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Ulisse_october

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veni, vidi, biciCaro viaggiatore, sono un ragazzo romano di ventitré anni e ogni giorno, attraverso il mio account Instagram,_divanoletto, racconto i miei viaggi, grazie all’uso di biciclette incontrate casualmente nelle strade delle varie città.testo e foto di Nicolò De DevitiisOrmai l’estate è alle spalle e, nonostante il timore di soffrirei primi freddi dell’autunno, noi ce ne andiamo insella alla nostra bici, questa volta in giro per Torino.Prima di cominciare, facciamo colazione e ci dirigiamoin Via Cagliari al numero 18 da Pai Bikery, un locale ‘bikefriendly’. Qui un must è il loro caffè marocchino corretto. Per ‘corretto’i gestori non intendono nulla di alcolico, anzi, tutt’altro. Saràuna piacevole sorpresa scoprire che la loro ‘correzione’ consisterànell’immergere nel vostro caffè un gustoso cucchiaino di Nutella,a proposito di Piemonte… La prima tappa turistica non può cheessere la Mole Antonelliana, ideata nel 1863 e progettata da AlessandroAntonelli, è il simbolo della città, nonché l’edificio in muraturastorico più alto d’Italia, con i suoi 167,5 metri di altezza. Unascensore in vetro all’interno della gigantesca volta vi porterà finoal tempietto, dal quale si potrà godere del panorama di Torino e delleAlpi. Dopo aver sentito la brezza tra i capelli e scattato le consuetefoto di rito, rimontiamo in sella diretti al Museo della Sindoneper un tuffo nel passato. Fondato nel 1936 dalla Confraternita delSanto Sudario, il museo custodisce reperti, documenti, immaginirelative alla storia del Sacro Lino, nonché una buona documentazionerelativa alle ricerche scientifiche effettuate su di esso. Dallastoria alla natura, perché Torino offre, oltre ai parchi, anche un ortobotanico di 27.000 mq fondato nel 1729 da Vittorio Amedeo II,che venne arricchito nell’Ottocento con numerose specie esotiche.Mentre pedaliamo per via Garibaldi, via principale della città, riccadi negozi, e via pedonale più lunga d’Europa, ci fermiamo da IlPassatore per uno spuntino veloce nella piadineria più ‘creativa’ eoriginale della città. E così, mentre teniamo con una mano la nostrabicicletta e con l’altra la piadina, ci accingiamo, con la Mole allenostre spalle, a salutare la fascinosa Torino. Alla prossima pedalata!66 ULISSE OTTOBRE 2014Dear traveller, I’m a 23-year-old Roman, and each day onmy Instagram account I post stories about my travels usingbicycles I find casually on the street in various cities.Summer is now behind us and despite our fear of the first cold daysof autumn we’re back on our bikes, this time in Turin. Before settingout, have breakfast at the Pai Bikery in 18 Via Cagliari, a “bikefriendly” establishment. Try their Moroccan “corrected” coffee. By“correct”, the management doesn’t mean anything alcoholic, farfrom it. It’s a pleasant surprise to discover that their “correction”means dipping a tasty teaspoon of Nutella in your coffee, speakingof Piedmont... The first tourist stop is the Antonellian Mole, designedby Alessandro Antonelli in 1863. It’s the symbol of the city and, at167.5 metres, the tallest historic building in Italy. Ride the glass elevatorinside the giant vault up to the little temple, where you canenjoy the panorama of Turin and the Alps. After feeling the breezein your hair and taking the usual ritual photos, head for the Museumof the Shroud for a plunge into the past. Founded in 1936 bythe Brotherhood of the Holy Shroud, the museum houses artefacts,documents and images relating to the history of the Shroud, as wellas extensive documentation on the scientific research carried out on it.We go from history to nature, because in addition to parks Torino offersa 27,000-square-metre botanical garden founded in 1729 by VittorioAmedeo II, enhanced in the 19th century with numerous exotic species.As we cycle toward Via Garibaldi, the main street of the city, full ofshops and the longest pedestrian street in Europe, we stop at Il Passatore(the smuggler) for a quick snack in the city’s most “creative”and original piadineria (flatbread shop). And so, supporting our bikewith one hand and the flatbread with the other, with the Mole behindus, we say goodbye to the fascinating city of Turin. Until our next ride!

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