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PresentazionePresentazioneLa Facoltà <strong>di</strong> Architettura del <strong>Politecnico</strong> <strong>di</strong> <strong>Bari</strong> - l’unica inItalia che organizza gli stu<strong>di</strong> esclusivamente su cinque anni econ organizzazione annuale dei corsi - dall’A. A. 2005-2006prevede due in<strong>di</strong>rizzi: uno <strong>di</strong> Architettura (CdLs inArchitettura) “generale” ed uno “classico”. L’in<strong>di</strong>rizzo“classico” propone un corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> che, se da un lato siispira a tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> consolidate nel mondo germanicotra xix e xx secolo, non ha attualmente confronti nelpanorama internazionale delle facoltà <strong>di</strong> architettura, siaitaliane che estere.La laurea in architettura con in<strong>di</strong>rizzo “classico”L’in<strong>di</strong>rizzo classico è volto non soltanto alla formazione <strong>di</strong>una figura professionale che integri le cognizioni <strong>di</strong> basedell’architetto, così come è definito dalle recenti <strong>di</strong>rettivenazionali ed europee, con specifiche conoscenze nell’areadell’antico, a carattere storico, archeologico e metodologico;ma anche – più in generale – a riproporre la figura <strong>di</strong> unarchitetto ‘colto’, in sostanziale controtendenza con gliattuali programmi formativi, sempre più attenti agli effimerifermenti della quoti<strong>di</strong>anità e sempre meno interessati aduna formazione culturale organica.ObiettiviObiettivo dell’in<strong>di</strong>rizzo “classico” è la creazione <strong>di</strong> una figuraprofessionale, <strong>di</strong> fatto assente nel panorama accademicoitaliano, che potremmo definire ‘architetto-archeologo’.Tale termine, infatti, rende assai bene l’immagine <strong>di</strong> unarchitetto la cui adeguata conoscenza degli aspetti storici earcheologici del mondo antico, insieme con <strong>il</strong> contatto<strong>di</strong>retto con l’architettura derivante dall’attiva partecipazionea campagne <strong>di</strong> r<strong>il</strong>ievo e <strong>di</strong> scavo, consentono <strong>di</strong> intervenirecon consapevolezza sul patrimonio archeologico emonumentale, affiancando e integrando le competenzedegli archeologi con i quali è chiamato a collaborare, sia aifini della conoscenza, sia della conservazione, sia dellaprogettazione infrastrutturale e d’area.Obiettivo collaterale, ma non per questo meno r<strong>il</strong>evante, èquello <strong>di</strong> restituire alla figura dell’architetto quel bagaglio <strong>di</strong>conoscenze umanistiche, oltre che tecnico–scientifiche eoperative, in grado <strong>di</strong> elevarlo al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> quella figurameramente tecnico–professionale che pure oggi, nelmigliore dei casi, sembra essere l’obiettivo ultimo dellaformazione universitaria.Sbocchi professionaliL’estrema ricchezza del patrimonio archeologico del nostroPaese e la r<strong>il</strong>evanza che questo assume nel quadroeconomico generale determinano negli organi preposti allasua salvaguar<strong>di</strong>a una forte esigenza <strong>di</strong> interlocutoriadeguati; la creazione <strong>di</strong> una figura professionale preparataad affrontare le specifiche problematiche dell’antico è quind<strong>il</strong>argamente auspicata. Al tempo stesso, la formazionenell’ambito dell’in<strong>di</strong>rizzo classico garantisce l’acquisizionedelle cognizioni necessarie ad operare, al pari dell’architettotra<strong>di</strong>zionale, nei <strong>di</strong>versi settori peculiari della <strong>di</strong>sciplinasenza penalizzare in alcun modo l’accesso agli usualisbocchi professionali.InternazionalizzazioneLa ricchezza del patrimonio archeologico nazionale trovad’altronde confronto in molti altri Paesi me<strong>di</strong>terranei, primi,tra gli altri, Grecia e Turchia, ma anche Cipro, Siria,Giordania, Israele, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco,Spagna, Francia, Albania, Romania; sim<strong>il</strong>i sono quin<strong>di</strong> leproblematiche che gli organi preposti alla conservazione deipatrimoni archeologici e monumentali <strong>di</strong> quei Paesi sitrovano ad affrontare.Non <strong>di</strong>versamente dall’Italia, nessuno dei Paesi citati hapotuto o voluto formare una figura professionale idonea a<strong>di</strong>ntervenire nello specifico settore dell’antico; in questosenso <strong>il</strong> curriculum classico, proprio per l’unicità delprocesso formativo proposto, ambisce a <strong>di</strong>venire unriferimento anche all’esterno del quadro formativonazionale, pre<strong>di</strong>sponendosi, a livello istitutivo, ad accoglieree a formare nuclei <strong>di</strong> studenti stranieri.Specificità nella formazione dell’architetto-archeologo- ricostituzione <strong>di</strong> una cultura complessiva dell’antico (corsi<strong>di</strong> storia, storia dell’arte antica, archeologia)- ricomposizione dell’organicità della formazioneumanistico-scientifica propria dell’architetto (corsi storicoarcheologicie <strong>di</strong> scienza dell’antichità, ristrutturazione delle<strong>di</strong>scipline scientifiche <strong>di</strong> base)- recupero <strong>di</strong> ab<strong>il</strong>ità specifiche nel settore dellarappresentazione (schizzo a mano libera, <strong>di</strong>segno dal vero er<strong>il</strong>ievo manuale quali strumenti <strong>di</strong> analisi dell’architettura)- conoscenza e padronanza delle nuove tecnologie (sistemi<strong>di</strong> r<strong>il</strong>evamento strumentale, rappresentazione emodellazione, metodologie <strong>di</strong> indagine non <strong>di</strong>struttiva)- acquisizione delle metodologie <strong>di</strong> indagine archeologica edelle scienze applicate all’archeologia quali strumenti per laconoscenza analitica dell’antico (metodologia della ricercaarcheologica, archeometria, geologia, metodologie <strong>di</strong> analisiambientale)- stu<strong>di</strong>o dell’architettura attraverso <strong>il</strong> contatto <strong>di</strong>retto con glie<strong>di</strong>fici antichi (viaggi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o integrati all’osservazione e al<strong>di</strong>segno dal vero)- tirocini e attività sul campo (partecipazione a campagne <strong>di</strong>scavo e <strong>di</strong> r<strong>il</strong>ievo integrate alla documentazione <strong>di</strong> r<strong>il</strong>ievo, ealla conseguente lettura e interpretazione dell’architettura)Le missioni archeologicheAttualmente la Facoltà è impegnata in varie missioni <strong>di</strong>r<strong>il</strong>ievo e stu<strong>di</strong>o dei monumenti antichi in <strong>di</strong>verse aree delMe<strong>di</strong>terraneo, tra queste Taranto e Crotone in Italiameri<strong>di</strong>onale, Kos e Gortina <strong>di</strong> Creta in Grecia, Leptis Magnain Libia, Althiburos in Tunisia.Il nuovo curriculum potrà naturalmente trarre profitto dalleattività <strong>di</strong> ricerca già avviate o in procinto <strong>di</strong> esserlo:- Crotone, Santuario <strong>di</strong> Hera Lacinia a Capo Colonna.- Taranto, sito <strong>di</strong> Torre Saturo- Kos, area archeologica <strong>di</strong> ‘Città Murata’.- Gortina <strong>di</strong> Creta, l’area del ‘Pretorio’- Leptis Magna, area del Foro Vecchio.- Althiburos, <strong>il</strong> teatro romano.

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