Caecilia. Diretta con la consuetapassione da Roberto Proietti, accompagnata allatastiera da Pierluigi D’Amato e potendo contaresulla maestria del soprano solista Carla Ferrari, laCorale di Vicovaro ha dato vita ad un ennesima


Vicovaro25dimostrazione di bravura ed ha chiuso nel miglioredei modi, con delle interessanti e coraggiose variazionisul repertorio ormai consolidato, le cerimonieper il ventennale della propria fondazione.Anche quest’anno, per il giorno dell’Epifania, l’AtleticaVicovaro ha organizzato Rincorrere la Befana,una marcia di solidarietà in <strong>Piazza</strong> San Pietrodurante la quale i bambini presenti hanno ricevutocaramelle e dolci nientemeno che dalla Befana inpersona...A chiudere le vacanze natalizie sono stati due spettacoliteatrali realizzati dai bambini delle parrocchiedi Vicovaro e San Cosimato. I bambini del catechismodi San Cosimato, coordinati dalle loro catechiste,hanno messo in scena il celeberrimo “Aggiungiun posto a tavola”, mentre il Gruppo giovani dellaparrocchia di Vicovaro ha aiutato i bambini dell’Oratorioad allestire “Un simpatico presepio” che hachiuso questa lunga serie di appuntamenti.Anche quest’anno, come quello passato, l’Assessoratoalla Cultura ha voluto sostenere Telethon e ilSostegno a distanza, per cui praticamente in tutte leiniziative elencate, è stato possibile, per i cittadiniintervenuti, devolvere dei soldi in beneficenza attraversola presenza di appositi punti raccolta.Il Consiglio direttivo, riunito per il successivo giovedì14 dicembre, ha eletto la signora Luigina Bianchininuovo segretario della sezione vicovarese deiDemocratici di Sinistra. <strong>La</strong> signora Bianchini è laprima donna vicovarese a rivestire una carica cosìprestigiosa ed importante. De Simone è comunquerimasto nel Direttivo.POLITICA: LE PROPOSTE DI RIFONDAZIONEPER LO SVILUPPO DELLA VALLE DELL’ANIENEIl 16 dicembre, presso l’aula consiliare del Comunedi Vicovaro, i gruppi consiliari PRC della Provinciadi Roma, della X Comunità Montana dell’Aniene ela Federazione PRC di Tivoli, hanno organizzato unincontro-dibattito dal titolo “Proposte programmaticheper il governo e lo sviluppo del territorio della XComunità Montana dell’Aniene”.All’appuntamento sono intervenuti i segretari deiCircoli di Rifondazione di molti paesi della Valledell’Aniene, tra i quali Luigi Rinaldi, segretario delcircolo di Vicovaro che ha introdotto i lavori, e ilpresidente della X Comunità Montana, LucianoRomanzi.I temi toccati sono stati molti: dalla partecipazionedemocratica al lavoro, passando per l’ambiente ela cultura, senza dimenticare i trasporti e l’immigrazione,e numerose proposte concrete sonoemerse al fine di trasformare positivamente ilnostro territorio.SCUOLA: SUCCESSO PER LE INIZIATIVEDELLE SCUOLE ELEMENTARIPOLITICA: È UNA DONNA IL NUOVO SEGRETARIODELLA SEZIONE DEI D.S. DI VICOVARODopo nove anni di soddisfazioni e tanto lavoro ilgiovane segretario dei D.S. di Vicovaro Fiorenzo DeSimone ha deciso di passare il testimone. Contrarioalle cariche a vita e pressato da nuovi numerosiimpegni (De Simone è stato eletto presidente dell’ANCIGiovani del <strong>La</strong>zio), ha deciso di farsi daparte. <strong>La</strong> Conferenza d’organizzazione, svoltasi il10 dicembre presso l’aula consiliare, ha dunqueprovveduto al rinnovamento degli organismi dirigenti:il Consiglio direttivo e la Commissione diGaranzia.In occasione delle festività natalizie, le insegnanti ei bambini delle diverse classi delle scuole elementaridi Vicovaro, hanno preparato spettacolini teatrali ecanti inerenti il tema della pace e della integrazioneculturale.VENERDI 27 GENNAIOin occasione del "Giorno della memoria"l'Assessorato alla Cultura del Comunedi Vicovaro, la Biblioteca di Vicovaro,in collaborazione con Marcello De Santisinvitano tutti a "Letture per non dimenticare"Biblioteca Comunale "Marcantonio Sabellico",Via delle Scuole, 1 – Ore 17


26 MandelaAL NINO’S PUBÈ SEMPRE FESTA!di Roberto BontempiScopriamo i segreti del successo di uno dei localipiù frequentati della zonaEntrando la prima volta nel Nino’s pub di Mandelasembra subito di stare a casa: l’atmosfera“irish” è calda e accogliente, la luce soffusa alpunto giusto e i rivestimenti in legno danno queltocco di familiarità che colpisce.Artefice di questo gioiello è il buon Savino Marinaro,per tutti, da sempre, Nino, un 43enne pugliesetrapiantato a Milano e trasferitosi, per amore, inquesto paesino in provincia di Roma. Stanco delladecennale vita da responsabile vigilantes, Nino hadeciso, nel novembre del 2000, di concretizzare lasua vecchia passione per i pub e la buona birraprovando a rilanciare questo piccolo locale nelcentro storico mandelese e mai scommessa fu piùriuscita: da allora il Nino’s pub è diventato semprepiù un punto di riferimento per tanti giovani delnostro territorio guadagnando un consenso tuttoracrescente.Merito certamente della simpatia e della cortesia diquesto gigante buono di un metro e novanta, maanche della qualità del servizio offerto: tanti diversitipi di birre, piadine, bruschette e altre sfiziosissimespecialità della casa a prezzi competitivi, maanche capacità di creare motivi di aggregazione.Nino ha saputo programmare degli appuntamentifissi che, per molti ragazzi, sono diventati unappuntamento irrinunciabile. Mi riferisco in particolareal karaoke del venerdì, dove, con il localepieno, si canta a squarciagola in allegria, e la musicadal vivo del sabato, quando gruppi rock, pop eblues, si esibiscono intrattenendo i presenti. Spessoe volentieri, il sabato, i concerti live si alternanocon divertenti spettacoli di cabaret.Con l’arrivo della bella stagione, poi, questiappuntamenti, insieme con tavolini, clienti e birre,si trasferiscono nell’antistante <strong>Piazza</strong> di Porta, trasformandoil Nino’s pub in un fresco locale all’apertopieno di gente fino a notte fonda.Un’offerta così diversificata rappresenta un casopraticamente unico per le birrerie della mediavalle dell’Aniene, e questo risulta certamente unaltro dei punti di forza del Nino’s pub.Il proprietario del Pub Nino’sDietro un uomo realizzato, però, come dice il proverbio,c’è sempre una donna all’altezza e Ninonon fa eccezione: sua moglie Tiziana, infatti, oltrea collaborare nella gestione del pub, è anch’essaun’imprenditrice di successo dal momento cheporta avanti MADA, un negozio di abbigliamentouomo-donna che sorge a pochi metri dal localeverso il centro storico di Mandela. Dio li fa…<strong>La</strong> famiglia Marinaro, insomma, è la prova tangibileche, con i giusti investimenti, qualche idea etanto impegno è possibile fare impresa con successoanche in un territorio, come il nostro, chepassa sempre per essere depresso.


Sambuci27Il fantasma di nebbia - una leggenda di Sambucidi Aurora FratiniTutti i paesi, piccoli o grandi che siano, conservano leggendeche si perdono nella notte dei tempi.Miti, credenze popolari, racconti fantastici che si favoleggianoai bambini, perlopiù tramandati in forma orale, costituisconoun patrimonio prezioso per la costruzione dellamemoria storica, folkloristica e antropologica di una comunitàche, sebbene ormai emancipata e modernizzata, conservanei suoi contenuti più autentici quella capacità di novellaree fantasticare che solo la cultura arcaica di un tempo hapotuto produrre.Tra i tanti racconti che le nonne narravano ai loro nipotinidavanti al focolare, nelle lunghe oscure e fredde sere d’inverno,ve ne sono alcune davvero molto belle, toccanti,misteriose. Si tratta di leggende che creavano quell’atmosferadi magia, di mistero, di meraviglia a cui oggi siamo disabituati.Ricordare quei momenti significa aprire una parentesi incantatain questo nostra contemporaneità prosaica e nevroticache sembra non lasciare più spazio alla fantasia, e significasoprattutto abbandonarsi ancora una volta alla capacità disapersi stupire. Ho chiesto ad una cara amica, Aurora Fratinioriginaria di Sambuci di raccontarmi qualche leggenda , disua conoscenza , che in qualche modo può far tornare indietronel tempo i lettori , anche nello spazio del breve racconto.<strong>La</strong>scio ad Aurora narrare questa toccante leggenda.Tra le tante leggende di Sambuci che mia nonna mi raccontava,una di quelle che mi colpiva maggiormente, ogni voltaarricchita di particolari, proprio perché non fissata in formascritta, era quella di un fantasma che si aggirava nel castelloe nel paese. E’ sicuramente una leggenda molto antica,ascrivibile all’età feudale per i motivi che propone, tipici diquell’epoca.Questa è la storia:Tanto, ma tanto tempo fa, il castello era abitato da una bellissimamarchesa. Era di carnagione chiara, occhi splendentie grazia raffinata, ma era molto infelice, perché, come siusava allora, il suo matrimonio era stato combinato dall’autoritàpaterna per interessi, e dunque non amava suo marito.Ciò nonostante ella era sempre garbata con il suo consorte,rispettosa e cortese e aveva man mano imparato a volerbene a quell’uomo, che dietro la sua apparenza burbera esilenziosa, nutriva per la donna una passione grande, lafaceva vivere come una regina, tra gemme, ori e vestiti preziosi.Ma, possessivo e gelosissimo della sua bellezza, lateneva segregata nella più completa solitudine e molto raramentela fanciulla aveva l’occasione di vedere gente che nonfosse la servitù, fedelissima al padrone.Un giorno venne assunto al castello un nuovo fattore, giovanee di bell’aspetto. <strong>La</strong> dama lo osservava dalla finestra dellasua stanza, lo trovava leggiadro e gentile, forte e affascinante,e sospirava. Ma non appena il ragazzo alzava gli occhiverso di lei, ella si ritraeva immediatamente.Il fattore, che era anche un ottimo scudiero, sellava il suocavallo quando la dama desiderava inoltrarsi nel bosco.Solo allora i loro occhi si incontravano, le loro mani si sfioravano,lui la seguiva con lo sguardo fin quando ella scomparivatra gli alberi, scambiava con lei sorrisi e talvolta raccoglievaper lei ciclamini, che in abbondanza crescevano nellavilla.Era inevitabile che i due giovani si innamorassero, perchéquei due cuori battevano lo stesso ritmo. Cominciarono adincontrarsi più spesso, ma in segretezza e con molta cautelae accortezza, e a scambiare parole dolci come il miele. Ungiorno il signore del castello dovette partire per una guerra.Raccomandò la moglie alla servitù e a lei impose un giuramentodi fedeltà, come si usava allora e pure adesso si fa’.Un giorno d’inverno, mentre fuori era molto freddo e piovevae la nebbia era così tanto fitta che nemmeno la falce potevatagliarla, la dama fece entrare il fattore nel suo salone e glioffrì del vino caldo. <strong>La</strong> nebbia come un mantello gigantesco,intanto, avvolgeva il castello. Davanti al camino, nel teporeche si diffondeva e che man mano scaldava le anime, i duegiovani misero gli occhi uno dentro l’altra, le loro labbra siaccostarono e si scambiarono un tenero bacio. Volle lamalasorte invidiosa che proprio in quel mezzo, tra la nebbiae il temporale, tuoni, fulmini e saette che Dio ne mandava, sipresentasse all’improvviso il marchese che, sorpresi i dueamanti in quel lieve scambio d’affetto, preso da grande iracacciò il giovane, chiamò le guardie e lo fece imprigionare echiuse la dama nell’alta torre.Dopo qualche giorno, il signore scese nelle segrete doveaveva chiuso lo scudiero e disse: ! e, preso un pugnale, barbaramente louccise, trasse dal suo petto il cuore ancora pulsante e pazzodi quella gelosia e quell’odio che solo l’amore umiliato puògenerare, corse sulla torre per mostrarlo quale orribile trofeodella sua follia alla donna. <strong>La</strong> dama, presa dall’orrore e daldolore si volse alla finestra e si lasciò precipitare a valle.Ancora oggi ella vaga, nelle notti di nebbia, tra i saloni ormaivuoti del castello, lamentando la sua sventura e il suo infeliceamore, lo chiama invano e non troverà pace finché nonavrà restituito il cuore a quello spirito.È evidente che in questa leggenda le reminescenze e le contaminatiomedievali sono molteplici, e trovano, proprio inquella straordinaria produzione letteraria, illustri predecessori,basti pensare al V canto dell’Inferno e alla novella IXdella IV giornata del Decameron. Molto diffusi sono i motividel cuore strappato, divorato o proposto come pietanza, ilmatrimonio forzato, la clausura, la prigionia. Sono temi chearrivano fino alla storia raccontata così come in molte altre,nelle quali vengono trasferiti ed adattati quei topoi colti, pervenutipresso la fantasia popolare chissà per quali strade.Fatto sta che ancor oggi, a Sambuci, si usa dire “Esso checala ‘a pantasema dagl’arcu” (“Ecco che sta scendendo ilfantasma dall’arco” della Villa), a significare che sta calandola nebbia.Memore di questa leggenda, quando nel 2001 è stato ufficialmenteaperto al pubblico il Castello Theodoli, la compagniateatrale dell’Associazione Culturale Terzo Millennioha rappresentato una commedia da me scritta, che reca iltitolo, appunto di ’A Pantasema ‘egliu Casteglio , granderievocazione storico-leggendaria di Sambuci, dove compareun fantasma.


28 TivoliComune di Tivoli e Acea:insieme per un risparmio energeticodi Valentina TorellaIn questi ultimi giorni l’assessorato all’ambientedel Comune di Tivoli, in collaborazione conAcea Reti e Servizi Energetici, ha promossouna campagna all’insegna del risparmio idricoed energetico al fine di rendere più sensibili icittadini verso le energie sostenibili e per contribuirein maniera concreta alla riduzione deiconsumi. Pertanto verranno distribuite ad ognisingola famiglia del Comune di Tivoli 3 lampadealtamente efficaci ed un kit per il risparmioidrico comprensivo di 4 aeratori.Così, insieme al notiziario periodico delComune di Tivoli, ogni nucleo familiare riceverà:3 buoni per il ritiro gratuito di lampadetubolari compatte ad alta efficienza di tipodomestico, che consentiranno di ottenere unnotevole risparmio energetico rispetto a quellea incandescenza, 1 buono per il ritiro gratuitodi un kit per la riduzione del flusso idrico,composto da 1 erogatore a basso flusso daapplicare alla doccia e da 3 rompigetto aeratida installare sui rubinetti di bagni e cucina, einfine 2 pieghevoli contenenti le istruzioni perl’uso e l’elenco dei vantaggi che da tutto ciòne derivano. In tutto ad essere distribuitesaranno 60mila lampade a risparmio energeticoe 20mila kit per la riduzione del flusso idrico.E ha dichiarato l’assessore all’ambienteGiuseppe Di Tomassi: “si tratta delle piùimportanti azioni finalizzate al risparmio energeticonel nostro comune. Infatti se tutti i cittadinisostituiranno le vecchie lampade a incandescenza,a parità di luce, sarà come se aTivoli si spegnessero contestualmente 48milalampadine!”.Insomma, parlando in termini concreti, ilrisultato di tutto questo sarebbe un risparmioannuo di energie quantificabile in oltre 1160tep/anno (tonnellate equivalenti di petrolio),con conseguente mancata emissione diCO 2 nell’ambiente di quasi 3mila tonnellateannue. Il valore commerciale di questa iniziativa,soltanto per il materiale distribuito, èdi 240mila euro finanziate da Acea Reti eServizi Energetici S.p.A. Il valore di ciò chericeverà ogni famiglia sarà di 12 euro. <strong>La</strong>distribuzione del materiale avverrà fino algiorno 9 febbraio 2007.Un buon investimento per il rispetto dell’ambiente!


Tivoli29Associazione “Il Simposio”:fotografare per passionedi Veronica MoroL’arrivo del nuovoanno, si sa, porta sempredelle novità…Così con l’inizio del2007 è nata e sta muovendoi primi passi,nel cuore di Tivoli,una nuova associazioneculturale: “Il Simposio”.Scopo primario dell’associazione– costituitail 28 dicembrescorso – sarà quello dipromuovere e diffonderela cultura dellafotografia a 360 gradiper coinvolgere sia gliamatori che i curiosi.“Il Simposio” nascedall’idea di Franco Di Clemente – storico fotografoprofessionista della zona di Guidonia e Tivoli –e di Maurizio Moro – un medico appassionatodi fotografia fin dall’infanzia – che hanno coinvoltoaltri amici e amanti della fotografia in questainiziativa.Infatti, tra i soci fondatori troviamo: AlfredoArcangeletti, Francesco Pettenati, Roberto Giagnoli(Vice Segretario), Sandro Lucci, Guido Pizzirusso,Matteo Pizzirusso (Tesoriere), MarinoAristotile (Segretario), Pierpaolo Tonnini e Andrea<strong>La</strong>caita.Il Presidente, Maurizio Moro, ha chiarito alcunipunti, ha spiegato quali sono le finalità dell’associazionee per mezzo di quali attività intenderaggiungerle.Innanzitutto, da dove nasce il nome dell’associazione?“Il Simposio”, di derivazione platonica, è unmomento conviviale in cui ci si riunisce per scambiare– oltre al cibo – anche conoscenze e curiositàculturali.Nel caso della nostra associazione la cultura e lapossibilità di scambiarsi conoscenze diventano“cibo per l’anima”.Dove ha sede l’associazione?<strong>La</strong> sede tecnica-amministrativaè in ViaMaremmana Inferiore90 a Villanova mentrequella socio-culturalepresso il “RistoranteVesta” in <strong>Piazza</strong> delleMole 17, a Tivoli.Qual è lo scopo equali sono le attivitàproposte da “Il Simposio”?“Il Simposio” prendespunto dall’arte fotograficae intendepoi allargarsi ai variaspetti dell’arte. In tal senso, ad esempio, ci sarà lapossibilità di imparare a leggere nelle immaginiartistiche e di metterle in relazione tra loro.Inoltre ci siamo posti lo scopo di divulgare la fotografiatra i giovani, attraverso mostre e stage fotograficia tema, di creare un dialogo tra l’immaginefotografica e quella delle altre arti.Chi può partecipare al vostro Simposio?<strong>La</strong> partecipazione è aperta a tutti i maggiorenniinteressati ad apprendere o a scambiare opinionisulla fotografia ma anche a chi proviene da altriambiti artistici e vuole arricchire i nostri incontri,apportando altri punti di vista.Per iscriversi è necessario versare una quotaannuale di 50 euro per sostenere le spese relativealle attività dell’associazione (regolarmenteiscritta nel novero delle associazioni senza scopodi lucro).Per avere informazioni più dettagliate…?Ci si può rivolgere a Franco Di Clemente allo0774/326270 oppure al 333/5295158 e a MaurizioMoro al seguente numero: 336/547408.Saremo disponibili per ogni chiarimento o proposta!


Tradizioni popolari31Tradizioni popolari a Castel Madama - Proverbiselezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero TodiniDalla tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama, 1949” di Vittorio TodiniGli anziani. Erano un punto di riferimento importante pernoi. In famiglia erano loro che decidevano le cose, il loroparere era fondamentale. E parlavano poco: solo le paroleessenziali, se ‘na parola era pocu, doa eranu troppe. Enoi giovani? Noi non avevamo voce in capitolo. Se ti intrometteviin un discorso digrandi, prima o poi, qualcunoti zittiva: “tu parlacannu piscianu le caine”.Parlare poco, perché – loricordate? – chi pocuparla, minu pena pate e,soprattutto, perché sievita di dire cose ovvie,pure e semplici banalità, tipo “se la vecchia ‘n ze moréa,ancora campéa”.Voi, meno anziani, sbagliereste a credere che quella di untempo era una comunità di vecchi assolutisti e conservatori.Il cambiamento era apprezzato, perché spezzava laroutine, che vuol dire assuefazione, caduta di passione,di entusiasmo. Cambiare, però, a ragion veduta, perchése “ha da cambià Peppe co’ Peppe, me tengo Peppemeju”. Se si dà inizio ad una nuova impresa, se nuovepersone sono chiamate a dirigere una società, un ente ola comunità, è il momento che un alone di speranza circondala circostanza, si aspetta che le cose cambino inmeglio, perché “scopa nova, scopa bbè”.Un vecchio proverbio recita: “l’abito non fa il monaco”, maun altro dice: “lo stile fa l’uomo”. Siamo di fronte alla solitasaggezza proverbiale (e perlopiù popolare), che affermauna verità... e il suo contrario. Insomma, la vita è cosìricca e mutevole, che a seconda delle circostanze è verauna certa definizione, oppure una opposta. Parlando peròdel lupo, il lupo delle favole, sempre cattivo e imbroglione(sto pensando, per esempio, al lupo di “CappucettoRosso”), calza a pennello il proverbio “u jupu cambia lopilu, ma ju vizziu mmai”.In ogni tempo e sotto ogni cielo, al livello di tutte le classisociali, le spartizioni ereditarie hanno causato discussioni,liti, vere e proprie zuffe: queste ultime, però, quasiesclusivamente a livello popolare, perché i ricchi “hannostile” e, prima o poi, affidano le soluzioni a fior di avvocati,che poi pretendono ricche parcelle. Io ho conosciutoqui a Castel Madama (ma certamente anche voi che leggete)spartizioni ereditarie, nelle quali il parente furbofaceva le parti a suo vantaggio; e gli altri o tacevano eingoiavano per il quieto vivere o la cosa finiva al giudicedi Tivoli. Qui il proverbio ammonisce lo spartitore, ma conpoca fiducia e scarsa speranza per gli altri: “spartitore,sparti bbè; la minu parte a mme me vè”.L’uomo di casa deve essere una persona che ti ci puoispecchiare: onesto, di parola, gli puoi fare un prestito, tipuoi fidare. Non va all’osteria, al bar diciamo oggi, a tracannarebicchierini, quartucci di vino dicevamo ieri.L’uomo serio sa contenersi, è misurato; troppo serio, troppomisurato; con la moglie e con i figli non deve essereallegro, aperto, sorridente, non deve mostrare ‘na bbonacera. Mio padre Tito a casa con noi era così, mai una risata;invece mi hannoraccontato i suoicoetanei che, “allecumbinelle era decompagnia”. Ma unasera mia madre losorprese in una cantinaa bere e cantare:gli disse che a lei, lamaestra Olga, questaabitudine non andavabene: mia madre, sebbeneromana schietta,credeva fermamentenel proverbiocastellano – un po’esagerato, non vipare? - “omminu de vinu, no’ vale ‘n quatrinu”.Scena prima. Lui cavalca un vecchio ronzino, antipatico edispettoso, tanto che a un certo punto fa uno scarto ebutta l’uomo in terra: l’uomo si rialza imperturbabile e dicead alta voce per farsi sentire dalla bestia: tanto dovevoscendere! Scena seconda. <strong>La</strong> volpe sta ammirando conocchi avidi i bei grappoli d’oro che pendonodalla pergola; fa un salto per morderneuno, non ci arriva; ci riprova enon ci arrriva nemmeno ‘stavolta. Se neva piuttosto adirata, ma non vuolelasciarlo vedere, allora eslama indifferente:non è ancora matura, non vogliomangiarla acerba. Proprio come lagatta, che “candu ‘n’ariva a j’untu,dice che sa de rancicu”.


32 LibriProve tecniche di partecipazionedi Enrico CasciniLo scorso 10 dicembre il Circolo diRifondazione Comunista di CastelMadama”, di cui faccio parte, in collaborazionecon il pub “San Micheleaveva un gallo” ha organizzatoun incontro in compagnia di NandoSimeone, Vicepresidente del ConsiglioProvinciale di Roma.Il motivo di questo appuntamento èstato fornito dalla presentazionedel libro “<strong>La</strong> democrazia partecipativa”di Raul Pont (Edizioni Alegre).L’autore è stato negli anni passatisindaco di Porto Alegre, la cittadinabrasiliana riconosciuta a livellomondiale come prima fondamentaleesperienza di sperimentazioneed applicazione del cosiddettobilancio partecipato, discusso edeciso dai cittadini stessi. NandoSimeone era presente in qualità dicuratore dell’edizione italiana del libro ed ha caratterizzatoil suo intervento, soffermandosi sulla necessitàimpellente di stimolare nelle comunità della nostra provinciala formazione di esperienze in materia di partecipazioneda parte dei cittadini nelle scelte di carattereamministrativo a cui le giunte locali devono far fronte.Durante la serata si è ricordata la recente adesionedella Provincia di Roma alla Rete del Nuovo Municipio,associazione di carattere nazionale che ha come obiettivoprincipale la “messa in rete”, facilitandone la diffusione,delle esperienze di sperimentazione del rapportoreciproco tra un ente locale e quanto presente sul proprioterritorio.Raul Pont, rappresentante storico della sinistra brasiliana,è uno dei fondatori del Partito dei <strong>La</strong>voratori, il partitodel rieletto presidente Lula. Sicuramente la sua militanzaha facilitato, nella stesura dell’opera, lacaratteristica descrizione in forma diretta delle metodologiedi costruzione della democrazia partecipativa, stimolandoil lettore ad importanti riflessioni teoriche epolitiche sulle pratiche stesse di partecipazione.Nella seconda parte del libro si passa dal Brasile e daaltre esperienze sudamericane, quale quella venezuelana,all’Italia, ed è possibile analizzare quanto è accadutoed accade in merito ad esperienze di costruzionedi realtà legate al bilancio partecipato.Perché questo libro e per quale motivo l’esigenza diquesto incontro?In seguito all’intervento di Simeonesi è passati all’ambito locale,cercando di impostare il dibattitosulla linea guida che spinge, adandare oltre la ricerca del consensonumerico, pressando gli amministratoriaffinché si giunga allasperimentazione di un rapportonuovo, diretto, di maggior coinvolgimentocon quanto si muove nelnostro paese.Non bisogna caratterizzarsi comeportatori unici di quest’idea ma ènecessario confrontarsi con leforze esistenti quali le associazionied i comitati ma soprattutto e nonper ultimi i singoli cittadini. <strong>La</strong>scommessa parte da lì, è solo conla partecipazione che può concretamenteprendere piede questoprincipio di redistribuzione di un“pezzetto di quel potere decisionale” che è delegatoagli eletti. Tutto ciò non in un’ottica di mancanza di fiducia,ma con la consapevolezza che la nostra terra e lasua vivibilità possono essere determinate anche dallenostre decisioni.Nella lettura agevole delle pagine, come in una successionescadenzata, scorre ben evidenziata la narrazionedei passaggi affrontati per arrivare allo svolgimento diassemblee pubbliche in cui le decisioni intraprese nonhanno avuto certamente carattere di stampo populisticoma sono state ottenute come le risultanti di discussioni, anche aspre e lunghe, su temi reali e di caratterequotidiano.Di fondamentale importanza è evidenziare l’incapacitàeffettiva di poter esportare un modello funzionante,quale quello testato a Porto Alegre, nel nostro municipio,in special modo dovuto al fatto che ogni comunitàper quanto grande o limitata possiede degli aspettioggettivamente propri e discriminanti rispetto ad altre,non permettendo appunto l’assunzione di “manualid’uso universali”.Questa difficoltà evidenzia alternativamente un aspettopositivo, legato all’esigenza diretta di sviluppareattivamente, cercando in prima persona gli stimoli.Sarà fondamentale porsi come autodidatti nella creazioneed invenzione delle “regole” caratterizzanti lestrade da percorrere affinché le scelte siano ponderatedal basso.


Libri33“Gli eredi di Vespasiano,una realtà tra il sogno e la fantasia”recensione di Flavia De BellisGli eredi di Vespasiano è una favola moderna, unromanzo carico di tematiche e variegato in tutto il suointreccio narrativo. Scritto nell’estate 2005 da Matteo DiVincenzo, studente del liceo Classico Amedeo diSavoia, nato a Tivoli nel 1988. Il lavoro è stato pubblicatonel luglio 2006 dal Centro Programmazione Editoriale,importante casa editrice modenese.Scenario dell’intera narrazione è il delizioso Borgo delForno, un immaginario paesello medioevale ipotetico,che rappresenta e compendia tutti gli aspetti e le caratteristichedel Cicolano, regione montuosa tra il <strong>La</strong>zio el’Abruzzo, all’estremo lembo orientale della provinciadi Rieti.<strong>La</strong> passione per la storia del territorio e alcune problematicheantiche ed attuali hanno spinto l’Autore a comporrequesto romanzo, che racchiude in sé messaggivolti a suscitare riflessioni su argomenti vari, in primisl’abbandono dei piccoli centri che muoiono.Protagonista del racconto è Vespasiano, non il grandeimperatore della Roma Antica, bensì il Conte OttoriniD’Orlandi, novantenne avvocato e latinista, che abitacon la sua devota assistente Alda e con il figlio di questa,Donato, nel palazzo cinquecentesco del fantastico,ma verosimile, paesino spopolato della Valle del Salto.Un infarto improvviso e un forte senso di solitudineinducono l’anziano gentiluomo a fare un bilancio dellapropria vita, considerando la labilità dell’esistenzaumana, la perdita di parenti ed amici e la morte dellasua terra natale, che vorrebbe, però, di nuovo piena divita. <strong>La</strong> tranquillità di palazzo Ottorini viene inoltre insidiatada una serie di vicissitudini legate a due lontaniparenti di Vespasiano, unici discendenti per via dinasticache, intenti a rivendicare la loro eredità e spinti dalvizio del gioco d’azzardo, arrivano a denunciare il nobileparente, che considerano incapace di intendere evolere. Tuttavia, la piena lucidità, la grande perizia e legiuste amicizie dell’anziano conte tentano di arginare,in un clima di serenità, il nuovo affronto e, nonostante ladifficile situazione contingente, l’amore per il paesenatale e l’affetto verso i suoi compaesani spingono ilprofessore ad organizzare, in occasione del ferragostodel 2004, una grande festa a Borgo del Forno, che rivivegli antichi splendori di un tempo grazie alla partecipazionedi chi, anni prima, fu costretto ad emigrarealtrove. Il tutto è condito con la notizia di lasciti che ilconte ha intenzione di effettuare a beneficio dei suoiconcittadini, che alla fine saranno partecipi soprattuttodi un’eredità «spirituale».Intorno all’intreccio, si articolano ampie digressioni,frutto di una saggezza popolare cicolana e di un’attentadocumentazione storica: si va dalla ricetta delle«sagne» e della «pizza rentorta» alla descrizione delballo della «pantasima», dal quadro storico di alcunelocalità significative, come Fontefredda e Poggio Poponesco,alla ricostruzione agiografica della vita e deimiracoli di Santa Filippa Mareri, la Santa del Cicolanoper eccellenza. Non mancano, inoltre, riferimenti a luoghiimportanti della Valle del Salto, di cui talvolta si parlaquasi con il linguaggio puntuale di una guida turistica.Oltre alla storia interna alla narrazione, dunque, l’Autoreintende proporre anche una riflessione affinchèvenga riscoperto un territorio pieno di risorse ma oggiquasi interamente ignorato, e sia sempre viva nellacoscienza di ognuno la tristezza di un paese abbandonato,che muore.


34 CulturaUNA VISITA ALLA VILLA GARIBALDIdi Carla SantolamazzaPer gli appassionati di storia e tradizioni polari proponiamo un’interessante escursionea Riofreddo al Museo delle culture “Villa Garibaldi” e sosta nel ristorante localeper gustare le specialità della casaIl paese di Riofreddo sorge tra il <strong>La</strong>zio e l’Abruzzoe per lungo tempo è stato considerato la frontieratra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli. Èattraversato da un antico tracciato della Via Valeria.Il nome, Rivus frigidus, è derivato da un gelidoruscello, il torrente Bagnatore, che lambisce ilpaese. Il nucleo primitivo si è formato intorno alcastello, sorto probabilmente nell’XI o XII secolo,con l’apporto di gruppi di diversa provenienza,ciascuno dei quali in possesso di una propriapratica cultuale (come dimostrano le diversedevozioni ai santi Marco, Giorgio ed Elia).Oggi purtroppo del castello restano solo alcuneparti in fase di ristrutturazione, ma originariamenteera forse a forma quadrilatera con quattrotorri cilindriche agli angoli (successivamenteridotte a due) e il maschio nella parte frontale. Fuproprio nella prima metà del XII secolo che preseropossesso della rocca i colonnesi, e la trasformaronoin castello.Un periodo di una certa importanza Riofreddo logodette nel 1799 durante la prima RepubblicaRomana, quando fu nominato capoluogo del 6°Cantone del Dipartimento del Tevere, che comprendevai comuni di Vivaro, Vallinfreda, Arsoli,Roviano, Scarpa, Anticoli, Sambuci, Saracinesco,Civitella, Licenza, Roccagiovine e Percile.Il periodo di notorietà si rinnovò con la venuta afine Ottocentodi RicciottiGaribaldi,quarto e ultimofiglio diGiuseppe eAnnita, che peril clima, “l’ariasalubre efresca” el’acqua dellafonte Limosa,scelseRiofreddo comemeta divilleggiaturainsieme allamoglie CostanzaHopcraft e ainumerosi figli.Arredi dello studio di Ricciotti GaribaldiExospedaledellaSS.Annunziataoggi sededelloambulatorioe delComunePer alcuni anni fu la loro dimora e costruì unsecondo castello, oggi più propriamente chiamatoVilla Garibaldi e sede del Museo delle culture.Nato a Montevideo nel 1847, fu un combattentevalido, si distinse nelle battaglie di Monterotondoe di Mentana (1867), e nella guerra franco-prussiana,1870,a Digione conquistò una delle unichedue bandiere che i prussiani persero durantela guerra. Deputato del parlamento italiano allaCamera prese posto all’estrema sinistra.Si spense a Roma il 17 luglio 1924. <strong>La</strong> moglie,Harriet Constance Hopcraft (1853-1941) cheapparteneva ad una famiglia benestante inglese,trasferisce a Riofreddo le idee ed il clima degliambienti in cuiera cresciutadurante la suagiovinezza, eche, alla finedell’Ottocentoe nei primidecenni delNovecento,rappresentanoper questiterritori unavisione delmondototalmentenuova, ancoraestranea alleclassi dirigentiitaliane,assolutamente


Cultura35Arredi dello studio di Ricciotti Garibaldicarenti di spirito filantropico e di teorie sullosviluppo autonomo delle popolazioni. Importantee fondamentale la sua opera di risanamentodell’ospedale della SS. Annunziata, la cui costruzionerisale probabilmente al periodo medioevale,determinata dalla posizione geografica delpaese, situato lungo la via Valeria e ultimo centroabitato dello Stato della Chiesa verso l’Abruzzo,che ha sempre favorito un copioso flusso di viaggiatorie commercianti. In memoria di DonnaCostanza nel 1932 venne inaugurato il nuovoospedale, fornito di tutte le necessarie infrastrutture,ma, distrutto dalle truppe tedesche durantela II guerra mondiale, è stato poi definitivamentesoppresso.Attualmente l’edificio ospita l’ambulatorio medicoe il Comune. Accanto è situato l’oratorio dell’Annunziata,una costruzione romanica dallafacciata con tetto a uno spiovente, campanile,portale archivoltato, monofore laterali, costruitodal ramo dei Colonna di Riofreddo. L’interno ècostituito da un unico locale con volta a botte,ricoperto interamente da un ciclo di affreschi.Proprietà della curia di Tivoli fino al 1976, quandoè stato ceduto al comune.Villa Garibaldi sede del MuseoIl Museodelle culture“Villa Garibaldi”è una delle realtàmuseali piùinteressanti dellaValle dell’Aniene,centro di studi edocumentazionedella storia diquesto territorioche testimoniala presenza el’incontro diidentità culturalidiverse sin daiUno scorcio di Riofreddotempi antichi,terra di confine e crocevia di traffici. Territoriodegli Equi, documentato dai ritrovamenti dellanecropoli arcaica di Casal Civitella e rappresentatinella sezione archeologica del museo che siarticola in:Sezione Demoetnoantropologica: documentale culture locali costituite da contadini, pastori,allevatori, carrettieri, trasportatori e artigianidel paese;Sezione Storica: dalla nascita del paese inepoca alto-medioevale (VIII sec. circa) allafine dell’Ottocento, alcuni plastici documentanole vicende architettoniche degli edificipiù significativi della storia della comunità;Sezione Archeologica: sulla presenza degliEqui (con preziosi reperti della Necropoliarcaica di Casal Civitella) e sulla romanizzazionedel territorio;Sezione Relativa alla famiglia Garibaldi:esponeoggetti e cimeli appartenuti a RicciottiGaribaldi e ai suoi figli.Il Museo offre vari servizi anche per l’utenza scolastica:visite guidate, proiezioni di video, cdrom, guida breve. Il museo offre la possibilità divisita anche alle persone con handicap.Orario di apertura:Lunedì, mercoledì, sabato e domenica,dalle 10:30 alle 13:30e dalle 15:30 alle 18:30.Per prenotarsi telefonareallo 0774-929186durante l’aperturadel Museo, altrimentichiamare in Comuneal numero0774-929116,Fax 0774-929501.e.mail:mudecu@libero.it;sito internet:Villa Garibaldiwww.mudecu.it


36 SportA.S.D. Castel Madama - Promozionedi Ivo SantolamazzaIl 10 dicembre 2006 il Castel Madama incontra in casa Fiumicinoe schiera Di Marco, Nonni, Duranti, Figlioli, Panzini,Marzano, Ippoliti (30’ st D’Aniello), Consorti, Salvati, Valentini,Alfani (20’ st Lucci). A disposizione dell’allenatore Ciocchettici sono Muzi, Conti, Saturni, Giuliani, Proietti. Fiumicinorisponde con Calderari, Rambaldi, Riccio, Ferrari, Timido,Sinceri, Gavina, Maiolatesi, Marinucci (47’ st Pavani), Starace,Palombo e a disposizione dell’allenatore Piccioni ci sono<strong>La</strong>mpis, Alesi, Ponziani, Bodo, Barbato, Scarselletti. Arbitro:Loria. <strong>La</strong> gara termina con un giusto pareggio. Molte azionima nessuna a buon fine. I padroni di casa attaccano al 37’con Salvati che impegna il portiere avversario con una rovesciatadeviata in angolo. Allo scadere, diagonale di Starace edeviazione in angolo di Di Marco. Al 7’ st Figlioli (C) vieneespulso per doppia ammonizione. <strong>La</strong> partita giunge al terminecon altre belle azioni ma senza gol.Nella 12’ giornata di andata del campionato di promozionelaziale, girone B, Casette e Castel Madama pareggiano 2-2. <strong>La</strong> partita si è giocata domenica 17/12/2006, alle ore11,00 al campo Polivalente di Casette (RI). Arbitro: Morreale.Il Casette scende in campo con Sellaroli, Carconi (20’ stMazzola), Gunnella, M. Pompili, Grillo, Carosi, Rosatelli, DiCasimiro, Graziani (20’ st Morbidelli), Guadagnoli (45’ ptMaceroni), Di Benedetto. A disposizione dell’allenatore R.Pompili: Giancarlo, Eleuteri, Miluzzi, Simeoni. Il CastelMadama schiera Di Marco, Nonni, Lucci, Duranti, Banzini,Marzano, D’Aniello, Consorti, Salvati, Conti, Valentini. Adisposizione dell’allenatore Volpe: Muzi, Alfani, Proietti,Saturni, Cervelli, Piselli. Per il Castel Madama due gol neiprimi 45’ di gioco ma il Casette reagisce e riesce a recupe-rare nella ripresa. Al 20’ arriva il gol del vantaggio per ilCastel Madama con Duranti che realizza di testa deviandoun calcio d’angolo. Al 35’ D’Aniello raddoppia. Nella ripresail Casette prima accorcia le distanze al 1’ con Grillo epoi raggiunge il pareggio al 30’ con Di Casimiro.<strong>La</strong> 13’ giornata di andata del campionato di promozionelaziale, girone B, si è giocata domenica 7/1/2007 alle ore11,00 al campo A.Testa di Castel Madama. <strong>La</strong> squadra dicasa incontra il Tor Sapienza pareggiando 0-0. Arbitro:Potenza. Nessuna azione rilevante. Al 35’ st viene espulsoAlfani (C) per doppia ammonizione.CLASSIFICA - Girone B(aggiornata al 4/12/2006)Fiumicino 27 13 7 6 0 16 7Tor de Cenci 26 13 8 2 3 20 10Tor Lupara 26 13 7 5 1 16 11Pro Sabina 23 12 6 5 1 19 10Riano 22 13 6 4 3 20 18Monter. Scalo 19 13 6 1 6 13 14N.S. Maria Mole 17 12 4 5 3 16 11Roviano 16 12 3 7 2 17 10Pro Calcio Acilia 15 14 3 6 5 11 16Casette 14 13 3 5 5 15 22Fonte Nuova 14 13 2 8 3 12 13Pescatori Ostia 13 13 3 4 6 15 16Castel Madama 13 13 3 4 6 14 20Alessandrino 13 13 3 4 6 12 18Tor Sapienza 11 13 2 5 6 15 16Palocco 3 13 0 3 10 7 27Domenico Maria Salviani:CAMPIONE ITALIANOIl 7 gennaio 2007 è stato un giorno importante perDomenico Salviani che si è aggiudicato il primo postonel Campionato Italiano Ciclocross di Rovato. Il giovanesedicenne di Castel Madama si è classificatoprimo dopo una lunga ed estenuante gara in cui gliavversari gli sono stati fino alla fine col fiato sul collo.Domenico pratica il ciclismo da dieci anni ed è sempreseguito dai suoi genitori, ma questa volta non solo daloro. Infatti per il Campionato Italiano ha avuto unavera e propria tifoseria “castellana” al suo seguito;molti concittadini, organizzandosi con un pullman, lohanno accompagnato fino a Lucca incitandolo e aspettandoloal traguardo. Ma Domenico è abituato alle vittorie,infatti, oltre a successi provinciali e regionali, giànel 2005 conquistò il primo posto nel campionato ItalianoCiclocross mentre lo scorso anno si classificòterzo. Ora il giovane campione si prepara subito per laprossima gara, quella di Vittorio Veneto.


Sport37Intervista ai responsabili del Settore Giovanile Calciodi Ivo SantolamazzaA Castel Madama non ci sono solo le prime squadre ma esisteanche il settore giovanile dell’A.S.D. Castel Madama compostoda circa 130 bambini e ragazzi guidati da un gruppo di allenatorie dirigenti meritevoli. È per questo che abbiamo voluto darvoce al Responsabile Tecnico del settore giovanile (SandroMeucci) e al Responsabile Organizzativo del settore giovanile(Luigi Santini).Da quanto tempo operate nell’A.S.D. Castel Madama?Meucci: Sono allenatore da più di venti anni, forse ho iniziato nellontano 1988 da quando ho preso il tesserino di allenatore, magià da qualche anno prima di quella data ero nel mondo dirigenzialedel calcio e sono stato anche un ex giocatore.Santini: Sono arrivato in questa società nel giugno 2005 e mioccupo dell’organizzazione del settore giovanile ma arrivo daun’esperienza dirigenziale decennale svolta in altre societàcalcistiche.Per voi questa occupazione è un lavoro o una passione?Meucci: Sicuramente una passione, ma è anche duro lavoro eimpegno; il piccolo rimborso spese dato agli allenatori non è unostipendio; gli allenatori oltre a molte ore impegnate per gli allenamentiaccompagnano anche i ragazzi nelle trasferte, quindi avolte diventa anche un impegno.Santini: Decisamente una passione, perché occupiamo moltodel nostro tempo in questa attività e sicuramente non lo facciamoper soldi come molti potrebbero pensare, anche perché nonci troviamo in una grande società dove possiamo vivere con unostipendio da allenatore o da dirigente.Quali squadre seguite?Meucci: Abbiamo molte squadre divise ovviamente per anno dinascita: Allievi (nati nel 1990-1991), Giovanissimi ‘92, Giovanissimi’93, Esordienti ’94, Esordienti ’95-’96, Pulcini ’97, Pulcini‘97-’98, Piccoli Amici ’99-2000. Personalmente alleno Pulcini’97-98 ma mi occupo di tutte le squadre.Santini: Seguo tutte le squadre del settore giovanile elencatedal signor Meucci occupandomi dell’organizzazione e degliaspetti dirigenziali.Come procedono i campionati?Meucci: Molto bene, ogni squadra ha un suo campionato. Trannei più piccolini nati nel ’99-2000, tutti gli altri ogni settimanagiocano contro squadre avversarie anche partite fuori casa.Santini: Procedono bene, i bambini e i ragazzi giocano tutti indifferentementeanche perché per noi non conta vincere a tutti icosti. Per i più piccoli l’importante è il divertimento, infatti Pulcinied Esordienti non hanno neanche un arbitro federale dato che ilgioco inizia a farsi più competitivo con i Giovanissimi e gli Allievi.Questa società permette ai giovani di crescere professionalmente?Meucci: Certo, i ragazzi possono crescere perché in questasocietà ci sono preparatori qualificati e ogni ragazzo è seguito almeglio.Santini: Sicuramente hanno possibilità di crescere ma questodipende anche dall’impegno di ciascun ragazzo. Dal prossimoanno saremo ancora più pronti e organizzati e speriamo in unfuturo di poter fare una selezione dei ragazzi per creare squadrepiù competitive dagli Allievi ai Giovanissimi.Le strutture sportive e le attrezzature a disposizione sonoidonee al vostro lavoro?Meucci: Non proprio, un solo campo sportivo non può soddisfarele esigenze di due prime squadre, di una juniores regionale,e di tutte le giovanili che da sole superano i 130 iscritti. Il problemanasce quando si giocano le partite che devono essereincastrate in mezzo alla settimana o ad orari insoliti dato che icampionati da giocare sono molti. Basterebbe un piccolo camposportivo adiacente a quello attuale per sopperire a molti inconvenienti.Non mancano le attrezzature ma non sono propriocome vorremmo, perché per i nostri ragazzi vorremmo di più.Santini: Sono insufficienti spazi per l’allenamento ma anchespogliatoi, ne servirebbero, per il momento, almeno altri due perpermettere ai ragazzi di cambiarsi e lavarsi sia dopo gli allenamentiche dopo le partite senza affollamenti o confusioni varie.Vorremmo garantire strutture migliori ma per ora con le soleforze della nostra società non possiamo permetterci di migliorarele condizioni attuali. Vorremmo un aiuto per migliorare lasituazione e lo vorremmo soprattutto per i bambini e i ragazzi.Cosa direste ad un genitore che intende iscrivere il propriofiglio ad un corso di scuola calcio?Meucci: Stiamo cercando di fare un buon lavoro, bambini eragazzi sono seguiti da tecnici specializzati; sono seguiti tutti dalmomento che vengono accompagnati e consegnati a noi, fino almomento che vengono ripresi dai genitori. Cerchiamo di educarliallo sport e al rispetto delle regole e degli avversari.Santini: Per noi prima viene l’educazione poi viene il discorsotecnico. Abbiamo un custode che vigila ogni giorno sul camposportivo e nei pressi di esso; la pulizia degli spogliatoi è garantita.Siamo contenti che i genitori si interessano e seguono le variefasi di crescita dei ragazzi aiutandoci con critiche costruttive.


38 Teatro“Quelli che... continuano”di Mario Di NardoNon è vero, ma ci credo!!!, quindici repliche da tutto esauritoIl sette gennaio si è conclusa la serie di replichedella compagnia teatrale “Quelli che ... continuano”con la commedia brillante di PeppinoDe Filippo “Non è vero, ma ci credo”. Il bilancioè a dir poco entusiasmante; 1.500 persone suddivisein quindici repliche, hanno potutoapprezzare il lavoro presentato dalla compagniateatrale riempiendo di elogi e quindi, appagandotutti gli interpreti della commedia.Per noi della compagnia, fare teatro amatoriale,è sempre un privilegio e, soprattutto, unaresponsabilità sociale, comunitaria, culturale esicuramente d’amicizia: uno spettacolo fattobene quanta serenità trasmette a persone chemagari sono sole, vecchie, povere, in crisi, oanche normali e ricche, o altro. Perciò, fare teatroè sempre qualcosa che supera noi stessi e cirende, appunto, responsabili, tanto che, se nonci fosse, ci mancherebbe una componente cheormai fa parte del nostro modo di vivere.<strong>La</strong> commedia che abbiamo rappresentato,rimarrà sicuramente nei nostri pensieri per duefondamentali motivi: il primo è perché la primacommedia non musicale interpretata dalla compagnia;il secondo perché è la prima volta che lacompagnia ha presentato un proprio lavoroall’interno di un teatro. È l’impegno, la costanza,il sacrificio, l’accettazione reciproca, che rappresentanola parte più cruda ma anche indispensabiledi ogni allestimento. Se questo èvero, allora nessuna fatica, contrasto, egoismo odifetto può essere d’ostacolo alla gioia che devefirmare e sostenere il percorso di un gruppocome il nostro; gruppo considerato da più vocipatrimonio dell’intera collettività Castellana.“Non è vero, ma ci credo” ormai è già il passatodella Compagnia Teatrale, il futuro sarà la commediamusicale italiana più conosciuta eapprezzata in tutto il mondo “RUGANTINO”.Per noi Rugantino sarà una vera e propria sfidacon noi stessi, come in tutte le commedie cisono vari strati di interpretazione e quindi di difficoltà,mi sembra naturale, visto i trascorsi, chela compagnia tutta punta al grado più elevato didifficoltà e quindi sicuramente presenterà unospettacolo indimenticabile.Rugantino sarà realizzato da circa 60 personeche si adopereranno davanti e dietro le scene, ibrani musicali della commedia saranno interpretatidal vivo, il corpo di ballo sarà composto dacirca 20 ballerini, le scene arredate saranno 12ecc. ecc. È inutile negare che i numeri appenacitati fanno paura, ma la voglia di fare bene ètantissima e siamo sicuri che tutto riuscirà comeabbiamo preventivato.Quindi l’appuntamento è fissato per il 16 e 17giugno al “Parco Oudenaard”.

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