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Università Gregoriana - Pontifical Gregorian University

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35In questo numero:› Simposio Internazionale “Evoluzione biologica”› Atto Accademico 2009› Messa di S. Roberto Bellarmino› Firma della Convenzione tra il Coordinamento Regionale delle Universitàdel Lazio e la Conferenza dei Rettori delle Università Pontificie RomaneAnno XIV - numero trentacinque - Giugno 2009Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 2 e 3Roma/Aut. n.52/2009 - tassa pagata - Taxe perçue


MarcoCardinaliFoto: PaoloCentofantiEvoluzione biologica: fatti e teorieUna valutazione critica 150 anni dopo. L'origine delle specie.Simposio Internazionale organizzato dalla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>P. Marc Leclerc S.J.Un convegno interdisciplinaresull'evoluzione biologicaS.E.R. Mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consigliodella Cultura nonché presidente del Comitato d'Onore del Convegno.L’ Aula Magnagremita dipartecipanti.Il 2009 è un anno ricco di celebrazioni con particolareattenzione alle teorie scientifiche dell'evoluzione.E' difficile non riconoscere che la teoria dell'evoluzioneha influenzato, seppur in mododiverso, tanti ambiti e molte discipline scientifiche,una teoria che nel corso degli anni ha assunto sfumaturee direzioni assai variegate. Proprio per questosi è pensato di creare un luogo di dialogo, un'agoràdi discussione in cui avere l'occasione diconfrontarsi e fare il punto sulla situazione attualeanche se proprio per la peculiarità delle discipline laprospettiva può partire da presupposti diversi.Per questo motivo la Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>ha organizzato il Convegno internazionale“Evoluzione biologica: fatti e teorie. Una valutazionecritica 150 anni dopo. L'origine delle specie”,che si è tenuto a Roma nella sede della PontificiaUniversità <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, dal 3 al 7 marzo 2009.Quest'ultimo è il terzo Convegno InternazionaleSTOQ ed è posto sotto l'alto patrocinio del PontificioConsiglio per la Cultura. Scienziati, filosofi eteologi hanno fatto il punto sui dati dell'evoluzioneper poi passare alle implicazioni filosofiche e teologiche.L'esigenza di questo confronto a più voci è nato in unmomento in cui nel dibattito sull'evoluzione sorgonomolte confusioni. In un certo senso ci troviamo nel vivodel dibattito attuale tra Chiesa e mondo scientifico incui, andando al di là della teoria dell'evoluzione, c'è chivuole fare del darwinismo una specie di Philosophiauniversalis, chiave d'interpretazione dell'intera realtà,uomo compreso.Scopo del convegno non è stato dare risposte definitive,ma incontrarsi per vedere insieme come operare in questocampo delicato e distinguere e articolare razionalmentei vari livelli: il livello scientifico dei fatti conosciuti,rispetto all'evoluzione; il livello altrettantoscientifico della o delle teorie dell'evoluzione, in quantocomportano il tentativo di spiegazione dei meccanismidella stessa; il livello dell'interrogazione filosofica suqueste realtà; il livello teologico, nel confronto con ildato rivelato della Bibbia, a partire da una corretta esegesidei testi. Tocca alla riflessione filosofica articolarequesti vari livelli.La struttura del convegno, ripartito in nove sessioni, haCon l'occasione degli anniversari darwiniani, ci è sembratoopportuno radunare presso la nostra Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,dal 3 al 7 marzo 2009, nell'ambito del progetto STOQ(Science, Theology and the Ontological Quest), e sotto l'altopatrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, i migliorispecialisti, a livello internazionale, delle varie discipline coinvolteattorno al tema dell'evoluzione biologica. Non per studiarein particolare l'opera o il pensiero del grande naturalistainglese, ma per incrociare gli sguardi degli scienziati, dei filosofie dei teologi sulla tematica a cui Darwin ha dato un contributodecisivo, arricchito nel corso del tempo di nuovenumerose scoperte come di nuovi sviluppi teorici.Si tratta certo di un tema “caldo”, dove le passioni sono semprepronte ad accendersi, perché capiamo bene che la nostrastessa visione dell'uomo si trova in qualche modo coinvolta.Ora il nostro intento era di favorire un dialogo sereno, razionale,proprio scientifico e quindi senza passione, nel pienorispetto dell'autonomia e della complementarietà di ciascunadisciplina. Per questo, bisognava uscire dalle riduzioni ideologichecontrapposte del “creazionismo” e dell' “evoluzionismo”.Questi viene a volte indebitamente eretto, secondo la giustaespressione dell'allora cardinale Joseph Ratzinger, a “philosophiauniversalis”, cioè viene capito come una “chiave d'interpretazioneuniversale di tutta la realtà” (Fiorenzo Facchini) ediventa allora come una variante contemporanea del materialismodi Democrito: “Tutto ciò che esiste nell'universo è ilfrutto del caso e della necessità.” Di cui Jacques Monod hatratto il titolo stesso del suo famoso saggio, comparso nel1970: Il caso e la necessità. In questa prospettiva si esce completamentedalla metodologia scientifica ed ogni dialogo conla filosofia o la teologia della creazione diventa naturalmenteimpossibile.Per ritrovare invece le vie di un vero dialogo, ci sono condizioniprecise, che abbiamo voluto pienamente rispettare. Laprima è di ben distinguere i piani di studio, le varie aree dicompetenze: quelle delle scienze positive, quelle filosofiche equelle teologiche. La seconda è l'ascolto reciproco. Ora questoè avvenuto, in un modo anche sorprendente: quanti eminentiscienziati, relatori del nostro Convegno, aspettavano con ansiale sessioni filosofiche e teologiche, per esempio, e le hannoseguite con la massima attenzione. Ma per annodare un dialogofecondo, rimane almeno una terza condizione, più difficileda realizzare: non possiamo accontentarci di giustapporrei vari approcci, li dobbiamo ancora intrecciare, articolarerazionalmente gli uni con gli altri. Su questo punto, siamosolo all'inizio di un lungo cammino.La struttura del Convegno intendeva riflettere la complessitàdelle varie problematiche successive. Dopo i saluti delle varieautorità di competenza: il R.P. Rettore Gianfranco Ghirlanda,emersi dalla paleontologia, dalla biologia molecolaree dalla classificazione delle specie. Una partico-permetta una proficua discussione tra specialisti delleriflesso esattamente queste distinzioni, in un ordine cheP. Gianfranco Ghirlanda, S.J. legge il suo indirizzo di S.J., S.E.R. Mons. Gianfranco Ravasi, Presidente del PontificioConsiglio della Cultura nonché Presidente del Comitatosaluto. Accanto a lui S.Em. Cardinale William JosephLevada, prefetto della Congregazione per la Dottrinalare attenzione è stata rivolta all'origine dell'uomo, varie discipline coinvolte.d'Onore del Convegno, e infine S.Em.R. Cardinale Williamdella Fede.4 5


Il Prof. FranciscoJ. Ayala.Un momento della relazionedel Prof. Stuart Kauffman.Sopra: a destra il Direttoredella conferenza P. Marc Leclerc S.J.Sotto: S.Em. il Card. Georges Cottier durante la sua esposizione.Il Prof. GiorgioManzi durante lapropria relazione.6Joseph Levada,prefetto dellaCongregazioneper la Dottrinadella Fede, sottolineandoilgrande interessedella Chiesa perle questionitrattate, nelpieno rispettodell'autonomiadelle varie competenzeincampo, per poientrare inmerito alle varieproblematicheda trattare, nell'ordinelogicoche si è impostospontaneamente.Il Convegnocomportavanove sessioniripartite su cinquegiorni.Abbiamo iniziatoi nostrilavori, nella mattina del 3 marzo, con una sessionededicata ai fatti essenziali che documentano la teoriadell'evoluzione: i fatti che riguardano rispettivamentela paleontologia (Simon Conway Morris), labiologia molecolare(WernerArber) e la sistematica(DouglasJ.Futuyma). Ledue sessionisuccessivehanno analizzatoi meccanismidell'evoluzione,comeproposti dallateoria modernanelle sue diversedimensioni eprospettive, non tutte riconducibili al così detto“neodarwinismo”. Dopo una presentazione dellastoria delle teorie dell'evoluzione (Jean Gayon), diversiaspetti sono stati presentati da Francisco J. Ayala, LynnMargulis e Jeffrey L. Feder, nella seconda sessione,pomeridiana. Altri aspetti affascinanti dei meccanismievolutivi sono stati presentati nella terza sessione, il 4marzo, successivamente da Scott Gilbert, Stuart Kaufman,Robert Ulanowicz e Stuart Newman.Nelle sessioni centrali, abbiamo considerato la questioneessenziale dell'origine dell'uomo, prima in unaprospettiva che si voleva strettamente scientifica (quartasessione), poi in modo interdisciplinare (quinta sessione).Nella quarta sessione, nel pomeriggio di mercoledì4 marzo, sono intervenuti Giorgia Manzi, per presentarela storia della ricerca, poi Olga Rickards eGianfranco Bondi, per l'approccio molecolare, YvesCoppens per “l'evento (H)Omo”, Fiorenzo Facchiniper l'approccio paleoculturale, e Robin Dunbar con l'evoluzionedella socialità dei primati.La questione dell'articolazione tra le varie discipline èqui particolarmente viva, mentre si tratta delle originidella specie umana. Non a caso, abbiamo percepito datempo la necessità di tenere una sessione interdisciplinaresu qualche questione antropologica legata all'evoluzione,all'incrocio tra le sessioni prettamente scientifichee quelle filosofiche, perché non abbiamo pensato dipoter ridurre l'uomo ad un'unica dimensione. Non acaso, è lì, nella quinta sessione (5 marzo) che sono sortele principali difficoltà di comprensione reciproca tra ivari approcci coinvolti, largamente inerenti alla questionestessa. I problemi di confine sono sempre i piùdifficili. Ma sono pure inevitabili, ed era necessarioaffrontarle. Abbiamo beneficato qui dei punti di vistaben diversificati di Anne Dambricourt-Manassé, diLord Colin Renfrew, di Ludovico Galleni e di DavidWilson. In tale fitta problematica è stata presentata inparticolare la figura complessa di Teilhard de Chardin,che si situa per forza all'incrocio delle varie discipline acui ha contribuito, in modo inuguale e a volte problematico,tra paleontologia, filosofia e teologia. Teilhardrimane il caso atipico di uno scienziato mistico, in cui,de facto, la propria visione teologica ha influenzato ilcorso delle sue ricerche.Le due sessioni seguenti, prettamente filosofiche,hanno approfondito la riflessione a livello epistemologico,cosmologico e metafisico sull'evoluzione in generecome sul posto dell'uomo in particolare, in una veracomplementarietà di approcci. La sesta sessione haavuto un taglio più epistemologico, con gli interventisuccessivi di Jürgen Mittelstrass, Dominique Lambert,Elliott Sober e Vittorio Hösle. La settima sessione,venerdì 6 marzo, è stata introdotta, a livello della metafisicatomistica della creazione di fronte alla questione dell'evoluzione,da S.Em.R. Card. Georges Cottier, di cui la chiarezzaconcettuale ed espositiva è stata molto apprezzata in particolareda tutti gli scienziati presenti. In seguito, David Depew,Massimo Stanzione e Ronald Numbers hanno presentato problematichecomplementari, legate successivamente a Darwindi fronte ad Aristotele, al darwinismo dal punto di vista dellafilosofia della biologia e alla questione controversa del cosìdetto “Intelligent Design”, sviluppatosi negli ambienti creazionistiamericani, al di fuori dei contesti precisi della scienza,della filosofia o della teologia.L'articolazione filosofica ci ha poi permesso di introdurre,senza confusione né separazione radicale, lo studio degliaspetti teologici dell'evoluzione, nelle ultime due sessioni, inlegame con la prospettiva giudeo-cristiana sulla creazione, partendoda una lettura scientifica dei testi della Bibbia (AndréWénin). Volevamo capire a questo livello come sono implicatediverse forme di razionalità, quella degli autori biblici in particolareessendo propria al loro tempo e naturalmente bendiversa da quella della scienza moderna. La Bibbia non usa,per forza, il linguaggio della biologia o della fisica, perché,come ce l'ha ricordato Galileo, la Sacra Scrittura non indicacome funziona il Cielo, ma quale sarebbe la “via” che ci puòpermettere di raggiungerlo.Ma la figura del dialogo può prendere diverse orientazioni.Una chiara sintesi teologica, rispettando pienamente l'autonomiadella scienza e la necessaria mediazione filosofica, ci è statapresentata da Jean-Michel Maldamé nella penultima sessione,seguita da uno studio teologico critico dell'Intelligent Designda parte di Jacques Arnould.Oltre alla presentazione della ricezione da parte della Chiesadelle teorie evolutive, realizzata da Rafael Martinez, altri puntidi vista teologici, complementari, sono stati presentati l'indomanida William Stoeger e dal teologo e fisico protestante,Robert Russell. In ogni caso, il dialogo razionale supponesempre di “estendere i confini della razionalità”, pur nelrispetto dell'autonomia delle varie discipline, per uscire dallesterili contrapposizioni ideologiche. La questione della lorovera articolazione rimane largamente aperta, e non ammetteprobabilmente una soluzione univoca.Sulla via del difficile dialogo tra scienziati, filosofi e teologi,attorno alla questione dell'evoluzione, abbiamo fatto un passoin avanti, modesto ma reale.Dovrà essere seguito da molti altri. Diverse amicizie intellettualisono nate, spesso imprevedibili. Auspichiamo cheavranno la loro fecondità propria, anch'essa imprevedibile.Nell'ordine della ricerca, come nella fisica e la biologia contemporanea,il determinismo classico non regge più.Al momento di concludere, tuttavia, è doveroso ricordare unafigura impressionante, sotto il segno di cui si è svolto l'interoConvegno, dall'apertura da parte di S.E. Mons. Ravasi, finoalle conclusioni, ed a cui alcuni dei nostri relatori hannoespressamente dedicato il proprio contributo: Marilena Amerise,la nostra responsabile organizzativa, scomparsa improvvisamenteil 27 febbraio 2009.Nota studiosa di Costantino il Grande, di Eusebio di Cesareae di san Girolamo, ma anche appassionata dalle relazioni trascienza e fede, aveva capito fin dall'inizio che tale dialogosarebbe condannato alla sterilità, se non volesse imboccare lavia della mediazione culturale, che era stata da sempre la sua.La cultura classica le dava questa riflessione profonda, il sensodella storia, del destino umano, indispensabili per mettere aconfronto, in modo proficuo, le due grandi visioni dell'uomoe del mondo che sono da una parte la scienza, anche nel sensopiù positivo della parola, e la fede dall'altra parte.Ci ricorda opportunamente che né l'approccio scientifico, néquello religioso, si possono staccare dalla cultura nella qualesono nati e di cui fanno parte integrante; cultura che fa damediatrice tra di loro, così come lo fa l'articolazione filosofica;ma la mediazione culturale si situa ad un altro livello, forse piùuniversale.Perché è indispensabile per capire il senso stesso della mediazionefilosofica. A Marilena voglio dedicare queste righe, cosìcome i risultati dei nostri sforzi.7


Il Prof. Gianni Auletta,Vice Direttore della conferenza.S.E.R. Mons.Gianfranco Ravasi.Marco CardinaliL'intervista a S.E. Mons.Gianfranco RavasiTra fede e scienza, occorreun incontro sulle frontiereIn questa sezione dedicata al grande evento organizzatodalla Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>vogliamo riportare questa intervista a Mons. GianfrancoRavasi, Presidente del Pontificio Consigliodella Cultura, pocoprima dell'inizio delConvegno stesso.Eccellenza perché ilPontificio Consigliodella Cultura havoluto patrocinarequesto convegno sull'evoluzione?Ci sono sostanzialmentedue ragioni.Una è quella cheriguarda le funzioni deltura è diventata una categoria trasversale che quindiattraversa le esperienze fondamentali dell'uomo nellaloro capacità di riflessione, quindi di un'interpretazionedella realtà. La scienza è sicuramente sul podio, sullatribuna all'interno della cultura contemporanea, quindirichiede un confronto, un'attenzione da parte di chi,appunto ha come referente la cultura.La seconda ragione riguarda il fatto che la dimensionescientifica ha provocato ripetutamente in questi ultimitempi la dimensione religiosa, quindi il confronto trafede e scienza è diventato uno dei confronti più delicatie serrati. Per questo motivo è soprattutto indispensabileritornare a ricostruire un incontro sulle frontiere. Cioèlo scienziato deve cominciare a guardare al di là, cioècominciare a vedere l'orizzonte della filosofia e dellateologia schiodando dalla sua mente la convinzione chesiamo in presenza di un reperto, di un paleolitico intellettualeremoto, di contro alla forza della scienza; dall'altraparte il teologo e il filosofo devono riuscire aguardare il campo dello scienziato senza temere sempreche ci siano delle persone che vogliono costruire deinuovi mostri, rompendo qualsiasi legame, qualsiasiperimetro proprio dell'umanità o comunque dell'antropologia.Questa seconda ragione importantissima esi riassume in una parola abusatissima ai nostri giorni edifficilissima da declinare che si chiama dialogo.Dunque il tema, com'è logico, si inserisce in queldibattito affascinante tra scienza e fede con la speranzache sfoci in un vero dialogo. Secondo lei c'è ilrischio che, sia da una parte che dall'altra, si tendaa far emergere una posizione definitiva che poggi,appunto, su un versante o sull'altro?a tutta la corrente americana del cosiddetto “creazionismo” cheha certamente una sua visione e che in futuro potrebbe essereanche oggetto di un altro confronto serrato. Dunque i rischisono molteplici, ma sono convinto che la possibilità tra uominidi cultura, nel senso più alto e nobile del termine, di confrontarsi,farà sì che al di là delle sbavature, al di là anche di qualchedegenerazione scontata ci sia invece la possibilità di un confrontoserio e qualificato. Spesso uso un immagine quandoparlo di dialogo interreligioso, che penso possa essere adatta alnostro tema; l'immagine del duetto cioè il tener conto che perfare armonia non è necessario che ci sia il concordismo, cioèche la teologia e scienza dicano la stessa cosa, in quel momentoprobabilmente a dire la stessa cosa una delle due sbaglia perchénecessariamente leggono la realtà da due prospettive diverse.L'immagine del duetto, invece, indica che l'armonia può avvenirequand'anche vi fosse un soprano e un basso insieme checantano, perché ognuno tiene il suo timbro, ma al tempo stessosi associa all'altro e costruisce armonia. Sono due letture da dueangolazioni diverse, sono prospettive differenti sulla stessarealtà che devono conservare la propria diversità, ma mostrareche sono interpretazioni della stessa realtà.A livello internazionale sono già previste molte iniziativeper il 2009 e alcune a livello scientifico. Certamente questaè, finora, la più grande iniziativa organizzata dalla Chiesacattolica sul tema. Dunque si evidenzia l'aspetto importantedi una volontà da parte della Chiesa di confrontarsisulle questioni di frontiera. Tra i rischi a cui abbiamo giàaccennato si potrebbe aggiungere il limite che magari que-La Prof.ssa LynnMargulis e ilProf. Jean Gayon.8Dicastero stesso che, avendo come propria insegnala cultura, la considera nella forma ormai contemporanea.La cultura non è infatti solo la dimensioneartistica intellettuale, umanistica, ma consideramolte discipline che hanno ormai delle risonanzeall'interno dell'esperienza sociale ed umana, comefacenti parte dell'interesse stesso della cultura.Sappiamo d'altra parte che adesso la categoria cul-I rischi sono molteplici e sempre in agguato quando sicominciano a considerare questioni di frontiera, sempremolto delicati che ammettono sconfinamenti di loronatura; il primo rischio è certamente quello di una sortadi definitività che ogni campo assevera per sè stesso, maparadossalmente il rischio può essere anche il contrariocioè l'affermazione di qualche componente stravagante,nel vero senso del termine, che esce, vaga al di fuori dell'orizzontein cui si è immersi. Ci sono degli scienziati,ad esempio, che sono rigorosi nel proprio campo e cheprovocati ad un confronto in sede filosofica o metodologicamentedifferente, fanno emergere delle teorie chesono strane e al di là della propria frontiera.Un altro rischio che c'è è far sì che qualcuno cerchi ditrovare all'interno del confronto le proprie tesi, le propriesoluzioni. In quest'ottica certamente alcuni si sentirannoesclusi dal dibattito, si faranno vivi e dirannoche manca la loro voce specifica. Pensiamo ad esempioIl Prof. GeraldMac Kanny.9


Il Prof. Fiorenzo Facchini.Il Prof. Ludovico Galleni.Un momento della conferenza.R. P. SergioBastianel,Vice RettoreAccademico.10sto convegno altamentescientifico sia per pochiconoscitori e che la maggioranzadelle personesia lontana dall'avvenimentoe non coinvoltanella tematica?Difatti ho già propostoagli organizzatori di questoconvegno prima di tutto dimantenere il rigore. È fondamentale,perché se già siconcepisce l'incontrocome un convegno di tipodivulgativo, generale, siincorre nell'approssimazionee poi o si arriva adun accordo generico, oppure si arriva proprio alladissociazione sempre basata su presupposti ideologicidi tipo antecedente. Quindi coloro che si iscriverannodevono essere consapevoli che ogni relazionesarà di alto livello e che bisognerà impegnarsicon la fatica propria di chi deve lavorare all'internodel pensiero, dunque all'interno di una elaborazioneconcettuale e tematica sofisticata e raffinata;Ho proposto che pur mantenendo questo convegnocol suo rigore, successivamente ci siano almeno duepercorsi da praticare magari un incontro o anchesemplicemente un workshop, si studierà poi come,che sia di taglio didattico e che tenga conto delleeventuali finalità, trascrizione dei contenuti, maanche delle visioni più generali attorno a questotema dell'evoluzione biologica, e al problema delrapporto fede e scienza per finalità più pastorali eper finalità anche scolastiche, didattiche. Se è rigo-rosa la cosa può essere accolta anche in ambito scolastico,disciplinare, magari nelle scuole superiori, senzaescludere la possibilità di fare anche dei lavori per ibambini e ragazzi di scuole primarie. Il secondo percorsoda fare è elaborare dei testi, non gli atti accademiciche ci saranno, ma testi che abbiano la finalità dipoter venire incontro alle domande che sorgono dallabase, da persone che sono continuamente provocate suquesti temi, dai quotidiani, dalle riviste, dalla televisione,e che si risolvono il più delle volte soltanto condelle battute e alcune volte persino con delle ironie enon con un approfondimento serio. In questo secondoambito si potrebbero coinvolgere delle istituzioni ecclesiastiche,culturali che abbiano questo aspetto al centrodel loro interesse culturale, penso ad esempio alle universitàpontificie.Ormai mancano poco meno di due mesi alla celebrazionedel convegno. Questa nostra newsletter è indirizzataproprio a chi parteciperà al convegno aRoma, nella Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> o achi comunque lo seguirà da lontano. Proprio perquesti nostri amici qual è l'atteggiamento migliorecon cui prepararsi a questo evento e per viverloappieno.Potremmo evocare quasi una tradizione che appartienealla storia della cultura. Due sono i verbi fondamentaliche plasmano la cultura. Da un lato c'è il verbo “ascoltare”che comprende evidentemente anche il verbo leggere.Ascoltare è la cosa che in assoluto è la più difficile.Non è vero che è più difficile parlare in pubblico, èmolto più difficile ascoltare. Ascolto, vuol dire seguire ipercorsi che vengono proposti con attenzione, con unosforzo, tanto è vero che noi in italiano abbiamo unaparola altamente significativa per indicare ciò che nonha senso, è l'assurdo, che deriva da sordità, cioè non esserecapaci di sentire le argomentazioni. Dunque venire un po'spogli da tanti presupposti, da tanti condizionamenti e cominciarea seguire i percorsi che vengono indicati. L'esercizio dell'ascoltoè fondamentale soprattutto in caso di comunicazionisofisticate come sono queste. Secondo verbo fondamentale è“conoscere”. Direi che la definizione più alta di cultura èquella che si trova nella prima riga della Metafisica di Aristotele,in cui si afferma che tutti gli uomini, per loro natura,desiderano conoscere.La conoscenza però, non è solo una questione intellettuale;qui si toccano problemi che come si vede sono chiaramente ditipo esistenziale, perché toccano la domanda fondamentale sulchi siamo, che senso abbiamo. Naturalmente lo scienziatoaffronta questa domanda semplicemente dal punto di vista deimeccanismi che determinano l'essere, la realtà che costituisce,in questo caso, l'uomo nella sua identità. La filosofia e la teologiaesaltano invece la conoscenza attraverso altre dimensioni.Anche lo scienziato peraltro. Direi che ci sono almenoquattro elementi che vengono coinvolti nella conoscenza: l'intelligenza;la volontà e qui bisogna ritornare veramente ad unvolere insieme, una volontà comune al servizio dell'umanità; ilsentimento, cioè l'aspetto affettivo, l'aspetto direi della passioneche è indispensabile. Ci sono argomenti che tra l'altro cicoinvolgono in maniera molto profonda e che riguardano chisiamo noi realmente; e da ultimo anche l'agire. Conoscerenella Bibbia indica persino l'atto sessuale tra due persone chesi amano e che costruiscono quindi una famiglia, la casa, ilfuturo.Ecco nel nostro caso questa conoscenza avrà delle risonanze ditipo concreto che possono essere molto delicate. Quindiseguire questo convegno vuol dire conoscere intellettualmente,fare un grande esercizio anche nella volontà, nellasapienza, che sa giudicare che sa vagliare; partecipare, sapendoche siamo chiamati in causa tutti perché è una domanda cheriguarda noi e alla fine ricordare che dobbiamo costruire unascienza, una teologia, una filosofia che abbia una ridondanzanell'esistenza e nella storia.Foto di gruppo.11


Atto Accademico 2009Veduta dell'Aula Magna dell'università durante i lavori.Suor GabriellaTripaniFoto:Enrico Ciavoni,ArkadiuszWiatrowski, S.J.Il RettoreMagnifico,P. GianfrancoGhirlanda S.J.,inaugura ilSolenne AttoAccademico2009 dando ilbenvenuto atutti i presenti esalutando leautorità religiosee civili.12La cronacaSi è tenuto il 26 marzo scorso il Solenne AttoAccademico della Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,organizzato dall'Istituto di Psicologia,che ha potuto presentare con molta soddisfazioneed emozione un invitato di grande levaturae competenza scientifica, Otto F. Kernberg,M.D., per svolgere il tema scelto per quest'anno:Organizational Leadership in a Time of IdeologicalTurbulence.Direttore dell'Istituto per i Disturbi della Personalitàpresso la Divisione Westchester del NewYork Presbyterian Hospital e professore di Psichiatriapresso il Weill Medical College dellaCornell <strong>University</strong>, il dott. Kernberg, già presidentedell'Associazione Psicoanalitica Internazionale,è analista e supervisore presso il Centrodi Formazione e Ricerca Psicoanalitica dellaColumbia <strong>University</strong>.L'evento, che ha visto l'Aula Magna dell'universitàriempirsi di un pubblico attento ed empatico,è stato inaugurato dal Rettore Magnifico,P. Gianfranco Ghirlanda S.J., che ha dato il benvenutoa tutti i presenti, salutando le autoritàreligiose e civili intervenute.P. Tim Healy S.J., Preside dell'Istituto di Psicologia,ha presentato con parole sentite il dott.Kernberg, introducendo la sua relazione, mentrela conclusione della giornata è stata affidataa sr. Brenda Dolphin, RSM, Docente presso lostesso Istituto di Psicologia.Il temaLeadership nelle organizzazioni: un tema dunqueprevalentemente di psicologia sociale.Il Rettore Magnifico, P. Gianfranco Ghirlanda, hagiustificato questa scelta contestualizzandola nelquadro dell'interdisciplinarietà raccomandata dallaDichiarazione di intenti dell'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,e prima ancora invocata da Benedetto XVInel discorso rivolto durante la visita del novembre2006, che P. Ghirlanda ha citato a sostegno di questaopzione.“Quest'anno l'Istituto di Psicologia si è impegnatonell'organizzazione dell'Atto Accademico in untema prevalentemente di psicologia sociale, ma chenon è estraneo alla vita della Chiesa, in tutte le sueespressioni organizzative. Benedetto XVI, in occasionedella sua visita alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> (3/11/2006),ci ha detto in riferimento all'insegnamento dellapsicologia, delle scienze sociali e delle comunicazioni:Con le scienze umane vuole essere più profondamentecompreso l'uomo sia nella sua dimensionepersonale profonda, che nella sua dimensioneesterna di costruttore della società, nella giustizia enella pace, e di comunicatore della verità. Proprioperché tali scienze riguardano l'uomo non possonoprescindere dal riferimento a Dio. Infatti, l'uomo,sia nella sua interiorità che nella sua esteriorità,non può essere pienamente compreso se non lo siriconosce aperto alla trascendenza.In tale prospettiva, in una Università come questa,lo studio della psicologia e delle scienze sociali, peril loro prezioso apporto alla comprensione dell'uomo,assume un senso specifico e offre un contributopeculiare al mondo della ricerca accademica,nel confronto con la cultura secolare che, ancoracon le parole di Benedetto XVI, in molte parti delmondo tende sempre più non solo a negare ognisegno della presenza di Dio nella vita della società edel singolo, ma con vari mezzi, che disorientano eoffuscano la retta coscienza dell'uomo, cerca di corroderela sua capacità di mettersi in ascolto di Dio”.Sul tema in particolare, P. Ghirlanda ha detto: “Iproblemi relativi alla leadership sono antichiquanto l'umanità. La leadership fa essenzialmenteparte dello sforzo di qualsiasi gruppo di agire invista del bene comune, si tratti di una squadra dicalcio, di una università, di una nazione, dellaChiesa o di un istituto religioso. Nella Chiesa laquestione della leadership è più complessa rispettoad altri tipi di vita societaria: il principio di sussi-diarietà e in un certo senso lo stesso concetto di leadershipsi applicano alla Chiesa solo in modo analogico,tenendo conto della struttura data alla Chiesa dal suoFondatore e dal carisma specifico di ogni istituto al suointerno”.E richiamando il valore di una collaborazione interdisciplinarein campo accademico ha concluso: “Differentipunti di vista sempre rivelano qualcosa della verità: nonsono quindi in opposizione tra loro, ma piuttosto complementari.Ogni disciplina può apprendere dalle altre.Oggi l'approccio socio psicologico della riflessione prestatasarà certamente di stimolo per le altre discipline”.Anche P. Healy, Preside dell'Istituto, ha dato ragione dellascelta di questo tema facendo memoria delle parole diBenedetto XVI, che ha indicato nella presenza dellescienze umane oggi alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> “la continuazione diun'ammirevole tradizione scientifica”.L'Atto accademico organizzato dall'Istituto di Psicologiaha scelto un tema di interesse universale, attuale eurgente. “Di leadership si parla quasi ogni giorno suigiornali, ci si preoccupa della mancanza di una leadershipadeguata, talvolta si condanna una leadership tossica…sempre la questione della leadership si presenta dove gliesseri umani interagiscono e cercano di collaborare perraggiungere qualche scopo”.E con riferimento a uno scienziato ricordato da BenedettoXVI nel suo discorso, P. Healy ha proseguito: “CristoforoClavio, professore al Collegio Romano, che aveva dato asuo tempo un contributo nell'area della matematica, dellafisica e dell'astronomia, ha svolto un ruolo importante nellavoro sul calendario <strong>Gregorian</strong>o, non perché era il matematicopiù brillante del suo tempo, non perché avevafatto qualche scoperta originale, ma piuttosto perché erariuscito a far collaborare tra di loro un gruppo di espertidal carattere abbastanza difficile. In questo senso, ha esercitatouna forma importante di leadership, senza essere ilpiù esperto in materia del gruppo. Potrebbe essere unmodello interessante per il mondo complesso in cui ci troviamo,con tanti specialisti, tanti settori separati di conoscenza.Ma quale competenza ci vuole per esercitare la leadershipin questo contesto di molteplici specializzazioni?E come si può acquistare tale competenza? Le domandenon finiscono… E perciò ci rivolgiamo al nostro relatore!”.P. Tim Healy S.J., Preside dell'Istituto diPsicologia della PUG, presenta il Dott. Kernbergal pubblico intervenuto.13


Il Prof. Kernbergdurante la sua relazione.Otto Kernberg,M.D., Direttoredell'Istituto per iDisturbi dellaPersonalità delNew York PresbyterianHospital,Professore di Psichiatriaalla Cornell<strong>University</strong> eanalista presso ilCentro di RicercaPsicoanaliticadella Columbia<strong>University</strong>, tienela sua relazionesul tema: Leadershipnelle organizzazioni.14La relazione“Si nasce leader o si diventa? Se non si nasce leader,come preparare una persona ad assumere laleadership? Ci sono delle qualità che caratterizzanoun buon leader? E una leadership efficacedipende solo dalle qualità del leader o anche dafattori situazionali e dalle altre persone coinvolte?E ancora: quali sono i compiti di un leader?”Il dottor Kernberg ha affrontato tutti questiinterrogativi, con precisione, chiarezza e lucidità.Ha analizzato i compiti di una buona leadership,riassumendoli nella capacità di capire eformulare la missione dell'istituzione e saperlacomunicare chiaramente; nell'aver chiare lemete da raggiungere e nell'individuare gli obiettiviconcreti; nel saper trovare un compromessotra i compiti da portare a termine e gli ostacolidelle difficoltà finanziarie e delle limitate possibilitàdi risorse adeguate, sia umane sia di altrogenere.Ha sottolineato la fondamentale relazione tra laleadership al vertice, per la quale le capacitàintellettive sono di grande importanza, e la leadershipdelegata, che deve essere sufficientementestabile e significativa, senza ambiguità,perché sia una carenza di delega, sia l'eccesso didecentramento sono entrambi rischiosi per l'efficaciadella leadership.Ha insistito sull'importante funzione del monitorareil morale dell'istituzione, fatto di diversielementi, come un adeguato senso di sicurezza,il gusto di un lavoro di sufficiente qualità, lafiducia; e sul rischio di una totale identifica-zione con l'organizzazione, di cui sono sintomi ilsuperlavoro e l'assenza di confini con altre areedella vita.Tra le qualità dei leaders Kernberg ha indicato: l'intelligenza,espressa soprattutto nella capacità diprendere decisioni nel lungo periodo; alte qualitàmorali, senza le quali una leadership intelligente èmolto pericolosa; maturità emotiva, data da unabuona identità personale, un integrato concetto disé e capacità di relazioni profonde, che permettonodi valutare, di fidarsi, di capire i conflitti, di proteggersida eccessive reazioni positive o negative.Due altri elementi sottolineati da Kernberg forseincuriosiscono maggiormente. Il primo è la necessitàche il leader abbia una piccola dose di narcisismo,che garantisca una certa sicurezza di sé relativamenteindipendente dal giudizio degli altri. Unatotale mancanza di narcisismo infatti è rischiosa:chi vuole andar sempre d'accordo con tutti nonsaprà prendere decisioni adatte. Ovviamente, se piùche in piccole dosi, il narcisismo diventa un problemamolto serio: comporta il bisogno esasperatodi essere ammirati, l'intolleranza alle critiche e lacreazione di un'atmosfera che in ogni modo le prevenga,il circondarsi di persone che dicono sempredi sì, e soprattutto una sostanziale incapacità divalutare gli altri.Il secondo elemento è la necessità che il leaderabbia anche una piccola dose di paranoia, per evitareun'estrema ingenuità tesa a negare gli aspettiaggressivi della vita; il leader infatti deve esserepronto ad affrontare l'aggressività altrui. Una leadershipparanoide è tuttavia estremamente pericolosa,perché rende impossibili relazioni normalifondate sulla fiducia.A conclusione della giornata, nella sua “risposta”,sr. Brenda Dolphin, RSM, Docente dell'Istituto diPsicologia, si è così espressa: “Avevamo grandi speranzee aspettative per questo incontro e Lei le hasuperate tutte, dottor Kernberg, con la sua stimolantee profonda conferenza, lucida, logica e provocante.Come comunità universitaria, è centralenella nostra visione pedagogica la preparazione diuna leadership. Lei ci ha confermato che il compitodella leadership provoca l'intera persona, toccaogni aspetto del vivere, fin le radici inconsce dellapropria personalità”. E richiamando i requisiti peruna buona leadership, ha ricordato quella “solidaintegrità morale che protegge dalle inevitabili tentazionilegate all'esercizio del potere, tentazioniinsidiose e ben reali per ogni persona umana, uomoo donna”.La giornata di studioLa giornata seguente, 27 marzo, è stata dedicata a unincontro di studio con il relatore, sul tema La psicoterapiapsicoanalitica con pazienti borderline. Obbedendo a unorario serrato teso a “sfruttare” il più possibile la sua presenza,il dott. Kernberg si è dimostrato non solo assaidisponibile, ma desideroso di dare generosamente tuttoquanto poteva di conoscenza, originale elaborazione edesperienza nel campo.Nonostante l'impegnativo titolo, la giornata di studio nonera destinata solo a chi lavora direttamente in ambito psicoterapeutico,ma anche a formatori ed educatori nonpreparati clinicamente, che si trovano a dover gestire relazionidi aiuto con persone aventi severi disturbi di personalitàe con le loro famiglie, situazioni queste non certorare anche in campo pastorale.La partecipazione era riservata agli studenti e agli exalunnidell'Istituto di Psicologia, del Centro Interdisciplinareper la Formazione dei Formatori al Sacerdozio(CIFS) e dell'Istituto Superiore per Formatori (ISFO), aiquali è stato rilasciato un attestato di partecipazione.I libri del relatore, che è autore di numerose pubblicazionidi psicopatologia, psicoterapia e leadership nelleorganizzazioni, messi in vendita nell'atrio, hanno attiratol'attenzione e suscitato interesse, con titoli come Le relazioninei gruppi. Ideologia, conflitto, leadership, o Relazionid'amore. Normalità e patologia.15


Da sinistra: P. Tim Healy S.J., Preside dell'Istituto di Psicologia; il Professor Kernberg; il Rettore Magnifico,P. Gianfranco Ghirlanda S.J.; sr. Brenda Dolphin, RSM, docente dell'Istituto di Psicologia della PUG.P. Tim HealyS.J., Presidedell'Istituto diPsicologia, e ilProfessorKernberg siconsultano sulprogramma delgiorno.16Il relatoreNella sua presentazione del dottor Kernberg, P.Healy aveva evidenziato anche le sue radici culturali.“In un mondo caratterizzato da tanteculture, e con tante culture rappresentate quioggi, siamo fortunati di aver un relatore che,nato a Vienna, cresciuto in Cile, stabilitosi negliStati Uniti d'America, appartiene ad almeno treculture diverse. Con la sua grande esperienza,sia con le singole persone che con i gruppi e leorganizzazioni, il dott. Kernberg ha una competenzafuori del comune per aiutarci ad affrontarele sfide di una leadership delle organizzazioninel nostro tempo”.In effetti, il dott. Kernberg ha dimostrato unaprofessionalità stimolante e trascinante. Sapereche è del 1928 e che quindi ha oltrepassato lasoglia degli ottanta anni, ha reso più affascinantela sua capacità di trasmissione, non solodelle sue conoscenze, raccolte in anni e anni distudio, ricerca scientifica e lavoro, ma della suapassione per la persona: un'impressione generale,questa, raccolta tra gli ascoltatori, e nonsolo quando parlava della leadership, maquando, nella seconda giornata in particolare, ilriferimento si faceva più preciso a condizionipsicopatologiche della persona.Alla fine, è proprio questo che ha attratto di più:una serenità di fondo, stabile, contagiosa, e proprionel parlare della debolezza umana, a volte anchetragica. Leggendo altri titoli di suoi libri, oltre aquelli già citati, per esempio Narcisismo, aggressivitàe autodistruttività nella relazione psicoterapeutica;Disturbi gravi della personalità; Aggressività,disturbi della personalità e perversioni;Sindromi marginali e narcisismo patologico…, chefanno riferimento a complesse situazioni psicopatologiche,non si può fare a meno di stupirsi al percepireil profondo senso di fiducia che il dott. Kernbergtrasmetteva, fiducia nell'umanità,precisamente in questa umanità ferita, incompleta,distorta.Ebreo di origine, trasmette un messaggio che è davveropasquale: non c'è luogo in cui non possa germinareuna speranza di vita più piena, per quantoridotto e sofferente sia il punto di partenza.Nel tragitto dall'aeroporto all'Università, parlandoun po' di sé, rivela che ama moltissimo l'arte. Edopo averlo ascoltato esporre il suo pensiero e lasua esperienza, questa sua passione pare ovvia: perchésembra guardare le persone come si guardano leopere d'arte. È attento ai dettagli, capace di coglierel'originalità dell'opera, di spiegarla in relazione alcontesto, di identificare la mano dell'autore, anchese nascosta sotto stratificazioni fitte di tempo evicende o sotto restauri maldestri; alla fine, mostradi godere della bellezza propria di ogni cosa.Semplici indizi della sua concreta passione didattica:nonostante i brevissimi intervalli concessigli,ha potuto rilasciare anche una piccola intervista; hatenuto la valigia sotto il grande tavolo dell'AulaMagna, per consegnare tutto il suo tempo agli studentie correre a prendere l'aereo in tempo appenautile…Sensibili a questa evidente dedizione di maestro, altermine della seconda giornata, gli studenti hannovoluto rivolgergli un saluto in spagnolo, la linguadel Cile dove era stato educato, saluto che lo hacommosso.“Querido Doctor Kernberg: En nombre de todoslos presentes, le expreso nuestra profunda gratitudpor tenerlo aquí entre nosotros… Caro dottorKernberg, a nome di tutti i presenti le esprimo lanostra profonda gratitudine per averla avuta tranoi. Abbiamo letto e studiato alcuni dei suoi libried articoli. I suoi importanti contributi, sia alla psicopatologiacome allo sviluppo della psicoterapia, eanche al tema della leadership, sono un aiuto preziosonel capire e apprezzare sempre di più ilIl cordialesaluto del RettoreMagnifico,P. GianfrancoGhirlanda S.J.,al ProfessorKernberg.Le pubblicazioni del Professor Kernbergin vendita nel quadriportico.mistero dell'essere umano. In questi giorni, le sue parole,gli esempi dati, ci hanno illuminato facendo le sue ideeancora più comprensibili ed affascinanti.Sono uno stimolo per continuare a cercare risposte allemolte domande che sorgono in noi e per qualificare ilnostro servizio all'essere umano, nella società e nellaChiesa, in particolare nella sua missione di preservare ilnucleo dell'umanità più piena, difendendo la santità dellavita, dell'individuo e della famiglia.Le auguriamo tutte le cose belle e buone che il Signorevorrà donarle e rinnoviamo l'invito per un futuro incontro.Grazie”.Gli studenti chiedono una firma all'autoredei libri che hanno acquistato.17


Messa di S. Roberto BellarminoUna veduta d'insieme del quadriportico dellaPontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.MarcoCardinaliFoto: AlfredoCaccianiIl CardinaleAgostino Vallini,Vicario per lacittà di Roma èaccolto daP. GianfrancoGhirlanda,MagnificoRettore al suoarrivo allaPontificiaUniversità<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> edal Dr. MarcoCardinali,Responsabile dell'UfficioStampae direttoreeditoriale dellanostra rivista.18La gioia della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>nell'accogliere ilCardinale VicarioAgostino ValliniIl 12 maggio scorso l'intero corpo studentesco e iProfessori e personale amministrativo della nostraUniversità hanno celebrato la Festa di S. RobertoBellarmino, gesuita e patrono della Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. A presiedere la CelebrazioneEucaristica così cara a tutta la comunità accademicaè stato quest'anno il Vicario di Sua Santità perla Diocesi di Roma, il Cardinale Agostino Vallini,accolto al suo arrivo dal Rettore Magnifico P. GianfrancoGhirlanda, S.J.. Dopo aver indossato gliabiti liturgici nella Cappella degli studenti nelpalazzo Lucchesi, il Cardinale Vallini con gli altriconcelebranti si è diretto processionalmente all'altarepreparato nel quadriportico dove si è celebratala Santa Messa, durante la quale è stato assegnato ilPremio Bellarmino alle tesi dottorali più meritevoli.A nome personale e della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> ilMagnifico Rettore, P. Gianfranco Ghirlanda, S.J.,ha diretto il suo indirizzo di saluto al CardinaleVicario e ai presenti. Tra i concelebranti vi erano ilCardinale Urbano Navarrete, S.J. e il Segretariodella Congregazione per l'Educazione CattolicaS.E. Mons. Jean-Louis Bruguès. Di seguito riportiamoper intero il discorso del Rettore MagnificoP. Gianfranco Ghirlanda S.J., e l'omelia pronunciatadal Cardinale Agostino Vallini.Discorso del RettoreMagnifico P. GianfrancoGhirlanda S.J.Festa di S. Roberto Bellarmino12 maggio 2009Eminenze, Eccellenze, Decani, Presidi, Rettori delleUniversità e Atenei Romani, Rettori dei CollegiRomani, Professori, Collaboratori, Confratelli, studenti.A nome di tutta la Comunità Universitaria, Vi esprimola mia più sentita riconoscenza per la Vostra presenzaqui, oggi, per condividere la gioia di confermare e testimoniarel'espressione più autentica della nostra fede inquesta celebrazione, presieduta da Sua Eminenza Reverendissimail Cardinale Agostino Vallini, al quale anome di tutti i presenti esprimo la più profonda gratitudineper avere accolto il mio invito, onorandoci conla Sua presenza ed offrendoci l'opportunità di confermarGlii sentimenti della nostra profonda devozioneverso il Santo Padre, di cui Sua Eminenza è VicarioGenerale per la Diocesi di Roma,.Il M.R.P. Adolfo Nicolás, Preposito Generale dellaCompagnia di Gesù e Gran Cancelliere di questa Università,essendo impegnato con i nuovi Provinciali convenutia Roma, non ha potuto essere presente per celebrarequesta festa del Santo Patrono dell'Università,ma mi ha pregato di esprimere a Sua Eminenza il suocordiale saluto e di porgere le felicitazioni ai candidatiche riceveranno il Premio Bellarmino per le miglioritesi dottorali e di esprimere la sua gratitudine nomedella Compagnia ai professori che hanno raggiunto l'emeritato.Rappresenta tra noi il P. Generale, il P. JosephDaoust, suo Delegato per le Case Interprovinciali diRoma.Nel Cardinale Agostino Vallini vediamo assommarsil'esperienza accademica, quella di Curia e qualla pastorale.Fu ordinato sacerdote a Napoli il 19 luglio 1964 efu subito dopo inviato a Roma dove presso la PontificiaUniversità Lateranense conseguì il dottorato «inutroque iure». Nel 1969 ritornò a Napoli, dove cominciòad insegnare diritto canonico. Dopo due anni, fuchiamato alla Pontificia Università Lateranense perricoprire l'incarico di docente di «Diritto pubblicoecclesiastico», continuando l'insegnamento anche aNapoli. Nel frattempo prestava una collaborazione alla pastoraleparrocchiale nel quartiere popolare di Barra (Napoli), tragli universitari della FUCI, e come assistente ecclesiasticodella sezione napoletana dell'USMI.Nel 1978 fu nominato Rettore del Seminario Maggiore diNapoli, ufficio ricoperto fino al 1987, allorché fu nominatodecano della sezione S. Tommaso della Facoltà Teologica dell'ItaliaMeridionale, dove aveva continuato a insegnare.Il 23 marzo 1989 Giovanni Paolo II lo nominava Vescovoausiliare di Napoli, della cui diocesi fu anche Vicario generale.Dopo undici anni di servizio a Napoli, il 13 novembre 1999fu nominato Vescovo della diocesi Suburbicaria di Albano,ove ha esercitato il suo ministero per cinque anni.In seno alla Conferenza Episcopale Italiana è stato per moltianni membro della Commissione per i problemi giuridici e,da ultimo, Presidente del Comitato per gli enti e beni ecclesiasticidella CEI.Il 27 maggio 2004 Giovanni Paolo II lo ha nominato Prefettodel Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, promuovendoloin pari tempo alla dignità di Arcivescovo. È statoanche Presidente della Corte di Cassazione dello Stato dellaCittà del Vaticano e Presidente della Commissione per gliAvvocati.Il 27 giugno 2008 il Santo Padre Benedetto XVI lo ha nomi-Il Magnifico Rettore P. Gianfranco Ghirlanda, S.J.,pronuncia il suo discorso di benvenuto all'inizio dellaCelebrazione Eucaristica.19


Il R.P. R. Meynet riceve il premio San RobertoBellarmino in occasione dell’emeritato.Il R.P. W. H. Pfeiffer riceve il premio San RobertoBellarmino in occasione dell’emeritato.Il Rev. GiulioMichelini, O.F.M.riceve il premio SanRoberto Bellarminoper la miglior tesidi dottorato nellaFacoltà di Teologia.La Dott.ssa PaolaGatti riceve ilpremio San RobertoBellarmino per lamiglior tesi didottorato nellaFacoltà di Filosofia.Il R.P. MichaelP. Gallagher riceveil premio SanRoberto Bellarminoin occasionedell’emeritato.Il R.P. J. Janssensriceve il premio SanRoberto Bellarminoin occasionedell’emeritato.20nato Suo Vicario Generale per la diocesi di Roma,Arciprete della Papale Arcibasilica Lateranense,Gran Cancelliere della Pontificia Università Lateranense.Da Benedetto XVI è stato creato e pubblicato Cardinalenel Concistoro del 24 marzo 2006, delTitolo di San Pier Damiani ai Monti di San Paolo,Diaconia elevata pro hac vice a Titolo presbiterale (24febbraio 2009).La sua presenza tra noi ha un significato particolare,non solo per lo stretto legame dell'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>con la Santa Sede e della Compagnia di Gesù conla persona del Romano Pontefice, che Lui qui ci rappresenta,ma per il legame con la Diocesi di Roma, incui l'Università è situata e a cui l'Università è in specialmodo attenta.Frequentano la nostra Università 47 studenti del PontificioSeminario Romano Maggiore, 56 dell'AlmoCollegio Capranica e 102 del Seminario RedemptorisMater, tre seminari della Diocesi di Roma, per untotale di 205 studenti. Tra questi 129 sono propriodella Diocesi di Roma.Fedele sia al mandato della Sede Apostolica, che alleproprie tradizioni secolari e ai principi stessi dellaCompagnia di Gesù riguardo all'apostolato intellettuale,l'Università intende servire la Chiesa Universaletramite un'opera di formazione intellettuale di coloroche in futuro, secondo la propria vocazione e la propriamissione, saranno chiamati ad annunciare il Vangelocon la parola e la vita. Questo senza dimenticare il servizioalla Diocesi di Roma sia nella formazione deisacerdoti del domani che dei laici che intendono ricevereuna formazione specifica per incarichi all'internodella Chiesa o il loro inserimento nell'ordine temporalesecondo i principi dell'etica cattolica.Per le altre Facoltà e Istituti, il Premio è stato assegnato allaDott.ssa Paola Gatti, la quale ha difeso, nella Facoltà di Filosofia,la tesi dal titolo “Il gran libro del mondo nella filosofiadi Tommaso Campanella.”, della quale è stato direttore il Rev.Mons. Mario Pangallo.Alla Dott.ssa Paola Gatti va il nostro sentito augurio per icompiti che sarà chiamata a svolgere.A tutti agli studenti che hanno difeso la tesi di dottorato dal1° aprile 2008 al 31 marzo 2009, ottenendo la qualifica“Summa cum laude”, e i cui nomi si trovano esposti nellaBacheca Pro Omnibus nell'atrio e sono pubblicati nelLibretto della Celebrazione Liturgica, va il nostro sentito ringraziamentoe l'augurio per il loro futuro e per i diversi incarichiche assumeranno.Da oggi stesso essi potranno ritirare presso la Segreteria delRettorato un segno di riconoscimento e dell'affetto con ilquale li abbiamo accompagnati durante i loro studi evogliamo accompagnarli in futuro.accademico 1978-1979 nell'Istituto di Spiritualità. di cui èstato nominato Professore Straordinario nel 1986. Nel 1987è passato in qualità di Professore Straordinario alla Facoltà diStoria Ecclesiastica, di cui dall'anno accademico 1993-1994è stato Professore Ordinario. Nella stessa Facoltà dall'annoaccademico 1991-1992 ha ricoperto la carica di Decano finoall'anno accademico 1996-1997.Dal 1993 è stato Prefetto della Biblioteca dell'Università,quindi dal 2004-2005 è stato Direttore del Corso Superioreper i Beni Culturali della Chiesa e, a seguito dell'erezionedella nuova Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa, èstato nominato Direttore del Dipartimento di Beni Culturalidella Chiesa della nuova Facoltà, nell'anno accademico2006-2007, carica che ha ricoperto fino all'anno 2007-2008.Gli siamo grati per il Suo impegno, la Sua dedizione e ilprofondo attaccamento all'Istituzione e alla sua missioneche lo ha sempre sostenuto nei diversi incarichi che gli sonostati conferiti.Un riconoscimento viene espresso ai professori che hanno Un riconoscimento va al R.P. Roland Meynet, della Compagniadi Gesù. Dopo aver svolto un'intensa attività d'inse-In virtù di questa sua missione, l'Università è solita inraggiunto l'emeritato nell'anno accademico in corso.questa circostanza conferire il Premio Bellarmino allegnamento, nella St. Joseph <strong>University</strong> di Berut, a decorreredue migliori tesi che sono state difese, una nella FacoltàAl Rev. P. Michael Paul Gallagher della Compagnia di Gesù, dall'anno accademico 1992-1993 ha iniziato a insegnaredi Teologia e una nelle altre Facoltà e Istituti, presi nelil quale ha iniziato ad esercitare l'attività di docente nell'Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> nella Facoltà di Teologia, in qualità nel nario nel 1994 e Ordinario nel 1996. È stato Direttore delnella Facoltà di Teologia, divenendone Professore Straordi-loro complesso.1991-1992. Di tale Facoltà è stato nominato Professore Dipartimento di Teologia Biblica dall'anno 1997 all'annoQuesta iniziativa è stata istituita per conferire il giustoStraordinario nel 2001 e Professore Ordinario nel 2005. Dall'annoaccademico 2005-2006 all'anno accademico2007- Ha svolto attività d'insegnamento anche in altre istituzioni2000.riconoscimento all'impegno investito nella ricercascientifica, di cui da sempre l'Università riconosce il2008 è stato Decano della Facoltà di Teologia.accademiche all'estero, come a Lione, Parigi, Gerusalemme.valore e che vuole promuovere costantemente, per ilHa espletato il suo insegnamento anche in diverse altre Università,in Irlanda, Africa e Stati Uniti di America. Ha pre-hanno spinto ad assumere diverse e pregevoli iniziative, traLa sua profonda competenza e la sua versatilità culturale loprogresso delle varie discipline.stato il suo servizio alla Santa Sede, soprattutto presso il PontificioConsiglio per il Dialogo con i non credenti e presso il Bovati, della collana “Rhétorique biblique” con le Èditionscui, nel 1993-1994, la fondazione e direzione, con PietroLa Commissione preposta al conferimento del Premio,presieduta dal P. Sergio Bastianel, Vice Rettore Accademico,ha conferito il Premio, per la Facoltà di Teologia,Pontificio Consiglio della Cultura.Du Cerf e la collana “Retorica Biblica” con le edizioniInnumerevoli le sue pubblicazioni, che abbracciano diversi Dehoniane.al Rev. Giulio Michelini, dell'Ordine dei Frati Minori,ambiti, non limitati alla Teologia, tra cui la letteratura inglese. Nel 1994-1995 il P. Meynet ha portato alla nascita la Collana“Tesi <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>” di cui è anche stato Direttore fino alil quale ha difeso la tesi “Il sangue dell'alleanza e la salvezzadei peccatori. Una nuova lettura di Mt. 26-27”, eA lui va il più sentito ringraziamento.febbraio 1999.della quale è stato direttore il R.D. Massimo Grilli.Un riconoscimento va al R.P. Jos Janssens, della Compagnia Ampia ed estesa anche la sua bibliografia, e le traduzioni inAl Rev. Giulio Michelini va il nostro sentito auguriodi Gesù, che ha iniziato l'attività d'insegnamento nell'anno altre lingue delle sue opere.per i futuri incarichi che gli saranno conferiti. 21


S.Em. il Cardinale Agostino Vallinipronunzia la sua omelia.22A lui va la nostra riconoscenza per la dedizionenella Facoltà di Teologia e la creatività con cui haportato alla nascita tanti progetti.La nostra profonda gratitudine va anche al R.P.Heinrich Pfeiffer, della Compagnia di Gesù, chedal 1971 ha esercitato la sua attività di docentenella Facoltà di Storia Ecclesiastica di cui è statoProfessore Straordinario dall'anno 1984-1985 eprofessore Ordinario dal 1987-1988.Dall'anno 1996-1997 è stato Direttore del CorsoSuperiore per i Beni Culturali della Chiesa finiall'anno 2003-2004.Anche nel suo caso, è impossibile anche soltantoelencare tutte le istituzioni in cui ha svolto corsi,attività di docenza, diretto seminari e tenuto conferenze,spaziando dalla storia dell'arte all'iconografiacristiana e la sindonologia, campi menzionati amero titolo esemplificativo.Per la sua competenza da tutti riconosciuta, ha prestatodiverse consulenze per elementi decorativi ediconografici di diverse chiese ed ha partecipato algruppo dei gesuiti artisti come critico d'arte.Autore di innumerevoli articoli e di testi scientifici,è stato membro della redazione e del comitatoscientifico di diverse riviste.Gli siamo sentitamente grati per tutto quanto hafatto per la sensibilizzazione e la valorizzazione delpatrimonio artistico della Chiesa, per continuare aprodigarsi per la sua conoscenza e per la capacità diillustrare ogni opera d'arte con un'abilità e una passioneconvinta e convincente, che è essa stessaun'arte.Il mio personale ringraziamento va ai Vice Rettori,che mi affiancano e sostengono con la loro competenzae generosa disponibilità, ai Decani, Presidi eDirettori dei Centri e dei Dipartimenti, che condividonoil governo di questa Istituzione.Ringrazio tutti i docenti per la fedeltà e l'impegnocon cui hanno svolto il loro insegnamento durantetutto questo anno accademico e tutti gli studentiper la fiducia con cui si sono fatti accompagnare.La nostra riconoscenza va al personale tecnicoamministrativo, fedele alla missione dell'Università,e, infine, ma non ultimi, ai miei confratellidella comunità dei gesuiti per la disponibilità e ilservizio con cui si prodigano, spesso nascosto, manon per questo non rilevante.Gianfranco Ghirlanda, S.J.Omelia di S. Em.Cardinale Agostino ValliniVicario di RomaCari Confratelli nel sacerdozio,Illustri Professori,Cari Studenti,Fratelli e Sorelle nel Signore!1. Siamo nel tempo liturgico della Pasqua e la nostraattenzione di fede e di preghiera è ancora concentratasul mistero di Cristo risorto. È un tempo particolarmentefecondo per lasciarci interiormente inondaredallo Spirito di Colui che è risuscitato dai morti e abitain noi. In questo itinerario spirituale i santi sono inostri compagni di strada e i modelli di vita.Oggi la vostra comunità accademica celebra la festa diSan Roberto Bellarmino, vostro patrono. Ringrazio ilRettore, il Reverendissimo Padre Gianfranco Ghirlanda,per l'invito che mi ha rivolto e mi unisco volentieria voi con la presidenza di questa celebrazioneeucaristica, di lode e di intercessione al Signore.2. La Parola di Dio, che è stata ora proclamata nellaprima lettura, ci ha parlato con accenti molto suadentidella sapienza, di cui ne tesse l'elogio.La sapienza è implorata come un tesoro inesauribile,viene preferita a tutte le potenze umane, al suo confrontola ricchezza è nulla e l'oro è un po’ di sabbia.Molto bello è ciò che l'autore sacro afferma: “L'amaipiù della salute e della bellezza, preferii il suo possesso allastessa luce, perché non tramonta lo splendore che ne promana”:cosa c'è di umanamente più importante dellasalute e della luce degli occhi! Eppure la sapienza è unbene più grande.Poco più avanti il testo sacro, utilizzando un'altraimmagine, quella dell'innamoramento giovanile edella condizione sponsale, afferma: “Ho amato e ricercatola sapienza fin dalla mia giovinezza, ho cercato diprendermela come sposa, mi sono innamorato della suabellezza” (Sap. 8, 2).San Paolo, nella I lettera ai Corinti, ci ricorda che questasapienza non è di origine umana, ma è data da Dio.“Parliamo - scrive l'apostolo - di una sapienza divina,misteriosa, che Dio ha preordinato prima dei secoli per lanostra gloria” ( 1 Cor. 2, 7). E questa sapienza divina emisteriosa sappiamo che è Cristo, il mistero nascosto esvelato nella pienezza dei tempi, che Dio ha preparatonon per i sapienti di questo mondo (San Paolo lichiama: i dominatori di questo mondo), ma per quelli che loamano, perché questa sapienza non è opera della menteumana, ma è rivelata dallo Spirito Santo. Chi vive secondo loSpirito dunque possiede la sapienza.La sapienza di cui parliamo non è la sintesi del sapere, è donodello Spirito e rappresenta il più alto grado di conoscenza edi esperienza, oltre la scienza umana ed oltre la scienza teologica.È un dono attraverso cui lo Spirito Santo agisce nell'intellettoe nella volontà, aprendo ad una conoscenza che èesperienza superiore delle cose divine. Grazie ad essa è possibileavere una penetrazione alta ed una esperienza profondadel mistero di Dio e del mistero dell'uomo, perché la sapienzaillumina la nostra mente di una luce sublime, penetrante,quasi incomunicabile, che dà il gusto della verità.3. Il Vangelo di Matteo, nel contesto del discorso sulle beatitudini,ci ha ricordato l'insegnamento di Gesù che, venuto adarci la rivelazione definitiva della volontà del Padre, accogliela legge antica che, in lui e nella sua parola, trova il compimentoe la pienezza. Nell'unità dei due testamenti - comeafferma la Cost. Dei verbum - Dio, che ha “disposto che ilnuovo fosse nascosto nell'antico e l'antico diventasse chiaronel nuovo” (DV, 16), rivela la sua sapienza in Cristo“immagine del Dio invisibile” (cf. Sap. 7, 26;Eb. 1, 3), nel quale “tutti hanno consistenza” (Cf.Sap. 7, 1). Di questa sapienza piena siamo chiamatiad essere sale e luce in mezzo agli uomini:“Voi siete il sale della terra;… Voi siete la luce delmondo” (Mt. 5, 13-14), accogliendo l'ammonimentoche i doni di Dio sono per il bene di tutti esiamo chiamati a diffonderli a tutti.4. Cari Fratelli, San Roberto Bellarmino è statoricco di questa sapienza. Nato a Montepulciano, il4 ottobre 1542, a diciotto anni entrò nel noviziatodei Gesuiti a Sant'Andrea al Quirinale, a pochipassi da qui. Compiuti gli studi di filosofia al CollegioRomano e quelli di teologia prima a Padova epoi a Lovanio, ordinato presbitero, fu destinatoall'insegnamento.Il clima di quella università era influenzato dalletesi di Baio, abbastanza vicine a quelle dei riformatori.Bellarmino, prendendo come testo la Summatheologica di San Tommaso, con grande carità ealtrettanta fermezza, confutò quella dottrina,tanto da condurre il suo autore ad abiurarla. Chiamatoa Roma, divenne il primo maestro del CollegioRomano. La sua fama di teologo, difensoredella fede cattolica e di uomo di fede - confermataanche dalla testimonianza del Card. Cesare Baronio- si rivelò particolarmente nella pubblicazionedelle Disputationes de Controversiis ChristianaeFidei adversus huius temporis haereticos (1586-1593) e comeconsigliere di Pontefici. Dopo essersi speso senza risparmioper la Chiesa, morì il 17 settembre 1621.San Roberto Bellarmino si è distinto da altri maestri di dottrinadel suo tempo, perché più che esimio teologo, impareggiabileapologeta, interamente dedito al servizio della Chiesa,è stato un uomo di Dio.Testimonianza dello spessore della sua vita interiore sono isuoi opuscoli ascetici: specchio di un'anima innamorata delSignore e ancorata alla volontà divina. Egli andò oltre lepreoccupazioni intellettualistiche del suo tempo e fu sempreattento ad indicare un cammino che portasse l'anima allaconversione a Cristo. Condannò ogni scienza che non insegnavaad amare Dio e ad amarlo con tutta l'anima. Vivevadavvero il primato di Dio nella sua vita, da cui derivava l'amorealla Chiesa, per la quale si spese interamente. Conlibertà interiore, illuminata dalla sapienza, affrontava ciò chela vita gli mandava.Della sua vicenda umana vorrei ricordare due fatti. Al PapaClemente VIII, che lo aveva pregato di dirgli con libertà e23


Un momento dellaCelebrazioneEucaristica.24schiettezza la verità su ogni questione, scrisse unmemoriale Sul dovere principale del Sommo Pontefice,nel quale, illuminato da vera sapienza, nonmancò di indicare le fonti di abusi su cui si dovevaintervenire. Il secondo fatto fu la sua ferma opposizionealla nomina cardinalizia: la riteneva non utileper la sua anima, affermando di aver perso il gustoper ogni cosa terrena, e perché non si addiceva adun gesuita, convinto che da cardinale non avrebbefatto maggior bene alla Chiesa di quanto ne facesseallora. Ma il Papa glielo impose ed egli obbedì,rimanendo però sempre fedele ad una linea di condotta,che lo portò a non cambiare la sua manieradi vivere, a non accumulare ricchezze e a non accettaredoni dai principi.5. Cari fratelli e sorelle, quale insegnamento possiamotrarre dall'esempio di questo grande santo,particolarmente per la vita accademica e di studio ?Come sapete, un fenomeno del tempo presente,con cui la formazione universitaria è chiamata aconfrontarsi, è quello della “frammentazione delsapere” - a cui non è estranea neppure la teologia -per cui la mancanza di un ordine tra le discipline,la molteplicità incoerente delle prospettive e larinuncia ad un concetto forte di ragione, comecapace di verità, provoca l'idea di una preparazioneculturale come accumulazione disorganica di dati,nel migliore dei casi un apprendimento di contenutitra loro giustapposti, che rendono impossibileuna vera formazione, soprattutto nella forma diun'educazione idonea per un candidato al presbiteratoo alla vita consacrata, all'attività pastorale o all'impegno.L'idea di Università (uni-versitas) implica invece untentativo organico di reductio ad unum, cioè di indicazionedi un principio sintetico, capace di integrare lamolteplicità delle conoscenze (scientifiche, filosofiche,teologiche), in una corrispondenza armonica con ilsoggetto, così da contribuire alla sua unità per una formazioneintegrale della persona, a livello umano, spiritualee pastorale.Nel suo importante discorso al Collège des Bernardins,tenuto a Parigi, il 12 settembre 2008, parlando agliuomini di cultura di Francia, il Santo Padre BenedettoXVI, prendendo spunto dalla cultura monastica, haindicato i fattori fondamentali di una formazione integraledella persona. Il cuore della cultura consiste nellaricerca di Dio, quale risposta alla domanda fondamentaledi senso dell'esistenza umana, una ricerca fondatasull'accoglienza e sulla studio della Parola rivelata.Tale ricerca, che nella cultura monastica era vissuta inun impegno totale della persona, che implicava la preghiera,la vita comune, la liturgia e il canto, il lavoroanche manuale, nella sostanza resta valida anche oggi,in un contesto storico e culturale molto diverso. Ancheper noi intelligenza e cuore, corpo e spirito, rigoreintellettuale e senso estetico, individuo e comunità siuniscono nella formazione di una personalità matura.E lo studio e la ricerca scientifica devono portarci ad ungradino più alto della semplice acquisizione razionale,devono condurci a gustare ed amare Dio e la suaParola e a tradurla in uno stile di vita caratterizzato dacrescente fedeltà.Questa è in definitiva la via sapienziale. Con questospirito sono nate le nostre scuole di teologia, come lenostre Università.Voi dunque siete chiamati a conservare e a svilupparequesto importante focolare di sapienza cristiana, inquest'ora della vita della Chiesa e della sua azione missionarianel mondo.Del resto, è questa la finalità che il Servo di Dio GiovanniPaolo II, nella Costituzione Apostolica Sapientiachristiana, assegnava ai nostri centri accademici, da luidefiniti “sapientiae domicilia”, “domicili di sapienza”(Cf. Ibidem, n. 2), vale a dire: spazi santi dove lasapienza abita per plasmare la vita e i costumi.6. Avendo trascorso lunghi anni della mia vita in unaFacoltà Teologica, mi sia permesso di augurare allavostra comunità accademica e a ciascuno di voi, che, attraversolo studio esigente delle varie discipline, con sempremaggiore convinzione e fecondi risultati possiate desiderare ealimentare il dono della sapienza. E ciò potrà avvenire anzituttofuggendo la mediocrità della vita, che oscura quella lucesoprannaturale grazie alla quale è possibile il discernimentoautentico e il retto giudizio delle cose divine; e poi accompagnandoi giorni di studio con una intensa vita interiore, perché,posseduti dallo Spirito Santo, possiate crescere nel gustodei divini misteri ed aprirvi ad una adesione completa e pienaall'amore di Dio e dei fratelli. Praticate anche quella povertàdi spirito che è libertà; e apritevi al sensus Ecclesiae e allamissione di annunciare Gesù Cristo, Salvatore delmondo, agli uomini del nostro tempo sempre piùbisognosi di incontrare il volto di Dio nel volto enella vita degli uomini, particolarmente di quellidi Chiesa.7. Cari studenti, questi anni di studio che trascorretea Roma vi aprano anche alla cattolicitàdella Chiesa da portare domani nelle vostreChiese locali.Giovanni Paolo II, parlando della sua esperienzadi studente a Roma, coniò una espressionemolto pregnante: “imparare Roma”. Nelvolume Dono e mistero (Città del Vaticano1996), da lui scritto in occasione del 50° delsuo sacerdozio, il Papa, che aveva vissuto dastudente dell'Angelicum per due anni a Roma,affermava: in “quei due anni di soggiorno nellacittà eterna avevo «imparato» intensamenteRoma: la Roma delle catacombe, la Roma deimartiri, la Roma di Pietro e di Paolo, la Romadei confessori. Ritorno spesso a quegli anni con lamemoria piena di emozione. Partendo portavocon me non soltanto un accresciuto bagaglio dicultura teologica, ma anche il consolidamentodel mio sacerdozio e l'approfondimento della miavisione della Chiesa.Quel periodo di studio intenso accanto alleTombe degli Apostoli mi aveva dato molto daogni punto di vista… attraverso Roma il miogiovane sacerdozio si era arricchito di unadimensione europea e universale.Tornavo da Roma a Cracovia con quel senso diuniversalità della missione sacerdotale che è statomagistralmente espresso dal Concilio Vaticano II,soprattutto nella costituzione dogmatica sullaChiesa Lumen gentium. Non soltanto il vescovo,ma anche ogni sacerdote deve vivere in sé la sollecitudineper la Chiesa intera e sentirsi di essa, inqualche modo, responsabile” (p. 67-68).Possa essere così anche per ciascuno di voi.San Roberto Bellarmino e Maria SS., Sede della Sapienza, viottengano questi doni.Agostino Card. Vallini25


GianfrancoGhirlanda S.J.Firma della Convenzionetra il Coordinamento Regionale delle Universitàdel Lazio e la Conferenza dei Rettori delle UniversitàPontificie RomaneIl 7 maggio 2009 nella Sala della Conciliazionedel Palazzo Apostolico Lateranense, alla presenzadi S.Em.za Rev.ma Card. Agostino Vallini, VicarioGenerale di Sua Santità per la Diocesi diRoma, dell'On. Giuseppe Pizza, Sottosegretariodel Ministero dell'Istruzione e della Ricerca, del-lo studio e si sviluppa la ricerca. Ambiti, quello delleUniversità civili e quello delle Università ecclesiastichepontificie, con una loro specificità propria, mauniti dall'unica ragion d'essere delle une e delle altre:lo sviluppo integrale della persona nella ricerca dellaverità.È in questa ricchezza culturale che si radica l'esperienzauniversitaria della Chiesa espressa sia dalle Università Cattolicheche dalle Università Ecclesiastiche.Di tale ricchezza culturale secolare, però, ne sono beneficiariein modo particolare anche la società civile italiana etutta l'Europa. Infatti, le Università, come “luoghi del pensiero”,lungo le generazioni tramandano ai giovani i valoridi un patrimonio culturale costruito su secoli di esperienzaumanistica e cristiana 1 .Il vero scopo dell'Università, come comunità di docenti estudenti, è la ricerca della verità unita all'amore per lasapienza. Come diceva Sant'Agostino - richiamato daVerità e Bene, che si manifestano e si attuano nell'amoreincommensurabile del Dio che si incarna per redimerel'uomo liberandolo dell'ignoranza e dalla falsità, che conduconoal male e alla morte.Nell'uomo stesso, nella realtà che lo circonda e soprattuttonelle relazioni che stabilisce con i suoi simili, c'è unaragione, che è la sua verità come creatura, della realtà creatache lo circonda e delle relazioni che stabilisce.Conoscere questa verità profonda delle cose è l'anelitocostante che si nasconde nel più intimo del cuore dell'uomo,che viene così spinto sempre più ad autotrascendersinella verità che ricerca e ad aprirsi alla speranza versoIl Prof. GuidoFabiani, Rettoredell’Universitàdegli studi Roma 3e Presidente dellaCRUL, all’attodella firma.Il R. P. GianfrancoGhirlanda, Rettoredella PontificiaUniversità<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> ePresidente dellaCRUPR, all’attodella firma.l'On. Gianni Alemanno, Sindaco di Roma, dell'On.Pietro Marrazzo, Presidente della Provinciadi Roma, è stata rinnovata la Convenzione stipulatail 9 novembre 2005 tra il CoordinamentoRegionale della Università del Lazio, rappresentatodal Prof. Guido Fabiani, e la Conferenza deiRettori delle Università Pontificie Romane, rappresentatadal sottoscritto, nel contesto del Convegno“Educare alla speranza oggi. Sfide educativee itinerari pedagogici per uno sviluppointegrale della persona”.È proprio questa finalità che ha spinto la Chiesa findai primi albori della sua vita a erigere i cosiddetti“didascaleia”, centri di insegnamento della sapienzacristiana, che proprio perché sapienza e non soloconoscenza, era volta a plasmare la vita dell'uomo e isuoi costumi.Più tardi, ai tempi di Carlo Magno, presero vitapresso le cattedrali e i monasteri le “scuole” per lapromozione non solo della dottrina cristiana, maanche della cultura profana, in una sapiente sintesi.Da questa esperienza sorsero con l'andare del tempole Università del Medioevo, delle quali la Chiesa fupromotrice e protettrice della loro libertà e autonomia.Benedetto XVI nel suo discorso del 1° dicembre 2008 aiDocenti e agli studenti dell'Università di Parma 2 - il semplicesapere rende tristi, perché conduce solo a conoscerequello che avviene nel mondo, mentre dobbiamo dire chela ricerca della verità ha come scopo la conoscenza del beneaffinché nei rapporti con gli altri possiamo essere veri. Lasapienza è quella capacità dell'intelletto che conosce il veroed è animata dalla volontà di attuarlo perché esso è il bene.E il vero può essere conosciuto dall'uomo, quindi anche ilbene, perché c'è una ratio inscritta nelle cose dalla stessasapienza di Dio, della quale è partecipe l'uomo, che ha l'incalcolabiledignità di essere creato a immagine somigliantedi Dio. E Dio è la Verità e il Bene.il futuro.È questa conoscenza della sua ratio essendi, della ratioessendi della realtà creata e degli altri, che conduce l'uomoalla sapienza, cioè a quella verità e quel bene, che nel suoattuarsi storico si manifestano come amore e solidarietà pergli altri.Lo scopo delle Università è proprio quello di rispondere aquesto anelito dell'uomo, offrendogli i mezzi per tale“sapiente conoscenza”.Se ciò non fosse, gli studi universitari si ridurrebbero a unaserie di nozioni che darebbero una conoscenza superficialee spesso anche distorta della realtà dell'uomo e del mondoche lo circonda e delle relazioni che stabilisce nel costruirela società in cui vive.Tale Convenzione segna l'incontro tra due26 ambiti in cui si esercita l'insegnamento, si coltiva27


Un momento dellaCerimonia;discorso diS.Em.za Rev.maCard. AgostinoVallini.28Sarebbe il fallimento dell'Università, che, anzi,non si potrebbe neanche più chiamare così.L'acquisizione di tale “sapiente conoscenza” è uncompito permanente nell'uomo, mai pienamentecompiuto; per questo essa rimane un anelitocostante e costitutivo del proiettarsi in avantidell'uomo.Ne deriva che anche il compito dell'Universitànon è mai compiuto, ma è proprio questa incompiutezzache spinge l'Università alla ricerca disempre nuove vie, mezzi e metodi per essere illuogo di tale ricerca che l'essere umano fa, senzafine, su se stesso.Certamente le Università civili e le Universitàecclesiastiche seguono vie, propongono mezzi eapplicano metodi diversi, dipendenti dallanatura delle discipline che in esse sono insegnatee dagli scopi immediati che esse si propongono,sebbene il fine ultimo sia lo stesso, quello diessere un luogo dell'acquisizione da parte deidocenti e degli studenti di tale sapiente conoscenza.Questo perché l'Università sia civile che ecclesiasticaè al servizio dell'uomo, che non potrà maiessere sacrificato ad interessi politici o economici.In un tempo in cui la stessa idea di Università sembraessere messa crisi, il fatto che le nostre Universitàmostrino questa disponibilità a cooperare tra di loroè un segno importante di quello che bisogna fare:unire tutti gli sforzi possibili perché l´Università inItalia, in Europa e nel mondo possa trovare un sensorinnovato della sua vocazione più originaria e piùprofonda, riscoprendo la straordinaria dignità eimportanza del suo servizio all'uomo nella sua singolaritàe nella sua espressione sociale nell'ambito siacivile che ecclesiale.È nostro dovere operare in modo che le nostre Universitàpossano mantenere al più alto livello la lorocredibilità, testimoniando nelle circostanze attualidella società mondiale la forza originaria contenutanella stessa idea di Università, una idea dalla quale èinseparabile, tutti ne siamo consapevoli, il contributosia storico che attuale della Chiesa.Davanti alle enormi sfide del mondo di oggi, chevengono non soltanto dall'ordine del sapere o delfare, ma soprattutto dall'ordine etico, lo Stato eChiesa sono chiamati a contribuire in modo risolutoa che le nostre Università possano sviluppare tra diloro un vero e produttivo spirito di cooperazione.Ma non ci sarà cooperazione se prima non si garantiscela vitalità delle istituzioni che devono cooperaretra di loro.Oggi bisogna innanzitutto riconoscere che l'Università hauna funzione cruciale rispetto all'affermazione dei doveri eil rispetto dei diritti dell'uomo.Per costruire una società degna dell'uomo è necessario chele Università si facciano carico di formare persone che nonsiano arroccate nella difesa dei loro soli diritti, giacché questole porterebbe facilmente ad un'affermazione individualistadei propri interessi egoistici, ma di formare personeche siano aperte alla solidarietà e agli altri, che quindiinnanzitutto si pongano la domanda circa i loro doveriverso gli altri e quindi verso la società. Infatti, come dicevail Card. Renato Martino, Presidente del Pontificio Consiglio“Iustitia et Pax”, al Convegno Internazionale “Valorietici e sviluppo integrale della persona nel tempo della globalizzazione”tenutosi il 23 e il 24 aprile 2009 all'Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, i diritti li garantisce la legge positiva, ma idoveri li assume la coscienza morale dell'uomo, in relazioneal riconoscimento della dignità che scopre nell'altro inquanto uomo, dalla quale scaturiscono i suoi diritti chedebbono essere rispettati.Solo in questa dinamica della correlazione doveri-dirittiognuno potrà affermare il suo diritto. Se l'Università, qualsiasiessa sia, non si assume tale compito fa di sé un'istituzioneinutile. Può svolgere un compito di tanta portata solose diventa una palestra in cui docenti e studenti si esercitanonella ricerca di quella verità intrinseca all'uomo e allecose che li conduce all'unica sapienza. I diritti dell'uomonon sono diritti dell'uomo perché dichiarati in una carta:essi precedono tale dichiarazione, perché l'uomo precedeogni tipo di dichiarazione su se stesso.La convenzione sottoscritta, al di là degli effetti pratici a cuipotrà condurre con accordi concreti tra le nostre Università,assume senso nel fatto che le Università ecclesiastiche,nell'approfondimento della rivelazione giudeo-cristiana enell'impegno nella ricerca sull'uomo e sul mondo nei loroambiti propri, testimoniano il continuo e incessante autotrascendersidell'uomo proprio nella ricerca di una“sapiente conoscenza” che illumina la sua vita e tutto ciòche lo circonda, mentre le Università civili testimoniano ilvalore della secolarità che si manifesta nell'intrinseca autonomiadelle scienze e delle tecniche nell'applicazione delloro metodo proprio.Infatti, come insegna il Concilio Vaticano II, nella Costituzionepastorale Gaudium et spes (n.36) sulla Chiesa nelmondo contemporaneo, “le realtà terrene e le stesse societàhanno leggi e valori propri, che l'uomo gradatamente devescoprire, usare e ordinare”, in quanto “è dalla stessa condizionedi creature che le cose tutte ricevono la loro propriaconsistenza, verità, bontà, le loro leggi proprie e il loroordine”.Sulla base di queste affermazioni, il Concilio conclude:“Perciò la ricerca metodica di ogni disciplina, se procede inmaniera veramente scientifica e secondo le norme moralinon sarà mai in reale contrasto con la fede, perché le realtàprofane e le realtà delle fede hanno origine dal medesimoIddio”.La convenzione che è stata rinnovata è un riconoscimentoreciproco della dignità della funzione che le Universitàcivili e le Università ecclesiastiche svolgono a favore dell'uomoe della società umana, le une e le altre nel proprioambito e secondo i loro fini accademici più immediati.In questo senso, si tratta di riconoscere la libertà di insegnamentoe di ricerca, nella consapevolezza che la libertànon esiste senza responsabilità e si afferma sempre e soloall'interno di un contesto di doveri dettati sia dalla fede siadall'onestà intellettuale comune a tutti, che superano ogniinteresse particolare.L'Università potrà superare la crisi attuale in cui si trovanella misura in cui riuscirà ad uscire dall'autoreferenzialitàe dall'isolamento per rispondere alla propria natura e alproprio fine e così perseguire la propria vocazione, che è laformazione scientifica e culturale delle persone per lo sviluppodell'intera comunità, civile ed ecclesiale.L'auspicio che sorge è che insieme le Università civili equelle ecclesiastiche possano collaborare ad una formazioneintegrale della persona umana che impronti la propriaesperienza di vita alla solidarietà e alla giustizia, dallequali soltanto può venire la pace, e non a comportamentiimprontati all'arroganza, alla violenza, alla conquista delsuccesso o del potere economico o politico con ogni mezzo.In questo tempo di profonda crisi economica possiamovolgere lo sguardo verso il futuro con speranza, se locogliamo come un tempo propizio per riscoprire l'essenzialenella vita dell'uomo e quindi per aprirci a quei valoricostitutivi della convivenza, che purtroppo sembranocaduti nell'oblio, e che forse in nessun altro ambito dellasocietà contemporanea possono essere recuperati meglioche nelle Università se sapranno essere ciò che da sempresono chiamate ad essere: luogo privilegiato per lo sviluppointegrale della persona nella ricerca della verità profondadelle cose.Gianfranco Ghirlanda S.J.1Cf. Benedetto XVI, Discorso al Seminario promosso dalla Congregazioneper l'Educazione Cattolica, 1° aprile 2006, in AAS 98 (2006) 346.2Cf. Benedetto XVI, Discorso ai docenti e agli studenti dell'Universitàdegli Studi di Parma, 1° dicembre 2008, in L'Osservatore Romano, 1-2dicembre 2008.29


WilliamHennConferenza pubblica alla PUGnell'ambito della Cattedra Joseph McCarthyLunedì 11 maggio alle ore 18:00 con la Prof.ssaSusan K. Wood, SCL, della Marquette <strong>University</strong>,Milwaukee, WI (USA), 21° professore invitatoalla Cathedra Joseph McCarthy si è svoltala Conferenza pubblica: “Gaudium et Spes: TheChurch in the Modern World in Dialogue with aPostmodern World” alla quale hanno partecipatoun nutrito gruppo di professori della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,l'attuale Decano della Facoltà di Teologia,R.P. Donath Hercsik, il precedente decano,R.P. Michael Paul Gallagher, il responsabiledella Cattedra McCarthy, R.P. William Henn, eanche professori di altre atenei come l'Angelicum,l'Anselmianum, l'Alphonsianum, l'IstitutoBiblico e altri centri di studio; nonché ilDr. Eugene McCarthy, fondatore della “JosephVisiting Professorship.” Presente anche un rappresentativogruppo di studenti della nostraAlma mater e di altre università romane.Un momento dei lavori.deve essere tradotto in prassi, evidenziato nella conversionee nella promozione della giustizia nell'amore.Soltanto quando i nostri contemporanei vedranno ilpotere trasformativo del vangelo sarà efficace e fruttuosoLa professoressa Wood ha iniziato la conferenzatracciando i passi che hanno portato alla luce la“Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondodi oggi” (Gaudium et spes), testo più esteso efrutto dell'itinerario più lungo del concilio Vati-Momento del rinfresco: alcunistudenti e il Prof. Carsten Barwasser op.dell'Angelicum.Il R.P. D.Hercsik, Decanodella Facoltà diTeologia, con ilDr. EugeneMcCarthy.30cano II, sottolineando i suoi contributi metodologici(utilizzando un metodo induttivo) e contenutistici(sintetizzando in un documento conciliare gliinsegnamenti sociali dei papi dei settanta anni precedenti).Il tentativo di dialogare con il mondo moderno èstato forse l'aspetto più pregevole e durevole dellacostituzione.Mentre i circa quarantacinque anni dalla chiusuradel Vaticano II fino ad oggi hanno portato molticambiamenti nella società e quindi nel mondo concui la Chiesa deve mettersi in dialogo, soprattuttocon l'emergere di uno spirito molto meno ottimistae più relativista che è spesso identificato con l'aggettivo“postmoderno”, i principi del dialogo già inevidenza nella Gaudium et spes ritengono il lorovalore per il rapporto della Chiesa con questanuova situazione. Per rendere efficace la presenza el'attività della Chiesa al servizio della instaurazionedel Regno di Dio nella società “postmoderna”, ildialogo non deve rimanere al livello di parole, mail dialogo della Chiesa con il mondocontemporaneo.Il trattamento di questi temi di un particolareinteresse per la vita della Chiesaodierna ha permesso che la ricca esperienzadi docente e l'attiva partecipazionea diversi lavori nel campo ecumenicotrasmessi dalla relatrice, suscitassenel pubblico, domande e riflessione diparticolare interesse.Anche il breve momento del rinfresco èstata una bella occasione perchédocenti, ricercatori e studenti di ecclesiologia,delle diverse istituzioni, scambiasserole loro esperienze e conoscenze.Il Dr. Eugene McCarthy, fondatore della“Joseph Visiting Professorship” consegna unapergamena alla Prof.ssa Susan K. Woodcome riconoscenza e gratitudine.31


Josip Jelenic˘,S.J.Foto:EnricoCiavoniDa sinistra ilMagnifico RettoreP. GianfrancoGhirlanda, S.J.e il Sen. Prof.GiuseppeVedovato mentrepronuncia il suointerventoall'inizio deilavori delSeminariopermanente dalui fondato.L'intervento diS.Em. ilCardinaleRaffaele Martino.32Seminario Permanentedi Studi sull'Etica nelle Relazioni Internazionali,fondato da Giuseppe Vedovato“Dire sviluppo è, in effetti, dire qualcosa che investetanto il progresso sociale che la crescita economica”(Paolo VI, Populorum progressio, n. 34).Il 23 e 24 aprile scorso si è svolta alla Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> la Terza Conferenza Internazionale(la prima nel 2003, la seconda nel 2006), Valorietici e sviluppo integrale della persona nel tempo dellaglobalizzazione, organizzata dal Seminario Permanentedi Studi sull'Etica nelle Relazioni Internazionali,fondato da Giuseppe Vedovato e che agisceall'interno della Facoltà di Scienze Sociali dellaPontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Le giornate di studiosono state centrate sullo sviluppo umano integralein riferimento alla persona, in ambito globalizzato.Già dall'introduzione generale, (S.Em. CardinaleMartino), è stato chiaro che si tratta di uno sviluppoche, “per essere autentico, deve essere integrale, ilche vuol dire volto alla promozione di ogni uomo edi tutto l'uomo” (Populorum progressio, n. 14). Si tratta,esattamente, di ciò che la Chiesa propone nel suo insegnamentosociale: promuovere lo sviluppo in riferimentoai valori etici. In tal senso, l'impegno per lo svilupposignifica impegno per il bene della persona, per ilbene comune (Cfr. PP. 14, 42). In altre parole, la difesadei diritti umani fondamentali, la responsabilità su tuttii livelli, il rispetto della legalità come condizione dellavita pubblica, rispetto della legge morale come normainterna della legalità.Nella prima sessione - Sviluppo e rispetto della dignitàdella persona - i relatori hanno focalizzato la loro attenzionesullo sviluppo nel contesto sociale in continuomutamento e le conseguenze di ciò (Prof.ssa EleonoraMasini). I mutamenti del contesto sociale, infatti, ciobbligano ad affrontare sempre più la questione dellosviluppo umano autentico con una sempre maggioreresponsabilità, sia a livello di progresso sociale che dicrescita economica. Che cosa possa accadere quandoquesti due livelli si separano e diventano la via esclusivadello sviluppo ce lo fa capire la crisi finanziaria attuale.Essa è il risultato diretto di un comportamento privo dietica (Dott. Romeo Ciminello), per cui invece di porreal primo posto il bene della persona e della comunità,viene favorita la via del guadagno: guadagno ad ognicosto, a scapito del bene comune. Come via di uscita, ilrelatore propone il ritorno del rispetto delle norme etichee delle regole dell'economia sociale.La seconda sessione è stata dedicata a due fra le componentidello sviluppo condivisibile - cioè la produzione e ladistribuzione - visto secondo diverse parti del mondo(Prof. Mohamed Nejib Boutaleb, Tunisia, Dott. FrancescoMarra, Prof. Antonio Zanfarino, Italia). La nostravisione dello sviluppo deve essere, infatti, nello stessotempo, di responsabilità personale e di responsabilitàmondiale, sia a livello economico, che politico. È cosìconvinzione comune che lo sviluppo, per poter esserecondivisibile, debba partire dal rispetto della dignità diogni persona, in tutto il mondo. Malgrado le differenzepolitiche, culturali ed economiche, il punto di partenzae d'arrivo è sempre lo stesso, per tutti e ovunque: ilrispetto della dignità della persona.La questione dello sviluppo autentico, sia a livello nazionaleche internazionale, è strettamente legato alla giustiziae alla democrazia: (Terza sessione: Sviluppo, demo-Il Sen. Prof. Giuseppe Vedovato ela moglie la Signora Maria Luisa.crazia, giustizia e pace: accesso ai servizi). Infatti, solo il sistemademocratico, fondato sulla giustizia e vissuto nell'impegnoresponsabile, da parte di tutti per il bene comune, può costituireambiente favorevole per il progresso sociale e la crescitaeconomica (S.E. Dott. Guillermo Leon Escobar Herrán).Il tema della Tavola rotonda - Obiettivi etici ed interazioni economiche,sociali e politiche: formazione, democrazia, giustizia epace - ha suscitato una vivace, coinvolgente e interessantediscussione sia tra i relatori, che tra i relatori e il pubblico. Lamaggior parte della discussione si è concentrata attorno a duediversi approcci alla questione dello sviluppo autentico: europeae statunitense con riferimento alla situazione economicofinanziaria-politicaattuale. Mentre i relatori di cultura europea(Prof. Stefano Zamagni, S.E. Guido Lenzi, Giorgio Vecchi)hanno insistito su un maggiore impegno nel rispetto dellenorme etiche in tutti i campi della vita quotidiana, il relatoredagli Stati Uniti d'America (Prof. Dominick Salvatore) haattribuito una maggiore importanza alle regole stesse dell'economia.Ambedue le visioni, però, concordano sul punto di unamaggiore responsabilità di tutti nella ricerca di soluzioniconformi al rispetto dell'uomo, sottolineando che “l'uomo habisogno di una 'vera scala dei valori' che lo aiutino a mantenerel'equilibrio tra le diverse componenti del processo dello sviluppo”(Cfr. Populorum progressio, n. 18).L'intervento conclusivo, (Rev. P. Federico Lombardi, S.J.), hasottolineato che l'impegno per lo sviluppo, degno dell'uomo edi tutti gli uomini, deve trasformarsi in azioni concrete nellaIl Direttore della Sala Stampa VaticanaP. Federico Lombardi, S.J. pronuncia il suo intervento.lotta contro “le condizioni meno umane” e cioè, (con le paroledi Paolo VI), contro “le carenze materiali di coloro che sonoprivati del minimo vitale e le carenze morali di coloro che sonomutilati dall'egoismo, (…): le strutture oppressive, sia che provenganodagli abusi del possesso che da quelli del potere, dallosfruttamento dei lavoratori che dall'ingiustizia delle transazioni”(Populorum progressio, n. 21).Le parole di Giovanni Paolo II che “incoraggia la ricerca deicultori delle scienze economiche e li invita a un dialogofecondo affinché siano colte tutte le dimensioni della personaumana, ivi compresa la sua imprescindibile dimensione economica”(Giovanni Paolo II al Seminario di studi “Etica e democraziaeconomica” promosso dalla CEI, 18.2.1989), hannoaccompagnato tutti i lavori della Conferenza, nel corso dellaquale, sottolineando la dimensione etica di uno sviluppoumano autentico, è stata rispettata l'autonomia della scienzanella ricerca del “progresso sociale e (della) crescita economica”.Il P. Josip Jelenic˘, S.J., Decano della Facoltà di Scienze Socialiin cui è inserito il Seminario permanente di Studi “GiuseppeVedovato” sull'Etica nelle Relazioni Internazionali.Il Sen. Prof. Giuseppe Vedovato intervistato davanti allaSala a lui dedicata nel Centro Convegni Matteo Ricci.33


Maria DeGiorgi M.M.X.FelixKörner S.J.Teologhe sciite alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>19 febbraio 2009: incontro di studio sul diritto familiareAlcuni momenti dell’incontro.Il MagnificoRettoreP. GianfrancoGhirlanda, S.J.insieme allaDelegazionedell’Universitàdi Teheran.A seguito della visita del Padre Rettore Ghirlandae due professori della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> (P. Farrugia e P.Körner) in Iran, una delegazione importante diTeheran è giunta a Roma.La delegazione era composta da teologhe e ufficiali:• Sig.ra Tahere Nazari, Capo Delegazione,che ricopre la carica di Direttore Generaledel Ministero degli Affari Esteri per le questioneinternazionali inerenti ai Diritti delleDonne, dei Fanciulli e della Famiglia;• Sig. Mohammad Purnajaf, Capo Dipartimentoper le Questioni internazionali concernentidel donne;• Sig.ra Sadighe Mahdavi Kani, Vice Rettoredell’Università Imam Sadegh di Teheran;iniziativa la possibilità di approfondire i rapportiinterculturali e interreligiosi tra i due atenei. Lo scambio,condotto in genuino spirito di libertà accademica,ha voluto essere una risposta agli orientamentidati dal Santo Padre e dalle ultime due CongregazioniGenerali della Compagnia di Gesù, per promuoverela dimensione teologica del dialogo interreligioso.La preparazione e la realizzazione dell’incontro è statafacilitata dalla preziosa collaborazione dell’ambasciatairaniana presso la Santa Sede.Dopo una breve introduzione del Rettore, P. GianfrancoGhirlanda, S.J., sul rapporto tra sviluppo dellapersona, famiglia e società, due docenti iranianehanno presentato relazioni sul diritto familiare da unpunto di vista islamico. Successivamente la Prof.ssaAlba Dini dellaFacoltà di ScienzeSociali della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>ha presentatouna relazionesulla famigliasecondo l’insegnamentosociale dellaChiesa.Alle tre relazioniha fatto seguito unguistica è stata superata grazie alla competenza dei traduttori,che ha permesso ai partecipanti un ricco scambio diidee, stimolando una più profonda e articolata comprensionedelle problematiche inerenti la famiglia.34• Sig.ra Fariba ’Alasvand, teologa;• Sig.ra Parvin Salihi, Presidente del ComitatoCulturale del Consiglio CulturaleSociale delle Donne.Tale delegazione ha proposto un pomeriggio distudio sul Diritto della famiglia. L’incontro si èsvolto presso il Centro Convegni Matteo Riccinell’Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, che ha accolto coninteresse l’iniziativa.Il corpo docenti e un certo numero di dottorandihanno partecipato attivamente, vedendo in talevivace dibattito,arricchito dai contributidei diversidocenti dal puntodi vista filosofico,sociologico, missiologico;deldiritto canonico edella teologiasacramentale.La difficoltà lin-35


Paolo BenantiMarta GiorgiDebanneIl DocenteDr. PaoloBenanti ealcunipartecipantial corso.36E ora come faccio?... Chiedi in Biblioteca!“..un bibliotecario dovrebbe essere qualcosa dipiù di un conservatore di libri; dovrebbe rivestireun ruolo di educatore ... Nessun bibliotecariopuò dirsi adeguato e al posto giusto se non siritiene responsabile dell'istruzione bibliotecariadei suoi studenti. Tutto ciò che si insegna neicollege si riduce, in fondo, a poca cosa, se nonriusciamo a rendere gli studenti autosufficientinelle loro indagini e nelle loro ricerche” 1 .Questa affermazione, formulata nel lontanoanno 1876, è sentita oggi particolarmentevalida dalla Biblioteca della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> fermamenteconvinta che la mediazione informativa èanche mediazione formativa.Obiettivo centrale di ogni Biblioteca, in particolaredi ogni Biblioteca universitaria è infattiquello di rendere i propri utenti autonomi nell'usarein modo efficace le risorse che rende lorodisponibili.Allora non sostituirsi agli utenti, ma renderliconsapevoli della necessità di saper acquisire leinformazioni necessarie per lo svolgimento del lorolavoro, accettare il coinvolgimento diretto in tuttociò che può renderli capaci di fare un uso efficiente,efficace e indipendente dei prodotti e servizi offertidal mercato dell'informazione scientifica è datempo considerato e vissuto dalla Biblioteca dell'Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> come parte integrante dell'insiemedi compiti che è chiamata a svolgere.La Biblioteca di fatto contribuisce al processo educativodell'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> promuovendo eorganizzando interventi formativi che istituzionalmenterientrano nei suoi ambiti di competenza.Come esempio citiamo le visite guidate settimanalie gli incontri formativi sul catalogo (OPAC) e lerisorse elettroniche.Le “visite guidate del martedì” mirano a creareutenti consapevoli del patrimonio documentaledisponibile, autonomi nel muoversi negli spaziaperti, capaci di utilizzare “come” e “quando” ciòche viene loro offerto.Gli incontri formativi, organizzati su iniziativadella Biblioteca o dietro richiesta di specifici gruppidi utenti, forniscono istruzioni sulle tecniche e lestrategie di ricerca per l'interrogazione dell'OPAC,delle banche dati bibliografiche e per la consultazionedei periodici elettronici. Tali incontri miranoad accrescere la “familiarità” degli utenti con lerisorse della Biblioteca per arrivare a metterli incondizione di utilizzare al massimo livello talirisorse.Al contempo la Biblioteca è cosciente della necessitàdi vigilare continuamente per saper cogliere esigenze,domande degli utenti anche non esplicitamenteformulate, esigenze che può forse in partesoddisfare, domande cui può contribuire a dare inparte una risposta perché ha le competenze e glistrumenti per farlo.Rientra in questo ambito l'iniziativa che la Bibliotecaha promosso di recente per dare una rispostasistematica alle problematiche che inevitabilmenteaccompagnano ogni lavoro di ricerca: il recupero, lavalutazione e l'organizzazione delle informazioninecessarie allo svolgimento di tale lavoro e, poi, lacomunicazione della “nuova conoscenza” scaturitadalle informazioni raccolte e selezionate.Nel mese di maggio la Biblioteca ha organizzato uncorso in cui sono state illustrate le problematiche incui si imbatte chi fa un lavoro di ricerca e sono statimostrati alcuni strumenti informatici in grado diSCHEDAZ39.50 Biblioteca Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>• Domain name / Server Address: amicus.unigre.it• Porta: 2132• DataBase Name / SID: PUG• Record Syntax: USMARC (MARC21)• Charset: ANSEL• UserID: TEKNESIS• Password: AMICUS1accompagnarechi svolge talelavoro in tuttele fasi in cuiesso si articola“facilitandogli”le operazioni di recupero, selezione,interpretazione, memorizzazione e organizzazionedi informazioni, dati, documenti originali ed anche,infine, la redazione di letteratura scientifica (tesi/dissertazione,articoli, saggi, report…).Il corso, della durata di sei ore ripartite in tre moduli etenuto dal dr. Paolo Benanti, Docente Assistente di TeologiaMorale della PUG, ha cercato di offrire un primoapproccio, in maniera quanto più possibile sistematica,agli strumenti informatici che possono aiutare la ricercascientifica. Per articolare i contenuti si è cercato di riprodurrele grandi fasi di un lavoro accademico: la ricercadelle fonti bibliografiche, lo studio e la scrittura di un elaborato.Da tempo, per accompagnare i percorsi di ricerca scientifica,le comunità accademiche hanno sviluppato alcunistrumenti software chiamati Reference Manager Software(RMS per brevità). La funzione principale di un RMS èquella di acquisire e catalogare i record bibliografici cheinteressano il ricercatore fornendo una serie di procedureautomatizzate per la citazione e la creazione di bibliografienei documenti prodotti. In buona sostanza con questipacchetti software è possibile: collegarsi a un OPACremoto e cercare un testo acquisendone tutti i dati; connettersia una serie di banche dati e riviste on-line per cercaregli articoli di interesse e, se disponibili, scaricarneuna copia; organizzare tutte le fonti acquisite in gruppi eclassi di argomento; creare tutto l'apparato scientifico diun lavoro semplicemente trascinando il riferimentobibliografico nel testo e, infine, formattare una bibliografiacompleta e i relativi rimandi a piè di pagina in modoassolutamente automatico.Nel primo modulo, dedicato alla ricerca delle fonti bibliografiche,sono stati presentati diversi RMS (tra cui Endnote,Bookends, Sente e Bibtex) illustrandone il funzionamentodi base. Lo scopo del modulo era far conoscerele modalità di acquisizione dei dati bibliografici degliRMS e mostrare la modalità di utilizzo con l'OPAC dellaBiblioteca dell'Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Con l'implementazionedel protocollo Z39.50 (i cui parametri si trovanonel box a fondo pagina) la biblioteca dispone di unsistema “aperto”: il singolo utente può connettersi alsistema e non solo ricercare un testo ma anche acquisirnetutti i dati bibliografici essendo così sollevato da un complessolavoro manuale per estrapolare tutti i dati necessarialla compilazione dell'apparato scientifico.Nel secondo modulo, dedicato allo studio delle risorseacquisite, si è illustrato l'utilità di un RMS nella gestionedi quanto catalogato e la sua interazione con altri strumentiper il Mindmapping e per la creazione di schedeelettroniche. Lo studio delle risorse bibliografiche seaccompagnato da alcuni strumenti software è anche inquesto caso snellito e facilitato.Il terzo modulo ha mostrato l'uso degli RMS in fase discrittura: i sistemi informatici consentono di inserireautomaticamente i riferimenti bibliografici formattandolisecondo lo stile desiderato (anche quello richiesto dalleedizioni PUG) e di creare una bibliografia aggiornabileautomaticamente. L'utilità di un RMS appare evidentequando lo stesso lavoro debba essere formattato secondostili diversi: non è più necessario ricominciare da capo, ilsoftware imposta in automatico il nuovo stile. Infine lebibliografie create con un RMS possono essere conservateper ulteriori studi e aggiornate via via nel tempo, accompagnandola ricerca nel suo divenire.Per far percepire l'interesse che gli utenti della Bibliotecahanno verso la tematica trattata dal corso è sufficientepresentare da un punto di vista numerico il pubblico cheha partecipato al corso: 104 studenti della PUG, di cui 45studenti dottorandi; 9 membri del Corpo Docente dellaPUG e 9 membri del Personale Tecnico Amministrativodella PUG; 11 utenti esterni.La Biblioteca intende proseguire questo suo cammino diattività formativa per arrivare sempre meglio a vivere essastessa e far vivere sempre più ai suoi utenti la sua dimensionedi luogo in cui si impara a identificare, reperire evalutare le informazioni pertinenti per trasformarle inconoscenza in un processo continuo di scoperta.1(Otis H. Robinson, 1876, cit. in P. Lucchini, La formazionedell'utente, Bibliografica 2007, p. 13) 37


LydiaSalviucciInsoleraImportanti prestitidella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> per la mostra Nigra sum sed formosa.Sacro e bellezza dell'Etiopia cristiana,Ca’ Foscari, VeneziaIcona pieghevole su pergamena, Natività eSanti cavalieri, Biblioteca PUG.La Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> vanta unnumero cospicuo di opere d'arte di un certopregio qualitativo, che, in questi ultimi anni,sono state occasione di richieste di prestito perimportanti mostre in Italia e all'estero.Oltre ad un nucleo originario di dipinti e di sculture,che appartengono strettamente alla storia dell'anticoCollegio Romano, sono stati accorpatianche, nel corso degli anni, lasciti e donazioni, chenel loro insieme costituiscono un corpus artisticodi notevole interesse. Tra questi il più rilevante èrappresentato dal Fondo Vedovato, che riunisce unaricca raccolta eterogenea di reperti artistici, donataalla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> dal professor Giuseppe Vedovatonel 2006 1 .Icona pieghevole supergamena, Madonnacon Bambino, Apostolie S. Giorgio,Biblioteca PUG.Ritratto di Re Lalibala con la Vergine, icona, Fondo Vedovato PUG.Da una di queste sezioni, quella relativa ad unainteressante raccolta d'arte cristiana dell'Etiopia,provengono 6 opere d'arte, richieste per una mostraa Venezia.Nella rinnovata sede espositiva dell'Università Ca'Foscari dal 13 marzo al 10 maggio si svolge unamostra del tutto unica nel suo genere, dedicata,appunto, all'arte cristiana fiorita in Etiopia daiprimi secoli fino al secolo scorso. I prestiti provengonodalle collezioni pubbliche e private di tutto ilmondo compresi, la Biblioteca e i Musei Vaticani.La <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> è presente con manoscritti e opere che, perl'occasione, sono stati oggetto di ulteriori indagini estudi. Dalla Biblioteca provengono due manoscritti supergamena, un “Omiliario” e una raccolta di “Miracoli diMaria”, risalenti ai secoli XV e XVI e entrambi arricchitinel testo con qualche decorazione miniata. Dalla SalaGiuseppe Vedovato nei locali del Centro Matteo Ricci,provengono, invece, due “sensul” del XVII secolo, ossiadue fasce di piccole dimensioni in pergamena, ripiegate invari riquadri, ciascuno miniato con scene sacre. Si trattaOmilario, manoscritto su pergamena condecorazioni miniate, Bliblioteca PUG.di una tipologia di icone da viaggio, specifica proprio dell'Etiopia.Lo stile è semplice e legato alla devozione popolare,ma la loro testimonianza storico-religiosa è di notevoleinteresse. Infine sono esposte anche due icone: una dipiccolo formato raffigurante il re Lalibala con la Vergine eun trittico, dove, con stile e colori vivaci, sono raffiguratiai lati la crocifissione e la resurrezione di Gesù e al centrola Madonna con dei santi.1Museo Archivio Giuseppe Vedovato(a cura di O. Bucarelli) Roma 2007Miracoli di Maria, manoscritto su pergamena condecorazioni miniate, Bliblioteca PUG.38Trittico. Resurrezione,Madonna e Santi,icona, Fondo VedovatoPUG.39


RUBRICARUBRICAA cura dellaSegreteriaGeneraleNomine episcopali ex alunni dal 01-01 al 30-04-2009Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato Vescovi :Altre nomineRev.do Mons. Luigi Bianco, Nunzio Apostolico inHonduras, elevandolo in pari tempo alla sede titolare diFalerone, con dignità di Arcivescovo. Ha studiatoDiritto Canonico dal 1986 al 1988. Ex Alunno dellaPontificia Accademia Ecclesiastica.Rev.do P. Ugo Vanni, S.J., Professore Emerito dellaFacoltà di Teologia, Membro della Pontificia CommissioneBiblica per un altro quinquennio.A cura dellaSegreteriaAccademicaLISTA DELLE TESI DIFESE DAL 01-01 AL 30-04-2009ALEXANDRE, Han'sLa Réorganisation de l'Église d'Haiti (1820-1872).(Storia e beni culturali della chiesa, MEZZADRI, 9026)AMIR MASEH, Saleem MasehSadhu Sundar Singh. A Pilgrim on the Path of Inculturatingthe Gospel in the Popular Context of Pakistan.(Missiologia, FUSS, 9059)EBEBE, Cosmas Okechukwu'Who do you say I am'? John Mbiti, Ukachukwu ChrisManus, Charles Nyamiti and Bénézet Bujo's approaches toChristology. (Teologia, FARRUGIA, 9052)ELOCHUKWU, Maria Chilota AdaThe Spirituality of Mercy in the Life and Teachings of JohnPaul II. (Spiritualità, SECONDIN, 9024)40Rev.do Mons. Philippe Ballot, Arcivescovo diChambéry e Vescovo di Saint-Jean-de-Maurienne eTarentaise (Francia). Ha studiato Teologia dal 1983 al1986. Ex alunno del Pontificio Seminario Francese.Rev.do Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto(Italia). Ha studiato Teologia dal 1982 al 1986 e ProfessoreIncaricato nella stessa Facoltà. Ex alunno delPontificio Seminario Lombardo dei S.S. Ambrogio eCarlo.Rev.do Don José Valmor César Teixeira, S.D.B.,Vescovo della Diocesi di Bom Jesus da Lapa (Brasile).Ha studiato Storia Ecclesiastica dal 1985 al 1987.Rev.do Gerhard Wagner, Vescovo Ausiliare di Linz(Austria) assegnandogli la sede titolare vescovile diZuri. Ha studiato Teologia dal 1974 al 1979 e dal 1984al 1986. Ex alunno del Pontificio Collegio GermanicoUngarico.Rev.do Matthias Heinrich, Vescovo Ausiliare di Berlin(Germania). Ha studiato Diritto Canonico dal 1989al 1993. Ex alunno del Collegio Teutonico di S. Mariain Camposanto.Rev.do Rodolfo Luís Weber, Vescovo Prelato di Cristalândia(Brasile). Ha studiato Filosofia dal 1997 al1999. Ex alunno del Pontificio Collegio Pio Brasiliano.Rev.do Mons. Jan Romeo Pawlowski, Nunzio Apostoliconella Repubblica del Congo e in Gabon, elevandoloin pari tempo alla sede titolare di Sejny, condignità di Arcivescovo. Ha studiato Diritto Canonicodal 1987 al 1991. Ex alunno della Pontificia AccademiaEcclesiastica.Rev.do Can. Henrique Soares da Costa, VescovoAusiliare dell'Arcidiocesi di Aracaju (Brasile), assegnandoglila sede titolare Vescovile di Acufida. Ha studiatoTeologia dal 1991 al 1994 e successivamente dal 2001al 2007. Ex alunno del Pontificio Collegio Pio Brasiliano.Rev.do Padre Silvio José Báez Ortega, O.C.D.Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Managua (Nicaragua)assegnandogli la sede titolare Vescovile di Zica. Hastudiato Teologia dal 1994 al 1997.S.E.R. Mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer, Arcivescovotitolare di Tibica, Segretario della Congregazione per laDottrina della Fede, Consultore del Pontificio Consiglioper la Promozione dell'Unità dei Cristiani.S.E.R. Card. José Saraiva Martins, Prefetto Emerito dellaCongregazione delle Cause dei Santi, promosso all'Ordinedei Vescovi, assegnandogli il Titolo della Chiesa Suburbicariadi Palestrina. Ex alunno della Facoltà di Teologia.Rev.do P. Franco Imoda, S.J., Professore Emerito dell'Istitutodi Psicologia, già Rettore dell'Università, Presidentedell'Agenzia della Santa Sede per la Valutazione e la Promozionedella Qualità delle Università e Facoltà Ecclesiastiche(AVEPRO).ANYANWU, Christian NdubuezeA collaborative communication strategy for mappingout and mobilizing the assets of ethnic communities inthe Nigerian Church: a case study of Port-HarcourtDiocese. (Scienze sociali, SAVARIMUTHU, 9020)ARENCIBIA SUAREZ, Juan CarlosEl obispo Antonio Tavira y Almazán y la Ilustración enCanarias. Iglesia y sociedad canaria en las últimas décadasdel siglo XVIII. (Storia ecclesiastica, GONZALEZFERNANDEZ, 9032)ARIRIGUZO, Mary JaneConformitas sententiarum in canonical doctrine andjurisprudence (Can. 1641, n.1 CIC 1983; DC Art.291). (Diritto canonico, HILBERT, 9055)ATAKPA, AmbroiseEglise de Dieu comme communion d'Eglises locales.L'Eglise Universelle et l'Eglise locale dans l'ecclésiologiede communion de Jean-Marie Roger Tillard. (Teologia,VITALI, 9025)CAPASSO, MicheleIl ruolo della risurrezione di Cristo in W. Kasper e M.Bordoni. (Teologia, PASTOR, 9037)CICCARINO, ChristopherChrist our Passover has been Sacrificed (1Cor 5,7). AnExegetico-Theological Investigation of a PaulineMetonymy. (Teologia, BRODEUR, 9006)COSENTINO, FrancescoOltre la "Morte di Dio": Cristianesimo, immaginazione,immagini di Dio. Verso una risposta teologicaall'ateismo contemporaneo. (Teologia, GALLAGHER,9033)DE ALBUQUERQUE, Francisco Das ChagasO Reino de Deus e a Esperança dos Pobres. O encontroe seguimento de Jesus à luz de principios cristologicos eeclesiologicos nos escritos de Ignacio Ellacuria (1930-1989). (Teologia, PASTOR, 8996)GARCIA ARTAZU, Washington Joaquin"Pístis Christou" en las cartas del apóstol Pablo. (Teologia,VANNI, 9038)HALLEIN, PhilippeLe défenseur du lien dans les causes de nullité de mariage.Étude synoptique entre le code et l'Instruction "Dignitasconnubii", ondée sur les travaux des commissions préparatoiresde l'Instruction. (Diritto canonico, MONTINI,9023)HANKOMOONE, CorneliusChurch as a Family of God: An African Expression of EcclesialCommunion and Mission. (Teologia, HENN, 9005)HERNANDEZ GOMEZ, Roberth AlexanderMisión y Rechazo. El potencial comunicativo de Mc 6,6b-34. (Teologia, GRILLI, 9048)HLAD, LubomirLa dimensione escatologica della "Teologia Kerygmatica" diHugo Rahner. (Teologia, NITROLA, 9016)IYAMAH, Joseph PaulJuridical Understanding of Priests as Cooperators of theBishops (Can. 369). (Diritto canonico, ASTIGUETA,9046)KAZHUTHADIYIL, Mathew“Jesus Christ: the Son of David, the Son of Abraham”. TheMeaning and Function of Genealogy in Matthew's Gospel.An Exegetico-Theological Study of Mt 1,1-17. (Teologia,VALENTINI, 9027)KESICKI, Dariusz WojciechTestimonianza e martirio nel dibattito teologico contemporaneo(1965-2002). (Teologia, PIE-NINOT, 9007)KIFUAYI NZILIMPIEM, GregoireL'herméneutique des paradigmes anthropologico-transcendantalet politico-pratique dans la theologie de Karl Rahner.(Teologia, FARRUGIA, 9039)41


LANZILAO, AnnaIl problema della libertà nel sistema di Leibniz e nellasua ripresa blondeliana. (Filosofia, LECLERC, 9022)LOBO, Rajit BryanTrinitarian Theology as Fides Docens intellectum aninference drawn from the Trinitarian Theologies ofThomas Aquinas, Brahmabandhab Upadhyay and KarlRahner. (Teologia, RENCZES, 9047)MANCINI, MassimoLa congregazione del beato Giacomo Salomoni: lariforma domenicana a Venezia tra seicento e settecento.(Storia ecclesiastica, GONZALEZ FERNANDEZ,9018)MARAHRENS, MartinDie Welt als offene Metapher. Von der Langeweile derWeltzeit zum christlichen Weltenspiel. (Teologia, SAL-MANN, 9042)MUEMA, PeterThe Relationship between Peter and Jesus in Mark'sGospel. (Teologia, STOCK, 9036)NGUYEN, Hai TinhThe Salvific Significance of the Cross of Jesus Christ.According to M. Flick-Z. Alszeghy, M. Bordoni and J.Moingt. (Teologia, LADARIA, 9040)OSUJI, Mary AustinConditional Consent of Marriage (Can 1102). ConditionalMarriage in African Culture, with special reference to theIgbos of Nigeria. (Diritto canonico, KOWAL, 9028)PALAZZO, RobertoCostruzione di Pietro in Atti. (Teologia, ALETTI, 9021)RINDOS, Jaroslav"He of Whom It Is Written". John the Baptist and Elijah inLuke. (Teologia, STOCK, 9029)SAINT-HILAIRE, ParnelInsécurité alimentaire et coopération internationale: le casd'Haïti. Une étude menée dans la plaine des Gonaives.(Scienze sociali, CIMINELLO, 9041)SALVADORI, IvanIn tutto simile a noi eccetto il peccato. L'autocoscienza diGesù nel dibattito della teologia attuale. (Teologia, GRE-SHAKE, 9031)SANTANA, Wellington JosèIl Paradosso fra l'Immanenza radicale e la Trascendenzanascosta negli scritti di Albert Camus. (Filosofia, SALA-TIELLO, 9030)STATZU, MarcoMistica dell'incarnazione. Per una conoscenza affettiva diDio tra generazione eterna e opera interiore della grazia.(Teologia, SALMANN, 9044)TAVARES LUNA, SostenesCaminhando ao encontro das promessas do pai. A experiênciaespiritual das romarias em Juazeiro do Norte. (Spiritualita',SAMPAIO COSTA, 8950)PER SOSTENERE LA MISSIONE FORMATIVA DELLA PONTIFICIA UNIVERSITA' GREGORIANALa Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, Ente Ecclesiastico per antico possesso di Stato, avente personalità giuridica a tutti gli effetti, può ricevere Legati ed Eredità.Qui di seguito precisiamo le formule:1) Se si tratta di un LegatoIo sottoscritto/a…………………………. nato/a a …………………. il……….. e residente in ……………, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, lascio atitolo di legato, all'Ente Ecclesiastico Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, con sede in Piazza della Pilotta n. 4 - Roma, l'appartamento (altri beni da specificare), sito in………………. di mia proprietà, precisando che la disposizione in favore di detto Ente è da me fatta per gli scopi istituzionali dell'Ente medesimo. Revoco e annulloogni mia precedente disposizione testamentaria.Luogo e Data (prima della firma) ……………….Firma ……………….2) Se si tratta invece di nominare l'Università erede universale di ogni sostanza:Io sottoscritto/a…………………. nato/a a………………. il………….., NOMINO mio erede universale l'Ente Ecclesiastico Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> consede in Roma, piazza della Pilotta 4, precisando che la disponibilità in favore di detto Ente è da me fatta per gli scopi istituzionali dell'Ente medesimo. Revoco eannullo ogni mia precedente disposizione testamentaria.Luogo e Data (prima della firma) ……………….Firma ……………….(N.B. Il legato o il testamento olografo devono essere scritti per intero di proprio pugno dal testatore).Ci auguriamo che vi abbiano fatto piacere questeinformazioni della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Vi saremmoprofondamente grati se voleste collaborare alla lorodivulgazione fornendoci gli indirizzi di altri ex-alunnidella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> ai quali spedirle. Coloro chedesiderassero contribuire alla pubblicazione dellarivista, possono farlo inviando un’offerta a:Nous souhaitons que ce bulletin vous aura fait plaisir.Nous vous serions reconnaissants de bien vouloircollaborer à sa diffusion en nous fournissant lesadresses d’autres anciens étudiants de la PUG à quinous pourrions l’expédier. Toute contributionbénévole aux frais d’édition, dont nous vousremercions à l’avance, serait à envoyer à:We hope that you enjoy our bulletin. Pleasesend us the addresses of other alumni of the<strong>Gregorian</strong>, and in this way cooperate in itsdistribution. If you wish to make a contribution tothe publication of this review, you may do so bysending your donation to:Hoffentlich machen Ihnen diese Nachrichten aus der<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> Freude. Es ist für uns eine große Hilfe,wenn Sie uns Adressen von anderen ehemaligenStudenten der <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> zuschicken. So könnenwir auch mit ihnen wieder Verbindung aufnehmen.Falls Sie uns bei der Veröffentlichung dieserMitteilungen unterstützen möchten, schicken Siebitte Ihre Spende an:• Carta di credito On-Line (sul sito Internet: http://www.unigre.it)• Conto corrente postale n. 25077009 Intestato a Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>• Conto corrente bancario intestato a: Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Esperamos que este boletín sea de su agrado. Leagradeceríamos profundamente si pudiera colaborarcon la divulgación del mismo, facilitándonos lasdirecciones postales de otros ex-alumnos de la<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> a quienes se lo podríamos hacer llegar.Quienes deseen hacer una contribución con lapublicación de la revista podrán hacerla enviando unaoferta a:Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>tramite:Banca Popolare EticaFiliale di RomaVia Rasella 1400187 RomaCOORDINATE BANCARIE INTERNAZIONALIEUR IBAN IT74 I050 1803 2000 0000 0118 079CODICE BICCCRTIT2184D• Assegno bancario, non trasferibile, intestato a Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, da inviare in Piazza della Pilotta, 4 – 00187 Roma• Causale: donazione• Per informazioni: Telefono Ufficio Sviluppo: 06 6701 53204243


IMMAGINE DI COPERTINAS.Em. il Cardinale Agostino Vallini durante la CelebrazioneEucaristica per la Festa di S. Roberto Bellarmino.Foto:Alfredo Cacciani

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