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CARBONIA E IGLESIAS - Gazzetta del Sulcis Iglesiente

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6 numero 506 <strong>del</strong> 21 Ottobre 2010 PoliticaGiovanni ToccoLa Commissione alle Politicheambientali, Protezionecivile e Assetto <strong>del</strong> Territorio<strong>del</strong> Consiglio provinciale,nei giorni scorsi, ha passatoai raggi x le zone exminerarie di San Benedettoe Domusnovas. Guidati dalIl settimanaledi casa tuaOgni Giovedìin edicolao in abbonamentoPROVINCIACOMMISSIONE AMBIENTENEI SITI MINERARI DISMESSIpresidente Giovanni Tocco,dal suo vice Attilio Stera edal commissario straordinario<strong>del</strong> Comune di Iglesias,Antonio Ghiani, i consiglieriMarco Cau, Angelo Cremone,Rossano Loddo,Ignazio Locci e GianluigiRubiu si sono ritrovati dinanziuna situazione alquantocritica che penalizza i dueterritori. “Dal sopralluogocompiuto a San Benedetto,ha spiegato Giovanni Tocco,è emersa la presenza di numerosediscariche di inerti,frutto <strong>del</strong>l'ormai dismessaattività mineraria”. Vista lagravità <strong>del</strong>la situazione, cheevidentemente perdura datroppo tempo, la Commissioneha subito interessato<strong>del</strong> caso l'Igea, che è responsabiledei siti di questatipologia e che, nel condividerele preoccupazioni deiconsiglieri, si è messa subitoa lavoro insieme all'Agenziaregionale per la protezione<strong>del</strong>l'ambiente. “A seguito dinostra richiesta, ha precisatoil presidente <strong>del</strong>la Commissione,i tecnici si sono impegnatiad eseguire immediatamenteuna caratterizzazionedei rifiuti e <strong>del</strong>le acquepresenti. Una volta ottenuti irisultati degli esami, saràsempre premura <strong>del</strong>la Commissioneconsiliare verificarela realizzazione degli interventinecessari a far fronteal degrado, monitorandonetempi, modalità e risultati”.Stessa situazione, tutt'altroche trascurabile, è statadiagnosticata dalla Commissioneconsiliare all'Ambientenel territorio di Domusnovas,dove si ripete il particolarerischio che, dagliinerti minerari, derivi un inquinamento<strong>del</strong>le falde acquifere.Anche per tamponarequesto degrado, la Commissioneha sollecitato l'intervento<strong>del</strong>le autorità competenti,al fine di garantirel'attuazione di tutte le operazioniindispensabili ad assicurarela salvaguardia ambientale.OCCHIO ANCHE NEL SULCIS IGLESIENTEI BED & BREAKFAST NON SONO ALBERGHIDietro la facciata di spartaniBed & Breakfast, si nascondevanohotel dotati di tutti icomfort. Le Entrate di Oristanoli hanno scovati nei pressi<strong>del</strong>le località balneari <strong>del</strong>lacosta occidentale sarda, accertandoricavi non dichiaratisuperiori a 270 mila euro. Lestrutture ricettive, a volte organizzatesu più immobili, offrivanoservizio lavanderia,frigobar e cassaforte in camera,bus-navetta, formule dipensione completa, escursioni,vasca idromassaggio a pagamento.Le indagini sonoiniziate sul web. Tutti i B&Bavevano un sito internet,spesso multilingue, per promuoverel’attività e presentarei servizi. La maggior partedi essi erano anche segnalatisulle pagine web di noteagenzie di viaggi on line e inquelli specializzati nel settoreturistico. Ma la conferma <strong>del</strong>l’effettivacapacità ricettiva e<strong>del</strong>le presenze registrate nell’annoè arrivata grazie allostrumento <strong>del</strong>le indagini finanziarie:i vaglia e i bonificicorrisposti a titolo di accontodai clienti, infatti, erano spessoaccompagnati da informazionisulle date e sul numerodi giorni di pernottamento.Inoltre, l’attività di finti B&Bera talmente remunerativa dagenerare, tra il 2007 e il 2008, un incremento <strong>del</strong>le presenzee dei ricavi di oltre il 40%.Un giro d’affari davvero troppoelevato per <strong>del</strong>le struttureche, nel rispetto <strong>del</strong>la normativanazionale e regionale,dovrebbero prestare ospitalitàin maniera saltuaria e conl’ausilio <strong>del</strong>la normale organizzazionefamiliare. I controllihanno portato anche allaconstatazione di violazioni dinatura non fiscale: mancatorispetto <strong>del</strong> periodo di chiusura,disponibilità di stanze e diposti letto oltre i limiti consentitie omesse comunicazioni<strong>del</strong>le presenze agli organidi Pubblica Sicurezza. Per finire,un B&B nel 2008 haoperato in totale mancanza<strong>del</strong>le autorizzazioni amministrative.Ora che gli ispettori<strong>del</strong> Fisco hanno rilevata l’imprenditorialità<strong>del</strong>l’attività, iricavi non dichiarati sarannoassoggettati anche ad Irap eIva.RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO“NON TORNERO’ A FAR PARTEDEL CONSIGLIO CONSORZIO PARCO”In riferimento alle notizie riportatenei giorni scorsi daalcuni organi di informazione,ritengo che non ci sianessuna possibilità che allaguida <strong>del</strong> Parco Geominerarioritorni il vecchio pletoricoConsiglio Direttivo compostoda 17 membri di cui iostesso facevo parte, anche see quando dovesse essere accoltoil parere <strong>del</strong> Consigliodi Stato richiesto dal Ministero<strong>del</strong>l’Ambiente che hagiudicato illegittimo lo scioglimentodegli organi <strong>del</strong>Consorzio <strong>del</strong> Parco e la nomina<strong>del</strong> Commissario Straordinario.Infatti, come disposto dall’art.7, comma 5 <strong>del</strong> decretoistitutivo <strong>del</strong> Parco (“I componenti<strong>del</strong> consiglio direttivodecadono alla cessazione<strong>del</strong> mandato amministrativo<strong>del</strong>l’ente di provenienza”), icomponenti <strong>del</strong> ConsiglioDirettivo allora in carica sonoautomaticamente decadutia seguito <strong>del</strong>l’intervenutacessazione <strong>del</strong> mandato amministrativo<strong>del</strong> Governo,<strong>del</strong>la Regione, <strong>del</strong>le Provincee dei Comuni interessati cheesprimono 4 componenti ciascuno.Tale norma, peraltro, avevagià portato alla decadenza<strong>del</strong> Consiglio Direttivo moltotempo prima che il Ministro<strong>del</strong>l’Ambiente sciogliesse gliorgani <strong>del</strong> Consorzio e nominasseil primo Commissarioin quanto il Presidente <strong>del</strong>Consorzio <strong>del</strong> Parco avevacomunicato allo stesso Ministero<strong>del</strong>l’Ambiente (RaccomandataA.R. <strong>del</strong> 26 maggio2006 – PRES.E.P./m.m.,Prot. n. 698), l’avvenuta decadenzadegli organi di amministrazione<strong>del</strong> Consorzio<strong>del</strong> Parco in carica a quelladata, invitando le autoritàcompetenti a voler provvederecon la dovuta tempestivitàalla nomina dei nuovi componenti<strong>del</strong> Consiglio Direttivo.Si tratta di una norma, purtroppoancora vigente, che siè rilevata lesiva <strong>del</strong>l’esigenzadi dare continuità amministrativaalla gestione <strong>del</strong>Consorzio <strong>del</strong>la quale se neprevede la soppressione nellaproposta di riforma <strong>del</strong>Commissario approvata all’unanimitàdalla Comunità<strong>del</strong> Parco il 6 giugno 2007.Per quanto mi riguarda, comunque,non tornerò in ognicaso a far parte <strong>del</strong> vecchioConsiglio Direttivo <strong>del</strong> Consorzio<strong>del</strong> Parco, anche nell’improbabileipotesi di unasua reintegrazione.Ciò in quanto ritengo di averadempiuto pienamente alcompito affidatomi comeCommissario <strong>del</strong> Parco avendoprovveduto in soli 5 mesidalla nomina ad approvareuna proposta di riforma totalmentecondivisa dalla Comunità<strong>del</strong> Parco e a far partirenei mesi successivi le attivitàoperative <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong>Parco come illustrato nel“Rapporto di fine mandato<strong>del</strong> Commissario Straordinario”<strong>del</strong> 2 febbraio 2009.Ma, soprattutto, non torneròin ogni caso a far parte diquel Consiglio Direttivo peril fatto che, dopo un anno emezzo di voluto distacco dallevicende <strong>del</strong> Parco, ho decisodi riprendere l’impegnovolontaristico con l’AssociazionePozzo Sella per contribuire,assieme alle altre Associazioni,a sollecitare leGiampiero PinnaIstituzioni competenti (Ministero<strong>del</strong>l’Ambiente e GiuntaRegionale) a rendere finalmenteoperativa la propostadi riforma <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong>Parco come presupposto indispensabileper superare lagestione commissariale, nominarei nuovi organi collegialie rilanciare la sua azioneverso l’attuazione deicompiti istituzionali <strong>del</strong> Parco.Un impegno gratuito e nonretribuito, dunque, in favore<strong>del</strong> Parco come ho fatto inpassato a partire dalle battaglieper la sua istituzione, ancheper rimarcare la distanzada chi vede il Consorzio <strong>del</strong>Parco solo come un bancomatdal quale prelevare prebendee emolumenti di improbabilecompetenza senzamai chiedersi invece cosahanno mai dato e fatto per ilParco.Ritengo, infatti, che tutti coloroche a diverso titolo sonostati coinvolti nel Parco Geominerariodovrebbero sentirela responsabilità morale dichiedersi cosa hanno dato ecosa hanno fatto per farlo nasceree per farlo crescere nell’interesse<strong>del</strong>le comunitàminerarie che ancora oggi,nonostante tante <strong>del</strong>usioni,credono che il Parco possaportare un modesto ma significativocontributo alla rinascita<strong>del</strong>le aree minerarie dismesse<strong>del</strong>la Sardegna comeè avvenuto e sta avvenendonei grandi bacini minerari dismessidi tuta l’Europa.Questo sarà il mio impegno eil mio obiettivo che si tradurràin azioni concrete con lenumerose iniziative che l’AssociazionePOZZO SELLAsta portando avanti in pienasintonia e collaborazione conle altre associazioni e con laConsulta <strong>del</strong>le Associazioni<strong>del</strong> Parco di cui condividototalmente l’impegno e le finalità<strong>del</strong>la sua azione.Giampiero PinnaPresidente <strong>del</strong>l’AssociazioneONLUS POZZO SELLAPer il Parco Geominerario

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